Dopo le statue coperte, la cena analcolica: ma è sempre colpa del cerimoniale?

Dopo le statue coperte, la cena analcolica: ma è sempre colpa del cerimoniale?

di Antonio Tomacelli

C’è di peggio che coprire le statue al passaggio di un capo di stato straniero. È qualcosa che va al di là dell’umana comprensione e offende la dignità di un popolo: ma procediamo con ordine. Come saprete, il presidente iraniano Rouhani è venuto in visita a Roma. Grandi affari, sorrisi di circostanza e poi l’oltraggio delle statue coperte perché offensive verso la sensibilità dell’ospite. Alle proteste e agli sfottò della stampa estera è seguito lo scaricabarile di Renzi e Franceschini sul capo del cerimoniale di Palazzo Chigi, nell’occasione rivelatosi un po’ troppo zelante. Il peggio, però, doveva ancora venire.

Finite le visite istituzionali si va tutti a cena, ospiti di Palazzo Chigi: il côte delle grandi occasioni è presente al gran completo: Sergio Marchionne in maglioncino blu, la Marcegaglia e un manipolo di ministri a far da degna cornice.

Menù bilingue, come si conviene, che riportiamo per amor di precisione: flan di carciofi con leggera vellutata al profumo di menta romana e spicchi di carciofi saltati, maltagliati con zucca gialla e funghi porcini, trancetti di spigola in crosta di pane aromatizzato alle erbette, e di contorno patatine dorate a cubetti e pomodorini gratinati. Per concludere semifreddo di castagne con cioccolato caldo, piccole meringhe e caffè. 

E il vino, o meglio, e i meravigliosi vini italiani famosi nel mondo? Nulla, non pervenuti. Dopo aver coperto l’arte, abbiamo abdicato anche alla nostra dignità, obbedendo supinamente alle richieste degli iraniani che, in quanto musulmani, non gradivano alcol a tavola.

Giusto per rimarcare certe differenze: i dignitari iraniani hanno fatto la stessa richiesta al governo francese, presso cui Rouhani è in visita, ma il capo del cerimoniale dell’Eliseo, per tutta risposta, ha derubricato la cena presidenziale a semplice merenda a buffet, rendendo superfluo l’uso del vino. Insomma “Giù le mani dai simboli della République qui una buona bottiglia di vino non mancherà mai”.

Noi, invece, che abbiamo la schiena cedevole a tutto, abbiamo servito a tavola delle grandi caraffe d’acqua, intervallate da…Cocacola!

E qui, permettetemi, anche il più duro dei cronisti avrebbe un cedimento strutturale, che è esattamente quello che sto avendo io mentre vi scrivo.

Alla cocacola con il flan di carciofi, avrei preferito una guerra: santa ma più dignitosa.

avatar

Antonio Tomacelli

Designer, gaudente, editore, ma solo una di queste attività gli riesce davvero bene. Fonda nel 2009 con Massimo Bernardi e Stefano Caffarri il blog Dissapore e, un anno dopo, Intravino e Spigoloso. Lascia il gruppo editoriale portandosi dietro Intravino e un manipolo di eroici bevitori. Classico esempio di migrante che, nato a Torino, va a cercar fortuna al sud, in Puglia. E il bello è che la trova.

26 Commenti

avatar

Manuel

circa 8 anni fa - Link

Se invito un cliente importante a cena ed e' vegetariano non servo tortellini in brodo. Non mi cede la schiena..uso il cervello nella parte chevfa di conto. I francesi fanno come un paio di ristoratori di mia cons

Rispondi
avatar

Ale

circa 8 anni fa - Link

http://torino.repubblica.it/cronaca/2016/01/27/news/torino_radicali_anche_quando_venne_il_papa_a_torino_ci_fu_censura_-132135979/?ref=HREC1-8

