E se davvero spostassimo il Vinitaly a Milano come vorrebbe Oliviero Toscani?

E se davvero spostassimo il Vinitaly a Milano come vorrebbe Oliviero Toscani?

di Antonio Tomacelli

L’anno scorso li ha bollati come ubriaconi, quest’anno come persone incapaci di organizzare una fiera di livello mondiale come il Vinitaly. Insomma, tra Oliviero Toscani e i veronesi è scoppiato l’idillio a suon di ceffoni, per ora soltanto morali.

Questa è la trascrizione quasi integrale dell’intervista al Gazzettino che trovate più sotto, nella quale il fotografo e produttore di vino sbrocca alla grande:

 “A Verona tenetevi la Fiera dei Cavalli, che è una manifestazione folkloristica, ma per rendere il Vinitaly un evento internazionale bisogna necessariamente portarlo a Milano. Il Vinitaly diventerebbe di sicuro più internazionale, ci sono più voli, è servita meglio, uno arriva in treno, metropolitana: è un altro mondo. Verona è bella perché è così ma non è adatta per le grandi fiere.

Ci vogliono due ore per arrivare la mattina, anche usando un mezzo pubblico o prendendo un taxi – che non c’è – e altrettanto serve la sera per andare via, quando magari uno è un po’ stanco, no? Poi ti fanno parcheggiare davanti alla fiera con una sola entrata, devi fare tutto il giro a piedi la sera invece di aprire le porte di lato. Non ci sono bagni per i visitatori che sono costretti a fare 20 metri di coda per usufruire dei servizi, mentre per gli espositori li hanno fatti megagalattici». 

Niente di nuovo sotto il sole ma ricordiamo a Oliviero Toscani che un tentativo di spostare la fiera a Milano fu fatto anni fa e andò male. E se provassimo da qualche altra parte?

Avete proposte valide che non siano il tinello di casa vostra?

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Antonio Tomacelli

Designer, gaudente, editore, ma solo una di queste attività gli riesce davvero bene. Fonda nel 2009 con Massimo Bernardi e Stefano Caffarri il blog Dissapore e, un anno dopo, Intravino e Spigoloso. Lascia il gruppo editoriale portandosi dietro Intravino e un manipolo di eroici bevitori. Classico esempio di migrante che, nato a Torino, va a cercar fortuna al sud, in Puglia. E il bello è che la trova.

34 Commenti

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Enrico

circa 8 anni fa - Link

Toscani non mi sta simpatico , ma sulla questione ha ragione. A livello professionale , Verona non e' piu' adatta. A parte questione logistica e di parcheggio ( 25 euro, sono 25 euro ) Stand in cui la temperatura e' mille gradi , che non aiutano di certo a degustare maniera professionale , manca un'area relax o di decopressione per chi sta tutto il giorno , nemmeno delle panchine per potersi sedere fuori dagli stand , con persone sedute per terra come i peggiori bar di Caracas. I soliti bar della fiera con panini a prezzi esorbitanti e una fetta di prosciutto si e no ( ma che bello sarebbe se fuori gli stand , ci fosseri i track food , magari inerenti alle regioni degli stand stessi ). il solito problema con linee telefoniche ( ma scherziamo , nel 2016 , scandaloso ) e ancora peggio , in piena epoca 2.0 , nemmeno delle stazioni di ricarica per smartphone , quando ormai tutta la comunicazione passa attraverso i social. Expo insegna ( ed era solo la "povera Polonia ) che bastano 3 assi di legno e un pannello solare per offrire un servizio fondamentale. Poi non parliamo del disagio che ha creato quel pagliaccio di Renzi , ad un certo punto , non si poteva piu' passare per certi Stand. E' ora che ci svegliamo , urgono cambiamenti , il resto del Mondo ci sta mangiando la pappa in testa .....

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Romano

circa 8 anni fa - Link

Giustissimo.

