L’altra Francia | Cinque vini degnissimi di cui non avete sentito parlare
di Lorenzo AbussiXuri – Irouleguy, Le Grand Blanc – Milan, Pech Abusè – Domaine du Pech, Cuvée Pour mon Père – Chateau Gaure, Muscat St. Jean de Minervois – Le Clos du Gravillas. Sono cinque nomi di vini e produttori che sicuramente dicono ben poco o nulla, a parte lasciar intendere che sono tutti francesi. Pochi indizi per capirne la provenienza, non siamo in Borgogna, non siamo in Bordeaux, ci troviamo in un una poco conosciuta, ma al tempo stesso vivissima, area vitivinicola: il Sud Ovest. L’area è divisa in una ventina di denominazioni tra AOC e IGP , quella con la maggior estensione è la Cotes de Gascogne. Geograficamente il Sud Ovest si trova tra Bordeaux e Languedoc Russillon e confina ad Ovest con la catena dei Pirenei. Ho scoperto questa realtà da quando ho iniziato a lavorare nel ristorante di Pierre Koffman, qui a Londra. Il Sud Ovest è di una vivacità impressionante, prodotti di grande spessore e produttori che fanno della sperimentazione il loro cavallo di battaglia. Le uve predominanti hanno nomi come: Arrufiac, Baroque, Corbu, Petit e Gros Manseng, Mauzac e Colombart, per i bianchi e Malbec, Murvedre, Carignan, Fer Servadou, Négrette, Tannat e Duras, per i rossi; a queste vanno affiancate le classiche uve del tessuto francese, ovvero, Chardonnay, Cabernet Sauvignon e Franc, Merlot e Syrah. Questi gli assaggi con qualche abbinamento:
Xuri – Irouleguy: Gros manseng, Petit manseng, Petit Courbu sono le uve che compongono la cuvée. Bianco molto interessante e di facile beva. Bella la freschezza sostenuta da un ricco bagaglio olfattivo di floreale giovane e frutti tropicali. Nella sua funzionalità potrebbe ricordare un Tocai o una Ribolla. Lo uso molto spesso in abbinamento con preparazioni di pesce o l’insalata di granchio.
Le Grand Blanc – Henri Milan: Grenache Blanc, Rolle (nome locale del Vermentino), Roussane, Chardonnay and Muscat Petit Grains. Vino complesso, di grande potenza olfattiva e gustativa. Appena versato nel bicchiere rimane chiuso su se stesso per poi aprirsi in un interessante ventaglio aromatico. Di una persistenza lunghissima, lascia la bocca pulita dopo ogni sorso, senza affaticare mai il degustatore. Affina sui lieviti, in barrique per dodici mesi. Terrina di Foie Gras.
Cuvée Pour mon Père – Chateau de Gaure: Carignan, Grenache, Syrah, Mourvèdre, da vigneti centenari a conduzione biologica. Siamo nell’area del Limoux, ai piedi del versante francese della catena dei Pirenei. L’assemblaggio è un quartetto muscolare che sviluppa 14.5% di alcool. Ma il vino non è tutto qui, non è solo alcool. Naso avvolgente, bocca piena. E’ un vino ricco. Tra le note, il produttore spiega l’apporto di ogni signolo vitigno alla Cuvèe : Il Carignan apporta finezza e freschezza, il Grenache gli aromi di piccola frutta rossa. Syrah e Mourvedre rinforzano la complessità e la finezza della struttura tannica. E’ un vino che sorprende sempre chi non lo conosce, e non si aspetta da un vino di Limoux, una struttura e una complessità pari ai migliori Cote Rotie, è questo che fa di lui un fuoriclasse. Lo uso spesso in abbinamento col il Pied de Cochon Tante Claire e con le altre preparazioni di carne come l’agnello.
