Cannubi di Barolo | Il film di James Suckling. Guardatelo finché c’è

di Alessandro Morichetti

Credo sarà disponibile solo per un giorno (altrimenti chi vuoi che lo compri) quindi datevi una mossa. È uscito oggi Cannubi: A Vineyard Kissed by God, il documentario di James Suckling sui Cannubi di Barolo, scritto e diretto da James Orr. Che non lo avevo mai sentito prima ma per certo posso dire che non è Stanley Kubrick; e manco un parente. Com’è la visione? Potabile, istruttiva. Voto alla post-produzione: 5. Titoli iniziali, scritte varie e musichette sembrano pescati da un film spaccatutto con mostri e alieni.

La sceneggiatura è lineare. Introduzione di James Suckling, che arriva col Pandino in mezzo alle vigne, quasi tenerello, e poi fà due passi col piglio di chi la sa lunga e ce la racconta. Poi c’è una carrellata delle aziende che hanno partecipato all’operazione: Luciano Sandrone, Paolo Scavino, Guido Damilano, Matteo “mmmazza che figo” Sardagna (Poderi Luigi Einaudi), Paola Rinaldi (Francesco Rinaldi), Fabio Alessandria (G.B. Burlotto), Michele Chiarlo, Federico Ceretto, Andrea Farinetti (Giacomo Borgogno), Chiara Boschis (E. Pira e figli). Tutti raccontano un frammento della loro storia e i vari motivi d’importanza dei Cannubi.

Al 17esimo minuto viene introdotta LA criticità della dicitura Cannubi, cioè i reali confini della vigna detta propriamente Cannubi, circondata dai vari Cannubi Boschis, Cannubi San Lorenzo, Cannubi Valletta e Cannubi Muscatel. Ad illustrare la situazione è Ernesto Abbona (Marchesi di Barolo), che chiamerebbe tutta la collina Cannubi senza distinzioni. A dire il vero, tutto il documentario gioca sul filo dell’incertezza: nessun produttore dichiara dove si trovi esattamente la sua vigna e tutto ricade nella dicitura Cannubi. Tra i contributi, anche quello di Carlin Petrini: “Ma se uno ha Muscatel e lo chiama Cannubi non è corretto”.

Poi il colpo di scena. Una nuvola sorvola minacciosa i Cannubi e Suckling ha un’idea: perché non invitare a cena tutti i produttori? Vi risparmio il finale, tra romanzo e realtà, con un discorso strappalacrime dello stesso Suckling, che a superlativi non lo frega nessuno. Il brindisi agli antenati è la ciliegina prima dei titoli di coda. Approfittate della visione! Se ne parlerà parecchio, garantito. Si attendono commenti.

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Alessandro Morichetti

Tra i fondatori di Intravino, enotecario su Doyouwine.com e ghost writer @ Les Caves de Pyrene. Nato sul mare a Civitanova Marche, vive ad Alba nelle Langhe: dai moscioli agli agnolotti, dal Verdicchio al Barbaresco passando per mortadella, Parmigiano e Lambruschi.

56 Commenti

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Gad

circa 11 anni fa - Link

Ok ma...un link?

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Alessandro Morichetti

circa 11 anni fa - Link

Il video è visibile sopra, comunque su YouTube è qui: http://www.intravino.com/grande-notizia/cannubi-il-film-di-james-suckling-guardatelo-finche-ce-ne/.

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andrea

circa 11 anni fa - Link

Contributo originale e fondamentale per la storia del Barolo!!!!

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marco

circa 11 anni fa - Link

orca miseria quanto è brutto questo video...

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she-wolf bored stiff

circa 11 anni fa - Link

I want my money back!

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Vasco Ciuti

circa 11 anni fa - Link

Ho visto il film....bha! Non ha aggiunto niente sulle differenze aromatiche e gustative, niente sulle caratteristiche dei suoli, niente sulla lavorazione, sulla densità di impianto etc. . Un compitino pulito e con buoni sentimenti....insomma un documentario di un americano. Se lo fai sulla Malvasia di Bosa o sul Brunello è uguale, basta cambiare i volti dei produttori.

