Come sta andando il Gambero Rosso in borsa? Molto male

Come sta andando il Gambero Rosso in borsa? Molto male

di Jacopo Cossater

Lo scorso 11 novembre scrivevo nella mia newsletter (ehm, se non la conoscete potete sempre rimediare: si chiama Enoiche eccezioni e ci si può iscrivere qui) che l’imminente quotazione del Gambero Rosso in borsa poteva essere una bella sfida capace di mostrare un futuro possibile per l’editoria enogastronomica non solo italiana. Lo penso ancora, in un contesto, quello dell’agroalimentare del Belpaese, che in questi anni ha continuato a correre nonostante la crisi credo sia di vitale importanza che anche i canali della comunicazione ad esso collegati possano vantare un buono stato di salute. Per quanto qui ci si diverta a scrivere di vino nel tempo libero nessun’altra realtà in Italia può infatti vantare la storia e la competenza del Gambero, vera e propria “media company” capace di abbracciare canali tanto lontani quanto complementari, dalle guide cartacee alle app, dalla rivista al ricco portale, dal canale tematico fino ai tanti corsi ed eventi.

Insomma, ritardi nella quotazione a parte, l’interesse nei confronti di questa operazione era più che giustificato.

Come sempre capita durante queste operazioni, il prezzo è determinato dal bilanciamento della domanda e dell’offerta. Di certo, Gambero Rosso mostrava prima di questa operazione una struttura finanziaria molto indebitata, fatta anche di debiti verso fornitori e debiti fiscali dilazionati. In questa situazioni, quando chi si colloca in Borsa ha un debito rilevante, il compratore tende a chiedere uno sconto ulteriore rispetto al prezzo di collocamento.

Così scriveva Marco Baccaglio in un commento qui su Intravino a proposito della valutazione del Gambero da parte degli investitori, iter durato appunto molte settimane e che ha portato a un collocamento iniziale ampiamente inferiore alle aspettative, ad appena 1,60 euro rispetto a una forchetta stimata tra i 2 e i 2,4 euro (link). In soldoni: da una stima complessiva del valore societario compresa tra i 20 e 24 milioni si è scesi a 16. Come forse sapete l’esordio non è stato poi dei migliori (per usare le parole di Sebastiano Barisoni di Radio 24, “un disastro”): nella sola prima giornata di contrattazioni il titolo ha perso oltre il 10% del suo valore. A distanza di pochi giorni Il Sole 24 Ore ha pubblicato un’analisi sul tema:

Come mai questo debutto amaro in Borsa? Gli analisti hanno pochi dubbi: al momento il titolo non ha attirato l’interesse degli investitori. Lo dimostra il fatto che nel primo giorno di contrattazioni sono stati scambiati appena 50mila titoli. Il primo motivo della correzione in Borsa è quindi da addebitarsi alla mancanza di liquidità sul titolo. La seconda ragione è legata all’aumento di capitale: solitamente le società che effettuano un aumento di capitale tendono a essere vendute nel periodo vicino a questa operazione considerata da alcuni investitori come un segnale di potenziale debolezza.

Preoccupazioni senza fondamento, almeno a sentire il presidente e principale azionista del Gambero, Paolo Cuccia, che sempre al Sole lo scorso 3 dicembre dichiarava:

Non sono assolutamente deluso, sono entusiasta, siamo l’unica azienda che fa guide quotata al mondo. Avendo quotato grandi aziende sapevo che quotarne una più piccola era più difficile. Certamente a cavallo dell’estate il mercato non è stato facile, grandi imprese si sono ritirate. Detto questo, il beneficio per le imprese sta nella preparazione, il secondo sta nel portare a casa i soldi e noi ci siamo riusciti (dalla quotazione la società ha raccolto 7,1 milioni, destinati totalmente all’aumento di capitale, ndr), i corsi salgono e scendono: questi sono mercati molto sottili, mancano investitori stabili. Quelli che hanno investito stabilmente sono estremamente soddisfatti.

Il problema è che a distanza di 2 settimane il titolo sembra continuare nella flessione: ieri ha chiuso a 1,046 euro, a ben 34,63 punti percentuali in meno rispetto al collocamento (1,60 euro). A questo punto rimane solo da capire tra quanto tempo o a quale percentuale di ribasso il CDA debba iniziare a fornire alcune spiegazioni agli azionisti. O forse no, e da questa mattina in borsa il Gambero comincerà una lunga a fruttuosa crescita. Glielo auguro davvero.

Jacopo Cossater

Docente di marketing del vino e di giornalismo enogastronomico, è specializzato nel racconto del vino e appassionato delle sue ripercussioni sociali. Tra gli altri, ha realizzato i podcast Vino sul Divano e La Retroetichetta, collabora con l'inserto Cibo del quotidiano Domani e ha cofondato il magazine cartaceo Verticale. Qui su Intravino dal 2009.

3 Commenti

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Sergio

circa 8 anni fa - Link

Non ho capito quale sia la tua analisi personale però. In ogni caso se mi trovi un titolo che da fine novembre ad oggi è andato bene, fammi un fischio, che qualche centinaio di euri da investire li ho; magari proprio nel GR, visto che ora sarebbe il momento di comprarlo. O forse, no, meglio qualche buona bottiglia (da bere però, non come investimento!)

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Paolo

circa 8 anni fa - Link

Vero che la borsa è andata male, ma anche in questi casi vale il "quanto". L'indice generale All Share ha fatto -4,17% in un mese. Mentre l'indice STAR è in segno positivo. Comunque la si guardi, questo titolo appare decisamente sotto media. Il management è comunque contento; nelle ultime dichiarazioni spargono ottimismo giacché i soldini del collocamento sono arrivati, e l'andamento della quotazione non preoccupa: il titolo è andato meglio di tutti i titoli che sono andati peggio di lui...

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mmauri

circa 8 anni fa - Link

nel nome c'è il destino : che il gambero va a marcia indietro lo sapevano anche gli antichi romani. Sarà stato un gambero Etrusco

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