Francesco Paolo Valentini: “Io sono un artigiano”

di Francesca Ciancio

Semplicemente, il vino più buono d’Italia. Per un noto gruppo di degustatori italiani e non – tra cui figurano Andrea Grignaffini, Daniele Cernilli, Luca Gardini, Tim Atkin – il Trebbiano d’Abruzzo 2007 dell’azienda Valentini è in cima alla top list dei 50 migliori vini del Belpaese. Dall’incoronazione è trascorso un mese e non sono mancate polemiche.

Chi non ha condiviso la scelta ha motivato il suo disappunto sostenendo che il miglior vino d’Italia non può essere un bianco, né tantomeno un trebbiano. I favorevoli invece hanno visto nel premio un riconoscimento indiscutibile alla maestria dell’azienda di Loreto Aprutino. Gli organizzatori della prima edizione Best Italian Wine Awards hanno raggiunto il loro obiettivo, quello di far parlare tanto dell’ iniziativa. E Valentini che dice? Francesco Paolo Valentini non ha avuto manco il tempo di andare a ritirare il premio al Grand Visconti Palace di Milano il 24 settembre scorso. Era in piena vendemmia. Per conoscerlo è più semplice andare in azienda, previa magari telefonata visto che non esiste un indirizzo internet.

Con queste premesse – premio non ritirato, scarso interesse per il web – la figura di questo 51enne potrebbe non suscitare grandi simpatie, ma a Valentini la cosa interessa anche poco. Poi in realtà Francesco è un uomo simpatico, è tutt’uno con i suoi 200 ettari di terra, di cui 65 a vigneto e tutto il resto a grano, ulivi e bosco. Bastano 10 minuti per capire che a lui piace proprio la vita di campagna. Ne è un indice il modo in cui guida la Land Rover tra lo sterrato: corre come se fosse in autostrada, come se volesse dire” tutto questo è così mio che potrei attraversarlo a occhi chiusi”. Di vino ti parla, ma se potesse scegliere, lui preferirebbe dirti tutto dell’olio, della sua cultivar “Dritta”, l’oliva locale portata dai greci duemila anni fa.

Googlando tra i titoli dedicati a Valentini, ne trovo uno che recita più o meno così: il miglior vino italiano è biologico. Ah sì? e da quando l’azienda abruzzese è certificata?

Francesco è bravissimo a fare slalom tra le parole enotrendy, tipo “biologico”, “biodinamico”, “naturale”. Lui ne sceglie un’altra, artigianalità. Nel video parla soprattutto di questo, ma anche dei vini del padre Edoardo che poi sono anche i suoi da trent’anni a questa parte.

La domanda sul premio assegnatogli è stata fatta a telecamera spenta. La risposta è stata tanto diplomatica quanto semplice e sincera. “Chiaro che fa piacere – mi dice Francesco – ma un riconoscimento del genere serve ad accendere l’attenzione sul trebbiano e su questa zona di produzione che sta facendo grandi passi in avanti”. Una cosa è certa, dopo l’uscita della classifica, il trebbiano 2007 è sparito da tutti gli scaffali abruzzesi. E mi sa che nel resto d’Italia non è andata tanto diversamente.

69 Commenti

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alessandro bocchetti

circa 11 anni fa - Link

bel video Francesca... e che bella giornata... cmq non mi sembra che Francesco Paolo (come suo solito) faccia tanto slalom, è preciso e diretto: non seguo le tecniche biologiche, non seguo altre tecniche come le biodinamiche o altro, faccio vini artigiani... Chiarissimo! Poi parte con un elenco preciso e pignolo di quello che fa e non fa... A me sta simpaticissimo, in un mondo in cui ti si parla sempre più spesso a sproposito di poesia e emozioni, lui parla di viticultura e vino! ciao A

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francesca ciancio

circa 11 anni fa - Link

ma infatti alessandro, intendevo proprio dire che schiva le parole di moda per andare dritto al traguardo

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andrea

circa 11 anni fa - Link

ma uno che coltiva 65 ettari di vigna e altri 135 tra grano, ulivi e boschi si può ritenere un artigiano...ma finiamola con qss panzane, cribbio!!! e poi il trebbiano d'abruzzo grande vitigno...vabbè di qs passo ci diranno che Cristo è morto dal freddo!