Pech Abusè – Domaine du Pech: Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon prodotti da vigne a conduzione biodinamica. Il vino, già assemblato, affina dai tre ai cinque anni, prima in antiche botti da cento ettolitri di circa duecento anni, poi in barrique “nuove” (l’acquisto risale al 2003!). Viene poi imbottigliato senza alcuna filtrazione. Come dice il produttore stesso : “Nous laissons au vin le temps nécessaire à l’accomplissement de son cycle de maturation pour obtenir un vin naturellement stable.” – Abbiamo lasciato al vino, il tempo necessario per l’adempimento del suo ciclo di maturazione, per ottenere un vino naturalmente stabile. Un vino rustico che sulle prime fa un po’ fatica ad aprirsi. Necessita sempre una decantazione prima di essere servito, data la presenza di un certo deposito sul fondo della bottiglia, dovuto alla non filtrazione. Gli aromi sono sentori scuri di sottobosco, pietra focaia e ribes nero. Una spiccata acidità bilancia egregiamente corpo e tannino. Un rosso di pieno, strutturato, ma non ingombrante. Si abbina perfettamente con la cacciagione da piuma : piccione, pernice o il classico grouse di cui i british vanno matti nel periodo di Settembre/Ottobre ()
Muscat St. Jean de Minervois – Le Clos du Gravillas: Muscat Blanc Petits Grains. La luna raffigurata in etichetta, non è riferita all’utilizzo delle pratiche biodinamiche, alle quali il produttore si affida per la conduzione dei suoi vigneti, bensì all’aspetto del proprio territorio di provenienza. Il terreno è prevalentemente calcareo e i filari sono costellati di ciottoli bianchi, tali che immediatamente dopo la vendemmia, a piante spoglie, il terreno ricorda un paesaggio lunare. Questo vino inizialmente non mi aveva entusiasmato affatto, declassandolo a “robetta da poco”, poi sono tornato sui miei passi assaggiandolo in un doppio abbinamento: con il dessert, la Tarte au citron, e con il foie gras nel quale lo chef utilizza una salsa fatta con lo stesso vino. In entrambi gli abbinamenti si è comportato benissimo, sia sulla cremosa sensazione dolce acidula della torta al limone, che sulla grassezza infinitamente persistente del foie gras.
38 Commenti
Riccardo
circa 11 anni fa - LinkHenry Milan si trova in provenza, esattamente a Saint Rémy de Provence, poco sopra Marsiglia. Sud Est e non sud ovest. Direi che la presentazione in questo caso centri poco.
RispondiSuslov
circa 11 anni fa - Linkfinally !!! post interessantissimo. ne voglio ancora e ancora !!! il mondo esterno alla nostra provincia si sta muovendo in queste direzioni, nuove denominazioni, nuovi vitigni, nuovi terroirs ... basta con noiovulevonsavuar l'oenotheque ... parlate sempre di piu' di grenache blanc, roussanne, mourvedre, nerello, nosiola, arneis, rossese, pigato, etc etc etc
RispondiLorenzo
circa 11 anni fa - Linksono contento che quanto scritto abbia incontrato i tuoi favori. Puoi solo immaginare come può reagire la upper class inglese quando, al posto di un Bordeaux o uno Châteauneuf gli propongo un vino a base Tannat o Fer Servadou. La meraviglia poi di aver scoperto un prodotto nuovo gli si legge in faccia :) Il SW è proprio una bella zona produttiva, arriverà dell'altro :)
Rispondisuslov
circa 11 anni fa - Linkper fortuna il mondo non e' fatto solo di upper class inglese ... o di wannabe che scimmiottano il loro (immaginati) comportamenti grazie ancora per il post, attendo con ansia i prossimi !!!
RispondiFRV
circa 11 anni fa - LinkEffettivamente Milan è in Provenza non nel SW
Rispondidazerovini
circa 11 anni fa - LinkBella selezione bravi.
RispondiAdriano Aiello
circa 11 anni fa - LinkQuasi quasi post dell'anno!
RispondiLupin
circa 11 anni fa - LinkHenri Milan... un pazzo ex agronomo per la Romanee, la cantina fuxia sporca a dir poco , lui egocentrico, i vini uno puzza uno no... ne faccio a meno!
RispondiLorenzo
circa 11 anni fa - Linkho conosciuto il figlio di Milan, abbiamo fatto una amabile chiacchierata per mezzo pomeriggio durante una degustazione :) a me è piaciuta sia la sua filosofia che i suoi vini. Ma è solo un mio personale parere :)
RispondiGabriele
circa 11 anni fa - LinkFra l'altro Milan e' distribuito dalla velier ... Incontrato ubriachissimo ad una manifestazione
RispondiLorenzo
circa 11 anni fa - Linkvabbé... ma gli altri QUATTRO vini li conscevate già? o avete scoperto qualcosa di diverso?... non è un post su Milan :P
RispondiRiccardo
circa 11 anni fa - Link3 li conoscevo. Su Milan hai sbagliato regione.