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Denis

circa 8 anni fa - Link

Mi permetto solo di segnalare che a parte la questione logistica (vera, ma non così essenziale secondo me) tutte le cose che ha segnalato, non si risolvono automaticamente spostando sede... La temperatura, i bagni, le stazioni di ricarica dei telefoni, i food track, le panchine... nulla vieta di portare queste "innovazioni" a Verona. C'è un anno di tempo per il prossimo Vinitaly. E per quanto riguarda il fatto che il mondo ci "pappa" in testa... da nessuna parte nel mondo si può fare VinItaly. Non senza rinunciare alla capillarità di VinItaly, che rappresenta bene l'immensa varietà che solo noi abbiamo. Immaginate VinParis a Parigi, senza l'irpinia, senza il carso, con 3 produttori delle marche, 3 della campania, 2 dell'abruzzo, 5 del trentino... sarebbe una cosa minuscola (in termini di eno-diversità) a colpi di taglio Bordeaux, Pinot nero, Chardonnay, un po' di Alsazia... piemonte, toscana. Ripeto, minuscola! VinItaly fortunatamente non ce lo può rubare nessuno (imho).

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Enrico

circa 8 anni fa - Link

Ci mancherebbe .... VinItaly deve essere la vetrina della nostra qualità e della nostra varietà. Mi sembra strano che nessuno abbia mai pensato a qualche piccolo accorgimento che ho suggerito , ma che farebbe mooooooto la differenza. Io parlo da addetto al settore , se poi vogliamo fare una festa sul Vino , allora quella è un'altra cosa. Ma qui si parla di una fiera per addetti al settore.. visto poi quello che pagano per esserci.

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Enrico

circa 8 anni fa - Link

Dimenticavo... io acquisto piu' di centomila euro di vino all'anno per la mia attività.. e se non elemosino 2 biglietti a a qualche rappresentante , mi toccherebbe pagare 80 euro. Alle grandi fiere francesi , gli operatori del settore , entrano gratis. Qui in italia , basta che hai un blog ( con tutto rispetto , ma quanta merce comprano o movimentano ) e ti accreditano per tutti i 4 giorni. Per non parlare dei biglietti gratis alle varie associazioni ( confartigianato ecc.. ) , con relative "gite " di persone che si e no , al ristorante , beveno vino sfuso. Povera Italia...

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Romano

circa 8 anni fa - Link

Sono pienamente d'accordo con quello che hai scritto,bravo.

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Enrico

circa 8 anni fa - Link

Grazie Romano , ma credo di aver solo detto cose molto semplici. Molto probabilmente , sono solo un sognatore che però non porta soldi , a quattro soloni che comandano. Quando da un produtttore del Vivit ( la zona realmente più interessante di tutto il Vintaly ) mi ha detto che paga 1600 euro + Iva per mezzo tavolino, mi è ribollito il sangue. Io fossi in loro , non ci metterei più piede. Avessi due soldi , con tanti giovani che hanno passione e cultura...

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Il chiaro

circa 8 anni fa - Link

Tra l'altro al vivit si paga caro, ma se arriva un potenziale importatore il produttore non ha neanche una sedia a disposizione x fare due chiacchere serie di lavoro. In piu troppa gente che col vino non ha niente a che spartire che intasa gli stand impedendo agli operatori di lavorare

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mariazzo

circa 8 anni fa - Link

mai stato a vinitaly, ma sentendo svariate esperieze e leggendo anche qui, il primo pensiero che mi è venuto in mente è stato: perchè Verona e non Milano? una volta tanto sono d'accordo con Toscani. La fiera di Rho è gigante. C'è spazio per tutto. Anche con il Salone del Mobile che c'è in questi giorni, rimane cmq vivibile. Posso capire che per Verona questa fiera è un modo per "fare cassa" e avere un pò di visibilità, che Milano, per certi versi non ha bisogno... ma che si adeguasse allora.

