Chianti Classico Collection 2015 parte seconda. Si apra la guerra Riserva VS Gran Selezione

di Andrea Gori

Dopo un anno di rodaggio e soprattutto di vendite in giro per il mondo si possono trarre i primi bilanci sulla Gran Selezione, che ha generato tra i produttori del Chianti Classico una spaccatura piuttosto netta. Se da un lato sui tavoli si trovavano molte più Gran Selezione (anche grazie alle regole che imponevano ai produttori di portare in assaggio 2 vini o al massimo 3 se una era una GS) le Riserve non sono state a guardare. Con il risultato che l’ipotetico vertice della piramide qualitativa dovrà ancora faticare parecchio per essere accettato da tutti, se mai lo sarà.

In effetti da tempo il Chianti Classico è impegnato nella promozione e comunicazione della Gran Selezione, lasciando la gloriosa Riserva un po’ in ombra. Ed è un peccato, visti i prezzi che spesso questa riesce a spuntate sui mercati. In ogni caso l’effetto della contrapposizione è stato paradossalmente quello di rafforzare entrambe le tipologie: stimolati dal confronto i produttori usi ad imbottigliare grandi Riserva hanno migliorato ulteriormente la qualità per uguagliare le Gran Selezione.

A parità di annata ecco quindi vini di livello molto alto, curati, raffinati e ambiziosi con uno stile più maturo e pieno per la GS, e una maggior eleganza e finezza sulle Riserve anche se è difficile generalizzare. Di seguiti i giudizi in parallelo su GS e Riserva dalla 2012 indietro fino alla 2009, dove risulta evidente la grandezza dell’annata 2011 a scapito di altre più recenti o dell’immediato passato (2012 soprattutto). Ricordiamo che la GS ha fatto il suo debutto con l’annata 2010.

– Chianti Classico Gran Selezione 2012
Fattoria di Corsignano L’Imperatrice. Sottobosco e balsamico, naso affascinante e prezioso, bocca ricca e mentolata, tannino ben estratto e succoso. 86
Poggio al Sole. Canditi e ribes rosso, tocco di smalto, rafano e menta, bocca asciutta e stretta ma che in prospettiva promette benino. 87+