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francesca ciancio

circa 11 anni fa - Link

ora sto per dirle una cosa che la farà incavolare ancora di più andrea. che valentini coltiva gli ettari vitati a pergola abruzzese....che eresia è ? ( faccina)

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andrea

circa 11 anni fa - Link

ma io non sono incavolato..ci mancherebbe...nemmeno indignato, ne succedono troppe perchè un cristiano possa ancora indignarsi. Tuttalpiù volevo stimolare il dibattito su alcune questioni che ritengo incontrovertibili. Mi spiego meglio, utilizzando un esempio che ho proposto ad un amico appassionato d'arte in un caso analogo..."E' come se domattina un critico d'arte si svegliasse e dicesse che Cimabue può essere paragonato o, peggio ancora, che le sue opere superano di gran lunga quelle di Caravaggio". Orbene, siccome qualsiasi persona, con un minimo di sale in zucca, amante o non dell'arte sa che ciò non è possibile sarebbe anche gradevole e rispettoso dei valori in campo che i vari fans di neri d'avola, negramari o trebbiani d'abruzzo di turno la smettessero. erano, sono e sempre saranno vitigni modesti. che poi il bravo voticoltore ed enologo del caso riesca ad appiccicargli un bel vestito sempre di vitigni modesti si tratta.

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Alessandro Bocchetti

circa 11 anni fa - Link

Ma fai sul serio ? Perché se così fosse sarebbe preoccupante... 30.000 bottiglie queste sono quelle che negli anni buoni produce Valentini... "Tutto il resto è noia... No, non ho detto gioia" :D Ciao A

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Vignadelmar

circa 11 anni fa - Link

Però su una cosa Andrea ha ragione: il verdicchio è nettamente superiore !!! ;-) Ciao

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alessandro bocchetti

circa 11 anni fa - Link

@ Luciano, vero... peccato che voi non c'avete Valentini ;) ciao A

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Francesco Amodeo

circa 11 anni fa - Link

Perché ogni persona con un minimo di sale in zucca dovrebbe sapere che è impossibile che le opere di Cimabue superino quelle di Caravaggio?

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Armando Castagno

circa 11 anni fa - Link

Interessa anche a me e mi unisco nel sollecitare la risposta. Perché?

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andrea

circa 11 anni fa - Link

per la stessa ragione per la quale i trebbiano e i negromamari sono e sempre saranno ottimi vini da taglio

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Francesco Amodeo

circa 11 anni fa - Link

Speravo di aver capito male. Evabbè. Ritornando al vino, non ho sufficiente conoscenza né del Trebbiano né del Negroamaro per formulare un mio parere, anche se devo dire che i Trebbiano di Valentini sono tra i più grandi vini bianchi che io abbia mai provato e ogni volta che penso a quel Patriglione 1994 mi sussulta il cuore. Ho sempre pensato che le vette non si improvvisino, che non possano avvenire a caso; si può certamente fare una zuppa di pesci da un acquario, mentre il viceversa è indubbiamente impossibile.

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Simone e Zeta

circa 11 anni fa - Link

Non voglio passare per quello che non sono ovvero un critico d'arte. Guardando le opere dei due , Cimabue e Caravaggio, preferisco il primo. Non ho capito dove sbaglio ma soprattutto cosa berci.

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andrea

circa 11 anni fa - Link

mi correggo viste le obiezioni poste..non è sufficiente un minimo di sale in zucca..ma forse è chiedere troppo!

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Fabio Cagnetti

circa 11 anni fa - Link

@andrea se parli di vini da taglio stai confondendo Cimabue con Fontana.

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Emanuele Giannone

circa 11 anni fa - Link

Mi duole constatare come il Castagno, solitamente molto preparato e viepiù in punto d'arti figurative, questa volta cada sulla più semplice delle deduzioni: è infatti notorio che Cimabue Cimabue fa una cosa e ne sbaglia due. Logica vuole che la primazia vada incontrovertibilmente al Merisi da Caravaggio, che non sbagliava neanche quando faceva a coltellate coi ternani.

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Simone e Zeta

circa 11 anni fa - Link

Lui fa buoni vini con il trebbiano altri vini orribili con il nebbiolo, nessuno discute le scale di potenzialità delle varie uve ma mica si trasformano da sole in vino.

