Il meglio della settimana in cui Riccardo Cotarella ha citato Josko Gravner ai 3 Bicchieri. No, vabbè*
di Alessandro MorichettiI post più letti degli ultimi sette giorni.
1 – Portare il Tavernello alla Fiera dei Vini Veri per vedere l’effetto che fa. Perché lo fa, eh.
2 – I Tre Bicchieri Toscana 2015 del Gambero Rosso.
3 – Charmat, col fondo, metodo classico: c’è un “vero” Prosecco? Lo sfogo di Silvano Follador e alcune idee.
4 – I Tre Bicchieri Piemonte 2015 del Gambero Rosso.
5 – Cosa c’è dentro una cassetta di vini di rappresentanza. Quella che Renzi regala alla delegazione cinese, per esempio.
6 – In Bianco, una concentrazione di grandi bianchi europei da mal di testa. A Torino, lunedì 24 novembre.
7 – Krug Clos du Mesnil 2003 e la pizza più emozionante della mia vita.
8 – Cosa unisce James Suckling, Ferragamo e Lalique? L’assoluto sprezzo del ridicolo.
9 – Contrordine compagni, la vendemmia 2014 è ottima. Parola delle Grandi Famiglie dell’Amarone.
10 – Le mezze stagioni no, ma le mezze bottiglie di vino esistono ancora. Per 5 validi motivi.
* Sintesi dell’intervento di R. Cotarella: un tempo Gravner diceva di voler fare vini senza solfiti poi è tornato sui suoi passi. Anche io ho sbagliato: un tempo ritenevo impossibile fare vini senza solfiti mentre oggi, con la scienza, si può. Ma solo con la scienza. Mentre Cotarella citava Gravner, qualcuno dei presenti – in via rigorosamente anonima e simulando un attacco di dissenteria – si è alzato in segno di protesta.
[Credits foto: Alexandra Corvo]
57 Commenti
Isabella
circa 9 anni fa - LinkBhè, Cotarella ha detto molto di più e cose molto più importanti della semplice citazione del mitico Gravner. Cotarella ha specificato come non esista un concetto di vino naturale, ma sia semplicemente legato, molto spesso, all'ignoranza dei consumatori ed "esperti" del settore (me in primis) che spingono il mercato ed i produttori verso, ahimè, errori di percezione grossolani. Ha anche detto una cosa bellissima, ovvero come i produttori, molto spesso, raggirati da pseudo letteratura di settore, tentino di fare vino pensandolo "naturale" quando, in realtà. stanno facendo molto più male alla natura. L'esempio fatto sul palco riguardante la poltiglia bordolese è stato fantasmagorico. Personalmente non mi sento affatto una cotarelliana, però devo dire che ci ha aperto la testa a noi pubblicisti del settore. Ce lo meritiamo, stavolta. Ah, ero lì seduta dietro... e nessuno si è alzato per protesta e se c'è stato qualcuno, molto probabilmente doveva semplicemente, come da te detto, andare in bagno. love & peace & wine
RispondiAlessandro De Salvia
circa 9 anni fa - LinkBravissima! Straquoto!
RispondiGiampi Giacobbo
circa 9 anni fa - Linkvisione anacronistica!
RispondiAlessandro Morichetti
circa 9 anni fa - LinkIsabella, se ti va riproponi pure l'esempio della boltiglia bordolese, può essere interessante.
RispondiIsabella
circa 9 anni fa - LinkCotarella ha raccontato una sua esperienza professionale, in cui è andato come consulente da un produttore di cui non ha fatto il nome e di cui non ricordo la regione, _convinto biodinamico_, a visionare i danni della peronospora. Il produttore in questione si lamentava dei danni della peronospora e raccontava il massiccio uso della poltiglia bordolese. Cotarella gli ha fatto notare, argomentandolo anche a noi presenti, come la poltiglia bordolese sia acido solforico e solfato di rame e quindi, se usata in dosi eccessive, è un inquinante altamente tossico che finisce nel terreno e nelle falde. Ha poi concluso questo esempio sostenendo come a volte non ci si debba improvvisare scienziati e di come la scienza, molto spesso, è tutt'altro che inquinante se paragonata all'ignoranza di taluni. Io l'ho trovato molto istruttivo.
Rispondiraffaele
circa 9 anni fa - LinkScusa, in cosa consiste la Rivelazione?
RispondiFranco
circa 9 anni fa - LinkIsabella non c'è che dire, complimenti. Condivido perfettamente il tuo commento, così come non condivido l'ennesimo attacco gratuito a Cotarella.
