Ci mancava lo spottone televisivo per il vino senza solfiti di Massimo D’Alema. Poi dici l’anti-politica
di Giovanni CorazzolApri tag <post satirico>. Alan Oliver-Alberto-Hardy-Sordi Friedman da qualche settimana promuove in modalità multicanale (giornale, web, tivvù) il suo nuovo libro “Ammazziamo il Gattopardo” (Rizzoli, 300 pagine, 18,00 euri). Lunedì scorso Friedman faceva l’opportuna ospitata nella trasmissione di Corrado Formigli “PiazzaPulita” su La7, intitolata “La rivoluzione Gentile”.
Durante la puntata, esattamente dopo 1h 17m 20s Formigli lanciava un video, portato da Friedman in anteprima, con intervista a Massimo D’Alema; intervista realizzata presso “La Madeleine”, l’azienda vitivinicola umbra di proprietà del lìder massimo, seguita in cantina da Riccardo Cotarella.
La notizia di D’Alema produttore di vino non è nuova, e nemmeno la scelta dell’azienda di aderire all’ambizioso, rivoluzionario programma del “Wine Research Team” (ideato e coordinato dallo stesso Cotarella) per la produzione di vini di qualità senza solfiti, durevoli nel tempo. Per farsi un’idea del sorpasso a sinistra ai danni dei produttori di vini naturali da parte del principe degli enologi italiani, per chi non l’avesse fatto, si consiglia una sbirciatina alla benemerita trascrizione, curata da Matteo Gallello di Porthos, della presentazione fatta a Roma presso l’ex AIS Roma il maggio scorso; qui basti dire che ad oggi non risulterebbero ancora pubblicati i risultati di una ricerca scientifica condotta in collaborazione con l’Università della Tuscia (quella in cui Cotarella tiene corsi di enologia applicata).
Quello che invece si può vedere nel video di Friedman sono i mordaci cani di D’Alema tra cui un figlio di Cujo di nome Aiace (“è un cane buonissimo, ma se percepisce il pericolo…uccide”), un ulivo secolare umbro (umbro, non pugliese) da millecinquecento euro. Segue espressione bicamerale.
Poi la Berkel restaurata degli anni trenta e le vigne da cui Addavenì Baffino ricava un “vino rosso in purezza senza solfiti” ed uno “più strutturato”. Diciuamo.
Ora se a questo bouquet di ingredienti vogliamo sommare i nomi dei vini – nomi come lo (il?) “Sfide” (senta mi porta uno Sfide 2013? come? in carta non ha lo/il Sfide?), il “Nerosé”, brut a base pinot nero(sé) e infine il “NarnOt” (sovietizzante crasi tra Narni e Otricoli nei cui territori si trova l’azienda) a cui personalmente avrei allora preferito un più atlantico OtNarn o un contestatario No-Tricoli o una diuretica OtricoliNa – se facciamo tutto questo dicevo, non potremo non riconoscere in effetti una certa coerenza nel perseverare a proporre di sé, anche nel mondo del vino, l’immagine dell’antipatico stronzo. Cosa che di certo non è (segue espressione senza solfiti). Chiudi tag </post satirico>
13 Commenti
Ozziaccio
circa 10 anni fa - LinkLOL ^^;
RispondiLuca Miraglia
circa 10 anni fa - LinkQuando , tanti decenni fa, il giovane gallipolino D'Alema fu posto a capo della Federazione Giovanile del PCI, negli ambienti della sinistra giovanile era soprannominato "minimo" per la pochezza dei suoi ragionamenti; in seguito, inspiegabilmente, per un imperdonabile abbaglio del pur grandissimo Enrico Berlinguer, entrò a far parte della dirigenza nazionale del partito, e da lì la sua, in verità "resistibile", ascesa fino ai vertici dello stato, con tutto quel che è seguito in termini di danni al paese. Il sodalizio con l'esimio Cotarella e le relative furbate sul vino senza solfiti sono soltanto l'ultima - e speriamo definitiva - presa in giro di tutti noi da parte di "baffino".
RispondiEmanuele
circa 10 anni fa - LinkMa veramente non si può proprio scrivere ca**o? Ma che ca**o di presentazione è "ulivo-secolare-costa-millecinquecentoeuro"? Da un nativo di Puglia, per giunta, quindi nativo di un vero elaio-eden? Per me un pugliese senza il senso e il rispetto della "sua" pianta, che è anche quella più nobile insieme alla vite, si rivela già per persona dappoco. Giovanni, non è colpa tua, è colpa sua, ma questo post mi ha fatto inca**are.
Rispondibruno
circa 10 anni fa - LinkIl leader del partito dei lavoratori, quello che faceva il velista con mega Baltic 51, si ma la barca era di un consorzio di amici mica la sua, in fondo lui non aveva nemmeno i soldi per comprare una casa visto che alloggiava la sua famiglia in immobili degli enti sottratti ad aventi diritto. Ora lo ritroviamo viticultore con azienda e cantina rilevata magari con concessione di quei fondi UE tanto difficili da otteneree per i normali agricoltori.....
Rispondimarziano
circa 10 anni fa - Linkahahahahh grazie! LOL!
RispondiSir Panzy
circa 10 anni fa - LinkFinalmente anch' io ho un vino da boicottare ;)
Rispondicarolain cats
circa 10 anni fa - Linkcorazzol ti reputavo persona seria :)
RispondiL'agendina@wordpress
circa 10 anni fa - LinkIl cane che uccide mangia prede vive oppure è chiamato così perché ha fatto fuori ladri, rom, contestatori?
RispondiAndrea Pagliantini
circa 10 anni fa - LinkE' povero chi ha bisogno di tanto per essere felice. Sempre sulla breccia politica dall'asilo, quando organizzava i pionieri, incapace di mettersi per davvero a zappare le viti come molte persone lo hanno votato in buona fede, che lo facevano per davvero pur di guadagnarsi il pane. A loro il sol dell'avvenire ha riservato una pensione minima per tirare avanti con difficoltà ma con tanta dignità e il Tavernello sulla tavola, al condottiero delle maestranze, smessa la barchetta a vela, il senza solfiti con Cotarella e un bel futuro radioso al Vinitaly con indosso un bel paio di scarpe a punta.
RispondiNoma
circa 10 anni fa - LinkL'Umbria, una via di mezzo tra Puglia e Liguria http://www.affaritaliani.it/static/upload/il-s/il-sottobosco_gatti-sansa.pdf doveroso OT ma parliamo di vino..che è meglio...
Rispondiugoleiro
circa 10 anni fa - LinkPossibili nomi: 1) DALEMOLOTOV; 2) CONTE MAX; 3) ROSSO DI NARNIA; 4) BAFFOROSSO; 5) NERO DI OTRICOLI
Rispondilucanico
circa 9 anni fa - LinkNon si sa a quanto è stato venduto questo benedetto nettare? E che poi...senza solfiti:non c'è la sacrosanta scritta "contiene solfiti" in etichetta? Ne dubito. Inoltre confondere una spalla di terreno con una spalliera di viti ... e ancora: che tipo di ulivi coltivate qui? Risposta di baffino:ulivi umbri, si umbri! Con la solita spocchia del politico abituato a raccontare qualunque palla senza essere contraddetto. Ma tant'e ...suggerirei come prossima professione il barbiere. Lo vedo bene con camice bianco, forbice e pettine che sbucano dal taschino mentre regala un calendario profumato con le donnine.
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