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andrea

circa 11 anni fa - Link

hai ragione...ma Furino non lo puoi trasformare in Platini...epperbacco!

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Vignadelmar

circa 11 anni fa - Link

Negroamaro vitigno modesto ? Magari anche poco longevo, vero? Beh, dovresti bere qualche vecchio Patriglione, Graticciaia ed i giovani Le Braci, Jo. Anzi, fa una cosa, vai a Copertino, in Azienda Monaci, chiedi di un giovane e sconosciuto enologo, che credo si chiami Severino Garofano e sugli cosa pensi del negroamaro; poi torni e ci dici cosa ti ha detto....... . Ciao

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andrea

circa 11 anni fa - Link

checchè lei ne dica al mondo ci sono tre/quattro vitigni che, nel posto giusto e con la mano giusta, danno risultati eccezionali..gli altri partecipano, con entusiasmo, passione..tutto quello che vuole

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Vignadelmar

circa 11 anni fa - Link

Chiedo umilmente scusa se la mia ignoranza non arriva alla sua......

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andrea

circa 11 anni fa - Link

anche la mia maleducazione non raggiunge la Sua..sire

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Vignadelmar

circa 11 anni fa - Link

Sa, noi che apprezziamo i vini fatti con uve da taglio, siamo chiaramente male educati, altrimenti apprezzeremmo senza riserve ciò che lei apprezza. Con noi la natura è stata matrigna. . Ciao

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alessandro bocchetti

circa 11 anni fa - Link

Tra l'altro notoriamente si tagliano vini buonissimi per peggiorarli... sennò non ci sarebbe match... Debbo dire la verità questa discussione mi diverte un sacco... tra discese ardite e risalite :D Ciao A

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fmartini

circa 11 anni fa - Link

ho notato frequentando questo blog che lo spirito critico non è apprezzato,si tende a dare ragione nella stragrande maggioranza dei casi all'autore del post a prescindere. Le motivazioni sono molteplici ognuno può individuare le sue,chi ci campa col vino,chi spera di imbucarsi,chi corre in soccorso del vincitore di turno (antico vizio Italico)insomma criticare è tempo perso. Io personalmente non ho niente contro Valentini e il suo Trebbiano d'Abruzzo ma essendo un prodotto fino ad oggi conosciuto più agli addetti ai lavori che a chi poi effettivamente spende per bere mi è sembrato veramente eccessiva tutta questa glorificazione. é l'eccezione che conferma la regola, il trebbiano trova la sua masima espressione com componente base per la distillazione di Armagnac o Cognac con il nome du Ugni Blanc.

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jovica todorovic - teo

circa 11 anni fa - Link

Io la penso esattamente come te Andrea. Infatti non mi va giù questo discorso dell'artigianalità per Valentini. Un'azienda che imbottiglia tutti gli anni e non fa nessuna selezione, che vende i vini carissimi, cha ha 65 ettari di vigneto che è di fatto un latifondista e pure un poco nobile non può essere artigiano. Spero che tanti la pensino come te e che pensino che il Trebbiano sia una varietà di secondo ordine. Non capisco il perchè del premio anzi mi da pure un poco di fastidio, è una vera disdetta, un dramma, temo possa voler dire che le bocce le vorranno tanti altri e questo è un vero peccato perchè io avrei preferito fossero tutte per me. Un pocco anche per il Bocs

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vincenzo busiello

circa 11 anni fa - Link

questi qua l'hanno pensata bella (non i produttori ma gli ideatori):adesso, in nome del made in italy, il carrozzone girerà il mondo, i prezzi schizzeranno , questi qua intascheranno un pò di soldi ( va bene, è giusto); a pensar male è peccato ma si indovina:gli ideatori volevano fare il loro "business" (va da sè che è diventato anche il business , forse non richiesto, delle 50 cantine in questione), non certo all'origine dell'idea c'era quello di voler aiutare l'economia italiana.Vabbè, fare il proprio mestiere deve portare un guadagno, sennò... Spero che questa cosa non si ripeta ogni anno (avremmo un'altra enoguida a far compagnia alle altre); se dovesse ripetersi , sicuramente il fatto passerebbe più in sordina e solleverebbe meno polvere. 2 sicuri effetti dell'evento:vini introvabili e prezzi in rialzo. La vittoria di Valentini, se non si è proprio talebani, ci può anche stare in linea generale ( non conosco questa annata). A proposito, ma quali erano e come li hanno scelto i 170 vini iniziali?