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Massimo Billetto

circa 11 anni fa - Link

Mah...se Suckling fosse italiano sarebbe uno dei tanti addetti ai lavori, senza troppa arte e altrettanta parte...

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Marco Grossi

circa 11 anni fa - Link

Ogni volta che viene visualizzato questo video da qualche parte nel mondo muore un regista.

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AG

circa 11 anni fa - Link

Grande!

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stefano bonilli

circa 11 anni fa - Link

Mediocre come film e mediocre come storia narrata, senza un guizzo, solo un buon compitino, si potevano risparmiare l'elicottero. Gli errori di italiano nei sottotitoli dicono di una post produzione sciatta. E l'americano che tanto ha vissuto in Toscana per Wine Spectator e ora sta a Hong Kong poteva spendere meglio i soldi che ha raccolto come produttore. Diciamo che è un buon prodotto datato 1982, nel 2013 si fa ben altro, anche dal punto di vista filmico.

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Andrea Gori

circa 11 anni fa - Link

oggi è la giornata del revival anni '80...vedi anche premiati Oscar del Vino... In effetti se fossi un produttore che ha pagato (non direi meno di 2mila euro a testa) per esserci mi girerebbero alquanto le scatole. Sembra quasi un trailer di qualcos'altro più che un film vero e proprio

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Fabio Italiano

circa 11 anni fa - Link

Perché hanno pagato per esserci?? Se solo lo avessi saputo, sarei venuto giù dall'Olanda e avrei girato personalmente il documentario gratuitamente e tutto a mie spese, inoltre avrei fatto un montaggio del filmato davvero degno del Cannubi :-)

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Sir Panzy

circa 11 anni fa - Link

Questo video mi piece parecchio! Va bene, dal punto di vista della regia ci sono parecchie lacune... la parte agronomica non esiste e quella enologica ancora meno.. Ma questo video non è stato fatto per noi enofolli che conosciamo il cannubi filare per filare, annata per annata, produttore per produttore.. È un video perfetto per aumentare la "voglia di cannubi" là dove non riescono a pronunciare nemmeno la parola Barolo.. Si chiama marketing e Giacomino sa farlo davvero bene.

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Pietro

circa 11 anni fa - Link

Utile da proiettare a un wine tasting di baroloni con colleghi stranieri. introduce ai neofiti il territorio. Lo posso usare scaricandolo o devo chiedere i diritti a Giacomino? Poi però non saprei dove comprare i barolo's on line... qualche idea?

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nico aka tenente Drogo

circa 11 anni fa - Link

su www.doyouwine.com per esempio

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Nelle Nuvole

circa 11 anni fa - Link

Sir Panzy, mi permetto modestamente di dissentire. Questo è un video la cui visione può forse essere sopportabile per enofolli, se non altro per criticarlo. Per chiunque fosse invece solo blandamente interessato al barolo ed al baciatodadio Vigneto Cannubi, è un deterrente. Altro che aumentare la voglia, a meno che tu scrivendo questo non intenda spegnerlo ed aprirsi una bottiglia come si deve, bere per dimenticare. A cominciare dai produttori stessi. Persino la splendida e vivacissima Chiara Boschis viene penalizzata da un operatore assassino. Troppe parole, sottotitoli che piazzati peggio non potrebbe essere, Presunzione di modernità con degli stacchetti da scuola elementare. Dove sono, ritmo, magia, sintesi? Per me, è un esempio di marketing molto limitato.

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Sir Panzy

circa 11 anni fa - Link

Cara NN, il tuo dissenso mi onora ;) Mi fido dei vostri (Miss NN e Miss Ciancio) occhi esperti e non faccio fatica a capire che il video è una ciofeca. Però proiettato in una enoteca a HK (dove il Nostro è assai seguito) avrebbe tutto un altro significato. A mio avviso è una buona operazione di Marketing per il cannubi e per James.. Che poi sia costosa (forse) e limitata è un atra storia... No?

