Il Maestro, Margherita e un grande vino senza nome

di Alice in Wonderland

«Dallo specchio una donna ventenne coi capelli neri, ricciuta di natura, guardava la Margherita trentenne e rideva irrefrenabilmente, mostrando i denti […] Adesso in lei, in tutto il suo essere, in ogni minima particella del suo corpo, ribolliva una gioia che essa sentiva come se ci fossero tante bollicine che le pungessero tutto il corpo. Margherita si sentì libera, libera da ogni cosa. Essa comprese inoltre con la massima chiarezza che era avvenuto per l’appunto ciò che quel mattino le diceva il suo presentimento e che essa avrebbe abbandonato per sempre la palazzina e la sua vita di prima.»

(Capitolo XX – La crema di Asasiello – Il Maestro e Margherita)

Intercambiabilità. Corrispondenza.

Qualche volta le parole sono davvero capaci di prendere forme carnali. E capita che si possa fisicamente scambiare la pagina (quella precisa pagina di quel preciso libro) con/per quello che c’è nel bicchiere (quella cosa che c’è in quel momento, in quel bicchiere, in quel luogo lì). E capita che ci si possa confondere e leggere il sorso e sorseggiare la pagina. Senza minimamente accorgersi dello scambio. (Se non fosse perché chi si sta coricando al tuo fianco abbia preso nota di una certa stranezza.)

Lo stappiamo, con cautela, è brutto essere svegliati a suon di strilli o di colpi di martello. Il rispetto è fondamentale. Rovinare il risveglio è rovinare una giornata, che in questo caso corrisponde fatalmente al resto di una vita. Rovinare questo risveglio equivale a distruggere una vita.

Noi aspettiamo in silenzio, nell’anticamera. Lui è circospetto, ancora non si rende conto, nell’ordine, di quanto segue:

– ma dove mi trovo?

(ovattato Sbigottimento)

– secondo me sono in un posto che so già che non mi piacerà. Tuttavia non saprei dove altro stare.

(forte Anelito)

-spero comunque di non essere dove temo di essere, mio Dio, in qualunque altro posto, ma non qui, con lo scivolo pronto al bicchiere.

(senso di Hangover mistico)

Meglio alzarsi e provare a sgranchire questi muscoli che non mi sento più.

Ci da le spalle e canticchia “Il Vecchio e il Bambino”. In effetti è proprio vecchio. Accigliato e rugoso, compostissimo signore stretto nella sua vestaglia. Un tempo era stato anche burbero, ora è solo un po’ lento e scontroso. Non ha proprio voglia di parlare. Del resto, di che?

Che parli il mio odore d’acqua di Colonia, il sapone di Marsiglia, questo mazzo di ginestre che qualcuno ha dimenticato nel vaso, che parlino per me i sacchetti profuma biancheria, pieni di impronte di dita, familiari alcune, sconosciute tante. Tante storie e desideri in quelle impronte. Mastico in silenzio una fetta d’arancia, ne sento il cuore liquido e ne vedo la fluorescenza. Un sorso di liquore al mandarino e mi sarà più facile trascorrere questo mio tempo residuo.

Nell’anticamera l’attesa diventa bella.

La penombra diventa luminosa, piano piano. La vita pulsa esattamente al ritmo di prima, ma è l’esecuzione della partitura a cambiare. Il ritmo è quello opposto a un valzer. Mai visto prima ballare un 3/4 come fosse un 4/3. Fuggirà, tuttavia, questa ritrovata giovinezza, ma adesso c’è e impressiona. Geranio e zagara e malto e sassi. Tutto a rincorrersi galleggiando lentamente in questo spazio de-limitato, vivendolo come fosse lo Spazio in-finito. Per l’ultima, danzata buonanotte.

Un ultimo sorso e la pagina non c’è più. Un’ultima lettura, vuotato il bicchiere. Ed è buonanotte anche per noi.

*** le bollicine di Margherita erano d’altro genere. Per fortuna fantasticare è lecito.

 

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Alice in Wonderland

Nascere a Jesi è nascere a un bivio: fioretto o verdicchio? Sport è salute, per questo, con sacrifici e fatica, coltiva da anni le discipline dello stappo carpiato e del sollevamento magnum. Indecisa fra Borgogna e Champagne, dovesse portare una sola bottiglia sull’isola deserta azzarderebbe un blend. Nel tempo libero colleziona multe, legge sudamericani e fa volontariato in una comunità di recupero per astemi-vegani. Infrange quotidianamente l’articolo del codice penale sulla modica quantità: di carbonara.

2 Commenti

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af

circa 10 anni fa - Link

stupendissima enopippa mentale :)

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francesco vettori

circa 10 anni fa - Link

Ho letto ora. Davvero bello. La prossima volta voto per un pezzo sulla "insostituibilità". O al limite, per complicare un pò le cose, sulla "reversibilità".

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