Ecco la cronometro da sogno del Giro d’Italia 2014. La Barbaresco-Barolo in timelapse è spettacolare

di Alessandro Morichetti

È la tappa più attesa di un Giro d’Italia che non ho ancora ben capito quanto stia scaldando gli animi. Chi scrive è uscito da scuola in anticipo per l’arrivo dei grandi tapponi dolomitici ed era incollato al monitor per l’omino venuto dal mare che fa sognare quindi occhio a come parlate.

La cronometro Barbaresco-Barolo di giovedì 22 maggio è la 12esima tappa di un Giro che sale ad Oropa e Plan di Montecampione e sono brividi sul filo dei ricordi: in Racconigi-Oropa 1999 e Cavalese-Plan di Montecampione 1998 c’erano ancora il Panta sui pedali e Auro Bulbarelli in moto. Storia del ciclismo.
NB: questo è uno spazio limitatamente democratico in cui oggi la parola “doping” va in moderazione automatica: non scherzo. Veniamo a noi.

La cronometro del vino è una figata pazzesca ma faccio il bullo solo perché ne conosco praticamente ogni centimetro. I ragazzi di AlcolGym (organizzatori di eventi alcol-sportivi) guidati da Cesco Rava l’hanno filmata in bici da corsa e vi consiglio di impostare la velocità del video su 0,5: perdete in musica ma guadagnate in visibilità. Questa crono tocca praticamente tutti i miei luoghi d’adozione e il numero di cantine sfiorate dai corridori è difficilmente numerabile, potrebbe farcela solo un Alessandro Masnaghetti in piena forma: basti pensare che si parte dal centro di Barbaresco e tutta via Torino sarà chiusa per offrire gli spazi al backstage. E via Torino significa Gaja e Produttori del Barbaresco, per capirsi.

Il percorso è presto detto: si sale a Treiso e Manera per poi scendere in pieno centro ad Alba, passare davanti a casa di Mauro Mattei in Corso Langhe, fare la rotonda di piazza Savona, imboccare corso Langhe e seguire la provinciale per poi salire a Castiglione Falletto (350 m s.l.m.).

[Segue foto della salita. Foto mai effettuata causa principio di malore del ciclista-fotografo]

Si costeggiano cantine su cantine: Tenuta Montanello, Cavallotto, Casa Roagna, Sobrero, Boroli, Bricco Rocche Ceretto (con punto hospitality), Roccheviberti, Parusso e chi più ne ha più ne metta. Mancano circa 5 km all’arrivo ma soprattutto la terribile discesa della Bussia, che riconoscete facilmente nel video a partire da 2:14 perché l’asfalto era talmente pietoso che lo hanno rifatto (a macchia di leopardo). Discesa stretta e parecchio brutta. Si arriva dalla strada di fronte sulla destra e ci si butta sotto con una curva a gomito.

Ok, ok, sulla detra c’è lo Chateau delle Langhe per eccellenza, la Poderi Alto Conterno, e chi sono io per non farvelo vedere? Non rende molto la panoramica, maledetto iPhone, ma andate di fantasia.

Tornando a noi, la discesa: ad una prima parte iper-tecnica in cui attaccarsi ai freni a causa di curve brusche (la prima curva in realtà è una chicane seguita da una curva a gomito, terribile) ne segue una seconda, dopo la Cascina Bofani di Batasiolo, che invece fila via meglio perché la strada è ondulata e i curvoni non sono coperti. Occhi aperti comunque, mi raccomando. La cantina di Luciano Sandrone (gialla e blu, visibile a 2:20 e in foto sotto sullo sfondo) segna la fine di un mezzo incubo.

Arrivati allo stop della stradina qui sopra si svolta a sinistra costeggiando i famosi Cannubi di Barolo, la vigna più storica dell’intera regione. Poco più di 2 km di salita pedalabile (io vado di lingua felpata anche qui ma è un problema mio) e si arriva a piazza Colbert, cuore di Barolo town.

Stava per essere la cronometro dei capannoni ma è diventata a tutti gli effetti una cronometro del vino come non ce ne possono essere altre al mondo: nemmeno in Francia e sfido Pier Bergonzi (Gazzetta dello Sport) a ipotizzare di meglio. Se l’avete provata anche solo in parte sono curioso delle vostre impressioni.

W le Langhe! W il Giro d’Italia! E buona visione.

[Un ringraziamento speciale per video e cover a Francesco Rava e AlcolGym]

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Alessandro Morichetti

Tra i fondatori di Intravino, enotecario su Doyouwine.com e ghost writer @ Les Caves de Pyrene. Nato sul mare a Civitanova Marche, vive ad Alba nelle Langhe: dai moscioli agli agnolotti, dal Verdicchio al Barbaresco passando per mortadella, Parmigiano e Lambruschi.

1 Commento

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MG

circa 10 anni fa - Link

Bellissima crono, da vedere tutto d'un fiato! Fai il tifo anche per noi che siamo costretti al piccolo schermo!

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