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ivan

circa 11 anni fa - Link

Volevo fare una domanda a chi conosce molto bene il trebbiano di Valentini. Un mio amico con molta più esperienza di me lo ritiene uno dei migliori vini del mondo, ma solo dopo lungo invecchiamento (tipo una decina di anni minimo). Io ho degustato solo annate ultrarecenti e sono rimasto abbastanza perplesso, perchè il vino era molto chiuso e con evidenti note sulfuree. In bocca recuperava e si sentiva la stoffa di un csvallo di razza ma il naso non si è mai aperto (non ero solo!). Ora posto che ovviamente non vedo l'ora di fare una verticale di valentini (magari modello INTRAVINO).. resto perplesso sul titolo di miglior vino d'italia.. Quindi la domanda è: come poteva essere splendidamente pulito e aperto da aver sbaragliato la concorrenza?

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Vignadelmar

circa 11 anni fa - Link

Io l'ho bevuto tre volte ed era assolutamente splendido. Non so se meritasse la vetta o il quarantatreesimo posto, proprio non mi interessa. Valentini adesso e Valentini padre prima, producono vini che onorano l'italia enologica, tanto mi basta per essere felice che vengano conosciuti ed apprezzati anche fuori dall'italia. . Ciao

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ivan

circa 11 anni fa - Link

1° O 40° è lo stesso... e anche dei prezzi non me ne importa niente. Io volevo solo sapere se appena messo in commercio lo ritenete un vino pulito.. Grazie mille per la risposta

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Vignadelmar

circa 11 anni fa - Link

Se non ricordo male due anni addietro è uscito il 2009, lo scorso anno il 2008 e questo anno il 2007. Se Valentini lo ha fatto uscire è perché lo considerava pronto. Altre questioni sono non pertinenti. . Ciao

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Armando Castagno

circa 11 anni fa - Link

Ivan, ciao. Quel che penso io personalmente è quanto segue. I bianchi prodotti da Francesco Paolo dopo la morte del papà Edoardo (2006) sono stati a mio giudizio finora tutti, nessuno escluso, assai più civilizzati di quelli dei suoi avi. Il 2007 è un diamante a confronto con vini come il 2001 o il 1995, che hanno una complessità innegabile, però velata in gioventù da note un poco "brettose" stile Orval che possono anche, unite talvolta ad una cospicua dose di carbonica residua, scoraggiare un degustatore non avvisato. Col tempo, la carbonica se ne va, le note di brett si attenuano, resta l'anima del vino, che in millesimi come 1991, 1990, 1988, 1981, 1977, 1973, 1969 e 1964 è qualcosa che davvero desta la meraviglia per la pura magia che emana. In essi, tutti i parametri rilevanti per un grande bianco da invecchiamento - complessità, definizione, autorevolezza, persistenza, qualità dei ritorni, un senso ineffabile di verità e autenticità - sono contemporaneamente presenti. Io ricordo di quando anni fa un caro amico, Luca Mazzoleni, mi chiamò da New York chiedendomi se avessi voluto avere a cena un produttore che stimavo moltissimo, Eric Texier, in visita a Roma. Venne, facemmo amicizia, partimmo cauti, prendemmo confidenza, alla fine bevemmo come camalli. Come primo bianco fermo, gli misi davanti stagnolato, per meravigliarlo sul livello dei bianchi italiani, il Trebbiano '81 di Valentini. Bene. Era il suo bianco preferito al mondo; me lo beccò in tre decimi di secondo accostando distrattamente al bicchiere una sola narice. Noi arriviamo oggi al riconoscimento, Texier nel 2003. Texier, francese.

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ivan

circa 11 anni fa - Link

ti ringrazio moltissimo per la tua ampia ed esaustiva risposta.

