La dolce vita a Spoleto con Belle Epoque anteprima 2007, Blanc de Blancs 2004 e Rosé 2006

di Andrea Gori

Il Festival dei Due Mondi di Spoleto è stato un palcoscenico d’eccezionale soavità per presentare le nuove cuvée di Perrier Jouet. E per ribadire che non si può conoscere lo stile della maison e dell’ineffabile Hervè Deschamps senza aver goduto di questi Champagne in qualche annata anche storica. Per quanto sia il Grand Brut che il Blason Rosé siano godibilissimi e azzeccati, è solo in questo Champagne che si può dispiegare la fitta rete di rimandi aromatici cui aspira Hervè ogni anno, ricamando trame speziate che rendono giustizia alla sua passione per caffè e note orientali, quasi a ribadire i suoi natali africani.

In una giornata caldissima ma rinfrescata da una bella accoglienza umbra a base di tartufo nero abbiamo assaggiato le tre nuove proposte Belle Epoque, ovvero la 2007, la 2004 in versione Blanc de Blancs (che segue la straordinaria 2002) e la 2006 Rosé, tra le vette più alte dell’arte champenoise di Hervè.

Dapprima la verticale in cui è stata inserita la nuova 2007, ricordando che Belle Epoque nasce quasi ogni anno da un minimo di 50% di chardonnay (che caratterizza la maison che ne possiede 40 ettari sui 64 totali, quasi tutti Grand Cru) completato da un 45% di pinot noir e 5% di pinot meunier.

Belle Epoque Champagne 2006: piccante e pepato il naso, un solenne pompelmo e agrumi, floreale sapido piacevolissimo; bocca ampia carezzevole che comincia ad allargarsi su magnolia talco e mandorle, note biscottate e tostate, sale di maldon, ginestra e ribes bianco, struttura accesa e profonda, tanta forza e cremosità, lunga charmant e gourmand come poche altre, sexy e lasciva che pare promettere una notte di passione. 95

Belle Epoque Champagne 2004: ricco e dolce di agrumi gialli e rossi, mandarino e mirabelle, citrino confit, brioche e note tostate, molto ricco con nota di miele e pepe bianco, meno persistenza e più corpo di altre annate, sostanza ma anche acidità; bocca che cede un poco di rotondità al centro ma rilancia su durezza ed eleganza, appena scontrosa ma sempre affascinante, una signorina più altezzosa del solito. 92

Belle Epoque Champagne 2002: l’annata delle meraviglie mostra note confit piuttosto accentuate, dolci e mielate, tanto caffè Etiopia e bacche di ginepro, amarene e fragole; bocca con notevole cremosità e passo austero, acidità ancora alta che regge il tutto, lunghezza notevole e tanti rimandi speziati, poi terriccio ribes bianco. E’ una cuvée che appare oggi sottile e distinta, classica nelle sue contraddizioni, come ci si aspetta da un’annata piena e decisa per un vino che in genere gioca più sottile ed etereo. Certo che ha bisogno di ulteriore evoluzione ma anche solo ad avere un po’ di pazienza; nel bicchiere scopre la sua magia, buonissima anche a temperatura ambiente: stress test da caldo passato alla grande. 94

Belle Epoque Champagne 1999: miele carrube e menta, lamponi e mirabelle, piccantezza, pepe nero, miele zafferano e curry, dolce, tocchi vegetali, talco e bergamotto; bocca piacevolissima e succulenta con note tostate piacevoli, toffee, caffè cioccolato bianco canditi e amarene, forza e sottigliezza per un’annata interlocutoria ben interpretata. 90

Belle Epoque Champagne 1998 (da jeroboam): annata grandiosa e da ricordare, vino floreale composito tra rose gelsomino e fiori di campo, ribes bianco e rosso, affumicato, idrocarburo lieve, pesca gialla e pepe nero; bocca cremosa di corpo e giovanissima, dinamica come una di dieci anni dopo, citrino e miele insieme, talco, una delle annate ideali e migliori di Belle Epoque, opulenta sottile elegante e profondissima versione che desta davvero meraviglia. 98

Belle Epoque Perrier Jouet  2007: parte speziato e fruttato, leggiadro tra anice e mirabelle, poi più dolce con mandorle e pesca bianca, fresco e floreale, che mostrano un grande chardonnay a scapito di un pinot nero in difficoltà per l’annata decisamente difficile. In bocca si esalta con note di miele millefiori e fiori d’acacia, arancio giallo che sottolineano la delicatezza e il potenziale: il sorso è comunque tagliente e perfettamente Belle Epoque, con il suo finale intenso giocato su freschezza e saporosità di talco  a sorreggere il bello e sorprendente estratto. 93

Belle Epoque Perrier Jouet 2004 Blanc de Blancs: dai vigneti di Cremant e in particolare i lieux dits di La Croix, Gros Monts e Bouzon ecco la solita benvenutissima nota iniziale di  vaniglia, cacao, tartufo bianco, pompelmo, gesso scolpito a dare incanto e meraviglia poi nel palato con una spuma soave e sottile, sorso cremoso a volte duro a volte morbido, sempre più sublime dolce e delicato; una meraviglia unica, uno Champagne sempre sorprendente godereccio e raffinatissimo nel suo stuzzicare cuore pancia e mente allo stesso modo, esaltato nel suo lato godurioso dall’annata potente e abbondante. 96

Perrier Jouet Belle Epoque Rosé 2006 con uve chardonnay da Cramant, Avize and Le Mesnil per un 50%  e pinot nero da Mailly, Aÿ, Verzy e  Rilly per il 45% (di cui un 11% in rosso proveniente da Vertus e Vincelles) poi completato da un 5% di meunier da Dizy (5%). Vino dalla partenza delicata di sottili note floreali che danno spazio poi a note più corpose di frutta rossa, susina fico nero carrube e arancio sanguinella, la bocca è accesa, soave e forzuta con nerbo e sostanza notevolissime, chiusura tra cenni di tannino, amarene bergamotto e vetiver, un vino ideale su carni e speziature, lunghissimo e coinvolgente. 95

Andrea Gori

Quarta generazione della famiglia Gori – ristoratori in Firenze dal 1901 – è il primo a occuparsi seriamente di vino. Biologo, ricercatore e genetista, inizia gli studi da sommelier nel 2004. Gli serviranno 4 anni per diventare vice campione europeo. In pubblico nega, ma crede nella supremazia della Toscana sulle altre regioni del vino, pur avendo un debole per Borgogna e Champagne. Per tutti è “il sommelier informatico”.

4 Commenti

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landmax

circa 9 anni fa - Link

I voti del Gori sono sempre misurati... Di grazia, che punteggio daremmo, allora, a un Oenotheque '96 o a un Krug Collection '85? Con questo metro 158 minimo...

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Andrea Gori

circa 9 anni fa - Link

Oenoteque '96 punteggiato 98 mi pare e Krug Collection 1985 mi pare un 95, 99 per il 1988. Voglio vivere in un mondo dove i punteggi sopra il 95 arrivano spesso piuttosto che morire aspettando un 100! ;-)

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vinogodi

circa 9 anni fa - Link

...Collection '88 non mi sembra sia uscito ancora, l'anno scorso è uscito l'89 perché , appunto, il Collection '88 giudicato non ancora pronto. Ma forse ti riferivi al Vintage '88?

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Andrea Gori

circa 9 anni fa - Link

mi pare fosse proprio un collection 1988, assaggiato in UK con Jancis Robinson da Bibendum... adesso verifico

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