RispondiAlessandro De Salvia
circa 9 anni fa - LinkAvercene di interventi come quello di ieri di Riccardo Cotarella... Il momento in cui la gente comincerà a capire che il vino che puzza e che ha l'acetica a mille non è un vino caratteristico e di territorio, ma semplicemente un vino cattivo, non sarà mai troppo tardi
RispondiMauro
circa 9 anni fa - LinkMa forse puzzano i tuoi piedi. Non mi pare che gli unici vini in Italia a non puzzare siano quelli di Cotarella. Se un vino puzza non piace a nessuno, neanche a chi detesta i vini da "Piccolo chimico" alla Cotarella. per favore Mauro trattieni la tua energia polemica, che essendo potente probabilmente è al di là delle mie forze. grazie, eh? :) [F.]
RispondiAlessandro De Salvia
circa 9 anni fa - LinkEd è ancora più evidente che chi non ha argomenti ed è oltretutto ideologizzato, attacca ad insultare e, come se non bastasse, mette parole in bocca che nessuno ha mai pronunciato. Per fortuna che resta tutto scritto e chiunque può farsi un giudizio obiettivo.
RispondiMauro
circa 9 anni fa - LinkSi, è tutto scritto ed ognuno si farà un proprio giudizio. L'obiettività poi è un'altra cosa, ed esiste solo nella testa di chi ragione in bianco e nero, e crede nella semplificazione della realtà a danno della realtà stessa e della sua naturale complessità. Sarà una risacca di Positivismo scientista che ha invaso tardivamente il mondo enologico italico.
RispondiGiovanni
circa 9 anni fa - LinkSignor Morichetti, ci sono modi e modi per dare versioni contraffate e non veritiere di quanto a volte accade, ma la sua è veramente opposta, spero involontariamente, a quanto accaduto realmente. Io c'ero e con me circa 1000 persone. Il discorso di Riccardo Cotarella è stato molto più ampio e completo di quanto lei voglia far credere, non so se qualcuno sia stato attaccato da dissenteria ( mi dispiace per lui, ha perso veramente un'occasione ). So solo che il discorso di Cotarella ha aperto gli occhi a parecchie persone ed è stato interrotto per ben quattro volte dagli applausi della stragrande maggioranza dei presenti. Non trovo veramente corretto che un bel sito come Intravino, che io seguo da sempre, possa permettersi di alterare quanto realmente accaduto. Mi auguro veramente che trattasi di una svista.
RispondiAlessandro Bernini
circa 9 anni fa - LinkA proposito di vino naturale, biologico e biodinamico, puo' qualcuno citare uno studio su come questi vini "viaggiano"? Lavoro sul mercato statunitense e l'impressione e' che questi vini, essendo meno stabili, subiscono traumi che li rendono meno espressivi durante il tragitto per gli USA. Ma e' solo un'impressione, non suffragata da ricerche serie. Grazie!
RispondiGianluca
circa 9 anni fa - LinkSalve Alessandro, io sto in Brasile e la mia esperienza, ahimè, non fa che corroborare la tua, mi riferisco soprattutto ai vini senza o con pochissimi solfiti aggiunti. Mi è capitato in più di un'opportunità di provare vini che avevo precedentemente assaggiato e gradito in Italia, in un paio di casi stessa annata, arrivati qui assolutamente disfatti a livello olfattivo, puzza. Oltretutto vini trasportati in ambiente refrigerato e messi a riposare per almeno 3 settimane dopo l'arrivo ai magazzini. Un vero peccato. Saluti,
RispondiRaimondo Navarro
circa 9 anni fa - Linknon avrei mai pensato di leggere su Intravino, opera dei commentatori non dei curatori, un elogio del lavoro di Riccardo Cotarella il più interventista, in vigna e cantina, degli enologi italiani e loro degno presidente... Non si é più sicuri di niente...
RispondiSergio D'Aquino
circa 9 anni fa - LinkSig Navarro,non so se lei è un produttore di uve e/o vini spero di no,visti i suoi convincimenti Io sono un piccolo produttore di uve e vini con 15 ettari di vigneto nella provincia di Avellino Dispongo anche di una piccola ma attrezzata cantina anime' costosa Ho iniziata a condurre vigneti e a far vini seguendo il principio da molti osannato : lascia fare la,natura,non avvalerti di enologi se vuoi valorizzare e distinguere i tuoi prodotti Posso garantire che non ho valorizzato i miei prodotti,ma li ho senz'altro caratterizzati,acidità volatile alle stelle,ossidazioni spaventose,vini incommerciabili,finanze terribilmente compromesse Mi sono deciso allora nel 2009 di avvalermi della collaborazione di un giovane enologo che mi segue sia i vigneti che i vini ( logicamente non mi posso permettere di chiamare Cotarella)le cose sono cambiate totalmente con la stagione successiva ed i risultati sono arrivati immediatamente Solo adesso e a mie spese capisco quando è' sbagliato presumere di sapere quando non si sa,quando poco intelligente io sono stato a dar fiducia a consigli di persone che non avendo nulla da rischiare spesso dicono e scrivono cose delle quali non conoscono il significato e vivono di pregiudizi sia sulla scienza che sulle persone Lungi da me fare il professore,ho voluto soltanto raccontare la mia esperienza,augurandomi che nessun altro produttore l'abbia a vivere.
