Guida galattica per enostrippati: tutto ma proprio tutto sul vino di Kepler 452b

di Pietro Stara

Siete sicuramente venuti a sapere che gli scienziati della Nasa hanno annunciato la scoperta di un pianeta molto simile alla Terra a cui è stato dato il nome di Kepler-452b:

1. Un po’ più grande della Terra, la sua orbita di 385 giorni è più lunga soltanto del 5% rispetto alla nostra. Kepler è distante dalla sua stella il 5% in più rispetto alla distanza che separa la Terra dal Sole. È vecchio 6 miliardi di anni, 1,5 miliardi di anni di più del Sole, ha la stessa temperatura, il 20% più luminoso, il suo diametro è del 10% più largo.

2. Sono miliardi di anni che Kepler si trova in un’ottima posizione rispetto al suo sole e non ha alcuna intenzione di mollarla: cercate di farvene una ragione.

3. La gravità è più forte e gli esseri umani non solo non dovrebbero avere problemi a vivere su Kepler, ma ci dimorano già da un mucchio di tempo e ci spiano: sono ben piantati con i piedi per terra, così come le loro coltivazioni. Da ciò ne nasce anche una filosofia di vita improntata al rigido paradigma razionalista: “facciamo ciò che è meglio per noi ed evitiamo di fare cazzate irrimediabili come quelli dell’altro sistema solare.”

4. Kepler si trova a a 1400 anni-luce da noi, il che ci impedisce di fare danni anche da loro.

Questi sono alcuni dei punti fermi suggeriti dalla NASA, così tanto per fare un po’ di costume para-informativo.

Ora vi darò alcuni dettagli più precisi sulla viticoltura ottenuti dai contatti diretti con il mio ego-parallelo dell’altrui pianeta. Ho avuto modo di comunicare con il mio eso-Pietro Stara Kepler 452b in una notte senza stelle di qualche giorno fa. Lui stava sorseggiando un eso-Fumin Kepler 452b della eso-Valle D’Aosta Kepler eccetera. Io ero sotto effetto del peyote. Eso-Pietro mi ha immediatamente rassicurato sulla calvizie, che nel loro pianeta è un dovere morale e, prendendo la palla al balzo, gli ho chiesto di raccontarmi come se l’era cavata con le donne in gioventù. Dopo aver percepito un sorriso interstellare, mi ha soltanto detto che ha evitato di fare i miei errori (dopo averli studiati nel minimo dettaglio).

Abbiamo parlato di molte cose, di cui non sarete assolutamente interessati: ho addirittura provato a raccontarle a mia moglie sin tanto che ho sentito un vago fragore di astronave in partenza; ma poi mi sono accorto che aveva iniziato a russare sonoramente.

Torniamo quindi ai dati essenziali sulla vitivinicoltura Kepler:

1. Tutta la vite è piantata ad alberello, perché fa ancora più caldo che da noi: le radici vanno in profondità per almeno 70 km. E’ facile piantarle, ma impossibile estirparle. “E l’irrigazione di soccorso?” – gliela butto lì. E l’eso-me: “Cioè?”

2. In un recente convegno tenutosi a Milano-Keplerb452b il dottor eso-Attilio Kepler Scienza ha così parlato: “Per i produttori di vino la produzione biologica e biodinamica è l’unica via: rappresenta il futuro della viticoltura Kepler-italiana.” “Anche se se ne produce di meno?” – ha chiosato il giornalista del Gambero Kepler? “Embè?” – ha tuonato piccato l’accademico in modo risoluto.

3. Da alcuni anni è stata firmata la pace di Tintilia, dopo la guerra scatenata dal direttore del noto blog intergalattico Intravino-Kepler452b: la guerra dei Trent’anni tra Molise e Puglia. Ancora oggi non sanno quanto sia costato lo stand di oltre 100 anni fa.

4. Pietro Stara Kepler452b mi ha confidato che stanno tornando al sistema delle d.o.c., abbandonato da circa 150 anni: “Prima abbiamo avuto le d.o.c., poi le d.o.p., poi Crash Bang Gulp! Fumetti in tv! Fumetti in tv!” – “Era ora di dire basta a tale scempio!”

Poi, lentamente, la voce è scivolata via risucchiata nella tortuosa Via Lattea. Non ho fatto in tempo a pronunziare – “E Morichettttiiiiiiii?” – che il mio eso è sparito nel nulla. Mi sono risvegliato in un bagno di sudore e armagnac.

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Pietro Stara

Torinese composito (sardo,marchigiano, langarolo), si trasferisce a Genova per inseguire l’amore. Di formazione storico, sociologo per necessità, etnografo per scelta, blogger per compulsione, bevitore per coscienza. Non ha mai conosciuto Gino Veronelli. Ha scritto, in apnea compositiva, un libro di storia della viticoltura, dell’enologia e del vino in Italia: “Il discorso del vino”.

3 Commenti

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Costanza Fregoni

circa 9 anni fa - Link

Fantasticooooooooooooooooooooooooo!

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Josè Pellegrini

circa 9 anni fa - Link

Pietro Stara mi è sempre più simpatico! Mi incuriosisce molto... Josè

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Thomas Pennazzi

circa 9 anni fa - Link

Come sarà piuttosto il cognac b-Kepleriano? Bisogna assolutamente che Pietro b-K me ne teletrasporti un campione, da assaggiare insieme al Pietro locale :) Col suo bicchiere di Keplerite, ça va sans dire!

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