Rispondi
avatar

Manuel

circa 8 anni fa - Link

Scusate..i francesi fanno come un paio di ristoratori di mia conoscenza che maltrattano clienti che chiedono vini sbagliati o bevande non consone..uno ha gia' chiuso..se poi parliamo di medioriente e petrolio, allora la parola francia vale come il due di coppe con briscola a bastoni. Non valuto scelte politiche, ma in Italia l'ospite lo sappiamo trattare mediamente meglio che oltralpe. Se infine si vuole scrivere di abbinamento e ridere della cola, ci sono anche io, ma sarei piuttosto indignato se qualsiasi nostro governante si fosse comportato come hollande ( che tra le altre non nebha fatta una giusta e naviga in un mare di cola), servile verso quella sua parte di non elettorato lepennista

Rispondi
avatar

air_bar

circa 8 anni fa - Link

Sono con Manuel in questo.. si chiama "ospitalità"... condanno il fatto delle statue, arte patrimonio dell'umanità e non pornografia, ma sul fatto del vino sono d'accordo anche se a malincuore: ad un capo di stato vegetariano che va in visita in Argentina non offriranno forzatamente la carne solo perché il "IL" prodotto nazionale, così come a Renzi non farebbero per forza mangiare cane in umido in Corea del Sud. E poi suvvia, i Francesi sono così ridicoli e piccolini nel loro sciovinismo post-napoleonico....

Rispondi
avatar

andrea jermol groppi

circa 8 anni fa - Link

Bene quindi a parte inverse ( si chiama reciprocità, ed è la base di ogni civile convivenza) quando il primo ministro italiano andrà in visita in Iran verrà invitato ad un banchetto nel quale non potranno mancare carni di maiale e vino. Ospitalità.....

Rispondi
avatar

Giorgio

circa 8 anni fa - Link

Ma siete seri? Fate seriamente polemica sull'assenza di vino ad una cena istituzionale con ospiti musulmani, o cercate solo un po' di click facili?

Rispondi
avatar

Rossano

circa 8 anni fa - Link

minoranza rumorosa, o è proprio troppo tardi?

Rispondi
avatar

Giacomo Badiani

circa 8 anni fa - Link

Ma se il presidente iraniano avesse chiesto un cappuccino a pranzo? ;)

Rispondi
avatar

Marco De Tomasi

circa 8 anni fa - Link

La realtà è che abbiamo perso un"occasione per promuovere il chinotto sul mercato iraniano ...

Rispondi
avatar

Ale

circa 8 anni fa - Link

"scaricabarile di Renzi e Franceschini sul capo del cerimoniale di Palazzo Chigi, nell’occasione rivelatosi un po’ troppo zelante" se avete delle informazioni che noi non abbiamo, datecele

Rispondi
avatar

Andreuccio

circa 8 anni fa - Link

Beh se è un post per divertire, zero risate. Se invece sei serio, fai ridere. Ma per cortesia Tomacelli, non dico la lungimiranza politica ed economica, ma a te l'educazione, l'accoglienza e l'ospitalità non te l'hanno insegnata? E poi su Intravino, dai.

Rispondi
avatar

Luca

circa 8 anni fa - Link

Perfettamente d'accordo con Tomacelli: nessun paese dovrebbe rinunciare alle proprie prerogative e alle proprie identità (anche gastronomiche). Ad un pranzo ufficiale in Italia lo stile e l'ospitalità italiana devono essere messe in risalto e il vino è parte essenziale in questo. Un ospite proveniente da altra cultura, soprattutto se di elevato livello e disponibile al confronto (altrimenti non si sarebbe mosso dal suo paese), deve apprezzare e non necessariamente assaggiare. La diversitá tra i popoli é un bene, va rispettata comunque, ma da entrambe le parti. Abbiamo perso un'altra occasione.....

Rispondi
avatar

vinogodi

circa 8 anni fa - Link

...da voci di corridoio ben introdotte , mi risulta che Rouhani avesse chiesto , con discrezione , di pasteggiare a Crichet Pajé : ma non essendocene abbastanza per l'intera delegazione (e fuori budget) si è fatto finta di assecondarlo per motivi religiosi... io avrei proposto Monfortino in alternativa , ma penso che anche in questo caso lo scoglio sarebbe stato il budget , per cui le motivazioni culturali ci hanno salvato per il rotto della cuffia...

