Intervista a Joe Bastianich, un Masterchef con il vizio del vino

di Elena Di Luigi

Joe Bastianich è uno di quei personaggi famosi che si amano o si criticano, spesso indipendentemente da quello che fanno. Oggi è noto come ristoratore, produttore di vino e personaggio televisivo ma la prima vera prova da businessman l’ha fatta come bond trader per la Merrill Lynch di Wall Street. Fu dopo questa breve esperienza che nel 1993 decise di entrare in società con i suoi genitori già ristoratori e aprire Becco a Manhattan. Ma per soddisfare la passione per il vino Joe è tornato in Friuli, la regione d’origine della sua famiglia, dove ha fondato l’Azienda Agricola Bastianich che ha poi fatto da apripista ad altre cantine tra cui una in Maremma, un’altra in La Morra e una anche in Argentina. Impegnatissimo, notissimo ma tutt’altro che una star.

Qual è il primo ricordo che hai di te in cantina?
I miei genitori hanno cominciato a portare me e mia sorella in Italia d’estate, quando eravamo ancora piccoli, e le persone che allora mi colpirono di più furono proprio i produttori di vino. Era la fine degli anni ‘70 e anche se in quegli anni in l’Italia si produceva soprattutto vino sfuso, c’erano winemakers come Angelo Gaja, Bruno Giacosa e Carlo Mastroberardino che facevano vini eccezionali. Noi visitammo le loro cantine e ricordo che volevo essere uno di loro, vivere una vita incredibile come quella, in posti bellissimi e in una terra meravigliosa.

Qual è la cosa che più non ami del tuo lavoro?
Con i ristoranti più ti espandi e meno tempo hai per ascoltare le cose che vanno bene perchè sei costretto a occuparti delle cose che non vanno bene, e questo è un peccato. Come winemaker invece, avendo a che fare con il vino tutto il giorno, ti può solo venire voglia di bere e non sono sicuro che per me questa sia una cosa negativa!

Quale vino porteresti a una cena romantica?
Un Dom Perignon Rosé invecchiato.

Chi inviteresti a una cena ideale e quale dei tuoi vini serviresti?
Fellini sarebbe una compagnia interessante e penso di avere un vino che apprezzerebbe. Nella nostra cantina Bastianich facciamo un vino chiamato Plus, un’interpretazione estrema del nostro indigeno Friulano. Il 10% dell’uva raccolta viene sottoposta a un ulteriore periodo di appassimento e il risultato è una sorta di Amarone ma bianco. Si tratta di un vino atipico ma anche eccezionale, poichè richiede un po’ più di attenzione rispetto a un altro vino. Credo che sarebbe perfetto da servire a un uomo il cui lavoro era pieno di momenti unici fatti di una strana e bellissima oscurità.

Quale winemaker o produttore contemporaneo ammiri di più e perchè?
Angelo Gaja, un vero pioniere. Il suo contributo alla produzione di vino in Piemonte ha aiutato molto la sua regione a raggiungere lo status che merita.

Se tu potessi partecipare alla produzione di un vino del passato, quale annata sceglieresti e dove andresti a farlo?
In Saint-Émilion in Francia a produrre lo Cheval Blanc 1947. Qualcosa di magico deve essere accaduto in quel posto, quell’anno.

Cosa temi di più per il futuro del mondo vinicolo?
La perdita della tipicità e della individualità dei vini, la standardizzazione mi fa paura. Per esempio c’è qualcosa di pericoloso nella mentalità secondo la quale il Ribolla Gialla deve sapere di Chardonnay.

Quale consideri il traguardo più importante che hai ottenuto come produttore?
L’aver servito il mio vino a Papa Benedetto XVI durante la sua visita a New York City, un’esperienza incredibile.

Quale inusuale combinazione cibo-vino hai scoperto di recente?
Champagne e pollo fritto, sorprendentemente buono, provalo.

Quale varietà d’uva consideri la più sottovalutata?
Il Friulano che sembra apprezzata solo se usata per fare un vino aperitivo ma che invece invecchia bene, addirittura meglio di certi Riesling tedeschi.

Se tu avessi un super potere da utilizzare nei tuo lavoro quale sarebbe?
Teletrasporto, senza ombra di dubbio!

Chi ti interpreterebbe in un film su di te?
Stanley Tucci.

Qual è il tuo profumo preferito in un vino?
Mi piace molto il sentore di viole.

Come ti rilassi?
Correndo, è il mio modo di meditare.

1 Commento

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Gianni Morgan Usai

circa 11 anni fa - Link

.. l'unica cosa brillante è la stima per Stanley Tucci...!

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