Chi preferite come ministro dell’agricoltura, il grillino Diego o Carlo Petrini?

di Antonio Tomacelli

«Ciao, sono Diego, in quanto sommelier mi vorrei occupare di agricoltura». La presentazione dei grillini eletti al parlamento passerà alla storia come uno dei momenti più esilaranti e sconfortanti della storia repubblicana, roba che sto rimpiangendo il master e le due lauree finte di Oscar Giannino. Che poi, a dirla tutta, il valore legale di un diploma da sommelier è più meno lo stesso, cioè zero. I tre livelli del corso dell’Associazione Italiana Sommelier, infatti, costano quel che costano ma in compenso non servono a nulla o quasi. Oddio, praticamente tutti i grandi sommelier che lavorano nei ristoranti italiani hanno ottenuto il fatidico diploma dall’A.I.S e chapeau! se acchiappi il corso giusto puoi benedire tutti i soldini spesi. Insomma, esci preparatissimo sull’argomento vino ma il pezzo di carta non è equiparato ai corsi professionali.

Figuriamoci dunque, cosa ne possa sapere il povero Diego di agricoltura, visto che “l’allevamento delle mucche da latte” o i “tempi di raccolta delle patate” non sono fra le materie d’esame dei corsi da sommelier. Magari saprà cos’è l’allevamento a Guyot di una vite, ma non mi sembra sia sufficiente per i compiti ai cui si è candidato.

“Meglio un incompetente onesto che un competentissimo disonesto” direte voi. Obiezione accolta, seppur parzialmente. In un paese normale dovrebbero esserci solo politici competenti e onesti ma non si può avere tutto dalla vita. Certo, se vediamo il bicchiere mezzo pieno, un sommelier al Parlamento è già un buon inizio, considerando gli astemi che lo hanno preceduto.

Michele Santoro, uno che la sa lunga, qualche giorno fa ha proposto un governo di “tecnici” che potrebbe piacere sia a Bersani che a Grillo. Tralascio per brevità tutti gli altri ministri e mi concentro sul dicastero che più ci interessa, l’agricoltura, appunto. La scelta di Santoro è caduta sul nome di Carlo Petrini, il fondatore di Slow Food e io direi, a questo punto, di terminare questo pippone sulla politica con una domanda definitivamente carogna: chi preferite come ministro dell’agricoltura, il grillino Diego o Carlo Petrini?

A voi la risposta, sempre che riusciate a stabilire chi dei due è Barabba.

foto credits: vinipiacentini.net

 

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Antonio Tomacelli

Designer, gaudente, editore, ma solo una di queste attività gli riesce davvero bene. Fonda nel 2009 con Massimo Bernardi e Stefano Caffarri il blog Dissapore e, un anno dopo, Intravino e Spigoloso. Lascia il gruppo editoriale portandosi dietro Intravino e un manipolo di eroici bevitori. Classico esempio di migrante che, nato a Torino, va a cercar fortuna al sud, in Puglia. E il bello è che la trova.

21 Commenti

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daniele

circa 11 anni fa - Link

E' bello realizzare come il culo entri violentemente in contatto colla terra una volta che le cose diventano serie..come prendere il 25% dei voti! Ora 100 e passa Grillini devono dimostrarlo... e da questi albori, stamo apposto. Carlin tutta la vita

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Adriano Anglani

circa 11 anni fa - Link

Sarò pure di parte, ma nel contesto di questo post, la frase: “Meglio un incompetente onesto che un competentissimo disonesto”, non mi pare un gran complimento per Carlin Petrini al quale, ovviamente, va il mio voto.

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Antonio Tomacelli

circa 11 anni fa - Link

Non era certo riferito a Petrini, ma alla vecchia classe politica. Per me "dovrebbero esserci solo politici competenti e onesti" ma, appunto, non si può avere tutto dalla vita.

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Adriano Anglani

circa 11 anni fa - Link

(y)

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Francesco

circa 11 anni fa - Link

Consocendo Petrini il danno sarebbe assicurato, tanto vale se questa è la scelta obtorto collo il grillino neofita, magari si mette a studiare e forse....