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Roberto

circa 8 anni fa - Link

Quoto in pieno Enrico...sono d'accordo con tutto quello che ha scritto...il trasferimento della fiera a Milano lo trovo ormai indispensabile

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Sergio

circa 8 anni fa - Link

mi risulterebbe un po' strano se l'Ente Veronafiere si mettesse ad organizzare una fiera a Rho... L'unica è organizzare una manifestazione concorrente: l'anno scorso ci provò... Dusseldorf! erano quasi in contemporanea, mentre quest'anno c'è stata più distanza. Sarebbe bello vedere concorrenza anche in questo settore

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Paolo

circa 8 anni fa - Link

Dusseldorf per moltissime piccole e medie aziende è un costo troppo alto da sostenere. Inoltre il ProWein si tiene da diversi anni, ed è un altro tipo di fiera, rispetto al Vinitaly (selezione stretta degli stand, altrettanto dei visitatori, ammessi solo i buyers e i traders).

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Cristiano

circa 8 anni fa - Link

Proposta inutile e ragionamento che, alla prova dei fatti, non regge. Se infatti il problema riguardasse la centralità ed i collegamenti da e per la città, non si riuscirebbe a spiegare come mai la fiera vitivinicola più rinomata al mondo si tenga a Bordeaux e non, per esempio, a Parigi, Lione o Montecarlo. Lo stesso ragionamento lo si applichi alla ProWein, che sebbene abbia luogo in una città centralissima e ben collegata col resto d'Europa, é e rimane Düsseldorf e non, per esempio, Berlino, Colonia, Amburgo, Monaco. E il discorso potrebbe continuare a lungo. Uno sviluppo ed un ammodernamento estesi e capillari dei collegamenti ferroviari, stradali, aviari é quello di cui l'Italia necessita prima per se stessa, poi per gli eventi che organizza. A mio avviso, quindi, Verona é una sede fieristica adeguata; certo, penso che sarebbe meglio portare questo tipo di eventi nelle zone vitivinicole più esclusive: Langhe o zone del Montepulciano.

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Alberto

circa 8 anni fa - Link

L'organizzazione è sempre più ridicola... A partire dall'ingresso: 40/50 minuti di fila insieme a ragazzini smaniosi di ammortizzare il costo del biglietto... sono un agente vengo a Verona per lavoro, rinunciando a 4 giorni di attività sul mio territorio, con relative perdite, credo che la cosa andrebbe tenuta in seria considerazione... senza contare i soldi che lascio a Verona, in questi 4 giorni... linee telefoniche impazzite... appuntamenti con clienti persi a causa della impossibilità di comunicare... situazione igienica discutibile, mancanza di aree di decompressione, così come di punti di ricarica per telefoni, tablet, pc, etc. Ricevere e girare ordini è impossibili: Non hai una zona con tavoli e sedie... alcuni padiglioni sono ridicoli... in quello del Sannio il nome ed il numero del produttore sono in basso, dietro le gambe delle persone, per cui devi chiedere: "siete voi la cantina tal de tali?" etc. Poi il discorso biglietti, quest'anno, è stato penoso... invitare clienti importanti, gente che movimenta decine di migliaia di €/anno, si è trasformato nella questua delle indulgenze... però i suddetti ragazzini e non solo, ai fornelli erano presenti in massa... Una enorme sagra di paese...

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amedeo

circa 8 anni fa - Link

Che dire? Mi sembrano polemiche un po' sterili, che lasciano il tempo che trovano. Siamo arrivati all'ultimo giorno del Vinitaly e siete riusciti a pubblicare solo un post su una frasetta di Toscani (detta probabilmente, come da suo stile, per vedere l'effetto che fa). Nessuna impressione sui vini in fiera, nessuna nuova scoperta degna di attenzione. Bottino un po' magro, direi.

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Nicolò

circa 8 anni fa - Link

Ma per caso non ti potrebbe essere venuto in mente che quelli di Intravino in questi 4 giorni stavano proprio al Vinitaly e quindi si sono dovuti limitare a pubblicare materiale di contenuto limitato riguardante la fiera, e che i contenuti più approfonditi probabilmente arriveranno nei prossimi giorni? Ad ogni modo scusami, la colpa è mia, prima o poi riuscirò a resistere alla tentazione di continuare a leggere o prestare attenzione ad uno che inizia un commento con un bel “Che dire?”...

