Sei tipi di produttore di vino che vediamo normalmente alle fiere e vorremmo aiutare
di Fiorenzo SartoreOgni tanto mi prende la scimmia del post di servizio, che è quella roba nella quale uno spiega agli altri quel che devono fare. Che è anche un modo divertente di passare il tempo. Ma nel caso tutta ‘sta saggezza è un risultato della vasta esperienza di frequentatore di fiere: io sono quello che sta dall’altra parte del tavolo mentre voi versate vino e – certamente – ne sentite di tutti i colori. Ma anche voi non siete del tutto innocenti (e chi lo è del resto?) quindi adesso provo a fare una lista di fatti migliorabili nella fenomenologia dei produttori di vino: quelli che vanno alle fiere.
1. Quello che non ha prezzo. Più dei cerchi nel grano, più dell’Area 51 e di Stonehenge, il mistero che mi affascina maggiormente è il produttore di vino che alle fiere non ha con sé il listino prezzi. Tu gli chiedi “quanto costa?” e quello ti dice “non so, non ricordo, chiedo a mia moglie”. Poi cerca il cellulare, rovista nella borsa, guarda sotto la tovaglia, controlla se ce l’ha scritto sul polsino. Tu resti lì un po’ interdetto perché avresti già una mezza idea di comprare quel vino, e quello ti guarda ancora più interdetto perché pensa “ma possibile che qualcuno voglia davvero comprare il mio vino?” – pura incomunicabilità.
2. Quello che il listino ce l’ha ma “dipende”. Sottoinsieme del primo caso, questo ha (invece) una decina di listini diversi. Dipende, appunto, dall’essenza del suo interlocutore. Normalmente alla richiesta del prezzo replica in modo inquisitorio: “Lei è un appassionato? Uno che passava di qui per caso? Un ristoratore? Albergatore? Enotecaro? Ha un campeggio? Oppure ha una distribuzione? Paga anticipato? Paga nell’anno del mai? E comunque, in che regione risiede?” – davanti a questi io ormai esibisco la mia visura camerale, e il bilancio. A volte non basta: “manca il bollo”.
3. Quello che ha finito il vino in cantina. Non ci sono parole per dire la mestizia che mi prende quando vorrei comprare ma il tizio dice garrulo che tanto ha finito tutto. Ci sono, intendiamoci bene, una decina di produttori top che girano per fiere solo con l’intento benefico di fare ciao agli amici affezionati, e far bere gratis quel certo Barolo di cui si legge solo sui blog, che infatti non esiste nel mondo reale. Quindi quelli vanno benissimo, li conosciamo tutti e io per dire ormai evito anche di assaggiare i loro vini. Ma tu che produci Albana di Romagna, eh no, tu non dovevi farmi questo. E che diavolo.
4. Quello che non è al tavolo. Normalmente è andato in giro ad assaggiare i vini dei colleghi, oppure a cazzeggiare. Sparisce per ere geologiche. Appena ti servi da solo riappare.
5. Quello che ti chiede “mi sostituisci un attimo?” perché vuole andare in giro ad assaggiare i vini dei colleghi, oppure a cazzeggiare, ma avendo letto il punto 4 sa che poi i visitatori si servono da soli. Tu lo sostituisci un attimo poi ti servi da solo ma soprattutto ti accingi a diventare quello del punto successivo:
6. Quello che parla per un’ora con la gnocca e ignora tutti gli altri. Ad ogni fiera c’è la bellona scollata e cortovestita (la gnocca, cioè) che gira da un tavolo all’altro non avendo la minima idea di cosa sia la sostanza liquida colorata che le versano nel bicchiere, ma in compenso occupando il 100% della ram dedicata all’attenzione nel produttore che versa. Questo parla a lungo di terreni, di valli e colline fissando per coerenza le tette della tipa, finché la tettuta non si sposta altrove. Finalmente gira lo sguardo su di me. Ma io a quel punto me ne vado, e siccome lui mi osserva con aria interrogativa, spiego: “io vado dove va quella”.
La foto è presa ad un recente banco d’assaggio. Immagino ci crediate.
15 Commenti
Stefano Cinelli Colombini
circa 9 anni fa - LinkIo vado solo al Vinitaly e appartengo al tipo 4, ma tendenzialmente non riappaio. Al limite mi paleso dopo alti richiami disperati di Raffaella. Ma scusate, volete che sprechi la migliore occasione di cazzeggio vinicolo del mondo?