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stefano bonilli

circa 11 anni fa - Link

Io cercherei tra i cento e più eletti Cinquestelle, perché fermarsi alla battuta sul sommelier che hanno fatto tutti, ma proprio tutti per dimostrare che i nuovi eletti sono quantomeno ingenui. Se si deve rinnovare lo si faccia anche nelle discussioni senza andare alla ricerca di un ultra sessantenne, anche se famoso, e lo si faccia anche nei giochi di società come questo, tanto alla fine sarà un governo di tecnici e se un anno di Monti non è bastato avanti con i tecnici fino alle prossime elezioni dove i Cinquestelle prenderanno la maggioranza.

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Antonio

circa 11 anni fa - Link

Seee, Petrini Ministro dell'Agricoltura e magari Farinetti Presidente del consiglio!!!! Dov'è la differenza con il duo Zaia/Berlusconi!!!!

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stefano

circa 11 anni fa - Link

Centrato il punto ... !!! Petrini, mi era rimasto impresso non tanto per quello che ha fatto, ma per quello che ha detto durante il "Salone del Gusto" come tanti del mondo vino: Oggi è più difficile bere e trovare vini cattivi. Una delle B---e, più grosse che dicono gli Opinion Leader del vino. Farinetti, che viene esaltato come salvatore del Vino Italiano, SI! dei soliti ignoti ...

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Rossano Ferrazzano

circa 11 anni fa - Link

Io credo che ci si debba ricordare di una cosa sostanziale, che i politici non hanno un ruolo tecnico, ma appunto politico, ovvero quello di rappresentare la volontà degli elettori che glie l'hanno delegata con il voto. Il buon politico è perciò quello che sia capace di esaudire la volontà del suo elettorato. La sua prima virtù è la fedeltà, subordinata solo al rispetto delle leggi e in particolare all'integrità dello Stato e delle Istituzioni di cui diviene parte. Ovviamente la competenza aiuta, proprio per il fatto che è difficile riuscire a combinare qualcosa di buono se non si sa proprio da che parte si è girati, ma non bisogna mai equivocare i due piani. Del resto i politici si possono dotare di consulenti tecnici di loro fiducia, e le stesse istituzioni repubblicane provvedono in merito, specie nel caso dei Ministeri. Non fosse così, per candidarsi al Parlamento sarebbe necessario essere laureati in Diritto Costituzionale, e per essere nominati Ministri ci vorrebbe una laurea specialistica di settore, come per i dirigente delle rispettive istituzioni. Invece in linea teorica (e legale) in Parlamento e persino ai Ministeri possono andare anche gli analfabeti, se essi rappresentano una parte della popolazione che appoggia la loro proposta politica. In soldoni, non bisogna capire quanto ne sanno il grillino Diego o il Carlin Petrini di agricoltura, ma che progetto politico hanno intenzione di perseguire, e quanto è verosimile che essi vogliano e sappiano condurlo in porto. Inutile dire che se uno eletto in Parlamento dice che si vuole occupare di agricoltura poiché ha il diploma di sommelier, qualche dubbio non sulle sue competenze in agricoltura, ma proprio sul suo spessore politico lo fa sorgere inevitabilmente. Certo, prima di arrivare ai fasti di una Mara Carfagna competentissima Ministro delle Pari Opportunità ne corre, ma insomma, sono una formazione giovane, bisognerà pur dargli il tempo di crescere, e in ogni caso non è mai bello compiacersi di vincere facile contro lo sfascio dell'ultimo ventennio. Ponzi-ponzi-pompompò.

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Pietro

circa 11 anni fa - Link

Rossano, applauso condivido tutto e soprattutto questo passaggio: "Inutile dire che se uno eletto in Parlamento dice che si vuole occupare di agricoltura poiché ha il diploma di sommelier, qualche dubbio non sulle sue competenze in agricoltura, ma proprio sul suo spessore politico lo fa sorgere inevitabilmente." Iniziamo ad ascoltare cos'hanno da dire i neo deputati sia dal lato politico che tecnico. Poi possiamo criticare.