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Paolo

circa 8 anni fa - Link

La fiera a mio avviso potrebbe anche rimanere a Verona, ma non in quella posizione. Occorre che le organizzazioni valutino lo spostamento della fiera in una location, sempre nel territorio di Verona, ma lontano dal centro. La situazione del traffico durante la fiera è da inferno, sia all'arrivo che alla partenza. Lavoro nella fornitura di servizi alle aziende del settore vitivinicolo, e partecipo alla fiera dal primo all'ultimo giorno. Fortunatamente riusciamo sempre ad ottenere biglietti (la cui gestione quest'anno è stata orribile, con le nuove regole imposte da verona fiere, ma avranno un anno per riscattarsi, sono fiducioso) che ci permettono di entrare anche prima delle 8.00. Se per qualche motivo si arriva tardi, anche solo di 10 minuti, si rischia di rimanere imbottigliati nel traffico già a 20 km dalla Fiera. A mio avviso quindi una rivisitazione della location e della logistica in generale ormai è indispensabile. L'evento è intimamente legato a Verona, non sarebbe Vinitaly, se non lo si associasse alla città di Romeo e Giulietta.

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davide

circa 8 anni fa - Link

Senza andare a Milano basterebbe anche BOLOGNA

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Cesare

circa 8 anni fa - Link

Il mio primo Vinitaly risale al 1977 (e, fino all'anno scorso, non ne ho mancato uno da espositore prima e visitatore ultimamente) quando tutta la Fiera si condensava in due padiglioni e mezzo più un capannone che fungeva da mercatino per le massaie veronesi. Ebbene i problemi erano già esattamente i medesimi, sempre quelli, che si sono ingranditi pari pari con l'allargarsi della Fiera. Allora, beffa finale, gli espositori ricevevano anche un questionario sulla soddisfazione e sui problemi riscontrati: pensate forse che anche uno solo sia stato mai risolto ? Non c'è mai stato stimolo a risolvere alcun problema da parte dell'Ente perchè Vinitaly si è sempre ampliato e, a fronte di qualche scontento che abbandonava, ci sono sempre stati molti di più a richiedere l'ammissione. E se, nonostante tutto, continua a ingrandirsi credo che da Verona non si sposterà. D'altro canto (pochi lo ricorderanno dato il tempo trascorso) Vinitaly ha cominciato il suo sviluppo proprio con il declino della sezione vini/liquori della Fiera Campionaria di Milano che, fino alla metà degli anni '70 era il principale riferimento del settore.

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Ciro

circa 8 anni fa - Link

Sono appena tornato dal Vinitaly (non partecipando l'ultimo giorno) al quale da anni porto dei nostri clienti americani. Da italiano purtroppo mi devo sempre sentire i commenti perche' si arriva li davanti e ti trattano come le vacche, tutti ammassati. Poi nessuno e' li a dare indicazioni di nessun tipo a parte i bagarini fuori dalla fiera che comprano e vendono biglietti... poi entri e il telefonino ed il collegamento ad internet muore istantaneamente (quindi il free wifi access e' solo un adesivo alla porta). La scala mobile che porta sul padiglione della Lombardia e' immobile da tre anni! Detto cio' Verona e' una citta' stupenda ed e' bello avere la fiera vicino al centro citta' e sicuramente la fiera ha il suo impatto mediatico su chi la visita. Credo che chiunque siano gli organizzatori dovrebbero essere licenziati quantomeno.

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Stefano Cinelli Colombini

circa 8 anni fa - Link

E se invece spostassimo Toscani? È tutta la vita che mi tocca ascoltare pipponi da Eminenti Personaggi che spiegano con condiscendenza a noi poveri zotici come campare. Ma andasse a fare un bagno!