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Nelle Nuvole

circa 11 anni fa - Link

NO, non è un'altra storia. Non lo è perché se tu produttore, o insieme di produttor,i investi nel fare un video che giri il mondo e porti l'interesse dei clienti di Hong Kong, New York, San Paolo del Brasile sul vino del tuo territorio così speciale, devi pretendere un prodotto di qualità. E questo non lo è. Io capisco gli intenti e le motivazioni molto ben spiegate da Federico Ceretto, proprio per questo trovo che il video non sia all'altezza. Perché conosco il pubblico internazionale, quello che compra sul serio e sai quanti di questi video gli passano sotto gli occhi? Non importa che siano proiettati, l'importante è che siano ricordati e non per farsi una risata. Naturalmente questa è la mia impressione personale, ma se io fossi un buyer cinese o americano, coreano, ci farei uno sbadiglio. Lo ripeto, non c'è pathos, non c'è ritmo, non c'è nulla che rimanga impresso. Non è né abbastanza articolato, tipo quelli della BBC per intenderci, né abbastanza trasgressivo ed emozionante, tipo certi esempi stile Discovery Channel. E' una via di mezzo antiquata. Mi dispiace per tutti i produttori che con serietà ed impegno si sono prodigati per la sua produzione. Detto questo, spero proprio di sbagliarmi perché l'argomento principale del video, cioé la collina di Cannubi, è bellissimo ed affascinante.

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giacomo badiani

circa 11 anni fa - Link

scusate dopo 5 minuti non ce l'ho fatta più, qualcuno può raccontarmi se c'è qualcosa d'interessante?

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Zakk

circa 11 anni fa - Link

Che pena. E poi ci son vigneti decisamente migliori del Cannubi.

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Alberto G. Tricolore

circa 11 anni fa - Link

E' un video istruttivo,introduttivo, divulgativo proprio per gli americani o altri che dall'estero il Piemonte, e figuriamoci Barolo e Cannubi forse neanche sa dove siano situati.

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Giulio

circa 11 anni fa - Link

Sai fico se da ultimo si fossero presi tutti a schiaffi...!?

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francesca ciancio

circa 11 anni fa - Link

vorrei sapere davvero quanto è costato il video. sono sbagliati quasi tutti i "bianchi", la luce è quasi sempre pessima, orribili la grafica e gli effetti. l'audio è puerile la domanda di apertura è infatti sul prezzo, una roba così non dovrebbe costare più di 2000 euro secondo me. e jack suckling ( parente?) si è occupato dei sottopancia per la traduzione, spesso sbagliata. salvo solo la scena finale con tutti i produttori a tavola, ma solo per la simpatia e l'amore che ho per le Langhe

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alessandro bocchetti

circa 11 anni fa - Link

si si d'accordo il video è bruttino, con uno stile molto anni 80 e quegli stacchi che fanno masterchef dei poveri... si, si va be i bianchi sono sbagliati e suckling è scardino... si, si il linguaggio e un guaio, dalla pandina vintage, allo zinale di Sandrone, non poteva mancare manco la citazione borgognotta e il paragone con le femmine... Ma il punto è perchè Suckling fa certe cose e gliele pagano, provate ad andare sa quei produttori a chiedergli di pagarvi un video e vediamo cosa rispondono... Di cose come queste si dovrebbe discutere e interrogarsi, non andare all'assalto di quanto è brutto il video e che cose più profonde avremmo potuto dire noi e che camera a mano in stile dardenne tre chic avremmo usato noi :D ciao A

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alessandro bocchetti

circa 11 anni fa - Link

Ps non credo proprio che abbia preso 2000 € comunque ;) ciao A

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Adriano Aiello

circa 11 anni fa - Link

Quoto anche gli spazi. Tra l'altro il tema dei bianchi sbagliati sarebbe tecnicistico anche a un festival di documentari!:)

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Elisia Menduni

circa 11 anni fa - Link

che brutto: color correction fatta con i piedi, titoli da filmino della laurea e effetti sonori pessimi. anche i contenuti sono basici. soldi spesi male.