Rispondi
avatar

mariazzo

circa 8 anni fa - Link

Uh il classico post-populista-scatena-critiche-attiraclick. Suvvia, è così dannatamente sbagliato non servire vino o pietanze che possono urtate il "credo" del tuo ospite? Quando avete amici a casa e uno di loro sai che è vegetariano cosa fai? gli dai da mangiare la trippa? non credo. ti adegui e fai un menù pensato anche per l'ospite. Certo la caduta di stile con la Cola, non ha prezzo. Si poteva abbinare qualche tisana o qualche infuso e rendere il menu ancora più interessante. Altrimenti si andava tutti da MacDonald's e via.

Rispondi
avatar

Stefano Cinelli Colombini

circa 8 anni fa - Link

Certo che se viene a casa mia un ospite mussulmano non servo maiale, ma mi guardo bene dall'esiliare il cane di casa (per loro i cani sono animali immondi), non chiedo alla mia compagna di mettere il velo e bevo vino. Perché sono a casa mia, e questo dettano le regole dell'educazione. Da secoli. Così come quando andrò a casa sua mi adatterò alle sue regole, velo e assenza di cani e vino comprese. Sarebbe un'offesa grave, e molto provinciale, ritenere che noi siamo così "superiori" da poter rinunciare al rispetto delle nostre usanze mentre loro non possono; attenti, gli iraniani non sono mica selvaggi, se li si tratta così si offendono.

Rispondi
avatar

mariazzo

circa 8 anni fa - Link

mah per me si sta parlando di aria fritta e basta. cercare a tutti i costi lo scandalo. Personalmente vedo più scandaloso pasteggiare a cola in un pranzo ufficiale. :D

Rispondi
avatar

Stefano Cinelli Colombini

circa 8 anni fa - Link

Già, tutta aria fritta. Come è aria fritta il rispetto di ogni regola. Perché mai fissarsi su qualche metro in più o in meno di tetto, qualche aggiunta nel vino, qualche......

Rispondi
avatar

Manuel

circa 8 anni fa - Link

Se giustamente non servi maiale, non metti in tavola neppure alcool per coerenza ( altrimenti è come non servire carne ad un vegano, ma una bel uovo in camicia). Io il cane in casa lo sconsiglio anche ai laici..di sicuro se ho ospiti a cena sta a cuccia fuori; ma trattasi di educazione ed ognuno ha la sua. In ogni caso basterebbe considerare il perchè dell'incontro...17 miliardi di memorandum di investimenti...anche per il 10 % ci stava non bere vino per una volta.

Rispondi
avatar

Ale

circa 8 anni fa - Link

se a casa tua c'è un ospite muulmano è probabilmente perchè lo hai invitato e su lui arriva e "gli fa schifo" il cane che gli va incontro non era forse megliochiuderlo in sgabuzzino? comunque, se non lo fai, il tuo ospite non verrà più, credi sia una vittoria?

Rispondi
avatar

Stefano Cinelli Colombini

circa 8 anni fa - Link

Non è una questione di vittoria o sconfitta, porlo così è infantile. É una questione di identità. É la stessa cosa per cui un Brunello è fatto di sangiovese e non di ogni uva possibile. In una società così complessa e mobile come quella di oggi ogni identità va rispettata, ma per poterlo fare si deve avere ben chiaro e forte il senso della propria. Altrimenti si finisce tutti da Mc Donalds. É lo stesso esatto motivo per cui stiamo recuperando vitigni rari, salumi fatti in piccoli borghi e cose simili; identità. Il vino a pranzo è una parte della nostra identità, e non delle minori. PS no, se non metto il maiale in tavola se ho un ospite mussulmano è perché ci sono tante altre carni parimenti coerenti con il nostro modo di mangiare. Ma come sostituisco il vino? Con un altro prodotto alcolico no, perché per loro è parimenti vietato. E allora metto il vino, ma io lo bevo mentre a lui non lo servo. L'argomento economico poi è irrilevante, con vino o senza vino (e con statue coperte o scoperte) i 17 miliardi di affari sarebbero arrivati lo stesso. É evidente. PPS è evidente che se invito un vegano non gli servo cose che non può mangiare, così come non verso il vino a un musulmano. Ma questo non vuol dire che anche io debba mangiare vegano se ho un'ospite vegano. Così come non impicco gente in piazza perché oggi ospito un leader iraniano.