RispondiMarco Basili da Roma
circa 9 anni fa - LinkIeri grande lezione di Cotarella al Gambero Rosso....professionalità, esperienza e chiarezza. Per me è stata la prima volta, spero di avere altre occasioni per sentirlo parlare del vino vero. Quello dal cattivo odore ed acescente lo lascio a Morichetti e a quei quattro gatti che la pensano come lui.
RispondiMauro
circa 9 anni fa - LinkSi si, va benissimo, tu continua a trangugiarti i Merlot SCIENTIFICI dei Cotarella.
RispondiRaimondo Navarro
circa 9 anni fa - Linkbellissima la definizione dei "Merlot scientifici" del mago del Merlot italico. Quello che il Merlot, scriveva qualcuno, lo metterebbe anche nel caffé. Oggi é diventato un fan del Petit Verdot. Lo ho fatto piantare anche in due aziende salentine di cui é malauguratamente consulente....
RispondiAlessandro Morichetti
circa 9 anni fa - LinkQuindi, sintetizzando, il mondo del vino secondo te è fatto dal Vangelo secondo Riccardo vs Vino maleodorante ed acescente. Dai, buono studio, le materie non mancano di certo a quanto pare ;-)
Rispondialvaro pavan
circa 9 anni fa - LinkEcco, sarebbe interessante sapere cosa applica al vino la scienza per rinunciare alla solforosa, premettendo che si può fare vino senza senza l'una e l'altra, basta che le bottiglie restino a riposare tranquillamente nella propria cantina. Farlo viaggiare senza l'ausilio di solforosa o di applicazioni (scientifiche?) che ne stabilizzino e proteggano la sostanza senza che questi ne sia profondamente influenzato/alterato, è davvero difficile, mi pare. Cordialmente Alvaro Pavan
RispondiGiovanni Corazzol
circa 9 anni fa - Linkargon o ozono (Riccardo Cotarella). e sì, io c'ero.
RispondiMauro
circa 9 anni fa - LinkOh mio Dio! Ci mancava solo l'apologia di Cotarella. (non da parte dell'autore dell'articolo, ovviamente, ma da parte dei fedeli presenti all'omelia del Cortarella sull'altare del Gambero Rosso) Riposino in pace, Amen.
RispondiMauro
circa 9 anni fa - Link...a scusate, dimenticavo, è evidente che LA SCIENZA la conosce solo il Cotarella nel gran barnum enologico italiano, me n'ero scordato. Tutti gli altri vanno a caso, un po' di poltiglia qui, un po' di solforosa la, una cacca di cane lì. Ovvio. E tutti gli altri vini d'Italia, senza lo zampino di un fratello Cotarella, puzzano di calzini bagnati e fanno schifo. Scusate, ero dimentico di questa evidenza SCIENTIFICA.
RispondiFrancesca Ciancio
circa 9 anni fa - LinkOvviamente Morichetti non c'era e riporta quanto sentito e scritto da Giovanni Corazzol invece presente. Prima che mi mettiate in bocca cose che non penso, no , non mi convince del tutto l'intervento di Cotarella, non tanto per la bontà del discorso, quanto sulla coerenza finora non dimostrata appieno. Tuttavia quanto è riportato è parziale e ancora una volta - che noia- e pregiudiziale e volutamente sarcastico. Ma così non si informa. L'aneddoto seguente è che Corazzol mi ha chiamata a fine presentazione per sapere se , durante la presentazione, qualcuno avesse avuto modo di ricordare Bonilli. Gli ho detto di si, lo ha fatto Sabellico nei primi 5 minuti. Mi spiace ragazzi, vi ho rovinato l'attacco politicamente corretto;)
RispondiAlessandro Morichetti
circa 9 anni fa - LinkOttima deduzione, Watson :). Delle 4 - quattro - persone che ho sentito personalmente a margine della presentazione ben 3 hanno esordito con una frase del tipo "Oh ma Cotarella che cita Gravner non si può sentire". E sì, quando vorrò informare su qualcosa lo farò con più di quattro righe a margine di un riassunto, però hai colto l'intento semplicemente sarcastico e tanto mi basta. E no, delle quattro persone nessuna corrispondeva al nome di G. Corazzol, mi spiace.
