La Champagne diventa anche lei Patrimonio mondiale UNESCO (e vedendo il video è tutto chiaro)

di Antonio Tomacelli

Come colonna sonora di questo video io ci avrei piazzato Time is on my side di Bob Dylan perché, sul serio, il tempo è dalla parte della Champagne. A voler fare data dai primi esperimenti del monaco benedettino Pierre Perignon, sono tre secoli e mezzo di sedimentazioni, abbazie, caves, vendemmie e affinamenti quasi ininterrotti. Oggi, su questa storia vecchia di secoli, arriva il sigillo dell’Unesco che ha dichiarato il paesaggio e tutto quello che contiene, Patrimonio dell’Umanità. Meglio tardi che mai e, guardando il video capirete perché.

Questa è l’Ansa di sabato:

Colline, cantine e ‘maisons’: si arricchisce di una nuova zona la lista dei patrimoni mondiali dell’Unesco con l’iscrizione di oggi della Champagne, regione francese di produzione dell’omonimo vino, nella categoria ‘Paesaggio organicamente evoluto’.

”I membri del Comitato ne hanno riconosciuto il valore universale eccezionale – si legge nella nota diffusa dal Bureau du Champagne – votando all’unanimità l’iscrizione di Coteaux, maison et caves de champagne’ nella lista dei beni patrimoni dell’umanità”.

“Tutelare il paesaggio per consegnarlo integro alle generazioni future”: piano piano ci stiamo arrivando.

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Antonio Tomacelli

Designer, gaudente, editore, ma solo una di queste attività gli riesce davvero bene. Fonda nel 2009 con Massimo Bernardi e Stefano Caffarri il blog Dissapore e, un anno dopo, Intravino e Spigoloso. Lascia il gruppo editoriale portandosi dietro Intravino e un manipolo di eroici bevitori. Classico esempio di migrante che, nato a Torino, va a cercar fortuna al sud, in Puglia. E il bello è che la trova.

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