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Cristiana Lauro

circa 11 anni fa - Link

Quel trebbiano '81, carissimo Armando, credo fosse la prima vendemmia del giovane Francesco Paolo. Segno' il suo ingresso in azienda, se non sbaglio. Non fu nemmeno una buona annata ma quel vino e' sorprendente. Anzi e' buono. @bocs io in fatto di testimonianze la so lunga... ;-)

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francesca ciancio

circa 11 anni fa - Link

Un invito che vi rivolgo è quello di vedere anche il video. Io che ultimamente lavoro più con le immagini che con le parole, ho capito una cosa vera anche nel mondo del vino. Chi scrive di vino e diventa in qualche modo il tramite del racconto fatto dal produttore può essere - anche se involontariamente - deviante, nel senso che il filtro personale può "corrompere" il messaggio del produttore. il volto, la voce, la gestualità invece possono rappresentare altri canali cominicativi più "fedeli". Secondo me Valentini dice molto anche nel non detto.

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C.Moon Cats

circa 11 anni fa - Link

Già.Concordo Francesca, Valentini parla più con la sua persona che con la sua voce in questo video, basta osservare bene....

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Simone e Zeta

circa 11 anni fa - Link

Questione Bio non Bio. Benissimo se lui vuole scavallare definizioni e non farsi trascinare in terreni litigiosi, tuttavia come consumatore dovrei avere il diritto di sapere che tipo di prodotti utilizza per l'allevamento dell'uva e della produzione in cantina. Allo stesso modo nel quale pretendo di conoscere se un biscotto o torta è prodotta con oli vegetali. Naturalmente questo non inficia il giudizio sui vini che restano ottimi.

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francesca ciancio

circa 11 anni fa - Link

Mi sembra che lo spieghi bene nel video. Lo fa megli lui in 4 minuti che molti suoi colleghi da anni

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Simone e Zeta

circa 11 anni fa - Link

Forse non mi sono spiegato bene, credo solo che quello che lui dice dovrebbe essere verificato. Capisco che la certificazione Bio è un rompimento per le aziende, ma per adesso è l'unico modo che ha un consumatore per ricevere la garanzia di veridicità delle affermazioni espresse nel video. Non sapendo se poi la sua azienda è certificata o meno magari vengo facilmente smentito,ne faccio un discorso generale.

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C.Moon Cats

circa 11 anni fa - Link

quindi se son certificato bio dico la verità sennò racconto palle? scusa ma non capisco... son corta lo so :)

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Simone e Zeta

circa 11 anni fa - Link

E' esattamente quello che penserà il consumatore quando la metà dei vini in commercio tra un paio di anni recherà la scitta "vino biologico".

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Simone e Zeta

circa 11 anni fa - Link

scritta

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Alessandro Bocchetti

circa 11 anni fa - Link

Giusto per ricordarci di cosa parliamo quando parliamo di vino biologico: Ecco l’elenco completo degli additivi e coadiuvanti ammessi nella vinificazione biologica e loro restrizioni Aria ed ossigeno in fase gassosa Perlite, cellulosa e farina fossile (solo come agenti filtranti) Azoto, argon ed anidride carbonica Lieviti (da produzione biologica, se disponibili) Fosfato diammonico e tiamina dicloroidrato (per la nutrizione dei lieviti) Carbone ad uso enologico Gelatina alimentare, proteine vegetali del grano e del pisello, colla di pesce (da produzione biologica, se disponibili) Albumina dal bianco d'uovo e tannini (da produzione biologica, se disponibili) Caseina, caseinato di potassio, diossido di silicio, bentonite, enzimi pectolitici Acido lattico e acido L-tartarico Carbonato di calcio, tartrato neutro di potassio, bicarbonato di potassio Resina di pino di Aleppo per la retzina (vino greco) Batteri lattici Acido L-ascorbico, Acido citrico, Acido meta-tartarico Gomma arabica (da produzione biologica, se disponibile) Bitartrato di potassio Citrato di rame Solfato di rame (solo fino al 31 luglio 2015) Trucioli di quercia Alginato di potassio Solfato di potassio (solo per la produzione degli spagnoli “vini generosi” e“vini generosi liquorosi”) Ti sembra che certifichi qualcosa???? ;) Ciao A

