Mai provato i cocktail di Dexter? Fatelo, prima che sia troppo tardi

di Jacopo Cossater

La televisione è la nuova letteratura. È questo il titolo della storia di copertina di IL di settembre, il (bellissimo) mensile de Il Sole 24 Ore. Un numero quasi interamente dedicato alla serialità ed al profondo cambiamento che questa ha provocato nella cultura popolare di questo inizio di secolo. Certo, non è facile riassumere in poche righe tutte le tappe che hanno portato alle serie più acclamate di quest’anno, il 2013. Basti sapere che a partire da The Sopranos e The West Wing, era il 1999, l’asticella è stata portata sempre più in alto grazie a grandi autori che hanno trovato produzioni che hanno permesso loro di esprimersi liberamente. Ecco quindi Sex and The City (1998), 24 (2001), The Wire (2002), Battlestar Galactica (2004), Lost (2004), House M.D. (2004), Dexter (2006), Mad Men (2007), Game of Thrones (2011), Homeland (2011). Che cavalcata, e queste sono solo alcune delle più rilevanti.

Tutte serie che hanno avuto un enorme impatto nel nostro quotidiano, ricordate il famoso Cosmopolitan di Carrie Bradshaw e tutte le implicazioni che portava con sé? Tra le ultime basti pensare a Mad Men ed al ritorno di un certo tipo di alimentazione legata agli stereotipi tipici di Don Draper e soci. Grandi abbuffate di hamburger accompagnati dai migliori cocktail, atmosfere tra l’altro perfettamente mutuate da due locali che a New York sono tornati prepotentemente di moda: P.J. Clarke’s ed il mitico Grand Central Oyster Bar. Oppure Dexter. Nonostante sia serie che ha intrapreso con decisione la strada del declino, questa ottava e (finalmente) ultima stagione rischia di farci dimenticare quanto di buono costruito durante gli anni scorsi, è impossibile non ricordare con affetto il serial killer dei primi anni. Quelli di Thrillist per esempio hanno provato ad ideare tre diversi drink capaci di richiamare immediatamente le atmosfere in cui si muove Dexter Morgan, una Miami solare e solo apparentemente sicura. Il mio preferito, dei tre, è questo:

Blood Slide Jello Shots

  • 1 tazzina di acqua di cocco
  • 1 tazzina di sciroppo (acqua e zucchero)
  • 1 pizzico di agar-agar
  • mezzo bicchiere di vodka
  • mezza tazzina di sciroppo di frutta rossa

Si tratta di un drink ispirato ai campioni di sangue che il nostro preleva da ognuna delle sue vittime. Per prepararlo basta scaldare l’acqua di cocco con lo sciroppo, mescolare con l’agar-agar e lasciare raffreddare il tutto aggiungendo solo alla fine la vodka in alcuni stampini, quelli grandi del ghiaccio vanno benissimo. Il composto va poi lasciato riposare in frigorifero affinchè diventi semi-solido e solo dopo, prima di essere servito, è possibile iniettare -letteralmente- al suo interno lo sciroppo di frutta. Uno di questi giorni lo proverò di certo. Tuttavia per quanto sia potenzialmente un ottimo drink nessuno riuscirà a togliermi dalla testa l’idea che il perfetto cocktail “alla Dexter” sia un semplicissimo Martini, sporcato con una goccia di sangue. Quello vero.

Jacopo Cossater

Docente di marketing del vino e di giornalismo enogastronomico, è specializzato nel racconto del vino e appassionato delle sue ripercussioni sociali. Tra gli altri, ha realizzato i podcast Vino sul Divano e La Retroetichetta, collabora con l'inserto Cibo del quotidiano Domani e ha cofondato il magazine cartaceo Verticale. Qui su Intravino dal 2009.

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