RispondiClaudio
circa 11 anni fa - LinkIo conosco benissimo ed apprezzo ancor di più Clos du Gravillas, soprattutto i loro rossi a maggioranza Carignan. Grande cantina, mai rimasto deluso con nessuna etichetta, a partire dal loro godibilissimo base "Sous Les Cailloux Des Grillons". Il Muscat dell'articolo l'ho assaggiato una volta sola ad una manifestazione e vorrei riprovarlo. Bel post, complimenti, PS io ho bevuto spesso Milan e di bottiglie che puzzano nemmeno una
RispondiLorenzo
circa 11 anni fa - LinkClos du Gravillas oltre a fare ottimi vini, è composto anche da belle persone, il che non guasta. Vignerons, vignaioli di pregevole fattura. Sono anche io del tuo avviso, i loro vini a base Carignan, sono eccellenti.
RispondiStefano Cinelli Colombini
circa 11 anni fa - LinkE poi non diciamoci più che siamo provinciali, per favore. Ci sarà mai un giorno in cui un blog francese presenterà dottamente un Orcia o un Monteregio biodinamico, e vari lettori risponderanno che li conoscono e li apprezzano? Utinam.
RispondiLorenzo
circa 11 anni fa - Linkgrazie per il "dottamente" :D eh si, perchè a noi ( tutti ) ci piace conoscere bene anche l'erba del vicino, qualsiasi vicino che produca vino...pensa che ho assaggiato anche il metodo classico inglese www.nyetimber.com [img]http://www.thechampagnecompany.com/images/uploads/Nyetimber%20and%202%20Savoy%20Flutes%20copy.jpg[/img]
RispondiStefano Cinelli Colombini
circa 11 anni fa - LinkVisto che sei in vena di erbe non comuni te ne suggerisco una non proprio del vicino, ma molto interessante; i vini della Georgia. Me ne ha portati alcuni la tata del mio bimbo, che è di li, e non ne saprei indicare le uve perché non le avevo mai sentite prima. Però di una diversità affascinante.
RispondiSuslov
circa 11 anni fa - Linkimpossibile. nessuno e' piu' provinciale dei francesi. provinciale intendo nel senso di chiuso. che poi la provincia non e' cosi' male, anzi ...
RispondiArmando Castagno
circa 11 anni fa - LinkI francesi nel vino non sono "provinciali" o "chiusi"... sono semplicemente "autosufficienti". ;)
RispondiClaudio
circa 11 anni fa - Linkquesto è il più trito e ritrito e più falso dei luoghi comuni che noi italiani continuiamo a portare avanti...dall'onestà intellettuale dei francesi avremmo molto da imparare
RispondiClaudio
circa 11 anni fa - LinkCom'è il Metodo Classico British? lo seguo da tempo, ho persino il sito dei "British Wine Producers" tra i preferiti, volevo prenderne una bottiglia quando sono stato a Londra l'ultima volta ma costava quando uno Champagne quindi ho pensato che era meglio comprare....uno Champagne. Sull'esterofilia non diamo nulla per scontato, specialmente sui francesi, su dei loro siti mi è capitato di leggere apprezzamenti su Frappati di Vittoria, Incroci Manzoni e Ruchè di piccoli produttori che persino da noi sono difficili da reperire!