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Simone e Zeta

circa 11 anni fa - Link

Ciao Alessandro, non vorrei utilizzare lo spazio dedicato a Valentini per parlare nuovamente della dimensione del "biologico industriale" che la normativa europea crea di fatto. La realtà delle manipolazioni eseguibili cantina, tuttavia, la conosciamo in poche migliaia di persone quando il mercato del vino è invece di dimensione molto più grande e misura molti acquisti di bassa qualità come ben sai. Nei fatti pure l'iniziativa di Farinetti punta a costruire un acquirente del vino green. Quello che dico è che nei prossimi anni, che ci piaccia o no, vedremo un'infinità di prodotti con la scritta "biologico", vino compreso, e ti posso assicurare che per la casalinga di Voghera sarà biologico il prosecco di uno Zonin (o altri) e non quello di Carolina. Dopodichè se parliamo di picoli numeri di consumo, di attori che ricercano le bottiglie di vino o che visitano Valentini e ne conoscono il lavoro è chiaro che l'analisi è diversa ma la dimensione di questo fenomeno sono anche più piccole della famosa nicchia. Spero concorderai che la lettura dell'etichetta, per quanto riguarda il food, ci dona la possibilità di discernere tra un cibo sano e non è reale e attendibile se non in caso di truffa. Il vino non si scosterà di molto da questo fenomeno. Ciao

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C.Moon Cats

circa 11 anni fa - Link

quindi secondo sta teoria io dovrei certificarmi bio, a tutela del consumatore, poi se per caso uso gomma arabica o trucioli di quercia va ben lo stesso? in teoria si, son bio...

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alessandro bocchetti

circa 11 anni fa - Link

Simone, passaggi come questo "credo solo che quello che lui dice dovrebbe essere verificato" mi avevano messo fuori strada, sembrava che tu verificassi Valentini e affermassi che in mancanza di certificazione non ci si poteva fidare... 70h di vigna a pergola abruzzese, per 30.000 bottiglie etichettate nelle annate buone... questa per me è la certificazione migliore... sono convinto, con te, che il vino industriale sbarcherà massicciamente nel biologico e biodinamico, già si sta preparando con i chips di quercia ;) sempre più è necessaria una distinzione con il vino artigianale, e la certificazione del mercato, nicchie dici? Probabile, ma non è lo stesso stivale una nicchia? L'Italia sarà salvata da una gestione intelligente delle nicchie... ciao A

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Simone e Zeta

circa 11 anni fa - Link

Alessandro, lo spero con tutto il cuore che un movimento culturale prima che economico riesca a sostenere quella che Valentini definisce artigianalità. Diciamo che se in un prossimo futuro mi regalassero un bicchiere di Champagne per ogni volta che un produttore artigianale si sentirà rispondere: "Eh, ma qui (in etichetta) non c'è scritto che sei bio!", vivrei in uno stato di aperitivo perenne :-)

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fmartini

circa 11 anni fa - Link

Andrea dice una cosa ovvia che nessuno vuol capire o fa finta di non capire,NON ESISTONO LE CLASSIFICHE DEI VINI,soprattutto mescolando bianchi rossi vitigni e zone climatiche diverse. Secondo me il paragone fra epoche e stili pittorici diversi è calzante al tema della discussione. In ultimo,questo Valentini deve essere un fenomeno,perchè il trebbiano bianco non si è mai mosso dai bottiglioni da lt 1,5 degli scaffali dei supermercati a pochissimi euro.

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Francesco Annibali

circa 11 anni fa - Link

Ho assaggiato il 2007 a Firenze alla presentazione Espresso, e mi è sembrato lievemente più pulito rispetto alle vecchie annate, un vino strepitoso. Uno dei 2-3 migliori assaggi bianchi della giornata, insieme a Mirum, Riesling di Messner e quel Vespaiolo che ancora mi fa salivare. Qualche piccolo dubbio che un vitigno come il Trebbiano leggermente ripulito possa durare 40 anni. Ma probabilmente il mio dubbio è infondato

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Daniele

circa 11 anni fa - Link

Vespaiolo e Trebbiano tra i più buoni?? Suvvia!! ; ) Scherzo ovviamente, Era il vespaiolo di Contrà Soarda? Io l'ho bevuto più volte trovandolo sempre molto complesso..preferisco la loro versione d'entrata.. Daniele

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alessandro bocchetti

circa 11 anni fa - Link

direi di si, visto che ho assaggiato parecchi anni 70 e qualche 60 di Trebbiano Valentini in perfetta forma... c'ho anche i testimoni ;) ciao A

