Il concorso enologico del Vinitaly è la prossima guida di cui non sentivamo il bisogno?

Il concorso enologico del Vinitaly è la prossima guida di cui non sentivamo il bisogno?

di Antonio Tomacelli

Si mettano l’animo in pace quei produttori che non vedevano l’ora di appendere in cantina il “Diploma di Gran Menzione”: qualunque cosa volesse dire, non esiste più e con lui andranno via, come lacrime nella pioggia, tutte le medaglie che il Concorso Enologico Internazionale ha distribuito in tanti anni. È tempo di punteggi e di nuove giurie per un Vinitaly che cambia pelle. O forse è solo un pesante lifting? Vediamo cosa cambia con tutti i pro e i contro che ogni rivoluzione porta con sé.

Le giurie
Spariscono le commissioni anonime composte in massima parte da enologi e addetti al settore. Il nuovo concorso ne prevede 15 presiedute da personalità del mondo del vino (Master of Wine, Master of Sommelier, giornalisti). L’Italia è presente con Beppe Palmieri e Vincenzo Donatiello, i sommelier rispettivamente de La Francescana di Modena e del Piazza Duomo di Alba.

A capo delle 15 commissioni c’è la presidenza del concorso formata da Ian D’Agata per Vinitaly International, da Paolo Basso, campione del mondo 2013 dei sommelier, dal francese Bernard Burtschy (Figaro Vin), dall’inglese Robert Joseph (Meininger’s) e dal master of wine spagnolo Pedro Ballesteros Torres.

Pro: fuori (quasi tutti) gli enologi, dentro i giornalisti, i comunicatori e gli assaggiatori di professione. Cambieranno i parametri degustativi? Può essere, staremo a vedere.
Contro: Ad ogni tavolo siederanno 4 giudici e questo può voler dire che non verranno eliminati, come in passato, il punteggio più alto e quello più basso, a garanzia di imparzialità.

I premi
Spariscono come detto, le medaglie e le menzioni d’onore e appare la soglia dei 90 centesimi, raggiunta la quale si ha diritto al bollino viola delle “5 star wines award” da apporre sulla bottiglia. Il bollino, lo ricordiamo, è autorizzato dal Ministero delle Politiche Agricole e non tutti i concorsi possono fare altrettanto.

Pro: con i centesimi e un’unica soglia di punteggio tutto diventa più chiaro ma l’odore di una nuova guida cartacea è forte. Aspettiamoci di tutto.
Contro: diminuiranno, e di parecchio, i vini premiati. Giusto per darvi un’idea: con 85 centesimi in passato si aveva diritto alla menzione d’onore.

Modalità di partecipazione
Tutto invariato: presentare una bottiglia di vino al concorso costerà 125 euro più IVA e il prelievo dei campioni dalla cantina dovrà essere effettuato e verbalizzato da un pubblico ufficiale.

Considerazioni a margine
1. Il concorso enologico del Vinitaly è sempre stato uno dei più seri sulla piazza ma, si sa, summum ius summa iniuria: i campioni presentati alle commissioni erano completamente anonimi per cui un giudice non poteva conoscere la zona di produzione. Di conseguenza, il valore “tipicità” veniva escluso a priori. Le prossime giurie, a quanto pare, non cambieranno lo status quo.

2. Il concorso sta per sdoppiarsi con la nascita di un premio ai vini naturali. Per ora è solo un annuncio e sono in corso trattative tra l’Ente Fiera e la giornalista americana Alice Feiring che dovrebbe presiedere il premio. A quanto ci ha dichiarato Alice non ci saranno punteggi, ed i parametri di valutazione saranno di sicuro differenti. L’ufficializzazione dovrebbe arrivare nel giro di una settimana, le polemiche sono attese per molto prima: la differenziazione tra vini “naturali” e “convenzionali” sarà dura da digerire per molti.

Domandina finale: lo sanno gli organizzatori del concorso che la dicitura “vino naturale” è un filo border line per il Nucleo Anti-sofisticazioni dei carabinieri? Che succederà nelle enoteche quando i controllori troveranno sulle bottiglie il bollino “5 star natural wines” o simile?

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Antonio Tomacelli

Designer, gaudente, editore, ma solo una di queste attività gli riesce davvero bene. Fonda nel 2009 con Massimo Bernardi e Stefano Caffarri il blog Dissapore e, un anno dopo, Intravino e Spigoloso. Lascia il gruppo editoriale portandosi dietro Intravino e un manipolo di eroici bevitori. Classico esempio di migrante che, nato a Torino, va a cercar fortuna al sud, in Puglia. E il bello è che la trova.

11 Commenti

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Armin

circa 8 anni fa - Link

"Pro: fuori (quasi tutti) gli enologi,.." Grazie per il pro.

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Antonio Tomacelli

circa 8 anni fa - Link

Sai come la penso Armin, tra colleghi si diventa troppo indulgenti, preferisco uno sguardo "terzo".

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sergio

circa 8 anni fa - Link

Questi nuovi criteri(come prima "impressione") suscitano molte "perplessità" in un dilettante come me. Potevano, forse, aspettare l'uscita del libro del prof Perullo. Anche se, in certe parti del post, "sembra" che l'abbiano leggiucchiato in anteprima.