RispondiFrancesca Ciancio
circa 9 anni fa - LinkRispondi sempre come un sei-enne. Problema tuo Mi adeguo al livello. [a]
RispondiGiovanni Corazzol
circa 9 anni fa - Link1) L'idea di parlare con Morichetti e di farlo addirittura il sabato, mi disgusta. 2) Da anni oramai, da quando insomma il mio status di celebrity mi espone al fanatismo di certi fans, sono al corrente che qualcuno si spaccia per me scrivendo cose di cui non sono l'autore. Aprofitto di questo spazio per negare di avere, non solo parlato dell'evento dei 3 bicchieri del GR, ma addirittura di averne scritto al Morichetti il quale, come espresso al punto 1) mi disgusta. 3) Confermo invece la telefonata, fatta a fine evento, perchè arrivato con 10 minuti di ritardo, durante i quali, evidentemente, si è fatto ciò che non è stato fatto nei successivi 170 che ho seguito ininterrottamente e soprattutto che non è stato fatto in modo convincente nei giorni successivi alla scomparsa del fondatore del GR. sulla basa di questo informarsene francamente non pare peccato grave, mentre trarre sollazzo per avere "rovinato l'attacco politicamente corretto" a noi ragazzacci davvero pura cattiveria. dovevi mentirmi. cattivona
RispondiAlessandro De Salvia
circa 9 anni fa - LinkÈ evidente che chi non ha argomenti cerchi di mandare tutto a tarallucci e vino con modestissima ironia. E sarei pronto a scommettere che questa persona non era nemmeno presente alla premiazione e non ha ovviamente ascoltato per intero l'intervento.
RispondiMauro
circa 9 anni fa - LinkMettiti il cuore in pace, il problema è un altro, è che i vini di Cotarela sono piatti come il tavoliere delle Puglie, banali come le peggiori canzoni di Eros Ramazzoti, impersonali e conformisti peggio di Trintignant nel film di Bertolucci tratto dall'omonimo romanzo di Moravia. Questo è il problema. Vini simili interessano solo il consumatore italiano incolto/acritico dal potere d'acquisto medi alto (all'estero di questi vini se ne fottono, in quanto ne hanno di analoghi ma molto migliori). Se è questo l'orizzonte migliore che sognate per il vino italiano, allora fate bene a ingrassare gli ingranaggi di questa industria. Io, dal mio piccolo, ho l'evidenza empirica che il vino italiano può dare ben altre soddisfazioni, dunque tutte queste chiacchiere e queste barricate da anni '90 mi fanno semplicemente scompisciare dalle risate. Continuate a bervi i vini in formaldeide, tecnicamente ineccepibili, di Cotarella, io ed il resto del mondo beviamo altro. Saluti
RispondiAlessandro De Salvia
circa 9 anni fa - LinkPer fortuna che è arrivato il sig. Mauro (il cognome non è dato di sapere) a spiegarci un po' di verità assolute sul vino italiano. Chissà quali altri contributi sarà in grado di rivelarci nei prossimi post. Dunque amici, stay tuned!
RispondiMauro
circa 9 anni fa - LinkNon ti preoccupare, non sono qui ad insegnare niente a nessuno, non sono un "addetto ai lavori", né un blogger, né qualcuno sotto mentite spoglie. Sono solo consumatore come migliaia di altri in Italia, che voi altri sottovalutate costantemente propinando le vostre belle fregnacce fresche ad ogni cambio di stagione. Non fremete, nessuno vi porta via il vostro bel lavoro da scribacchini.
Rispondiraffaele
circa 9 anni fa - Linkmauro, rasserenati, ci sono ancora persone titolate e ben pagate che vanno dicendo che "non si può far fermentare l'uva senza usare lieviti selezionati"
RispondiRaimondo Navarro
circa 9 anni fa - Linkvorrei tanto conoscerla e mettermi in contatto con lei Mauro: siamo in totale sintonia.
Rispondigabriele succi
circa 9 anni fa - LinkMah... a dire il vero, quest'anno ho avuto esperienze in zona tutte contrarie a quella citata da Cotarella... Vale a dire: vigneti devastati causa peronospora (e oidio) da chisha usato i sistemici, viceversa quelli praticamente perfetti erano stati trattati con il rame...