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Francesco Annibali

circa 11 anni fa - Link

@Daniele: si, intendevo contrà soarda. Non conosco il "base", la selezione l'ho trovata strepitosa. @alessandro: mi sono spiegato male, anche io ho assaggiato cose di 30 anni di trebbiano. MI chiedevo se con questa mano che mi sembra un pò più pulita durerà come i bianchi fatti dal padre. Invece quello che mi manca di loro è il rosato bevuto a 15 20 anni. Quando è giovane non sono un fan

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Alessandro Bocchetti

circa 11 anni fa - Link

Lo dice chiaro e tondo anche Francesco Paolo nel video ... Non c'è nessuna nuova mano. È in cantina dall'81 e i bianchi da prima della scomparsa di Edoardo già li faceva lui da qualche anno , come i rosati. Sul cerasuolo poi la ricerca di acidità e freschezza è strepitosa, ma assaggi di molto vecchi non li ho, neanche li cercò da buon abruzzese sono convinto che il cerasuolo debba dare il massimo già da giovane... Ciao A

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Francesco Annibali

circa 11 anni fa - Link

Ad ogni modo complimenti, video molto istruttivo, anche se nn ho capito la correlazione tra maturità fenolica e contenuto di proteine. C'è Peynaud in linea?

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attoadivenire

circa 11 anni fa - Link

"Per conoscerlo è più semplice andare in azienda, previa magari telefonata" Mah! Per quel poco che lo conosco non ama molto le visite in azienda ;) “biologico”, “biodinamico”, “naturale Per me queste parole non sono enotrendy,sono sbagliate, si parla di agricoltura Biologica o Biodinamica non di vino Biologico o Biodinamico. 'Naturale' è una giusta forzatura che ha contraddistinto persone che con coraggio, passione e amore verso la propria terra (proprio come Valentini) hanno saputo risvegliare nelle persone l'idea che il vino di "Qualità" non può essere un vino fatto in maniera industriale, con il marketing o con l'uso di qaulsiasi sostanza chimica sia in vigna che in cantina. Eppure non è passato molto tempo da quando il vino di "qualità" assomigliava a qualcosa che non c'èntrava niente con la territorialità, la tradizione , si parlava di tostature di sentori che non avevano niente a che fare con il sapore dell'uva. Naturalmente parlo anche di viticoltori-artigiani che è da una vita che fanno vino sempre alla stessa maniera senza scorciatoie e sofisticazioni e non si sono mai schierati in movimenti. Mi dispiace che lo sforzo di tutte queste persone venga passato come una moda, mi sembra una grossa mancanza di rispetto di un lavoro duro e faticoso inziato da anni, lo dice anche Valentini non è una cosa facile da gestire eppure queste persone continuano.... e meno male. Tornando al Vino il Trebbiano 2007 è stupendo, uscito dopo il 2009 e non a caso ;)

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jovica todorovic - teo

circa 11 anni fa - Link

@attoadivenire ti segnalo che "naturale" non rientra tra i termini menzionabili all'interno di un'etichetta oppure di una retro etichetta di una bottiglia di vino o di uno scaffale di negozio. Le pene pecuniarie sono serie e le rotture di scatole abbondanti. Credo che artigiano possa essere più incisivo, calzante e anche più intelligibile, mi riferisco ad un approccio profano, di quanto non siano gli altri termini. Curioso il percorso mentale che mette sullo stesso piano il vino industriale, l'utilizzo della chimica, l'approccio agronomico protocollare e il marketing. La scelta di coerenza, credibilità, trasparenza e onestà intelettuale che fa Francesco Paolo è una scelta di comunicazione o no? Lancia un messaggio inequivocabile di integrità e serietà oppure rimane vago e impreciso? Non è forse marketing ad altissimo livello? Io amo Valentini anche per questo...Stile, unicità, coerenza, credibilità. Lui può...gli altri? Spesso meno.

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attoadivenire

circa 11 anni fa - Link

Io non mi riferivo a Valentini, che amo anche io e sono d'accordo sull'efficacia del termine artigiano, a me non piace il fatto che passi come un messaggio di marketing Che sia artigiano naturale Biodinamico etc per me sono solo diverse interpretazioni è il fine che mi interessa e che dovrebbe interessare, cioè qualità e salubrità di un vino.