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Federico Ceretto

circa 11 anni fa - Link

Caro Sir Panzy, sono 2 ore che leggo e rimugino su cosa dire e come intervenire in questo dibattito. Prendo spunto dal commento che ha fatto e prendo coraggio……. Mi chiamo Federico Ceretto, uno di quelli presenti nel video, ma soprattutto quello che ha fortissimamente voluto un documentario sulla “nostra collina sacra”. Preciso anche che i commenti sui pagamenti o no per la partecipazione, nonostante i ripetuti interessamenti dei produttori a “dividere alla romana” sono stati risolti in altro modo, in quale modo sono questioni tra produttori gentiluomini (e gentildonne). Grazie per avere compresso in poche righe il senso di base di questo video, che in effetti chiamare documentario rischia di essere pretenzioso. Butto quì una proposta che faccio a tutti perchè leggendo i commenti mi sono accorto della richiesta di qualità viti-vinicola di un sequel su Cannubi. Facciamo un sequel per i grandi amanti ed appassionati del vino. Un upgrade tecnico direi. Per aiuto intendo prendere sul serio i critici che attaccano l’estetica o la dialettica della prima versione ed invitarli a mettere la loro firma e faccia nella prossima produzione. Si può sempre migliorare ed Io a 35 anni più di tutti. Torniamo alle cose importanti. Perché farlo? Ma che è sta cosa nuova sui Cannubi? Con tutta la mia professionalità vi dico che la comunicazione (ripeto, comunicazione) dei grandi vigneti italiani nel mondo è debole, debolissima. Mentre su Intravino e molti altri media specializzatissimi siamo ormai equiparati ai famigerati Grandi Crus francesi nel resto dei nuovi mercati -tanto ambiti quanto vergini- abbiamo le nostre meravigliose vigne ignorate dai consumatori di vino. La parola consumatore ,se si parla dei Cannubi, è dispregiativa ma ,per favore, non fatevi illusione che i grandi vini che tutti amiamo finiscano stappati solo da chi li capisce e basta. A volte se li comprano solo quelli che “c’hanno i soldi”, ahimè…… Perciò James e Noi tutti abbiamo preteso per lanciare questo video che ci siano solo ed esclusivamente presentazioni abbinate ad una degustazione o cena, perché il vino deve innanzitutto confrontarsi con i palati che lo vogliono apprezzare. Fondamentale direi se prima debbano essere anche spiegati il paese, la regione, la denominazione, il vitigno. Tutto insomma. E qualcuno che ce lo porta ad HK, Seoul o Mumbai ci deve essere. Se pensiamo che sia facile allora lo farebbero tutti il mestiere di James. Ora, ecco il succo della mia proposta. Facciamo passare questa benedetta sentenza che deve arrivare. Adeguiamoci a quello che verrà deciso da bravi cittadini e finiamo l’operazione “video Cannubi”. Eh si, questa operazione è manchevole di 3 cose. 1) Modernità comunicativa, ma a questo ci pensano i criticoni che leggo sopra. 2) Mancano alcuni grandissimi interpreti della collina dei Cannubi. E di questo mi rammarico ancora adesso. Nonostante da parte loro i molti confronti e lunghissime chiacchierate pre-produzione non è stata una scelta facile per gli assenti decidere che era più etico non esserci fino a quando c’era in sospeso la sentenza. Allo stesso modo ringrazio e ammiro la famiglia Abbona per aver civilissimamente gestito il confronto con tutti. 3) Manca il racconto del “terroir” dei Cannubi tradotto in espressione organolettica nel vino. Ma di questo ci penso Io visto che a Piazza Duomo conosco uno che di vino ci capisce parecchio (e che può anche contare su una bravissima moglie che saprebbe montare un video fikissimo). Ho detto quasi tutto. Questo video davvero serve ai neofiti dei grandi vini per aumentare la loro voglia di Cannubi. Esatto!!!! Guardare Chiara Boschis o Luciano in vigna è puro miele per gli innamorati del vino inconsapevoli che anche noi in Italia abbiamo “grandi crus” come i francesi. BISOGNA SAPER PARLARE E COMUNICARE A CHI ANCORA NON CI CONOSCE Ma il sequel sarebbe una grande cosa, parola di proprietario in Cannubi San Lorenzo.