– Chianti Classico Gran Selezione 2011
Barone Ricasoli Castello di Brolio. Mirtillo e vegetale fresco, balsamico e mediterraneo, tostature eleganti, bocca polposa e succulenta ma con sapidità sottesa. 91
Barone Ricasoli Colledilà. Macchia mediterranea e lavanda, olive tostate e senape, bocca pulsante materia e ricca di energia, contagioso il tannino e la beva, finale lunghissimo e scolpito. 94
Bibbiano Vigna il Capannino. Naso in fase curiosa, tra smalto tostature e resine ma bocca pulsante e viva, con finale carnoso di amarene ribes e arancio rosso. 88+
Castello d’Albola Il Solatio. Stile minimal, il naso con tanta sapidità affiorante, iodio, lamponi e ribes rosso, bocca lieve e delicata all’inizio poi lunghissima risoluta e dissetante nel finale, dolcezza sottesa e trama tannica precisissima. 90
Castello di Ama San Lorenzo 2011. Amarena e ibisco, menta e prugna, sale e ferro, bocca polposa ma con tannino e freschezza che reggono il palato alla grande, fino al finale saporito ed elegante. 92
Castello di Ama Vigneto Casuccia 2011. Intensità meravigliosa e naso verticalissimo, balsamico reattivo e con un palato deciso, sassoso sapido e solare, tocchi di legno ginepro e spezia, finezza e saporosità, lunghezza impressionante. 96
Castello di Ama Bellavista 2011. Fragola e ribes rosso, sottobosco e mediterraneo,  sale e spezia, frutta e floreale di viola e iris, bocca felpata e ricca ma il tannino e il territorio fanno divertire il palato. 94
Castello di Fonterutoli Castello di Fonterutoli. Fine ricco ed elegante il naso con rimandi eleganti di lamponi e more, tabacco pesca e liquirizia in un mix particolarmente irresistibile, finalmente il sangiovese detta legge anche qui. 94
Castello di Gabbiano Bellezza. Molto frutto, mirtillo e confettura di mela cotogna, zenzero e tostature, bocca pepata e carnosa. 88
Castello di Meleto. Sapido e balsamico al naso, bocca con tracce di fragola e lamponi freschi, tannino che disseta e frutto che si attarda a lungo. 87
Castello di Querceto Il Picchio. Amarena e prugna, cocco e vaniglia, nota matura e tostata, sandalo e ginepro, bocca con traccia alcolica e frutto molto coprente ma sorso regge per via del bel tannino. 86
Castello di Radda. Naso squillante e minerale, arioso e leggero, tannino in bocca preciso che scandisce i rimandi rossi di sottobosco e il finale pepato e cangiante che non stanca. 90
Castello di Selvole. Distinto floreale ed elegante, bocca un po’ ostica ma piacevolmente sassosa. 88
Castello di Verrazzano Sassello Vigna Querciolina. Naso floreale di campo e resinoso, bocca con tanta polpa e sassosità, finale con un poco di alcol. 87
Castello di Volpaia Il Puro. Squillante rosso fruttato e floreale, arancio e mirtillo, ribes e tabacco, sandalo e camemoro, bocca succosa e ampia, finale delicato ma forte, incantevole. 93
Castello La Leccia Bruciagna. Smalto e tostato al naso, scuro anche il sorso, eccesso di legno e tannino. 83
Fattoria di Lamole Vigna Grospoli. Sassosa e spigliata, arcigna e impervia solo in apparenza in bocca è una esplosione di sapidità menta e sapori d’alta quota, finale lunghissimo sempre più completo e definito. 95
Fattoria Viticcio Beatrice. Frutto nitido rosso vivo e pulsante fragolina di bosco e rosmarino, bocca sapida ma con frutto sempre al centro, disseta e spinge con tannino mai aggressivo. 88
Fontodi Vigna del Sorbo. Carnoso e polposissimo, peperoni e amarena, mora di rovo e menta, bocca con tanta materia e tannino, matassa da sbrogliare ma tanto sole e vitalità. 89
I Fabbri. Sasso e lamponi, timo e alloro, ginepro e arancio, la bocca tiene il passo e rilancia rivelando eleganza pulizia e lunghezza di beva, inequivocabilmente lamolese. 92
Il Molino di Grace Il Margone. Panzanese, luce  e ombra con lavanda e macchia mediterranea, cortecce balsamiche e zenzero, bocca che rilancia nel balsamico con un tannino bello succoso. 91
Il Palagio di Piccini Monia Le Bambole. Legno e legno, amarena e ribes nero, bocca con tannino esuberante e non tutto dall’uva. 83
Lanciola Le Masse di Greve. Umbratile e autunnale, ma anche con lampi di sole di lavanda e viola, bocca piacevolmente tattile e saporita, finale arioso e promettente, tannino preciso. 88
Lornano. Cupo e scuro, bocca più leggiadra e fruttata con ribes rosso e arancia sanguinella, tannino vispo ma tocco di calore che rovina un poco il finale. 87
Luiano Ottantuno. Polpa e succo di mirtillo e sambuco, caramello e sottobosco, bocca con un po’ troppo corpo e sostanza, tannino del legno chiude un poco il sorso. 84
Querceto di Castellina. Fragole in confettura e lamponi, tabacco, bocca agile e sapida, non profondissima se non per i tocchi di ebanisteria. 86
Rocca delle MAcie Riserva di Fizzano. Ampio e carnoso, senape e miele di castagno, frutto molto scuro che si riscatta aprendosi al sorso, mentolato e rinfrescato da un ottimo tannino, chiusura un po’ dolce ma sontuoso. 88
Rocca della Macie Sergio Zingarelli. Pesca succosa e oliva, ribes rosso e mela, melograno e pepe, bocca piacevolissima e balsamica. 92
Rocca di Castagnoli Stielle. Incenso e polvere poi lamponi e mirtilli, bocca un po’ strozzata per adesso ma che si attarda con un frutto cangiante e polputo nel palato, vino in crescita sicura. 90+
San Fabiano Calcinaia Cellole. Note vegetali un po’ prominenti, piccantezze anche al palato dove il tannino però è ben centrato in un vino materico ma godereccio. 88
San Felice Il grigio San Felice. Piccantezze e rimandi forbiti di frutta vanigliata, pepe nero, canditi, miele di castagno, bocca di sostanza ma anche spigliata ed elegante, succoso. 90
Tenuta di Lilliano. Floreale di lavanda iris e rosa, lamponi in confettura, bocca mentolata e fresca, ben ritmata da tannino e sapidità. 91
Tenuta di Nozzole La Forra. Pesca, ginepro e pepe, originale e giovane, nonostante la ricchezza e maturità del frutto al naso in bocca è agile e scattante, bello. 93
Tolaini. Molto ricco e tostato, frutto scuro denso e speziatura di pepe e cardamomo, tannino molto fitto ma sorso spedito. 88
Vignamaggio Riserva Monna Lisa. Frutto materico cangiante e ammaliante di visciole con tocchi balsamici di menta e rosmarino, al palato c’è arancio rosso e succo di carota, dolcezza soffusa ed eleganza ma anche forza e sassosità. 92
Vignole Crespine. Senape e mirtilli, pepe e legno, bocca sostenuta e arcigna che asciuga nel finale. 84