Rispondigabriele succi
circa 9 anni fa - LinkE lo zolfo per l'oidio
RispondiAlessandro De Salvia
circa 9 anni fa - LinkDi che zona sei? Sei sicuro sia proprio così? Conosco produttori che lavorano con metodi naturali che sono andati una marea di volte in vigna a fare i trattamenti con il rame data la pioggia. E non credo che il rame faccia così bene, dato che la pioggia lo porta nel terreno... Io ho imparato a non fidarmi da quando uno dei più fervidi sostenitori della biodinamica mi ha confessato che lo stesso Joly, dopo aver mostrato il cavallo ai giornalisti, una volta che sono andati via tira fuori il trattore dal capanno degli attrezzi...
RispondiAlessandro De Salvia
circa 9 anni fa - LinkE dopo Gianni, anche un ottimo Raffaele L'Anonimo
Rispondigabriele succi
circa 9 anni fa - LinkRomagna, vengo dalla romagna... Qua chi ha trattato con i sistemici a calendario ogni 10 gg. è rimasta fregata... viceversa no... facendo anche minor numero di interventi...
RispondiEmanuele Cattani
circa 9 anni fa - LinkMi inserisco solo per farti i complimenti per Assiolo e Monte Brullo...Assiolo '12 poi è incredibile. Spero di assaggiare quanto prima anche il GS!
RispondiAG
circa 9 anni fa - LinkGabrie' lasciane qualche boccia per gli amici che non l'hanno ancora assaggiato. Ciao e ancora complimenti
RispondiDario Spezza
circa 9 anni fa - LinkQuesta conversazione mi sta dando un sacco di soddisfazioni, ottima maniera di iniziare al lunedì mattina!
RispondiSamuele
circa 9 anni fa - LinkSi può fare! Si può lavorare in vigna e in cantina con la "chimica" ridotta ai minimi termini a patto di lavorare di più e non perdere mai di vista quello che sta succedendo sia alla vigna che al vino. Dalle mie parti chi ha lavoarto bene in bio, senza confidare nell'aiuto della chimica, quindi con sfogliature, diradamenti e i giusti trattamenti con rame e zolfo ha avuto un'annata discreta. Non vuol dire perfetta ma che comunque ha limitato i danni. In cantina la ricetta è la stessa se lavori bene non usi tanti prodotti ma quando c'è da fare si fa ad esempio puoi non filtrare ma devi fare i travasi giusti nei momenti giusti; la solforosa rimane comunque per me imprescindibile, ancorchè in modiche quantità, per stabilizzare il vino. My two cents
RispondiArmando
circa 9 anni fa - LinkSolo un breve inciso, per rispondere a Mauro. Non entrò nella polemica sulla qualità dei vini del sig Cotarella(che io non bevo). Ma ciò che mi preme, e' sottolineare come con molta superficialità si diano assunti Del tutto falsi e privi di qualsiasi conoscenza elementare, del mercato sia italiano che sopratutto estero. Il signor Mauro mette l'accento su come all'estero " se ne fottano " dei vini del Sig Cotarella, se frequentasse sia il mondo del vino "vero" che l'estero, saprebbe Che sia per la vicinanza con Antinori sia per come è recepito il suo vino e' esattamente vero il contrario .Le sue aziende sono tra le meglio distribuite nel mondo e ne Ha fatto sempre un punto di forza . E molti importatori venendo in Italia cercano dei rossi cotarella-Style. Non me ne felicito ma questo è'.!!!
RispondiMauro
circa 9 anni fa - LinkTutti i prodotti hanno il loro target, evidentemente. Persino i panozzi di McDonald vengono venduti a tonnellate in giro per il globo, questo non vuol dire che sia la pietanza più raffinata e gustosa prodotta sul Pianeta Terra. Detto questo, il fatto che un prodotto venga comprato in grandi quantità, non significa per forza che sia ritenuto di alta qualità (vedi esempio sopra). Questa equazione, oggi così di moda, che avere un grosso mercato equivalga ad avere un mercato importante, è simile alla vulgata che assurgere a grande notorietà mediatica equivalga ad essere personaggio pubblico di rilievo. Ma al di là delle prese di posizione teoriche riguardanti i diktat del mercato, io ho scritto che all'estero “se ne fottono” di questo tipo di vino “in quanto ne hanno di analoghi ma molto migliori”, il ché è un'evidenza incontrovertibile (non serve conoscere i mercati internazionali meglio del proprio retto anale). Il mondo è pieno di ottimi vini da vitigni internazionali più o meno alla moda (Bordolesi, Californiani, Argentini, Australiani, etc, etc.), vinificati nel medesimo modo adottato da Cotarella & C. da oltre 30 anni a questa parte. E nessuno è davvero interessato a questi vini italiani se non per riempire uno pseudo vuoto geografico con scritta “Italy” sullo scaffale dei molti Supermercati e qualche Enoteca sparse per gli States. È ben diverso e molto sensato invece l'interesse che dimostrano i mercati “maturi” per i veri prodotti di qualità con contenuti anche culturali annessi (vedi Borgogna, vedi Rodano, vedi Barolo/Barbaresco, etc. etc.). Di Beppe Rinaldi (un esempio a caso su centinaia di grandi uomini del vino nostrani) non se ne fottono, infatti il suo vino è quasi introvabile, lui non ha eccedenze, etc. etc. Di questi prodotti, all'estero non se ne fottono affatto. Tutti i vini italiani potrebbero assurgere a questo Status unico, a cui la maggior parte dei produttori del resto del mondo non potrà mai assurgere. Questo è il punto. Ma poi ognuno capisce ciò che vuole, a quanto pare.
