Intravino regala il Bignami dei profumi di tutti i vini francesi. Pipì di gatto compresa

di Antonio Tomacelli

L’ultimativa mappa di tutti i profumi di tutti i vini francesi è una figata siderale. Intravino ne consiglia l’uso — dopo averla debitamente arrotolata — nei seguenti casi: 1) Esami da sommelier Ais/Onav/Fisar/Asi/MW/Bocciofila. 2) Cena con la/lo gnocca/o di turno da mandare obbligatoriamente in visibilio snocciolando i 16-sentori-16 del sauvignon. 3) Verticale di Borgogna guidata da un Armando Castagno qualsiasi. 4) Varie ed eventuali. Non è un presidio medico-chirurgico. Leggere attentamente le istruzioni prima dell’uso. Tenere lontano dalla portata dei bambini che urlano “Nonno, nonno, c’è San Crispino”.

La versione originale è scaricabile qui.
 

avatar

Antonio Tomacelli

Designer, gaudente, editore, ma solo una di queste attività gli riesce davvero bene. Fonda nel 2009 con Massimo Bernardi e Stefano Caffarri il blog Dissapore e, un anno dopo, Intravino e Spigoloso. Lascia il gruppo editoriale portandosi dietro Intravino e un manipolo di eroici bevitori. Classico esempio di migrante che, nato a Torino, va a cercar fortuna al sud, in Puglia. E il bello è che la trova.

18 Commenti

avatar

Daniele

circa 11 anni fa - Link

Ora mi faccio un poster!

Rispondi
avatar

Michele

circa 11 anni fa - Link

Figata! Please, translate in italian!!

Rispondi
avatar

Armando Castagno

circa 11 anni fa - Link

Bel lavoro davvero. Visto che Antonio mi chiama in causa, sottolineo solo una cosa: accanto al Pinot Nero non c'è NESSUN sentore che rimandi alla pelliccia, alla deiezione delle galline o al di esse ambiente di lavoro, al pellame, al "budello" (d. t. m.). Se nei posti giusti non riescono a SURMATURARLO, e quindi ne hanno un'idea distorta rispetto a noi, non è colpa loro - ehm. E non è colpa nemmeno dell'uva, che è di suo, come dev'essere, pura come un diamante.

Rispondi
avatar

Armando Castagno

circa 11 anni fa - Link

Comunque scusa Ameri, ti do il finale dalla Corsica: Nielluccio batte Jacquère 6-0. A te la linea.

Rispondi
avatar

maurizio gily

circa 11 anni fa - Link

Noto una lacuna sullo Chardonnay. Ma 'ndo vai, se la banana non ce l'hai?

Rispondi
avatar

Rossano Ferrazzano

circa 11 anni fa - Link

Voglio assolutamente assaggiare uno Jacquère in purezza! L'emozione di un vino che non sa di niente. Ci pensate? L'affermazione parossistica del vino che parla per sottrazione, il trionfo abbacinato del vino che sa di solo territorio in purezza, l'apoteosi allucinatoria del giudizio oggettivo capace di ridurre al proprio zero qualsiasi denominatore personale vi si possa applicare... Jacquère. Il buco nero non-gravitazionale di tutta la dialettica del vino - almeno quella online... :rolleyes:

Rispondi
avatar

Alessandro

circa 11 anni fa - Link

E le 'dolenti' note emesse da un eccesso di sulfureo, di acido acetico, di diacetile o aldeide acetica non sono identificate? Forse perché i francesi hanno la presunzione di fare sempre vini puliti?

Rispondi
avatar

Rossano Ferrazzano

circa 11 anni fa - Link

Penso che il motivo sia più banalmente che questa mappa vuole tracciare una rappresentazione delle note direttamente riconducibili ad ogni specifico vitigno, secondo le sostanze aromatiche che essi mettono a disposizione del vinificatore, accumulate in varia forma dentro il grappolo. Non invece dei vari odori che i vini possono presentare nel bicchiere, per via di lavorazioni di cantina più o meno riuscite. Per una volta credo che il ben noto chauvinismo transalpino non c'entri.

Rispondi

Marilena Barbera

circa 11 anni fa - Link

Non credo, Rossano. Ci sono tutti i terziari riconducibili a fermentazioni o affinamenti in legno: vaniglia, cuoio, tabacco, mandorla tostata. Sono d'accordo con Alessandro, in questo caso.

Rispondi
avatar

vincenz

circa 11 anni fa - Link

Un esperto di vini ,parlando di una nota cantina del Salento, mi disse :"è come una profumeria".

Rispondi
avatar

Simone e Zeta

circa 11 anni fa - Link

Probabilmente si trattava del pino terra della Rinascente

Rispondi
avatar

Simone e Zeta

circa 11 anni fa - Link

*piano

Rispondi
avatar

Michele

circa 11 anni fa - Link

Bella l'idea di rappresentare in modo accattivante le informazioni riguardo al vino! Peccato per il solito metodo alla Intravino di accaparrarsi i meriti, addirittura quello di regalare un'opera che non si è realizzata: citare l'autore, la fonte della notizia per voi sono un optional. Bel modo avete di apprezzare il lavoro di informazione e divulgazione del vino fatto dagli altri. Quando inizierete a fare anche voi un po' di informazione e un po' meno onanismo gossipparo? Vabbè, per questa volta vi regalo io il nome dell'autore: è lo studio canadese FFunction http://ffctn.com/#portfolio

Rispondi
avatar

Simone e Zeta

circa 11 anni fa - Link

Un ottimo Jaquère in purezza. http://www.vins-etonnants.com/blanc-sec-fruite-et-nerveux-311/autrement-blanc-2011-4904.html

Rispondi
avatar

maurizio gily

circa 11 anni fa - Link

Scusa Armando, Jacquere in Corsica? Mi è nuova.

Rispondi
avatar

Armando Castagno

circa 11 anni fa - Link

Scusa, Maurizio, magari sono contorto io: se la partita è Nielluccio-Jacquère il Nielluccio GIOCA IN CASA. E dove lo vogliamo far giocare?

Rispondi
avatar

Mike Tommasi

circa 11 anni fa - Link

Presentazione super, contenuti abbastanza scadenti, anche errati... ;-) Mourvedre che sa di cavallo? Si, se la botte è sporca e piena di brett, certo. Grenache che sa di fico? Mai sentito... In Alsazia, i vitigni Auxerrois e Chardonnay NON sono autorizzati, e lo Chasselas è raro al punto che non si menziona più, e.... manca il Klevener de Heiligenstein... Idem per la Loira, mai sentito un Pinot Blanc o Pinot Gris o Sémillon o Ugni Blanc o Malbec o Merlot. Mancano il mitico Romorantin, la Malvoisie. Insomma, bello da vedere, ma sbagliato. ;-)

Rispondi
avatar

splash

circa 11 anni fa - Link

In Alsazia, lo Chardonnay É autorizzato per il crémant AOC, e può essere tranquillamente usato per i vini senza AOC (da tavola). L'Auxerrois É autorizzato e usato in blend sia per il Crémant che per il Pinot Blanc, entrambi AOC. Di Chasselas ne coltivano sì poco, ma almeno lo coltivano anche altrove in Francia; di contro la produzione di Savagnin Rose per il Klevener e' simile, ma viene coltivato praticamente solo li'. E ti lamenti dei contenuti errati... :-)

Rispondi

Commenta

Sii gentile, che ci piaci così. La tua mail non verrà pubblicata, fidati. Nei campi segnati con l'asterisco, però, qualcosa ce la devi scrivere. Grazie.