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Alessandro Bocchetti

circa 11 anni fa - Link

Ceretto congratulazioni per averci messo la faccia... Ma mi viene una omanda da farti, pensi davvero che il racconto di suckling, la sua maniera di narrare il vino italiano, sia ancora utile per la comunicazione del vino italiano? Chiaro che fare il suo mestiere all'estero non sia affatto facile, e chi banalizza il suo lavoro e la capacità di comunicare non fa una bella figura... Ma siamo certi che questo modo così internazionalista, massificato e mainstream sia ancora (anmesso lo sia mai stata) la cifra giusta per narrare le peculiarità uniche dei vini italiani? E se si, perché? Ecco questa sarebbe una discussione interessante... Ciao A

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stefano bonilli

circa 11 anni fa - Link

Criticoni? No, amanti di un lavoro fatto bene. Cosa direbbe Federico Ceretto se un suo vino fosse prodotto con la stessa attenzione ai dettagli con la quale è stato fatto il film? Se servono dei curriculum per candidarsi al sequel io posso presentare come referenze un canale televisivo progettato e messo in rete dal 1999 al 2007... :-) A parte gli scherzi, la qualità della comunicazione, essendo il mondo ormai piccolo e linkato, determina l'immagine che si ha del prodotto e, nel caso di Cannubi, non può essere questa, c'è di meglio, anche se firmata con un semplice cognome italiano.

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Alessandro Bocchetti

circa 11 anni fa - Link

Stefano il punto non è questo (per me ovviamente) non è il buongusto di ognuno di noi, le buone frequentazioni cinematografiche. Siamo notoriamente chicchissimi e fichissimo (io no, mi raccomando:D), il punto è capire per be una combriccola di produttori, non di piccolo calibro, ma anzi in primo piano, pensi o che sia giusto raccontarsi così... È se lo fanno, come dice giustamente ceretto, non è per leggerezza ma per be pensano sia la maniera giusta... Ecco una discussione sul linguaggio, su come raccontare un comparto fondamentale per il paese sarebbe una discussione interessante e che avrei voglia di fare... Il resto è melina,per me ovviamente! Ciao A

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Marco De Tomasi

circa 11 anni fa - Link

Non capisco un cavolo di regia e di come debba essere fatto un film. Da spettatore dico che gli stacchi di presentazione dei protagonisti sono a dir poco irritanti ! Sembra 'na roba fatta per Dmax, solo con molta più approssimazione. Se solo togliamo quelli la visione diventa più sopportabile.

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Cristiana Lauro

circa 11 anni fa - Link

I miei complimenti a Federico Ceretto per l'intervento meditato e opportuno, garbato, assai concreto e convincente. @sir Panzy, occhio che da 'ste parti ci sono congratulazioni anche per te ;-) @Alessandro Bocchetti apprezzamenti anche per te ma noi ne parliamo in condominio ;-)

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Diego

circa 11 anni fa - Link

Concordo con Ceretto. Più importante della qualità tecnica del video e' l'audience che questo può raccogliere grazie a quel "furbo" di Suckling che di marketing del vino non è proprio digiuno. Guardatevi i re-tweet che sta raccogliendo Suckling. Fuori dall'Italia nessuno lo critica, anzi!

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Emanuele

circa 11 anni fa - Link

Buona sera, per prima cosa concordo con Ceretto, nei toni e nei contenuti. Noi italiani siamo maestri di critica, specialmente specializzati alla critica feroce di noi stessi, e come nessuno resistenti al cambiamento; dagli americani dovremmo solo imparare l'amore per le cose che non hanno e che ci invidiano (la nostra storia, la nostra arte, i nostri vigneti, la nostra varietà enologica) e fare dei passi in avanti a livello di sia di professionalità della conoscenza sia della comunicazione. Se non ricordo male, io sono solo un appassionato ma credo di non sbagliare, che i consumatori "esperti" di vino (assaggiatori, produttori, enotecnici, ecc) sono meno del cinque per cento del mercato, e che se il vino lo comprassimo solo noi probabilmente tutto quello di cui stiamo parlando con amore, il vino, non esisterebbe più perchè nessuno più lo produrrebbe. Dunque ben vengano queste iniziative se da esse traspare, e qui lo si vede, l'amore ed il rispetto per la terra ed i suoi frutti.