RispondiNelle Nuvole
circa 9 anni fa - LinkVerissimo, non riappari neanche se un intravinista si scola l'unico campione di"noi sappiamo cosa" che era stato messo da parte per un VIB (very important buyer). Difendo la categoria del punto 2) della quale sento di far parte. Basta sapere in anticipo con chi si ha a che fare, qualche volta mi confondo, ma per la maggior parte delle volte li so a memoria. In realtà, almeno per noi, la questione "listino prezzi" è già risolta in anticipo. Nel senso che chi ci viene a trovare e si ferma per un assaggio serio, è già informato sui costi e modalità di spedizione.
Rispondirampavia
circa 9 anni fa - LinkPunto 7 (se posso): Quello che ti versa una lacrima del Suo vino di punta (e si capisce benissimo che ne farebbe volentieri a meno) come se si trattasse di Aubert de Villaine che ti fa assaggiare un Romanée-Conti del 1951. Peccato si tratti di un produttore dell'Oltrepo Pavese (esempio valido per tanti altri,ovviamente) che ti fa "degustare" la Sua Bonarda ferma invecchiata cinque anni.
RispondiFiorenzo Sartore
circa 9 anni fa - Linkapprovo assai :D
RispondiFranco
circa 9 anni fa - LinkBellissimo post, sono morto dal ridere. Ora, esperite le pratiche di educato e civile dialogo sul tema del post........ .....dicci dove hai fatto questa foto, così sappiamo a che stand andare il prossimo anno.
RispondiPaolo Carlo
circa 9 anni fa - LinkSono dell'idea che nell'esatto ordine in cui le hai poste, caro Fiorenzo, siano le fasi evolutive del produttore al Vinitaly e una volta giunti all'ultima inizia il declino. Devo iniziare a preoccuparmi. ;-)
RispondiChiara Bassi
circa 9 anni fa - LinkStima.
RispondiHierro
circa 9 anni fa - LinkComplimenti per il sito!!! Veramente un gran punto di partenza (suppongo che sia in fieri)
Rispondiil chiaro
circa 9 anni fa - Linkne metto un altro tipo: quello che non sa cosa sia il "porto franco". Cavolacci quando devo decidere che azienda inserire nel mio pacchetto quello è un dato per me più importante del prezzo. E lo sconforto nasce in diversi casi: - il produttore ci pensa e dice che la spedizione si paga sempre (scartato) - il produttore ci pensa e snocciola come se niente fosse un bel "12 cartoni", solitamente si tratta di un micro produttore che non si fila nessuno e che ha come vicino di casa il faro della denominazione che spedisce 250€ + iva (scartato). - il produttore ci pensa e credendo di salvarsi in corner dice: "vediamo di volta in volta" (scartato) apprezzo molto di più quelli che dicono molto chiaramente: solo anticipato senza sconti. Se la loro azienda sta in piedi significa che hanno vini con i controgiocattoli altrimenti o scendono a miti consigli o scompaiono dal mercato
RispondiSergio
circa 9 anni fa - LinkGrazie mille per la foto: vedendomi al pc mia moglie pensa che anche io finalmente abbia cominciato a frequentare certi siti, e non passi il mio tempo con intravino...
RispondiStefano
circa 9 anni fa - LinkSemplicemente TUTTO VERO ! Questo è uno dei migliori post, grande Fiorenzo. Anch'io ho avuto problemi con la foto.
Rispondicarolaincats
circa 9 anni fa - Linkmi son capottata dal ridere :) io in base alla giornata sono un pò tutti quelli della lista, perchè stare al banchetto da soli è un impegno grosso... poi a domanda rispondo e se mi incarto si sa che lo faccio perchè sono realmente rinco ahahhahahah
Rispondiluca
circa 9 anni fa - LinkMa la foto arriva direttamente dallo stand di Cà Maiol?
RispondiOsteRobi
circa 9 anni fa - LinkPoi ci sono i ...Fiorenzo "Salvatore"... Che hanno un'enoteca... E sei sicuro di poterlo salutare 4/5 volte all'anno!!
RispondiF. Saverio
circa 9 anni fa - LinkConfermo il punto 5 e sottoscrivo! Solo che l'"attimo" è durato ore ed il desk in questione era al ViViT... esperienza che non auguro neanche al peggiore dei miei nemici astemi!
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