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vinogodi

circa 8 anni fa - Link

... buttare via acqua sporca e bimbo non conviene mai , anche perché c'è sempre un bilanciamento fra cose positive e quelle negative . Fra le positive: - lo spirito tutto italiano di adattarsi ad ogni condizione caotica porta comunque ad operare , a volte bene, indipendentemente dalle situazioni avverse di disservizio . Quindi contatti e business si portano avanti a prescindere , con occasione di incontro sterico (come nel disordine molecolare) ad alta probabilità, perché di "molecole" nell'unità di spazio ce ne sono tante ... ma tante, al Vinitaly. - C'è tanta gnocca esteticamente apprezzabile (mi raccontano gli operatori che soggiornano per lavoro più giorni) e di buona professionalità. I vari commerciali, quindi , fanno festa rilassandosi nel dopofiera come se non meglio rispetto a tante altre grandi manifestazioni. - Son tutti (o quasi) li raggruppati , la domanda e l'offerta, occasione più unica che rara con conseguente bel risparmio di tempo e danaro. - Occasione quasi unica non solo per sviluppare business ma anche per darsi "in pasto" al cliente finale, all'appassionato , a chi sgancerà la money per avere a tavola le bottiglie. Anche in questo caso , da apprezzare maggiormente la quantità rispetto alla qualità del contatto, ma la possibilità del seguito più mirato ci sono eccome, soprattutto se il produttore pensa più a "seminare" che a mescere , nei rapporti diretti . DI NEGATIVO: ...si è già scritto abbastanza e non voglio sparare sulla Croce Rossa. Dico solo che tanti grandi produttori non ci sono , per scelta , ritenendo queste condizioni operative non solo inutili, ma proprio dannose o eccessivamente costose rispetto allo sviluppo del proprio giro di affari ( molti dei produttori che recensisco sulla Guida mi hanno salutato ... per telefono , perché storicamente fanculisti della fiera perché non ne hanno certo bisogno , oppure come scelta di quest'anno, hanno glissato sulla partecipazione) . Decisioni sacrosante da rispettare, così come quelle di chi ritiene utile l'esserci. A casa propria ognuno fa i conti a seconda delle proprie esigenze, così come nelle famiglie...

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vittorio

circa 8 anni fa - Link

In tutta onestà Oliviero è stato oltremodo indulgente, vogliamo parlare dello schifo dei biglietti? Questa edizione ,la peggiore di sempre!

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John

circa 8 anni fa - Link

Pongo un paio di questioni e a voi l'ardua sentenza: Può una manifestazione come Vinitaly svolgersi in un polo fieristico circondato da quartieri residenziali ad alta densità di popolazione? Può svolgersi una manifestazione di questa caratura in un polo fieristico in cui tutti i servizi sono affidati appalti al ribasso (sicurezza compresa coi tempi che corrono), è accettabile far allestire una fiera come Vinitaly costringendo (in nome della sicurezza del quartiere fieristico) artigiani, operai, montatori e tecnici di vario genere parcheggiare a km di distanza dovendo portarsi tutto il materiale a mano ed intasando strade e parcheggi di mezza Verona sud? E' accettabile che un espositore debba aspettare ore per avere impianto idrico ed elettrico collegati xchè l'ente fiera decide di tagliare su servizi che "le costano troppo"? (preciso che son tutte cose a cui ho assistito in prima persona lavorando in fiera per svariati anni) Concludo dicendo che se Verona e Veronafiere vogliono tenersi Vinitaly devono dimostrare di meritarselo. Toscani ha torto? Dimostriamoglielo!!!! no?

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Fabrizio

circa 8 anni fa - Link

Lo pensavo da anni, non c'era bisogno di arrivare ad oggi, ma vedendo i commenti e le reazioni non c'è storia, è così, Milano è la sede ideale di Vinitaly o roba simile, altrimenti non solo non sarà mai il grande riferimento che dovrebbe essere ma c'è il serio rischio di un arretramento di presenze ed efficacia. Visto cosa rappresenta e cosa porta al paese il mondo del vino è urgente che la voce di consorzi e produttori questa evidenza accompagnata da qualche cauto avvertimento su intenzioni di lasciare il posto in un futuro ancora veronese. Per il sistema-mondo del vino italiano è indispensabile una simile manifestazione, pensare di realizzarne un altra non è fattibile, premere perchè Vinitaly sia funzionale si, e tutto sommato io, da appassionato, non so se rifarò questi sforzi per andarci l'anno prossimo, tra code, attese, camminate, autostrada, costi, parcheggi (dove?), cessi che mancano, panini che costano meno da Cracco, disordine, caos di gestione degli ingressi, chi me lo fa fare? Se Vinitaly è un marchio di Verona Fiere che pensino bene a sganciarlo e fare business senza vetusti localismi italioti. Non pagherò un altro biglietto per rivivere il caos di quest'anno.