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Emanuele (Eleutherius)

circa 11 anni fa - Link

Carissimo Omonimo, concordo sul concordare con Ceretto. Poi una domanda. Visto che da qualche tempo mi rode il tarlo del riscontro statistico, mi faresti il favore di chiarire il dato da te citato? Intendo: "i consumatori 'esperti' di vino sono meno del 5% (...)"? Per esperti si intende il bacino degli operatori di settore qualificati?

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Emanuele

circa 11 anni fa - Link

Ciao omonimo :-) il dato mi è stato riportato da Gianluca Morino, il presidente dei produttori del Nizza, molto attento alla comunicazione, e questo dato mi ha fatto riflettere su quanto sia necessario abbinare qualità in vigna con la qualità della comunicazione del vino stesso, indispensabile in uno scenario come quello di oggi dove il consumo di vino pro capite sta ahimè in forte calo e probabilmente anche la consapevolezza della gran parte di chi lo consuma, dove come ti dicevo il 95% del mercato sono "non esperti" del settore. Gianluca mi avrebbe ricercato la fonte in modo da potertela fornire nel dettaglio. Un saluto cordiale

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daniele

circa 11 anni fa - Link

ehm...non abbiamo nulla da imparare (se non a spillar soldi per roba mediocre).. Winestories del Mauro Fermariello in quanto a video in vigna la sa molto più lunga

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francesca ciancio

circa 11 anni fa - Link

invito mauro fermariello con la sottoscritta ad autocandidarsi per il sequel

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mauro fermariello

circa 11 anni fa - Link

accetto, ma solo se lo facciamo assieme!

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jovica todorovic (teo)

circa 11 anni fa - Link

27 minuti della mia vita buttati. Io non so quanto fosse il gettone per far parte di questo che, voci attendibili, danno per fututo Cult Movie. Scimus Suckling non ha fatto Bingo, hanno fatto ancora meno Bingo i produttori presenti. Mi dispiace Federico ma chiamandoti Cerretto e avendo 35 anni, leggi con un mondo di bellissime possibilità davanti, avresti potuto cercare di trovare una forma d'espressione, un linguaggio, un mezzo e un moderatore un poco più moderni e trasparenti. Rispetto la tua posizione ma non ho paura di dire la mia. Se Cannubi è quello che io e mi sembra tanti altri credano che sia beh allora non è certo il gettone a Suckling che aggiunge spessore, iportanza che qualifica, anzi. Non posso dire di amare visceralmente tutti i produttori presenti e mi chiedo come mai, visto che si pralava di storia di BBBBarrrolo - fonetica Yankee - non siano comparsi alcuni nomi che hanno fatto magari non la storia del cuore di Cannubi ma del Barolo di certo. Tutti però, presenti e non meriterebbero qualcosa di più. Per fortuna Cannubi è mediamente molto più interessante di Clos Vougeot a cifre più umane... Ho cercato di essere il più chiar(lo) possibile :-)

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Federico Ceretto

circa 11 anni fa - Link

Caro Jovica e cara Nelle Nuvole, in realtà un prequel per palati finissimi (intendo 12 stelle michelin) è gia capitato. Soffro nel vedere che nessuno lo sa :D. Vi butto li il video della mitttttica Cecilia Maggio che ha ripreso tutto e montato a vostro gusto (che difficili che siete, grrr). Nella mia famiglia\cantina i contenuti li esprimiamo così e con questi ospiti: Lydia and Claude Bourguignon (A research method for identifying territorial differences and its application in reference to the cru of Barolo) Didier Depond (Champagne Salon), Gérard Boudot (Domaine Etienne Sauzet), Edouard Labruyère (Domaine Jacque Prieur), Alessandro Ceretto (Cantine Ceretto), Michel Bettane, Ian D’agata. Moderator: Enzo Vizzari Come sballarsi coi classici. ATTENZIONE: per la trascrizione intera di tutti gli interventi dei partecipanti siete pregati di scrivermi a federico.ceretto@gmail.com. Ve la mando via mail. p.s. A cucinare c'erano 4 bravi ragazzi stellati. Emmanuel Renaut “Flocons de Sel,” Mègeve Annie Féolde and Giorgio Pinchiorri “Enoteca Pinchiorri,” Florenc Sébastien Bras “Michel Bras,” Laguiole Enrico Crippa “Piazza Duomo,” Alba

