Cosa pensa Valerio Massimo Visintin delle pseudo-recensioni di ristoranti all’inaugurazione (o anche prima)?

Cosa pensa Valerio Massimo Visintin delle pseudo-recensioni di ristoranti all’inaugurazione (o anche prima)?

di Alessandro Morichetti

Valerio Massimo Visintin cura la pagina Mangiare a Milano per il Corriere della Sera, gira in incognito, presenta libri mascherato e ci tiene all’anonimato. Odiato e amato in pari misura, ha risposto alla mia domanda: “Cosa dobbiamo pensare delle pseudo-recensioni dei ristoranti il giorno dell’inaugurazione (o anche prima)?”. [a.m.]

Francamente, non ci vedo nulla di male, Alessandro. Quella del critico gastronomico, nell’accezione che tu evochi, è una figura obsoleta, svuotata del suo contenuto. Figuriamoci se, con i tempi che corrono, possiamo sottostare alla stucchevole sequenza burocratica di un tempo, quando si recensivano ristoranti già aperti. Oggi è tutto più rapido, sincopato, economico sotto ogni profilo.

Si risponde “obbedisco!” alla convocazione della stampa, come fosse la cartolina precetto. E ci si raduna festanti con tutti i colleghi all’overture del locale. Le facce sono sempre le stesse belle facce. Anche se, talvolta, tocca registrare qualche assente, mancato agli affetti dei suoi cari. Che siamo noi. “Ma come mai non c’è la Giada?”. “Ha scritto soltanto un tweet per l’inaugurazione del Cardo Mariano del Luigi…”. “Oh! Nemmeno un post sul suo blog o un selfie mentre azzanna una capasanta su Instagram??? Allora, se l’è voluta…”.

Una lacrima sfugge. Ma non c’è tempo per il cordoglio: arriva il cibo! Ci si ingozza beatamente con quei bocconi dedicati con amore a noi fudisti, alternando brindisi e fraterni abbracci. Finché non giunge l’ora di agganciare lo chef o il patron di turno, per farsi dettare i passaggi più autentici della recensione trionfale che pubblicheremo l’indomani.

No. Alessandro, non mi fare quella faccetta indignata. L’inaugurazione non c’entra nulla con la ruotine del locale? E che importanza vuoi che abbia? Il comunicatore – blogger o giornalista che sia – è destinato a più alti compiti. Comprendi? La nostra missione è fare sistema, sostenere gli imprenditori del settore, esprimere un’opinione collettiva, univoca, compatta e ottimistica. Come, d’altra parte, suggeriva qualche chef di fama tempo fa.

Certo, la mia meta professionale sarebbe recensire i ristoranti con un quadrimestre di anticipo sull’apertura, come hanno fatto i fuoriclasse della Guida dell’Espresso con l’Alice di Farinetti e di Vivianina Varese. Sono passato davanti all’edificio proprio oggi pomeriggio. È tutt’ora un cantiere in alto mare, di tubi, cingolati edili e operai che si dannano sotto il caschetto giallo. Ma si mangia divinamente!

Valerio Massimo Visintin

[Foto: Dissapore]

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Alessandro Morichetti

Tra i fondatori di Intravino, enotecario su Doyouwine.com e ghost writer @ Les Caves de Pyrene. Nato sul mare a Civitanova Marche, vive ad Alba nelle Langhe: dai moscioli agli agnolotti, dal Verdicchio al Barbaresco passando per mortadella, Parmigiano e Lambruschi.

1 Commento

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Cristiana Lauro

circa 10 anni fa - Link

Il più lucido, ironico e garbato che abbia il piacere di leggere. Mi riferisco a Visintin, non a te Morichetti :D Se non l'avete ancora letto, suggerisco Osti sull' orlo di una crisi di nervi. Piacevole, divertente, fluido, senza fronzoli e inutili orpelli. E mentre i più millantano di metterci la faccia e, non di rado, sparano boiate, l'uomo se la copre e dice ciò che pensa. E quello che pensa, Visintin, lo sa scrivere molto bene.

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