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Stefano Menti

circa 11 anni fa - Link

Bravo Francesco Paolo Valentini

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Gianpaolo Giacobbo

circa 11 anni fa - Link

Grande Francesco Paolo!!!! Ciao G.

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frhack

circa 11 anni fa - Link

Il vitigno e' il Bombino Bianco di Romagna. La DOC "Trebbiano D'Abruzzo" permette di usarlo fino al 100%. http://tarandroses.net/index.php?option=com_content&view=article&id=128&Itemid=27

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Jean

circa 11 anni fa - Link

Per non saper né leggere né scrivere, oggi mi sono preso 2 bottiglie del Trebbiano 2007. Polemiche o non polemiche.

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vassallorenzo

circa 11 anni fa - Link

Nella mia ignoranza,è possibile che il Valentini ,con le sue 30000 bottiglie vendute, se ne faccia un baffo del "marketing estremo" ?

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lello

circa 11 anni fa - Link

Valentini e' Valentini o lo ami o non lo ami.Tutto il resto e' noia o parole inutili.Sapete che l'annata 2008 non e' stata messa in commercio cosi' come altre annate,sapete che esiste soltanto Valentini Trebbiano Cerasuolo e Montepulciano d'Abruzzo,mentre produttori abruzzesi e non hanno 3,4,5 linee con nomi di fantasia,quindi,chapeau a Valentini. Sento parlare di vini da taglio ?! Quanto Montepulciano d'Abruzzo ripeto, d'Abruzzo, e' venduto come vino da taglio per Brunelli o Baroli etc.si perche' ha un colore che non ha nessuna altro vitigno.

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Nelle Nuvole

circa 11 anni fa - Link

L'intervista è moto bella, semplice e pulita. Una volta tanto senza alcuna colonna sonora rock an'rolla, solo la voce dell'unico interprete. Mi sono letta tutti i commenti e ho imparato qualcosa di nuovo. Mi rimane una domanda oziosa: ma perché si continua ad insistere sul termine "artigiano" invece che "vignaiolo"? A me la parola artigiano rimanda al sellaio, al calzolaio, al carpentiere, all'argentiere. Cioè a chi con strumenti semplici e rudimentali trasforma una materia inerte in un prodotto finito. Non a qualcuno che vive la vigna e la cantina come fa il Signor Valentini e mille altri meno conosciuti, famosi e premiati. Infime questioni lessicali.

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Alberto Tricolore Gualandi

circa 11 anni fa - Link

L'idea di vitigni inferiori,mi fa incazzare troppo. Secondo me non e' assolutamente da generalizzare. Dire poi che ad es.che il bianco in questione solo perche' fatto con trebbiano,non sia un ottimo o un grande vino italiano mi sembra una c"o"zzata ancora piu' grande.

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frhack

circa 11 anni fa - Link

E' fatto con Bombino Bianco di Romagna (non Trebbiano). http://tarandroses.net/index.php?option=com_content&view=article&id=128&Itemid=27

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Alberto Tricolore Gualandi

circa 11 anni fa - Link

Gia', grazie per la precisazione. Io pero' ponevo l'attenzione sul nome "Trebbiano bianco" e naturalmente su tutti i cosiddetti vitigni considerati ingiustamente minori per varie ragioni,tra le quali il marketing. A priori nessun vitigno e' di per se un'inferiore in assoluto.Contano cosi' tanti altri fattori che alla fine incidono moltissimo sul prodotto finale.

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frhack

circa 11 anni fa - Link

Sono d'accordo. D'altronde il Brunello di Montalcino e' 100 % Sangiovese.

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Antonio

circa 10 anni fa - Link

Ciao, Da sommellier vi dico una cosa. Contano cosii' tante cose in un vino che parlare di vitigni di serie A e di vitigni di serie B é teoricamente corretto ma sfido chiunque a definire le graduatorie in modo generalizzaro. Quello che magari si puó fare e comparare i 2-3 migliori di un vitigno con i 2-3 migliori di altri... Aggiungo che 3-4 trebbiani d'abruzzo sono, anche a mio parere, i migliori bianchi d'Italia. Gli unici davvero in grado di ribattere a un buon borgogna. Sui rossi, è un po' piü complicato stare dietro ai 3/4 gran nebbioli (sempre a mio parere, ben piü avanti del migliore dei brunelli - ma si sa questo é parere personale!!! )

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