– Chianti Classico Riserva 2012
Agricoltori del Chianti Geografico Montegiachi. Note fruttate e leggere speziature da bacca di coriandolo con sfumature erbacee di foglia, sorso asciutto con tannino sottile, ma corpo un po’ scarico e corto. 86
Antinori Villa Antinori. Naso di susine rosse e ribes con lieve spunto alcolico, sorso fresco non troppo complesso ma dal tannino gradevole, anche se un po’ asciutto sul finale. 85
Bibbiano – Montornello. Naso un po’ effimero e smaltato, copre il frutto con la nota eterea, bocca che entra larga e poi si spegne su un’acidità non totalmente assorbita. 80
Borgo Casa al Vento Foho. Naso bananoso di lievito, non pulito, big babol alla panna. 78
Brancaia. Naso raffinato, note di spezie orientali su prugna croccante e timo, sorso dall’ingresso scorrevole, tannino serrato ma di buona fattura, finale compiuto. 87
Capannelle. Naso in assestamento tra acidità e frutto non molto maturo, bocca dal tannino crespo e acidità viva, vino troppo in assestamento. SV
Castellare di Castellina. Naso non precisissimo ma con frutto rosso estroflesso, ribes e ciliegia, bocca un po’ asciugante nel tannino sul finale del palato, non molta materia. 86
Castello di Gabbiano. Naso di burro di cacao e lampone, bocca con ingresso teso ma poi si slabbra a partire dai tannini che non reggono la ritmica del sorso. 85
Castello di Meleto Vigna Casi. Naso un po’ timido, frutto e note erbacee, sorso delicato ma lievemente monocorde, forse troppo semplice. 84
Cecchi Riserva di Famiglia. Naso intenso con polpa di ciliegie scure e nespola, una lieve nota speziata che apre il sorso, ricco con un tannino un po’ tostato e struttura spallata. 88
Fattoria di Corsignano L’Imperatore. Naso un po’ smaltato con alcol in evidenza sul frutto, bocca asciugante. 80
Fattoria Le Fonti. Naso boisé con lieviti e tostato, bocca asciugante ma legnosa. 82 Fattoria San Giusto A Rentennano Le Baròncole. Naso quasi gommoso, bottiglia non a posto. SV
La Madonnina. Naso alcolico e fin troppo impattante, sorso quasi invasivo per corpo e materia. 72
Le Miccine. Naso con un legno scoperto su un frutto non completamente compiuto. 82
Losi Querciavalle. Naso con legno in evidenza rispetto al frutto, stantio e resinoso, la bocca migliora ma ha una stanchezza non decifrabile. 80
Luiano. Naso un po’ anonimo forse per giovinezza, sorso piccante e fresco con frutto sullo sfondo, ribes e tannino che pizzica, bevibilità da premiare. 84
MonteBernardi. Naso fine con una intensità floreale di peonia e rosa, succoso già all’olfatto, arancia rossa e melograno, bella scorrevolezza, tannino temperato. 92
Monteraponi Il Campitello. Naso fragrante che borgogneggia tra roselline di rovo, succo d’arancia rossa, melograno, lieve pepe nero, sorso di elegante freschezza dai tannini levigati e rifiniti all’uncinetto, è vibrante, instancabile ed elettrico. 95
Poggerino Bugialla. Naso di cipria e violette, fondo fresco di scorza d’arancia, bocca con l’acidità in evidenza accentuata da una piccantezza fitta e tannino di rovi di bosco. 88
Pomona Bandini Villa Pomona. Naso un po’ monocorde, con una timidezza non corrispondente ad una bocca più imponente sia nel tannino che nell’alcol. 82
Rignana. Naso vegetale con note mentolate di farmacia officinale, impreciso il sorso che si slabbra un po’ nella progressione del corpo, buona freschezza. 83
Rocca delle Macie Famiglia Zingarelli. Naso di buon frutto, giuggiole e amarene sotto spirito, bocca con una vena gommata inattesa, non preciso, da riassaggiare. SV
Villa Barberino Nunzi Conti. Naso fragrante e fresco, invitante nel frutto tra melograno in succo con tocco di alloro, bocca di succo di ribes rosso e tannini fini e tesi. 91
Villa Cerna. Naso piuttosto fruttato, con una vena di tamarindo, sorso dal tannino misurato con una buona freschezza, finale un po’ piccantino. 88

