Millevigne e una sola guida per etichettare a norma. Accorri numeroso

di Maurizio Gily

Nelle scorse settimane ci sono stati diversi episodi di contestazione da parte di organi di controllo, in particolare l’ICQ (ex repressione frodi) sull’etichettatura di vini italiani, che hanno colpito soprattutto piccoli produttori e talvolta esercenti. Casi emblematici riguardano ad esempio il nome dei vitigni impiegati, l’aggettivo “naturale” o aggettivi di significato simile, annata, aggiunta o meno di solfiti, tecniche di vinificazione e affinamento quali l’uso o meno di lieviti selezionati o di contenitori in rovere, dati analitici, caratteristiche nutrizionali e salutistiche, additivi e coadiuvanti utilizzati o meno. Spesso si sente dire dai piccoli produttori che questo eccesso di zelo è diretto soprattutto contro di loro. Forse non è così, ma è sicuramente vero che le grandi cantine hanno personale dedicato agli aspetti amministrativi, che può tenersi costantemente aggiornato, mentre il piccolo produttore è costretto a fare la corda, l’impiccato e il sapone.

Le norme sull’etichettatura partono dal principio che il consumatore è la parte debole, e quindi va tutelato da informazioni errate, incomplete, fuorvianti o sleali dal punto di vista della concorrenza (e qui c’è anche una tutela del produttore). E alla loro definizione hanno sempre contribuito i tavoli di concertazione con le organizzazioni della filiera e dei consumatori, quindi non è vero che si tratti di decisioni calate dall’alto e nell’ignoranza della realtà, anche se sull’efficacia di alcuni enti nel rappresentare interessi collettivi si potrebbe discutere. In ogni caso se una è legge sbagliata è possibile cambiarla: per questo occorre però predisporre un percorso politico, e il solo cammino parlamentare spesso non basta perché ormai gran parte della materia è di competenza dell’Unione Europea. Non è compito di questo blog o di Millevigne, ma possiamo invece aiutare i produttori a evitare problemi attraverso una corretta informazione.

Vengo quindi, dopo questa lunga premessa, al punto: Millevigne farà una guida alla corretta etichettatura dei vini, comprensiva di un’ampia casistica anche sulle indicazioni facoltative e non solo su quelle obbligatorie. Uscirà con il numero 1 del 2013, a marzo, e sarà presentata e diffusa a Vinitaly: si avvarrà della collaborazione di esperti, con il coordinamento di Michele Antonio Fino, professore di Fondamenti del diritto europeo all’Università di scienze Gastronomiche di Pollenzo e referente giuridico di FIVI (Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti). Ma si avvarrà soprattutto della buona volontà dei produttori che ci sottoporranno quesiti ed esperienze; ne faremo una sintesi e daremo risposte esaurienti secondo il metodo delle “domande frequenti” (FAQ). Il tutto sarà poi disponibile anche online, e valuteremo la possibilità di farne un forum permanente. Il cronometro è partito: mandate i vostri quesiti, o descrivete le vostre esperienze se avete avuto contestazioni, a redazione@millevigne.it oppure postate direttamente le vostre osservazioni e domande qui, come commenti a al post.

TERMINE ULTIMO: 15 FEBBRAIO

2 Commenti

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gianpaolo

circa 11 anni fa - Link

Come ho gia' detto li. bravo Maurizio, e dacci qualche info sull'etichettatura dei VdT, sopratutto per l'indicazione dei vitigni e dell'annata. Pero' invito a firmare una petizione per l'abolizione della moderazione dei commenti sul suo blog (e di altri), veramente noiosa e lenta.

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Nic Marsél

circa 11 anni fa - Link

Complimnti a Maurizio Gily e a Millevigne. Mi pare un'iniziativa davvero importante. Spero che da questo lavoro non scaturisca soltanto un manuale in grado di salvare i piccoli produttori da sanzioni inique, ma che possa anche rappresentare un punto di partenza per ragionare su come informare al meglio il consumatore, mettendo in evidenza i parametri chiave per distinguere e soprattutto premiare la viticoltura di qualità.

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