L’arte di roteare il bicchiere di vino in 7 facili mosse

di Massimo Andreucci

Con oggi fanno sei anni, due mesi e dodici giorni dalla mia ultima sigaretta e, come starete sospettando, non ho ancora elaborato il lutto. Mi capita dunque che, per affrontare il disagio che mi assale in società, prenda a roteare nervosamente il vino nel bicchiere. Poi ci infilo dentro il naso e tiro su un bel respiro. Allora realizzo che l’ansia non si è placata e ricomincio tutto da capo, nell’ottusa speranza che vada meglio.

No che non va meglio. In compenso tutti mi credono un intenditore e mi chiedono consigli sul vino. Tutti meno chi di vino ne sa realmente, perché diciamocelo: tre o quattro giri vanno pur bene, ma dal quinto in poi è nevrosi o snobismo. Chi ne sa, lo sa.

La mia fortuna è che non frequento i salotti buoni. Lì i sommellier pullulano e i francoricci pure, e si viene inesorabilmente tanati per lo sprovveduto che si è. Voi che invece bazzicate l’alta società, leggete con attenzione: in sole sette mosse imparerete a roteare il calice con quella nonchalance che varrà a distinguervi dal cialtrone di turno, e vi aiuterà a mantenere l’equilibrio mentre percorrerete quella linea così esile al cui termine sta la svolta alla vostra serata mondana. Perché voi volete svoltare la vostra serata mondana, giusto?

1. Studiare bene la parte.
Tanto per cominciare chiedetevi a cosa serva roteare il bicchiere: sapere cosa si sta facendo è sempre buona cosa. E poi ci sta pure che qualcuno, più o meno maliziosamente, ve lo domandi. Nel caso rispondetegli pure che serve ad areare il vino e ad agevolare l’ascesa dei profumi alla narice, sfruttando la volatilità dell’alcol.

2. Come si esegue correttamente.
Mai enfatizzare il gesto assumendo un’espressione accigliata da intenditore. E mai (dico mai) enfatizzare il movimento ondeggiando di spalla e gomito: date due o tre scattini di polso senza impegnarsi troppo. Il top sarebbe riuscire a farlo senza interrompere la conversazione avviata.

3. Sì, ma non subito. Non siate impazienti.
Il vino va innanzitutto annusato a fermo. Ci sono sentori che, una volta movimentato l’alcol, si perdono inesorabilmente.

4. Ad un certo punto basta.
Areare un vino chiuso ne migliora anche sensibilmente la bevibilità, ma poi ad un certo punto basta. Non è che se vi mettete a roteare per ore un Tavernello ad un certo punto diventa un Monprivato.

5. Ho detto basta.
Occhio ché, se continuate a roteare quel bicchiere, chi vi sta intorno potrebbe dubitare che il vino che sta bevendo, peraltro con un certo trasporto, abbia qualcosa che non va. Non rompetegli le scatole, suvvia.

6. Bastaa, capito?
E poi chi vi sta parlando cosa deve pensare? Che trovate più interessante il bicchiere che la sua compagnia?

7. Mai lo Champagne!
Non dovrei neanche specificarlo: roteare un vino mosso è da assassini. Poi per giustificarvi dovrete pure dire che l’avete fatto perché soffrite di aerofagia. E addio svolta.

Bonus: come recuperare una situazione disperata.
In società vige la terribile regola che si emerge sempre a scapito di qualcun altro. Tutti aspettano che un malcapitato compia un passo falso per sbeffeggiarlo con una battuta velenosa e salire un paio di gradini nella considerazione generale. Mai abbassare la guardia dunque, ché nei paraggi c’è sicuramente qualcuno appostato pronto a ballare sul vostro cadavere.

Ma voi, a discapito di quanto avete fin qui imparato, stasera non riuscite proprio a stare sul pezzo.

C’è quel pensiero fisso che vi distrae: “Iva Zanicchi è eurodeputata o euroqualcosaltro?”. Nel mentre il liquido che avete nel bicchiere compie tre o quattro giri di troppo. In sala scende il silenzio e il meschino, con tempismo inesorabile, cala l’asso di coppe: “Luminare, ci renda partecipi: è riuscito a quantificare la forza centrifuga del suo vino, o abbisogna ancora di qualche rotazione?”. A questo punto mantenete la calma, e provate a ribaltare la situazione a vostro vantaggio: “Ahimè, tentavo disperatamente di eliminare un fastidioso odore di stalla. Ma a quanto pare mi sbagliavo: è il suo alito, non il bicchiere”.

Game, set, match.

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Massimo Andreucci

Bianchista. Compulsivo. Uno che per indole starebbe sempre a mangiare e bere ma non potendolo fare ci scrive sopra qualche riga nel vano tentativo di prolungare una gioia sempre troppo breve.

4 Commenti

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Pietro

circa 10 anni fa - Link

Se usi questo fai un giro in meno, bevi di più, smetti di fumare e puoi anche guidare. Rompi il legame tra anidride carbonica e veicolo residuo!! http://www.youtube.com/watch?v=OOsejQp1CHA

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af

circa 10 anni fa - Link

però a giudicare dal video non si direbbe del giro in meno (minuto 3:00 circa sembra una competizione internazionale di centrifugatori enologici agonisti) :D

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Enodreams

circa 10 anni fa - Link

Divertente il video, alla fine avrebbero girato il bicchiere anche se vuoto o con l'acqua. Ma quanti giri al minuto si riescono a fare hahaahah

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