I francesi non temono il Prosecco. Almeno per i prossimi cinque minuti

I francesi non temono il Prosecco. Almeno per i prossimi cinque minuti

di Antonio Tomacelli

Il Prosecco rappresenta una minaccia per lo Champagne? “No”, ha risposto seccamente Pascal Ferrat, presidente del Syndicat Général des Vignerons de la Champagne durante l’ultima edizione del Viteff, la conferenza sulle bollicine che si è tenuta a Epernay.

“Lo Champagne rappresenta solo l’8 per cento del volume dei vini spumanti nel mondo, ma il 45 per cento del valore”, ha chiarito Ferrat “Per le occasioni speciali, lo champagne resta fondamentale.” Tradotto in bottiglie fanno 400 milioni per le bollicine venete contro le 300 milioni dei francesi.

Non tutti, però, sono d’accordo: l’amministratore delegato della maison Bollinger, Jérôme Philippon, si è detto preoccupato per la rapida ascesa del Prosecco sul mercato inglese, tradizionalmente uno dei più forti consumatori di Champagne.

“In Inghilterra, negli ultimi tre anni tutti i ristoranti e i wine bar offrono il Prosecco come aperitivo”, ha dichiarato Philippon. “Quando beviamo Prosecco, beviamo l’Italia, e “La Dolce Vita” è un concorrente temibile per lo Champagne, ma lo è anche per cocktail gin e bibite. Tuttavia sono ottimista: la nostra sopravvivenza non dipende dal prezzo, dobbiamo rifocalizzarci sul vino di lusso e la fascia alta di mercato”.

Di tutt’altro avviso Pierre de Couëdic, amministratore delegato del UPEBC, che rappresenta i produttori di vini Crémant de Bourgogne, una denominazione che senza il “cappello protettivo” della più prestigiosa Champagne, è in sofferenza nelle vendite.

Tutti durante la conferenza, compreso il rappresentante dei Cava spagnoli, hanno concordato su un punto: puntare sulla quantità, alla lunga non paga, vedi proprio l’esperienza dei produttori spagnoli che, da qualche anno, stanno tentando un difficile riposizionamento sul mercato di fascia più alta.

Insomma, Prosecco nun te temo, ma suona strano che una bollicina del Nord debba il suo successo a una romanissima Dolce Vita d’altri tempi. È la grande bellezza del marketing, e tu non puoi farci niente.

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Antonio Tomacelli

Designer, gaudente, editore, ma solo una di queste attività gli riesce davvero bene. Fonda nel 2009 con Massimo Bernardi e Stefano Caffarri il blog Dissapore e, un anno dopo, Intravino e Spigoloso. Lascia il gruppo editoriale portandosi dietro Intravino e un manipolo di eroici bevitori. Classico esempio di migrante che, nato a Torino, va a cercar fortuna al sud, in Puglia. E il bello è che la trova.

5 Commenti

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Giorgio Giorgi

circa 8 anni fa - Link

Ho visto che il Prosecco punta al miliardo di bottiglie: giuro, mi pare lo dichiarasse Bisol! Lei che ne dice?

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gian

circa 8 anni fa - Link

Detto da uno che si è venduto il 50% dell'azienda non so....

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BERB

circa 8 anni fa - Link

be il giochino di spararla grossa,ma veramente grossa,per accalappiare l'attenzione di giornalisti senza piu' argomenti,e quindi uscire a gratis per l'ennesima volta sui giornali purtroppo paga...per pura cultura personale leggetevi su google l'articolo ''il caso Proto'' e stupitevi dell'ignoranza di molti giornalisti...anche un ''famoso'' cronista del vino ormai è famigerato per le sparate che fa ...nonchè delle sue minacce lol!

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bruno

circa 8 anni fa - Link

Ma ci sarà tutta sta glera per un miliardo di bottiglie???

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Paolo

circa 8 anni fa - Link

Sono irriverente se la tua domanda mi ha immediatamente fatto pensare "si, se ti regalo una "a"!"

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