Censurare il vino in Francia? Cronaca di un tentativo destinato al più feroce insuccesso. Ci auguriamo

di Fiorenzo Sartore

La signora ritratta qua sopra è verosimilmente una viticoltrice francese, nella sua cantina, mentre gestisce la comunicazione social dal suo smartphone. Una figura alla quale ormai siamo abituati. Ma è preoccupata: “e adesso che cosa dico – si legge nel testo – ai 14.287 che mi seguono su Facebook? Di comprare del Chianti?”. L’immagine è parte della campagna di informazione avviata dall’associazione Vin e Société contro le norme in corso di approvazione, in Francia, che prevedono una serie di restrizioni fenomenali all’ambito enologico e alla sua comunicazione.

Tali norme, che sono ancora in discussione e, come detto tempo fa, sono perlomeno di difficile attuazione, vanno dalle iscrizioni salutiste sulle etichette a tasse specifiche per i prodotti alcolici. La parte più mirabolante resta l’interdizione all’uso di internet per la comunicazione aziendale, identificata come un mezzo che in definitiva accresce il rischio di abusi alcolici. Da qui proviene la sarcastica domanda nell’immagine della campagna: che dobbiamo fare, lasciamo il mercato allo straniero?

Gli elementi controversi di questa svolta salutista e rigorista del legislatore francese sono molteplici. Sfugge, per esempio, il senso di un tale accanimento contro il vino all’interno di una nazione poderosamente vinocentrica come la Francia. E non sorprende, invece, che l’associazionismo degli addetti ai lavori si sia manifestato nella creazione del sito dall’impronunciabile nome di dominio cequivavraimentsaoulerlesfrancais che elenca con efficace puntiglio le buone ragioni per opporsi a questa serie di regole.

Tra le tante contraddizioni, spicca il divieto di parlare di vino su internet. Questo tentativo tanto funambolico quanto destinato al più tragico insuccesso è figlio della stessa pruderie che impone di inserire la data di nascita nei siti che parlano di alcolici: un limite la cui inefficacia è nota a qualsiasi minorenne. Per chi osserva la vicenda da fuori resta una certa ammirazione per la capacità di fare sistema, in capo ai produttori francesi, e di sapersi schierare uniti e con buoni risultati di fronte a una minaccia comune.

E resta infine un retropensiero un po’ complottista: cui prodest? Chi si muove dietro a questa svolta salutista e oscurantista in Francia? I primi che potranno in qualche misura avvantaggiarsi di un simile crackdown del vino francese saranno i produttori di bevande gassate. (L’avevo detto, è una cosa complottista).

Edit: La signora dell’immagine è effettivamente Melanie Tarlant (Champagne Tarlant)

[Via Decanter.com]

avatar

Fiorenzo Sartore

Vinaio. Pressoché da sempre nell'enomondo, offline e online.

5 Commenti

avatar

Massy

circa 11 anni fa - Link

Incredibile che io segua un Blog sui vini, argomento che di solito non m'interessa. Come Blogger non posso che ribadirvi i Miei complimenti. Non tropo post scontati qui.

Rispondi
avatar

diamonddave

circa 11 anni fa - Link

Più che svolta salutista e oscurantista la definirei una svolta idiota, come idiota è qualunque fine proibitivo-moralizzatore di uno Stato. Piuttosto educo: il fumo fa male, ma non proibisco le pubblicità su MotoGP e Formula 1, e così via. Qualcuno di voi ha mai acceso una sigaretta per averla vista sulla livrea della Ferrari?

Rispondi
avatar

Stefano Cinelli Colombini

circa 11 anni fa - Link

Questo è nulla, vedrete che presto avremo una campagna martellante contro i vinicidi. Già me le vedo le facce di circostanza delle presentatrici dei tiggì, e le tirate lugubri sulle vittime del sangiovese al grido di; quando verrà fermato il fiasco selvaggio? La vedo bigia, il vino è allegria e i moralisti in servizio permanente effettivo la gioia proprio non riescono a digerirla.

Rispondi
avatar

Nobilone

circa 10 anni fa - Link

Centrato in pieno. Purtroppo.

Rispondi
avatar

Giovanni

circa 11 anni fa - Link

Mi dispiace! Già solo il pensiero della Francia enologica .. fin da bambino, mi dava la sensazione di una fiaba d'autore .. di una storia fantastica .. di persone saggie e laboriose .. di luoghi "incantati" .. il tentativo di frenare quel mondo, mi lascia a bocca aperta .. Mi dispiace!!

Rispondi

Commenta

Rispondi a Nobilone or Cancella Risposta

Sii gentile, che ci piaci così. La tua mail non verrà pubblicata, fidati. Nei campi segnati con l'asterisco, però, qualcosa ce la devi scrivere. Grazie.