– Chianti Classico Riserva 2011
Castello di Volpaia. Elegante e stiloso, arancio e mineralità varia, fragola in confettura e tabacco dolce, bocca equilibrata e saporitissima. 88
Castello di Volpaia Coltassala. Già dal colore promette vivacità e luce, naso di viola, lavanda, melograno, kir royal, sambuco, bocca affilata e sapida. 93-95
Cigliano. Marino e fruttato, lamponi e ribes rosso, materia in bocca e resina, finale ricco e curioso, profondo. 89+
Fèlsina Rancia. Materico ma elegante, tanto balsamico, fava tonka, cedro, arancio rosso al palato e tanto tannino ben addomesticato, finale lungo e vitale. 92-94
La Sala. Stile misurato e dolce, frutta di bosco e cannella, ambra, legno di cedro, bocca salina, aggraziata. 86
Lamole di Lamole*. Floreale di iris e rosa, giaggiolo e elicriso, litzea cubeba e pompelmo rosa, bocca tagliente minerale ma con anche frutto e sostanza, beva irrefrenabile, tannino giocoso. 93-95
Melini Vigneto La Selvanella. Pepato e fruttato di bosco, mirtillo e prugna, pepe rosso, tabacco Kentucky, bocca misurata ma stuzzicante, tannino favoloso e acidità puntuale, elegantissimo. 93
Montefioralle. Floreale secco e tocchi balsamici, bocca succosa e sapida, veloce. 84
Monteraponi Baron’Ugo. Trama fine di frutta rossa e nera, menta e canditi, miele di corbezzolo e sandalo, patchouli e agrumi rossi, in bocca sfodera classe ed eleganza, tannino preciso e ficcante, già ricco e definito, ha un tannino da lunghe battaglie. 93-95
Monterotondo Seretina. Balsamico e speziato, aloe vera e timo, bocca intrigante e pepata con note dolci peperoni menta e lamponi in confettura, bella sapidità e freschezza. 88
Panzanello. Succoso ed energico, arancio rosso e bergamotto, olive taggiasche e tocco vegetale inconsueto, bocca di sostanza con frutto esplosivo ma anche tanto tannino e freschezza per tenere a bada il sorso. 90
Podere La Cappella Querciolo. Dolce e piccante al tempo stesso, bocca succosa e piena di lamponi e ribes multicolor, bel sorso e bella spinta da tannino. 87
Principe Corsini Le Corti Cortevecchia. Polvere da sparo e melograno, pesca gialla, buccia di mela, in bocca è fragola e menta con bello spunto sapido che accompagna il frutto sempre più scuro. 89
Querciabella. Squillante e luminoso, fragola, caramello, vetiver, alloro, oliva nera, mora di gelso, bocca sontuosa ricca e tridimensionale con rimandi speziati ma soprattutto frutta solare ed energica, finale travolgente in graduale definizione. 93-95
Rocca di Castagnoli Poggio ai Frati. Cupo e candito, frutto molto maturo e carnoso, mostarda e pepe nero, bocca scontrosa ma caratteristica, finale rosso di frutta e floreale con rimandi sapidi interessantissimi e tannino preciso. 90-92
San Felice Il Grigio. Lavanda mirto e pepe nero, frutto scuro e deciso più di altri anni ma in bocca sa essere anche balsamico con bergamotto e mallo di noce, tannino che ritma bene il sorso anche se il finale è ancora un poco troppo dark e ostico. 88
San Leonino Monsenese. Lavanda timo e giaggiolo, bocca con pepe sandalo e frutta di bosco, tocchi di vaniglia e vetiver, bocca piacevole con grana tannica fine e stuzzicante. 92-94
Tenuta di Capraia Capraia. Fine distinto e netto, bel fruttato e resine, bocca succosa compiuta ma fresca, tannino in assestamento. 87-89
Tenuta di Nozzole Nozzole. Piacevolmente floreale e fruttato rosso, bocca elegante che indulge su sapidità e fragola ma che va giù che è un piacere. 90
Villa Calcinaia. Pesca e arancio rosso, tabacco e incenso, freschezza e soavità in bocca con pepe tabacco e un tannino che prolunga benissimo il sorso che non cede per tanti secondi. 91