RispondiDanilo
circa 9 anni fa - LinkCiao Armando, Mauro è davvero un po supponente e molto disinformato. Ma crede veramente che se il mondo non amasse i vini di Cotarella centinaia di aziende nel mondo lo cercherebbero come consulente? Roba da matti!!!!!!! Se Cotarella ci leggesse (cosa che dubito) si farebbe un sacco di risate.
RispondiAlessandro Morichetti
circa 9 anni fa - LinkDopo il 50esimo commento inizia a leggerci e mi manda pure un cartone di Montiano quindi regoliamoci, grazie :D
RispondiMauro
circa 9 anni fa - LinkRispondo col copia/incolla anche a te, cosi non mi spreco di scrivere un'altro intervento ridondante (anche se per la verità non è un gran sforzo ribattere a voi altri. Non abbiatemene, ma avete un livello critico ed una capacità argomentativa piuttosto involuta). Tutti i prodotti hanno il loro target, evidentemente. Persino i panozzi di McDonald vengono venduti a tonnellate in giro per il globo, questo non vuol dire che sia la pietanza più raffinata e gustosa prodotta sul Pianeta Terra. Detto questo, il fatto che un prodotto venga comprato in grandi quantità, non significa per forza che sia ritenuto di alta qualità (vedi esempio sopra). Questa equazione, oggi così di moda, che avere un grosso mercato equivalga ad avere un mercato importante, è simile alla vulgata che assurgere a grande notorietà mediatica equivalga ad essere personaggio pubblico di rilievo. Ma al di là delle prese di posizione teoriche riguardanti i diktat del mercato, io ho scritto che all'estero “se ne fottono” di questo tipo di vino “in quanto ne hanno di analoghi ma molto migliori”, il ché è un'evidenza incontrovertibile (non serve conoscere i mercati internazionali meglio del proprio retto anale). Il mondo è pieno di ottimi vini da vitigni internazionali più o meno alla moda (Bordolesi, Californiani, Argentini, Australiani, etc, etc.), vinificati nel medesimo modo adottato da Cotarella & C. da oltre 30 anni a questa parte. E nessuno è davvero interessato a questi vini italiani se non per riempire uno pseudo vuoto geografico con scritta “Italy” sullo scaffale dei molti Supermercati e qualche Enoteca sparse per gli States. È ben diverso e molto sensato invece l'interesse che dimostrano i mercati “maturi” per i veri prodotti di qualità con contenuti anche culturali annessi (vedi Borgogna, vedi Rodano, vedi Barolo/Barbaresco, etc. etc.). Di Beppe Rinaldi (un esempio a caso su centinaia di grandi uomini del vino nostrani) non se ne fottono, infatti il suo vino è quasi introvabile, lui non ha eccedenze, etc. etc. Di questi prodotti, all'estero non se ne fottono affatto. Tutti i vini italiani potrebbero assurgere a questo Status unico, a cui la maggior parte dei produttori del resto del mondo non potrà mai assurgere. Questo è il punto. Ma poi ognuno capisce ciò che vuole, a quanto pare.
RispondiArmando
circa 9 anni fa - LinkBeppe Rinaldi 30000 bt ???? Questa e' la via per aprire mercati in Cina ! Stati Uniti , Europa. Contadini italiani del settore vinicolo lasciate il trattore e buttatevi al fiume!!!!
RispondiMauro
circa 9 anni fa - LinkMeglio la morte per annegamento che per asfissia.
RispondiMauro
circa 9 anni fa - LinkI motivo per cui l'Italia non è più un grande Paese è proprio questa, la mancanza di personalità. Il "Cotarella-Style" (come dice il grande esperto di mercati internazionali, sopra) è uno dei tanti esempi nostrani di mancanza di personalità e convinzione nei propri mezzi, nella propria cultura, nella propria storia, nelle proprie caratteristiche, nella propria singolare eccellenza. E con questo vi saluto, perché l'argomento mi pare davvero stantio.