Rispondi
avatar

Ale

circa 8 anni fa - Link

beh... io penso invece che la nostra identità sia di un popolo oscurantista: http://torino.repubblica.it/cronaca/2016/01/27/news/torino_radicali_anche_quando_venne_il_papa_a_torino_ci_fu_censura_-132135979/?ref=HREC1-8

Rispondi
avatar

Paolo

circa 8 anni fa - Link

Ecco, mi spiace rovinare il sogno, gentile Cinelli, ma per rimanere nel mio devo rivelare un (nemmeno tanto) segreto: i 17 miliardi non esistono, se non nelle pagine di chi ha fatto girare tale cifra, composta al più di banconote dei monopoli. Non esistono 17, né 16 ma nemmeno 15 miliardi. L'analisi delle cifre dice che si tratta di 2, forse 3 (t-r-e) miliardi, ma non di 'contratti', bensì di lettere d'intenti su progetti da definire. Definire poi. I contratti veri, concreti, di acquisto vero e proprio, li firma da quell'alfro, quello che non fa la cena senza il vino.

Rispondi
avatar

Fabrizio

circa 8 anni fa - Link

Queste è l'ennesima cavolata di un governo di incapaci contapalle che copre di ridicolo l'Italia intera. E il punto è: riguardo e rispetto verso chi? Mica ti obbligo a berlo, mica mi offendo se non lo bevi, fai come vuoi e amici come prima. Ma che devo nascondere le mie abitudini e addirittura la mia arte è solo un atto di vile sottomissione, che è quello che vogliono questi qua. Ben fatto i francesi, hanno salvato la faccia e fatto capire che non sono stupidi, e se veramente le statue non gli paicevano potevano cambiavano direzione, un giro del Colosseo ad es......... ma le statue sono li come sono e non si toccano. Direi di spedire un pallets di scatoloni a Palazzo Chigi per fare coprire l'ebetino contapalle e co. perchè la faccia con cui ci pigliano per il culo offende la nostra sensibilità di persone intelligenti !!!!!!!!!!!!!!

Rispondi
avatar

capex

circa 8 anni fa - Link

Non dimentichiamoci che anche noi europei, per i mondiali di calcio in Corea, chiedemmo che la carne di cane fosse bandita dai menù. Cosa che peraltro condivido alla grande.

Rispondi
avatar

il farmacista goloso

circa 8 anni fa - Link

In tutta questa caciara inutile [leccare il **** all'ospite è fisiologico quando c'è da fare o'businesse], nessuno che ha notato la pochezza del menù offerto? Patatine e spigola probabilmente surgelate, e il resto all'altezza di un catering-ino-ino finto chic di periferia? Piuttosto sarebbe interessante sapere quanto CI costa (a noi contribuenti) !

Rispondi
avatar

Massimo

circa 8 anni fa - Link

Qui si parla come se si trattasse della signora Maria che invita un ospite a pranzo. Sappiate che i menu dei pranzi ufficiali sono concordati in anticipo tra le due parti "a tavola" tenendo conto di gusti, intolleranze, usanze e limitazioni, anche di tipo di tipo religioso. Sarebbe dilettantesco e imperdonabile un approccio esclusivamente del tipo "a pinco pallo cosa piace/non piace". Questo va bene se si va a pranzo da amici, non quando ci sono in ballo le relazioni con capi di stato.

Rispondi

Commenta

Sii gentile, che ci piaci così. La tua mail non verrà pubblicata, fidati. Nei campi segnati con l'asterisco, però, qualcosa ce la devi scrivere. Grazie.