– Chianti Classico Riserva 2010
Castell’invilla Poggio delle Rose. Naso elegante e stiloso, fior di rododendro, lieve pepe e sottobosco, buccia di mandarino, sorso intenso e armonico, polvere di liquirizia, tannini vibranti e docili, incantevole. 95

– Chianti Classico Riserva 2009
Castell’invilla. Elegante, soffuso delicato, balsamico che tocca il cuore e apre la mente, arancio e tabacco al palato, sapidità e luce al sorso. 94
Castellinuzza di Cinucchi. Saporito compassato e affilato, bocca un poco magra ma personale e sapida. 87
Casuccio Tarletti Campoalto. Sandalo incenso e rosmarino,  bocca carnosa e appagante, durone di menta e salvia, ficcante e lungo. 88
Fattoria di Montemaggio Montemaggio. Solare e minerale, iodato ferroso e ricco di frutto rosso, arancio  e cannella, bocca fresca in punta di piedi con finale balsamico in apparenza semplice ma schietto e profondo, beva stupenda e di classe. 94
Fattoria di Valiano Valiano. Un po’ di cassetto e sacrestia, roccia sale e lampone al palato, media persistenza. 87
Fattoria Montecchio. Naso non pulitissimo, tanto frutto ma anche canditi e miele, bocca pesante con però un bel frutto, non lunghissimo. 84
Il Molino di Grace. Pepe e surmaturazione all’inizio, bocca tostata e compressa. 85
Poggio Bonelli. Compiuto e piacevole, naso di duroni e mirtilli in salsa vanigliata, tostato e corposo, bocca non lieve ma buona persistenza. 84
Renzo Marinai. Naso un po’ scomposto con nota acetica che copra la frutta, bocca molto più solare e in forma, finale piccante elegantissimo con sontuoso tannino e polpa panzanese fantastica. 93
Villa di Geggiano*. Etereo e balsamico con note di incenso e frutta sotto spirito, bocca sapida e un po’ ispida, finale agrumato piacevole e allungato. 86
Villa Montepaldi Tagliafune. Naso piacevole semplice e pulito, melograno e mirtillo, tabacco leggero, bocca discreta con un legno però che strozza il sorso. 84

– Chianti Classico Riserva 2010
Bindi Sergardi. Spezie e sottobosco, tannino incalzante, finale dalla struttura armonica e sapida. 91
Ormanni Borro del Diavolo. Succo e frutto della passione, mela rossa e fragola, pepe nero e salvia, palato che pulisce e diverte. 94

– Chianti Classico Riserva 2009
Barlettaio. Sapido iodato e salino con sprazzi di fragola e melograno, bocca con tabacco e pepolino, finale sassoso da tavola perfetto con riserva di evoluzione. 90
Grosso Sanese Podere Palazzino. Schegge di sale e lamponi in confettura, sandalo e rosmarino, bocca stupenda con tannino che spinge di continuo, chiude pulitissimo nel melograno e nella menta, tannino perfetto. 94