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Jacopo Cossater

circa 8 anni fa - Link

Visto che è stato citato come non riportare la mia esperienza al Salone del Mobile, oggi, uno dei giorni di maggior afflusso. Dal traffico dati, spesso molto lento, fino a quello in uscita dai parcheggi, paragonabile a quello del Vinitaly: quasi un'ora per percorrere meno di un chilometro nella zona dell'ingresso ovest. Per non parlare poi di una città che in questi giorni è del tutto paralizzata. Ovunque. L'impressione è quella di un'uscita, quella di Toscani, straordinaria per far parlare di sé più che funzionale alla questione.

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Stefano Cinelli Colombini

circa 8 anni fa - Link

Si, si, tutto vero. Il Vinitaly è tremendo. Ma allora qualcuno mi spiega, per cortesia, perché c'è sempre più gente e più operatori nonostante costi sempre di più? Io sono di campagna, queste cose complicate non le capisco.

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vinogodi

circa 8 anni fa - Link

...cherchez la femme...

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Paolo

circa 8 anni fa - Link

Vedo che insisti ancora, e non è la prima volta, sul tema, gentile Marco. Ricordo bene che in passato ci furono indicazioni più esplicite; forse intendi tenere per te tutto il prezioso sapere? Dicci qualcosa di più, alfine, o temi gli strali dei giornalisti di settore che in passato si ritennero offesi, se non diffamati, dalla sola idea che il Nobil Salone Vinitaly fosse accostato ad antico mestiere muliebre?

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franca

circa 8 anni fa - Link

Condivido tutte le critiche fatte, inoltre quest'anno alcuni ( anzi credo molti) espositori del Pad 9 Toscana hanno subito furti a fiera terminata. I ripostigli sono stati svuotati . Pazzesco. Sono favorevole a spostare la fiera a Milano. Veronafiere e la città di Verona hanno dimostrato di non saper gestire questo evento.

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Il chiaro

circa 8 anni fa - Link

Basterebbe permettere l'ingresso ai privati soltanto alla domenica, vietandolo in modo categorico negli altri giorni. L'affluenza calerebbe così come il traffico e il problema dei parcheggi. Martedì mi chiama un cliente e ci diamo appuntamento dopo mezz'ora, quando arrivo allo stand prestabilito trovo lui, la sua collega e altre 8 persone che però nella vita fanno altro: appuntamento saltato xchè di portare dieci persone (e una sola partita iva) presso piccoli stand non mi sembra il caso. Vinitaly dovrebbe essere un luogo di lavoro, non una sagra.

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fabrizio

circa 8 anni fa - Link

il problema è che i soldi fanno gola, dagli alberghi ai parcheggi, dal flusso enoturistico al biglietto di entrata. Ma il Vinitaly cosa è? Una fiera per gli espositori o per chi compra il vino? Una volta fatta questa distinzione, si è raggiunta la soluzione. Tu produttore che paghi per lo stand, vuoi che sia invogliato il rappresentante o il cliente? E perché non ti infuri quando l'espositore straniero invece è gratis? Questo non lo dice nessuno... La sagra? 105euro per entrare con parcheggio, 10euro per mangiare, 50euro per dormire e la benzina per arrivare.... un po' cara come sagra....

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Luciano Besa

circa 8 anni fa - Link

Complimenti per l'idea del genio Toscani.Poi potremmo fare la fiera del cappero di Pantelleria a Bolzano.Vergognati per aver certe idee del cavolo!!!!Mi chiedo se uno per avere certe idee è pagato oppure assume droghe!!!

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bruno

circa 8 anni fa - Link

Torino è il posto migliore. La fiera è DENTRO la città e non nello squallore di Rho. Si arriva in metro, treno, bus, bici.. La città è nettamente migliore, il costo minore e si mangia meglio. Milano deve morire male

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