RispondiMarco Basili da Roma
circa 9 anni fa - LinkMauro, meno male che esci. Non se ne poteva più della tua arroganza.
RispondiAlessandro Morichetti
circa 9 anni fa - LinkDài, adesso tutti a giocare da un'altra parte :-) http://www.intravino.com/grande-notizia/tutto-quello-che-e-successo-alla-presentazione-dei-3-bicchieri-2015-oltre-cotarella-lo-trovate-qui/
RispondiEthan
circa 9 anni fa - LinkDispiace dirlo ma questo sito, che seguo da sempre, sta diventando vieppiù autoreferenziale e schierato. Le uniche guide buone e giuste sono quelle di Slow Wine ed Espresso, il resto è tutta melma, i soli vini veri e onesti sono quelli pseudo-bioqualcosa e pseudonaturali, il resto è tutto guano. Cotarella mi sta francamente antipatico ed i suoi vini non mi piacciono neanche un pò, ma di produttori che stanno massacrando le loro terre e chi beve i loro vini con dosi massicce di acido solforico e idrossido di rame ne conosco tanti, troppi. E questi continui manichei endorsement a favore di qualcuno e contro qualcun altro...sono davvero sgradevoli. Invidio le vostre certezze, non la maleducazione di qualche ultrà vinopseudoverista che, a quanto vedo, sa solo insultare chi non la pensa come lui o, almeno...coltiva ancora qualche dubbio e conserva un pizzico di libero arbitrio. In ogni caso, leggetevi questa etichetta...prima di bere: POLTIGLIA BORDOLESE DISPERSS® BLU - FUNGICIDA IN GRANULI IDRODISPERSIBILI - POLTIGLIA BORDOLESE DISPERSS BLU COMPOSIZIONE 100 grammi di prodotto contengono: RAME metallo g 20 (sotto forma di solfato neutralizzato con calce idrossido) Coformulanti q.b. a g 100 FRASI DI RISCHIO Altamente tossico per gli organismi acquatici, può provocare a lungo termine effetti negativi per l’ambiente acquatico CONSIGLI DI PRUDENZA Conservare fuori della portata dei bambini - Conservare lontano da alimenti o mangimi e da bevande - Non mangiare, né bere, né fumare durante l’impiego – In caso di ingestione consultare immediatamente il medico e mostrargli il contenitore o l’etichetta – Questo materiale e il suo contenitore devono essere smarriti come rifiuti pericolosi – Non disperdere nell’ambiente. Riferirsi alle istruzioni speciali/schede informative in materia di sicurezza - Non contaminare l’acqua con il prodotto o il suo contenitore.[Non pulire il materiale di applicazione in prossimità delle acque di superficie. Evitare la contaminazione attraverso i sistemi di scolo delle acque delle aziende agricole e delle strade] PERICOLOSO PER L’AMBIENTE CEREXAGRI ITALIA S.r.l. Via Terni, 275 – 47020 S. Carlo di Cesena (FC) – Tel. 0547 661523 Officine di produzione: CEREXAGRI S.A.– Divisione R.S.R. - Marsiglia (FRANCIA) / CEREXAGRI S.,A. – Bassens (Francia) / CEREXAGRI S.A. – Mourenx (Francia) Officine di confezionamento: STI SOLFOTECNICA ITALIANA S.p.A. – Cotingola (RA) TORRE S.r.l. – Torrenieri (SI) Registrazione del Ministero Sanità N° 11040 dell’ 1 1.10.2001 Contenuto netto: kg 1 – 5 - 10 – 15 - 20 - 25 PARTITA N°.............................. INFORMAZIONI PER IL MEDICO Sintomi: denaturazione delle proteine con lesioni a livello delle mucose, danno epatico e renale e del SNC, emolisi. Vomito con emissione di materiale di colore verde, bruciori gastroesofagei, diarrea ematica, coliche addominali, ittero emolitico, insufficienza epatica e renale, convulsioni, collasso. Febbre da inalazione del metallo. Irritante cutaneo ed oculare. Terapia: gastrolusi con soluzione latto-albuminosa, se cupremia elevata usare chelanti, penicillamina se la via orale è agibile oppure CaEDTA endovena e BAL intramuscolo; per il resto terapia sintomatica. Avvertenza: consultare un Centro Antiveleni. CARATTERISTICHE: POLTIGLIA BORDOLESE DISPERSS BLU è una poltiglia bordolese preparata con procedimento industriale e formulata in granuli idrodispersibili pronti all’uso, pertanto POLTIGLIA BORDOLESE - Avvertenza: i semi