Il Falerno in anfora di Villa Matilde e Riccardo BNL Cotarella è qui per restare [video]
di Giovanni CorazzolA Napoli, presso il Grand Hotel Parker’s, in questi giorni si sta svolgendo Campania Stories, rassegna curata dalla Miriade Partners sotto la supervisione del reuccio dell’ accostamento sartoriale, all’anagrafe Paolo De Cristofaro. Prima del tasting dei vini rossi a base aglianico è stato aperto un pithos da 26 litri di quello che, spiegano i fratelli Maria e Salvatore Avallone di Villa Matilde, vuole essere “un progetto che riallaccia i fili con la memoria e la storia del vino degli antichi romani”.
Un Falerno del Massico vinificato in giare di terracotta, ottenuto seguendo un po’ la consulenza archeologica del direttore del Museo Civico Archeologico di Mondragone Luigi Crimaco e un po’ quella scientifica del direttore di ognicosa Riccardo BNL Cotarella. Suggestivo. Il vino, dopo soli 3 mesi di pithos, pare ancora poco più che mosto, molto fruttato, un vero succo d’uva in cui l’apporto del pithos non pare ancora leggibile. Cave canem.
[Immagine: Greek pithos, Wikimedia]
6 Commenti
lorenzo
circa 9 anni fa - Linke?
RispondiAlessandro Morichetti
circa 9 anni fa - LinkE' una ottima domanda e mi arrischio ad azzardare una risposta: "e niente" :D.
Rispondilorenzo gatti
circa 9 anni fa - LinkNON mi stupisco piu' di nulla , che utilità abbia un progetto ti questo tipo. Rilanciare l'aglianico? Mah......
RispondiAlberto B
circa 9 anni fa - LinkNo Lorenzo, l'utilità è rilanciare il pithos...o far parlare di sé quando in realtà non c'è nulla da dire.
RispondiGiovanni Corazzol
circa 9 anni fa - LinkLorenzo, Alberto, il vino oggi non è leggibile (uscirà nel 2016), non diamo giudizi affrettati. l'operazione è stata presentata come un omaggio alla storia del falerno e come tale deve essere valutata. i numeri poi sono davvero esigui.
RispondiDavide
circa 9 anni fa - LinkI fratelli Avallone dovrebbero fare due cose sensate: ristrutturare l'hotel Parker, di proprietà, che cade a pezzi e avrebbe una vista spettacolare, e mandare a casa Cotarella che ogni anno peggiora la qualità dei loro vini. Oppure decidere definitivamente di venderli al supermercato, unico recinto che gli compete
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