Resistere è inutile, anche la vendemmia 2015 si annuncia eccezionale. Come qualsiasi altra

di Fiorenzo Sartore

Aveva cominciato Jacopo a segnalare la solita corsa all’annuncio sulle sorti magnifiche della vendemmia imminente (o già in corso). Per il resto basta fare una rapida ricerca e i risultati sono, essenzialmente, quelli che vedete qua sotto. Anche quest’anno la storia si ripete, e se siete tradizionalisti troverete confortevole notare come certe cose non cambiano mai.

Chi è targato Cuneo, per esempio, sta già allegro.

Quelli cauti sono in minoranza.

Altri invece “dal Piemonte alla Sicilia”…

E specificamente, in Valtidone.

Così come a Brescia, per non essere da meno.

In Sicilia com’è noto si opera pure nottetempo.

Record in Veneto.

Adn Kronos la butta sul finanziario (e menomale).

A Trento sono ottimisti (gli esperti).

Pure in Puglia, parrebbe.

In Friuli attendono, indovina cosa.

Insomma, andrebbe tutto bene tranne che per quei rompiscatole della Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti che twittavano:

E anzi dichiaravano, tra l’altro:

L’Italia del vino si appresta ad affrontare una nuova vendemmia e, come accade ogni anno, iniziano a circolare previsioni sulla qualità e le caratteristiche di questa annata 2015. Chi ha buona memoria ricorda che ogni estate, invariabilmente, le parole più ricorrenti sono “annata eccellente”, “annata da ricordare”, “annata del secolo”.
“Non vogliamo polemizzare – spiega Matilde Poggi, presidente della Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti – semplicemente troviamo sterile impegnare tempo ed energie per fare delle previsioni quando ancora tante variabili restano aperte”.

Inoltre, se pensate che tutto questo abuso di vaticinio porti sfortuna (via, non sarete superstiziosi? Non lo sapete che è peccato?) considerate che per contrappasso anche quest’anno si richiede l’uso di mosto concentrato per l’arricchimento dei vini. Segno che qualcuno non è poi così ottimista, mah. Se siete superstiziosi (appunto) prendetelo come un’anti-gufata.

Arrivati a questo punto, non dovrebbe servire precisare che la valutazione di un’annata non si fa adesso, ma tra molto tempo (l’ha già detto FIVI), col vino in cantina. E spesso c’è bisogno di anni, nel caso dei vini più longevi. Non serve, ma io preciso lo stesso.

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Fiorenzo Sartore

Vinaio. Pressoché da sempre nell'enomondo, offline e online.

4 Commenti

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Gurit

circa 9 anni fa - Link

Lo scorso anno i titoli dei giornali erano gli stessi, ma i produttori furono più onesti, ammettendo che era una annata difficile (cit. di mio suocero in Piemontese : anada d'erba, anada d'mer**). In linea di massima è vero che questa potrebbe essere una annata ottima da qualche parte..se hai un buono stato fitosanitario hai anche un'alta resa..poi se la maturità fenolica coincide con quella tecnologica.. Poi ovviamente, dipende da vitigno e vitigno, da forma di allevamento ecc. Per quanto riguarda il mosto conc. rettif., chiaramente da consumatore devo essere contrario. Però posso capire che se punti sulla quantità e un ettaro ti rende 120 qli, difficilmente otterrai un grado zuccherino elevato. Inoltre se hai possibilità di aggiungere zuccheri, sai che puoi vendemmiare un po' prima, mantenendo alti acidità e aromi, quindi le grandi cantine che vendono alla gdo ci vanno a nozze.

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Stefano Cinelli Colombini

circa 9 anni fa - Link

Ma scusate, cosa vi aspettate dal paese che da anni accetta la bufala del "nel 2015 gli acquisti di Natale cresceranno del 3,7%" quando; A) nessuno può sapere al decimale virgola ciò che accadrà domani B) e se poi cade un meteorite o scoppia un'epidemia di Ebola?

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Armin

circa 9 anni fa - Link

E se dissaccoppiassimo finalmente il bisogno di arricchire un mosto con MCR (o zucchero) con il concetto di qualità più buona o meno buona?

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Nelle Nuvole

circa 9 anni fa - Link

Caro Armin, quanto a questo siamo ancora a "caro Babbo", come si dice da queste parti. Il MCR simbolo del MALE e del FALSO. Consolati piuttosto rileggendo un tuo intervento su Intravino datato 24 luglio 2013, ore 11.26. Come dire, con tutto il rispetto per la FIVI, se sei un vignaiolo "standard" lo sai da per te che una vendemmia si giudica solo quando l'uva è in cantina. "appunto! è quì che nasce il grande equivoco. difficoltà anche numerose in vigneto nei primi due terzi del periodo vegetativo non hanno necessariamente un’influenza sul prodotto finale. la qualità si gioca nelle ultime tre settimane prevendemmiali, doveve la natura e l’uomo influenzano maggiormente la qualità finale. con un diradamento più mirato del solito, un andamento meteorologico prevendemmiale favorevole,un’accurata cernita alla vendemmia e una trasformazione in vino che si adegua al materiale di partenza si può recuperare moltissimo in qualità. certo, la quantità invece ne risentirà. per quello tutte le previsioni qualitative prima di avere il vino nel bicchiere sono quasi sempre giochi di lotteria. ho visto uve perfette per tutti i parametri conosciuti ed uscirne vini (senza che siano successi errori) di qualità non mediocri ma poco più che medi. ed ho visto uve conciate male dare vini più che dignitosi (e senza strane bacchette magiche di cantina, per togliere subito il dubbio). alla fine, e per fortuna, la vite ed il vino sono imprevedibili, non finiscono a stupire neanche chi ci lavora direttamente per anni!"

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