trattati o residuati dalla semina non possono essere destinati all’alimentazione umana e/o del bestiame. Per la distruzione delle sementi conciate non riutilizzabili devono essere osservate le norme vigenti sui rifiuti tossici e nocivi. COMPATIBILITÀ: Il prodotto è compatibile con gli zolfi, bagnabile e colloidale, come pure con i fertilizzanti fogliari. Avvertenza: in caso di miscela con altri formulati deve essere osservato il periodo di carenza più lungo. Devono inoltre essere osservate le norme precauzionali prescritte per i prodotti più tossici. Qualora si verificassero casi di intossicazione informare il medico della miscelazione compiuta. FITOTOSSICITÀ: Non trattare durante la fioritura. Su pesco, susino e varietà di melo e di pero cuprosensibili il prodotto può essere fitotossico se distribuito in piena vegetazione, in tali casi se ne sconsiglia l’impiego dopo la piena ripresa vegetativa. Mele cuprosensibili: Abbondanza Belford, Black Stayman, Golden Delicius, Gravenstein Jonathan, Rome Beauty, Morgenduft, Stayman, Stayman Red, Stayman Winescap, Black Davis, King Davis, Renetta del Canadà, Rosa Mantovana. Pere cuprosensibili: Abate Fetel, Buona Luigia d’Avranches, Butirra Clargeau, Passacrassana, B.C. William, Dott. Jules Guyot, Favorita di Clapp, Kaiser, Butirra Giffard. SOSPENDERE I TRATTAMENTI 7 GIORNI PRIMA DELLA RACCOLTA DELLE POMACEE; 3 GIORNI PRIMA DELLA RACCOLTA DI POMODORO E ORTICOLE; 20 GIORNI PRIMA DELLA RACCOLTA DELLE ALTRE COLTURE. ATTENZIONE: IMPIEGARE ESCLUSIVAMENTE IN AGRICOLTURA. OGNI ALTRO USO E’ PERICOLOSO. Chi impiega il prodotto è responsabile degli eventuali danni derivanti da uso improprio del preparato. Il rispetto delle predette istruzioni è condizione essenziale per assicurare l’efficacia dei trattamenti e per evitare danni alle piante, alle persone ed agli animali. DA NON APPLICARE CON MEZZI AEREI PER EVITARE RISCHI PER L’UOMO E PER L’AMBIENTE SEGUIRE LE ISTRUZIONI PER L’USO NON CONTAMINARE ALTRE COLTURE ALIMENTI, BEVANDE E CORSI D’ACQUA NON OPERARE CONTRO VENTO DA NON VENDERSI SFUSO IL CONTENITORE NON PUO’ ESSERE RIUTILIZZATO IL CONTENITORE COMPLETAMENTE SVUOTATO NON DEVE ESSERE DISPERSO NELL’AMBIENTE _________________________________________________________________ Un minimo di apertura mentale e di obiettività...gioverebbe.
RispondiAlessandro Morichetti
circa 9 anni fa - LinkSiamo il sito che ha dato il massimo risalto a quante più guide possibile, poi se permetti ciascuno di noi ha delle preferenze di merito e le manifesta come crede. Io ad esempio ti consiglierei quelle che hai menzionato quindi se ti è arrivata questa impressione per quanto mi riguarda è fondatissima. Condivido anche l'osservazione su presunti buoni che potrebbero fare meglio il loro mestiere, quindi dove sarebbe la contraddizione? Sono pieno di dubbi ma qualche certezza conquistata sul campo me la tengo, e con piacere :)
RispondiMortacci Sua
circa 9 anni fa - LinkAmmazza come prendono sul serio il vino certe persone! Mi mette una certa ansia stare su un sito così autoreferenziale e schierato, non vorrei diventare un consumatore plagiato, andrò sul sito del Gambero Rosso che è più "politically correct" (lo sfoggio a vanvera dell'inglese fa sempre enolover di un certo livello). P.s.: "Manichei endorsement" (!?) gli altri sarnno anche arroganti, maleducati, "vinopseudoveristi" e senza libero arbitrio (Sant'Agostino non ti arrabbiare), ma almeno qualcuno di loro parla italiano.
RispondiFranco
circa 9 anni fa - LinkChe poi non capisco.... Il solito comportamento italiota che ci porta sempre a schierarci in due fazioni, chi è pro o contro qualcosa, e se qualcuno la pensa diversamente da noi, allora è un nemico. Un comportamento che banalizza un intero mondo fatto di colori e varie tonalità che andrebbero enfatizzate anzichè banalizzate.
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