RispondiLorenzo
circa 11 anni fa - LinkNon era male, il vino è espressione del territorio, qui siamo ancora più a nord della regione dello Champagne, ma il sottosuolo è totalmente differente. Non mi sento di poterlo avvicinare ad uno Champagne, o un nostrano Franciacorta, forse ad un Cava Spagnolo...forse. Sul prezzo, hai fatto bene a comprare uno Champagne, per quella stessa cifra :D
RispondiJean Trippy
circa 11 anni fa - LinkOttimo articolo che cade a fagiolo ! giusto domani, a Parigi, ci sono due mini saloni. Al primo saro' curioso di provare i vini de le domaine du pech, mentre al secondo Henry milan. le tue recensioni sono un ottimo punto di partenza. per chi fosse interessato: http://buvonsnature.over-blog.com/article-les-vignerons-2011-87987993.html http://www.verrebouteille.net/participants.htm
RispondiLorenzo
circa 11 anni fa - Linkassaggia anche Breton e Fleurie, un bellissimo champagne, da una stravolgente acidità. e poi... tutto il resto :)
RispondiAlberto G. Tricolore
circa 11 anni fa - LinkBravo Lorenzo e' un piacere leggere anche di questi vini e non solo dei soliti carissimi. Questo e' uno degli aspetti positivi di Londra,se lavori in questo settore,puoi assaggiare di tutto o quasi,anche tra le denominazioni poco conosciute,e poi ti confronti anche con il loro punto di vista ed il loro palato. Il limite per noi,almeno fino ad alcuni anni fa e' che di vino italiano,la maggioranza (anche di quelli che hanno fatto i corsi)conoscono pochino, e' un sempre un po cosi? Buona Immacolata a te che sei lontano oltre il Tever.., ehm scusa, oltre il Tamigi.
RispondiLorenzo
circa 11 anni fa - Linkesatto, infatti oggi ho bevuto un Cab. Sauvignon Indiano 0_0 [img]http://sphotos-h.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-snc7/432329_4656369780956_1758911091_n.jpg[/img] e buona Immacolata anche a te:D
RispondiAlberto G. Tricolore
circa 11 anni fa - LinkGrazie per gli auguri. Se tornero' li a Londra in tempi ragionevoli, passo li a salutarvi (magari portero'qualche boccia, che penso ancora per un po' di tempo,li non troverete). A proposito il cabernet in questione com'era? "Questi" non essendo produttori comprano di tutto eg a volte ci azzeccano pure alla grande. Prosit.
RispondiLorenzo
circa 11 anni fa - LinkIl vino in questione era palesemente farlocco :P Il sapore era decisamente legnoso, di un legno indotto a mo' di chips o similtali, ma ero troppo curioso dell'assaggio.
RispondiAlberto G. Tricolore
circa 11 anni fa - LinkLo chiedevo,perche' ancora ho qualche preconcetto su alcuni vini.In questo caso lo hai confermato. Preconcetto che ad es. non ho sui vini della Georgia, di cui parlava sopra il Sig.Cinelli Colombini,riservano belle sorprese (per quei pochi che ho provato,proprio li a Londra,nessuno era cattivo,anzi per il mio gusto erano interessantissimi). Ps. E' vero che i nostri vini (quelli buoni non le patacche pinot-sciardonet) si stanno vendendo di piu' in quest'ultimo periodo,confermi?
RispondiZakk
circa 11 anni fa - LinkMai sentito parlare dei produttori in questione (eccetto Milan), ma decisamente si dei vitigni. Basta fornirsi presso Les Caves de Pyrene, una distribuzione avanti almeno 5 anni.
RispondiLorenzo
circa 11 anni fa - Linkinfatti sono tra i nostri Fornitori, e a questo punto vale la pena anche una capatina al Comptoir Gascon www.comptoirgascon.com
Rispondiraffaele
circa 11 anni fa - Linkio lavoro a Melbourne è questo vini li trovo anche qui, da segnalare a Faugeres Leon Barral il suo bianco e tremendamente scorretto a dir poco fantastico.. grazie
RispondiLorenzo
circa 11 anni fa - Linkhanno un buon mercato questi prodotti, hanno infatti un alta qualità.
Rispondijohn
circa 11 anni fa - LinkGrazie Lorenzo!
RispondiLorenzo
circa 11 anni fa - Linkcheers mate :))
RispondiLorenzo
circa 11 anni fa - Linkconfemo che i buoni vini italiani hanno trovato un buon mercato qui, e sempre più persone sono disposte a bere italiano anziché francese o altra provenienza. Inizialmente la scelta era dettata per una questione di prezzo, ora la scelta è per una ragione qualitativa.
RispondiDaniele
circa 8 anni fa - LinkIo non ne capisco granchè, adoro comunque accompagnare pesce alla griglia e crostacei con un bianco ben freddo.
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