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Roberto Giorgi

circa 11 anni fa - Link

Fino a oggi i ministeri se li sono sempre distribuiti come il pop corn alla partita, chi falliva in un ministero, ne trovava subito un altro, spesso se li scambiavano, anche due al prezzo di uno, ma i più accorti ti collezionavano appendendo i trofei sopra la poltrona preferita del salotto. Grandi politici tuttologi con il dono dell'ubiquità e dell'omniscienza o grandi truffatori specializzati con laurea ad honoris causa a saint quentin?

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Der Panzy

circa 11 anni fa - Link

tra i difetti della sinistra moderata italiana c'è anche questo: scegliere figure a metà tra il non vincente ed il non perdente. Carlin ha fatto moltissimo e bisogna togliersi il cappello quando si pronuncia quel nome ma i disastri che si è lasciato alle spalle sono molteplici, tra cui la fantomatica "banca del vino". un nome vincente (non di certo su questi lidi - ma di certo al di fuori) è Oscar Farinetti. Imprenditore di successo, astuto renziano e convinto rottamatore della burocrazia che attanaglia l'agricoltura nel bel paese . Ma qui subentra un altro grave limite della politica italiana: il cambiamento. Impensabile.

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nico

circa 11 anni fa - Link

Se entra Farinetti, ci tocca poi andare a Montecitorio per l'inaugurazione di un nuovo Eataly.......basta!!! W le piccole botteghe che la qualità la cercano da sempre e non la professano!!!! Nico

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gianpaolo

circa 11 anni fa - Link

Dario Bressanini, chi altri?

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Federico

circa 11 anni fa - Link

Sottoscrivo in pieno!

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Enzo Pietrantonio

circa 11 anni fa - Link

A me 'sti "grillozzi" non sono tanto simpatici ma voglio ricordarvi che questo è il Paese che per anni ha affidato la Cultura ad un certo Sandro Bondi, l'università alla Mariastella Gelmini! In Italia han fatto Ministro alla "semplificazione normativa" uno che si chiama Calderoli che ricorderemo solo per quel pastrocchio di legge elettorale da lui stesso definita porcata. Ohhhhh ragasssssi... Noi siamo sull'orlo del baratro da anni. E non credo che sarà un sommelier Ais a buttarci definitivamente giù.

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Gabriele

circa 11 anni fa - Link

Petrini, of course...

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Green Manalishi

circa 11 anni fa - Link

Ma esisterà qualcosa che sta in mezzo fra i vari Cosentino, Dell'Utri, Milanese etc. e questa gente che sembra uscita dal film "La rivincita dei Nerds"?

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matteo

circa 11 anni fa - Link

diciamo che anche se ci fosse andato Berlusconi al governo il candidato sarebbe stato petrini perchè come si sa, quando prendi barche di soldi dai governi è sempre meglio stare dalla loro parte.... poi ormai se dici Petrini dici Farinetti visto che è lo sponsor principale di slow food e che senza di lui slow food fallirebbe. Quindi più che agricoltura si potrebbe fare un ministero del marketing e della vendita di belle parole. li si questi due ci starebbero benissimo...

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stefano

circa 11 anni fa - Link

Io sono come tanti, una persona che dice tutto ma non dice nulla e non conta nulla; (terza media) ma/mi sono sempre domandato: Se devo chiedere un posto di lavoro, dall'altra parte vogliono conoscermi, sapere ecc. Quindi perche non si effettua un test è un questionario a tutti quelli che si candidano, (lo fanno con noi, in tante situazioni di vita) che venga anche pubblicato al Popolo. Molto Banale lo so ma il problema è che devono essere sotto lente chi ci governa altrimenti saremo sempre come la prima e seconda Repubblica "meno potere decisionale ai politici" ma, più mestiere e concretezza...

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Christian

circa 11 anni fa - Link

Come sono già lontani i tempi dell'ottimo Ministro Zaia, uscito dall'all’Istituto Cerletti di Conegliano, la più antica Scuola Enologica d’Europa.

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