– Chianti Classico Riserva 2008
Antico Podere Casanuova Bucciarelli. Minerale iodio  oliva e sandalo, litzea cubeba e agrumi, bocca di pania e di soddisfazione, di una freschezza impressionante e tutta castellinese. 90
Castello di Cacchiano. Compassato e distinto, purezza cristallina di frutto rosso maturo e patchouli, bocca in equilibrio e di pancia, bello anche se con leggero alcol nel finale. 92
Fattoria Cerbaia. Fiori di campo e frutta sotto spirito, genziana, frutto un po’ spento in bocca ma bella struttura e lunghezza. 89

– Chianti Classico Riserva 2007
Rodano Viacosta. Naso ombroso e sotterraneo, pulsante di materia oscura fruttata, bocca però spassosa e incalzante, elegante e dal tannino piccante, pepe nero macis e senape, è sempre lui e a chi piace continuerà a piacere, tanto. 94

Immagini: pagina Facebook Chianti Classico

Andrea Gori

Quarta generazione della famiglia Gori – ristoratori in Firenze dal 1901 – è il primo a occuparsi seriamente di vino. Biologo, ricercatore e genetista, inizia gli studi da sommelier nel 2004. Gli serviranno 4 anni per diventare vice campione europeo. In pubblico nega, ma crede nella supremazia della Toscana sulle altre regioni del vino, pur avendo un debole per Borgogna e Champagne. Per tutti è “il sommelier informatico”.

13 Commenti

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Montosoli

circa 9 anni fa - Link

Wow....in generale mi sorprende veramente la performance ...al negativo...della Riserva 2012. Spero tanto che sia solo un fattore di gioventu' ....e con I mesi il vetro riesca a cambiare in positive le aspettative

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MG

circa 9 anni fa - Link

Senza fare polemica ma un po' mi confondi. Alla CCC14 dicevi che "Il 2012 verrà ricordato come una grandissima annata per il Chianti Classico, con un notevole equilibrio tra ricchezza, frutto e sapidità, e una precisione sempre maggiore nel definire le caratteristiche del territorio." Ora mi dici che la 11 ha una marcia in piu' soprattutto rispetto alla 2012, vale anche per i base o solo per Riserve/Gran selezioni? Sarebbe interessante avere qualche informazione in piu' per chiarirsi le idee. Bucciarelli aveva altri vini in degustazione? Ero curioso di sapere come sono le ultime annate in commercio, 09 per Riserva e 10 per il base ma nessuno oltre a te lo ha menzionato e se ha portato la Riserva 08 mi sa che non ha portato le annate piu' recenti.

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gp

circa 9 anni fa - Link

Riguardo a Podere Casanova - Bucciarelli, dal catalogo risulta che ha portato anche il 2010 http://issuu.com/chianticlassicocollection/docs/collection_2015___07c___con_coperti

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MG

circa 9 anni fa - Link

Grazie per il link, infatti sapevo che era uscito con il base 2010, si vede che o ha saltato la riserva 09 oppure e' ancora in cantina.

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gp

circa 9 anni fa - Link

Riguardo invece al valore del'annata 2012, mi autocito dai commenti al post sulla CCC14 citato da MG: "Sul valore dell’annata 2012 nel Chianti Classico — un’annata questa sì simile al 2003 per calore e aridità, ben più della 2011 — è sicuramente presto per esprimersi in modo definitivo, ma credo che in pochi ne diano un giudizio così entusiastico come l’autore". Cito anche la risposta preveggente di Gori: "Sul valore della 2012 mi riferisco a quanto apparso nel bicchiere, ben più promettente di quanto assaggiato nel 2011 e nel 2010. Poi come sempre sarà il futuro a confermare le prime ottime impressioni." Questo tra l'altro dà un'idea degli errori di valutazione che si possono fare alle anteprime, e di come il confronto tra un'anteprima e il ricordo delle precedenti sia apparentemente semplice, ma in realtà insidioso.

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Andrea Gori

circa 9 anni fa - Link

Bucciarelli aveva solo annate diciamo "agèe" rispetto agli altri... sono vini contadini e rustici che non vogliono piacere a tutti. Al mio locale molti se ne innamorano e continuano a chiedermelo ma non lo acquisto spesso perchè ad un 80% dei miei clienti risulta troppo ostico.