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Sir. P

circa 8 anni fa - Link

Inizio riprendendo l'appunto di Armin. “Pro: fuori (quasi tutti) gli enologi,..” Grazie per il pro. A Tomacelli non piace la pluralità di giudizio, ne prendiamo atto. (ovviamente è una battuta) Domanda seria: i 4 giudici al tavolo daranno un giudizio condiviso oppure 4 giudizi distinti?

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Montosoli

circa 8 anni fa - Link

Era ora di fare aggiornamenti.... Approvo in pieno il sistema punteggio....che ormai e l'unico che capiscono a sistema Mondiale.. Le medaglie le diano alle Olimpiadi...ai vini bisogna dare un punteggio. La soglia dei 90/100 e perfetta...il consumatore globale sa che da questo punteggio comincia la vera battaglia alla ricerca del vino del cuore.. Peccato che ancora tanti debbono rincorrere...3 Bicchieri, Corone, Grappoli, Bottiglie etc. Ma e solo questione di tempo...

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Salvy BigNose

circa 8 anni fa - Link

Un punteggio ha senso se si capisce chiaramente da dove il punteggio arrivi. Mi spiego meglio: quali siano i criteri costituenti e il loro peso relativo? Se lei va a cercare la spiegazione sulla grande stampa americana le dicono che un vino con 90+ e' ottimo. Ma ottimo secondo chi? Ottimo secondo quali criteri? Boh?! Quando io do un punteggio ai vini che bevo (e io lo faccio per hobby e a fini personali), butto prima giu i miei criteri e poi il voto finale viene come media dei criteri. In Italia qualcuno dichiara apertamente scheda e criteri di valutazione. Ma a livello internazionale non ho mai trovato nulla di molto chiaro. Spero qualcuno trovi una spiegazione e mi corregga se sbaglio. Al link il mio, del tutto personale ed opinabile, http://salvybignose.blogspot.co.uk/p/on-power-of-critics.html

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Nelle Nuvole

circa 8 anni fa - Link

Perché nel titolo di codesto post c'è la parola "GUIDA"? Si tratta di una gar... ehm, un concorso , con premi finali, non di un'illustrazione più o meno completa della produzione vinicola nazionale. Solidarizzo con Armin, il fatto che vengano eliminati (quasi) tutti gli enologi a favore di giornalisti, comunicatori ed assaggiatori professionali non è né un Pro né un Contro, solo una scelta di marketing per rinvispire un concorso che non si fila nessuno, a parte i produttori stessi che lo vincono. PS Con 125 euro preferisco comprarmi un paio di bottiglie di vino concorrente al mio e farmi una degustazione alla cieca insieme ad un paio di enologi per niente indulgenti e uno o due rappresentanti della categoria "sguardo terzo" .

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GiovanniP

circa 8 anni fa - Link

Il bollino viola é autorizzato dal Ministero delle Politiche Agricole .... cioé...??? Forse mi sbaglio ma un concorso con giurie così composte non ha le caratteristiche per il riconoscimento da parte del Mipaf e dell'OIV.

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Antonio Tomacelli

circa 8 anni fa - Link

Se il vinitaly dice che il bollino si può attaccare alle bottiglie, vuol dire che sono autorizzati. Pare strano anche a me che con una siffatta giuria lo siano ma tertium non datur: solo i concorsi patrocinati dal Ministero possono farlo.

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sergio

circa 8 anni fa - Link

La composizione della giuria è, forse, la novità più importante. Potrebbe anche non esserci, come tu accenni, una piena aderenza alle linee stabilite dalla legislazione attuale in materia di concorsi enologici. Ma il punto su cui focalizzare l'attenzione lo ha centrato, efficacemente, secondo me, Nelle Nuvole. I nuovi attori della giuria, personalmente, mi danno meno garanzie di attendibilità, rigore ed indipendenza. Anche le motivazioni che hanno spinto il Vinitaly a cambiare in questa direzione sono ben evidenziate da Nelle Nuvole. Ma il commento contiene anche altri punti interessanti e fuori dal coro. . Vorrei aggiungere che anche sul fronte dei vini cd naturali il Vinitaly sembra prendere una strada ambigua e che porterà polemiche. . Considerazioni ulteriori. Nel post di Fiorenzo S si accenna al brano tratto da "Tra Un Impegnato E Un Non So" di Gaber che finisce così: "...No, voglio dire che, ti lasciano il tuo spazio libero, quello, quello che chiamano libertà, ma con questo spazio, tu non hai nessuna partecipazione, o meglio, nessuna incidenza, nel senso che non hai nessuna possibilità di modificare qualcosa.In poche parole, non si riesce mai a dar fastidio a nessuno. (dal dialogo di GG) (Subito dopo attacca il famoso ritornello del brano La libertà) "La libertà non è star sopra un albero non è neanche il volo di un moscone la libertà non è uno spazio libero libertà è partecipazione."(Gaber) . Peccato che non ci sia più una VOCE come quella del signor G (o di De André). Perché anche ora, nell'epoca del WEB, il problema della LIBERTA' e della PARTECIPAZIONE è rimasto lo stesso. E non sarà la libertà di scrivere sul web a cambiare ed incidere sulla realtà, come diceva lui. Ma, dire cose scomode, come ha fatto Nelle Nuvole, è un modo migliore di esercitare quella libertà.

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denis

circa 8 anni fa - Link

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