I miei Chianti. Assaggi sentimentali nella Leopolda in festa
di Alice in WonderlandTanti banchi, tanto Chianti: fanciullesca gioiosa sensazione della domenica alle giostre. La Leopolda è seriamente rumorosa, professionale ma brulicante di voci ispirate, uguale uguale al dì in cui ha ospitato il Congresso del Piddì. (Ma che la Leopolda preferisca il Chianti e’ chiaro a tutti.)
La mente ricorda e il cuore trattiene meglio ciò che un po’ segna e poco pesa.
Bibbiano-Vigna del Capannino 2010 – Fresco di tè alla menta in estate. Ma pure karkadè. Vena verde, un filo d’erba da masticare. Origano a cartocci, neanche fossimo alla Vucciria. Sensi incantati ma sufficientemente vivi per non restare intontiti. La botte (grande) ti fa bella. Cresci bene, che ripasserò senz’altro. Fra un po’ di anni, ma già non vedo l’ora.
Fattoria di Lamole – Chianti Classico Riserva Le Stinche 2010 – Snello, elegante, snodato. Da passeggiata al gusto di iodio su una spiaggia negli anni ’40. Immancabile, in questa istantanea, l’ombrellino di pizzo. L’eleganza, il respiro, la lunghezza. Non c’è fretta.
Lama della Villa 2010 – Novanta-sessanta-novanta con vita stretta e fianchi morbidi. Dolce vita e Mamma Roma. Lascivo e materno insieme. Succoso e croccante, frutta rossa a catinelle, sale fino a pioggia. Di quei vini che fanno bene alla salute, all’umore e anche alla pelle.
I Fabbri – Chianti Classico Lamole 2011 – Raccontami una favola. Pure di vernice, pure di cemento. Ti racconta del “grande spirito”. E che “le vigne più alte di lì”, portano alla terra tanto rispetto. Forse perché sono così vicine al cielo. O nonostante questo.
Badia a Coltibuono – Chianti Classico Gaiole in Chianti 2012 – “Il tempo è necessario per vedere benefici.” Serio, composto, con vena di malinconica allegria. Uno squarcio di arancia rossa col suo sangue, il suo sale e il suo sole. Immersi in una brughiera di prati bagnati e di boschi abitati.
Losi Querciavalle – Chianti Classico Riserva Millennium 2009 – Da accoppiamento più che da abbinamento. Come sentire che Pasqua sta arrivando, dopo aver faticato tanto per venire a capo del Mercoledì delle Ceneri. Finalmente carne, sangue, ferro e si banchetta. Per una buona cura delle anemie, e pure delle anime.
Monte Bernardi – Retromarcia 2011 – Allegro, colorato, arancio, rosso, giallo. Da sorriso e da godimento. Comico, divertente, un po’ puerile. Giocoso. E poi, amiche mie, — volete mettere? — lo versa Hugh Grant. “Ma voi non siete toscani, vero?” Il sopracciglio più aggrottato e la erre più arrotata mai incontrati, dopo quelli di Sean Penn in Mystic River, rispondono: “Sono nato a Ivrrrrea. Mezzo tedesco e mezzo americano” Suggerirei, dunque, di provare anche col Barolo.
La mia sorpresa: Vallone di Cecione. Il Marcello Mastroianni timido. Bio&Bio. Chianti Classico 2011 Una Sinfonia di sfere. Rosso di bacche, verde di bosco, bianco di sale. Colori che si richiamano e si allontanano e si ricercano e si respingono. Pieno, ma non rotondo, circolare. La via più breve per unire due punti nello spazio: la curva, mica la retta.
Certe cose brutte, di tradimenti e di coltello, è storia vecchia, succedono scientificamente sempre e soltanto prima che il Gallo canti tre volte. Perciò, senza che sia proprio necessario iscriverlo a Sanremo io, questo Gallo, l’ascolterei cantare volentieri ancora.
P.S.: Grazie ai Signori Gori e Giannone senza i cui suggerimenti questi assaggi sarebbero senz’altro andati lisci, e alla signorina del guardaroba che, nonostante io abbia perso il numero, mi ha restituito il cappotto senza troppe opposizioni.
6 Commenti
Andrea Pagliantini
circa 10 anni fa - LinkScusate se mi ripeto e il commento non è di ampio respiro evocativo di lacrime di sangiovese e di guazza del mattino fra i filari con gli stivali di gomma: antani.
RispondiFederico
circa 10 anni fa - LinkE' ora che fai outing, dai ammettilo, tu prendi un gettone per ogni volta che scrivi "antani" in un commento, ormai è innegabile! :-)
RispondiAntonio Tomacelli
circa 10 anni fa - LinkFantasia l'è morta, eh? Tu devi essere uno di quelli che non dormono senza l'orsachiotto delle "note di ciliegia e confettura". Ti capisco, ma accetta un consiglio: è ora di crescere.
RispondiAndrea Pagliantini
circa 10 anni fa - LinkHai ragione Antonio, sono infantile oltre che sciatto e sono uno di quelli che non vive senza le note di ciliegia e confettura unite al tannino croccante e alle note di marasca e un pigiamino leopardato di Cavalli.
RispondiAG
circa 10 anni fa - Linkhi hi ti ci vedo col pigiamino leopardato e le pantofole con le iniziali ricamate....
RispondiCristian Di Camillo
circa 10 anni fa - LinkPer stimolare la vostra curiosità vi segnalo: - L'erta di Radda di Diego Finocchi - Porta di Vertine - Caparsino di Az. agr. Caparsa Paolo Cianferoni - Monteraponi - Villa Pomona. Buoni assaggi
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