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Andrea Gori

circa 9 anni fa - Link

Confermo le mie impressioni e valutazioni sulla 2012 dello scorso anno riferite ai vini annata che erano buoni e golosi già all'epoca e oggi in tavola fanno la loro bella figura. Le riserve 2012 invece mi hanno deluso e parecchio e sinceramente mi aspettavo molto di più, come del resto anche i produttori e non solo nel Chianti Classico. Anche a Montepulciano la 2012 salutata a cinque stelle oggi ha subito un drastico ridimensionamento.

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MG

circa 9 anni fa - Link

Su Bucciarelli, infatti a me era piaciuto tantissimo fin dalla prima prova in cantina, tutta la gamma, non solo i CC. Al contrario l'ho trovato con piu' beva di altri provati nello stesso giro. Sulle annate, a questo punto direi che solo il tempo ci dira' il valore della 2012.

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gp

circa 9 anni fa - Link

Quindi lei conferma che i Chianti Classico 2012 erano ottimi all'anteprima dell'anno scorso e meglio dei 2010 e 2011 delle due anteprime precedenti -- cosa sorprendente in particolare rispetto all'annata 2010, credo unanimemente considerata superiore alle due successive per la denominazione. A oggi inoltre i 2012 farebbero "la loro bella figura" (checché ciò voglia dire), mentre le Riserve e le selezioni della stessa annata sono un mezzo disastro rispetto alle annate precedenti, 2011 in primis. Mah... Io preferisco pensare che le anteprime, nonostante le apparenze, non sono l'occasione adatta per formulare giudizi definitivi sul valore delle annate, e che per evitare inversioni paradossali è meglio attenersi in linea di massima ai giudizi prevalenti in materia, con buonsenso e la giusta dose di umiltà. Dopodiché, per una denominazione come il Chianti Classico la "golosità" dei vini è un parametro di giudizio insidioso, che può spingere verso le rotondità tipiche delle annate calde, le quali invece notoriamente non sono favorevoli alla tipicità dei vini, almeno per buona parte della critica (che su questo si è data finalmente una regolata rispetto al passato).

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Andrea Gori

circa 9 anni fa - Link

nessuno ha mai sostenuto che le anteprime siano l'occasione adatta per giudizi definitivi, soprattutto per vini destinati ad un medio-lungo invecchiamento. Ma converrai che segnalare che la 2012 "annata" fosse da comprare non è in contrasto col dire di scegliere bene le riserve da tenere in cantina. Quanto ad "è meglio attenersi in linea di massima ai giudizi prevalenti in materia" sinceramente sono in totale disaccordo. Io assaggio i vini con il mio palato ed è in base a quello scrivo i miei giudizi. Saranno fallaci più o meno di quelli di tanti altri ma nessuno è obbligato a seguirli...

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gp

circa 9 anni fa - Link

Come si legge abbastanza chiaramente, ho parlato di attenersi ai giudizi prevalenti non in riferimento ai singoli vini, ma al valore dell'annata, che è una questione rispetto a cui le impressioni (perché tali sono) che si ricavano da un'anteprima possono essere fuorvianti, come ancora più fuorviante può essere il confronto con il ricordo delle impressioni degli anni precedenti. A qualcosa le anteprime sicuramente servono, ma se le si utilizza per stabilire il valore di un'annata, così come d'altronde per valutare con un punteggio secco centinaia di vini, se ne fa un uso eccessivamente confidente e si rischiano paradossi tipo il 2012 ottimo per i vini d'annata e pessimo per le riserve. Per citare una fonte che non è certo il vangelo, la guida del Gambero Rosso nella pagina seminascosta dedicata alla valutazione delle annate valuta ex aequo 2011 e 2012 per il Chianti Classico (tre stelle), decisamente sotto il 2010 (5 stelle forse esagerate, ma il divario comunque è chiaro secondo questa visione).

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Michela Checcucci

circa 9 anni fa - Link

Sig.Andrea, ha assaggiato il chianti classico dell'azienda Cantalici di Gaiole in Chianti?

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