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Nelle Nuvole

circa 11 anni fa - Link

Caro Federico Ceretto, ti ringrazio per l'attenzione nei confronti di quanto ho scritto. Il secondo video è senz'altro più vivace e ben ritmato. Descrive però qualcosa di diverso. Spero di non essere stata fraintesa, anzi se ciò è avvenuto la colpa è mia, perché non mi sono spiegata troppo bene. L'opera sucklinghiana mi interessa non per la qualità del video in sé, ma proprio perché viene presentata come un'operazione di marketing indirizzata ad ampliare la conoscenza e la conseguente migliore commercializzazione di quel piccolo miracolo particolare che è il vigneto Cannubi. Come ho già scritto, per me non colpisce il bersaglio. Certo che il Nostro è in grado di proporre a platee lontane il suo lavoro,ma il mio dubbio è che lo sappia ficcare in testa a chi a malapena ha sentito parlare di vino italiano, persone che al secondo produttore che illustra la sua filosofia, e quel territorio, hanno già spento i sensori di ascolto e girato gli occhi per non vedere quegli orribili sottotitoli. Se sono risultata troppo irruenta nella mia esternazione, mi scuso. D'altra parte qui siamo su Intravino, un luogo in cui i discorsi hanno il taglio ruvido di sciabolate, non la finezza di un punto croce. Sono d'accordo con Teo, tutti i presenti avrebbero meritato qualcosa di più che una realizzazione così scontata e stravista. In bocca al lupo comunque.

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nico aka tenente Drogo

circa 11 anni fa - Link

con la colonna sonora de "I soliti ignoti"! del grande e troppo poco ricordato Piero Umiliani

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jovica todorovic (teo)

circa 11 anni fa - Link

Caro Federico, ti ringrazio per la risposta, credo però ci sia un ecquivoco di fondo. Penso semplicemente che, sebbene noi si venda per lo più bambole e trenini di lusso a clienti capricciosi, non sia sempre necessario riportare tutto sul piano dello show-biz. Una cosa che dovremmo imparare dagli anglossassoni è che c'è un tempo per vendere, un tempo per aproffondire, un tempo per costruire i rapporti, uno per farsi vedere e uno per far parlare di se. Fare ogni cosa in un momento separato è abbastanza semplice, fare tutte le cose insieme è un'arte. Vendere-comunicare-aproffondire è una parte fondamentale del nostro lavoro, riuscirci bene e in modo trasparente è assai complesso. Io so benissimo di non essere il destinatario del video, però l'incisività comunicativa non si ottiene confezionando un linguaggio per ciascun interlocutore. L'attenzione e l'interesse si solleticano trovando un linguaggio efficace e contenuti credibili. Mi dispiace che, ipotizzando roboanti destinatari di questo discutibile prodotto, si minimizzi quanto accaduto in questi due giorni qui. Con garbo, ironia, minuzia di particolari, più o meno tutti abbiamo detto che avete identificato l'esigenza di proporre un prodotto che valorizzi Cannubi. Ammirevole!!! Al di la delle lodevoli intenzioni il risultato lascia parecchio a desiderare.

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Alessandro Bocchetti

circa 11 anni fa - Link

Vedo con dispiacere che si continuano a fare preliminari inutili e faticosi, che un vecchietto come me non si può più permettere, magari voi giovani avete la vigoria necessaria :P prequel, sequel, spin off e persino salti dello squalo... Il punto non è questo, ma pensare che questo sia un modo valido di raccontare lo specifico italiano, del resto è la strada che abbiamo sempre seguito negli ultimo trent'anni e che mi sembra non abbia portato grandi risultati... Insomma come narrotore di cibo e vino non posso fare a meno di interrogarmi sul linguaggio, e se trovo un linguaggio per me inefficace ancora di moda, beh mi pongo un problema sul dove andiamo? Parliamo di questo? O continuiamo come diceva mr wolf a farci le............ A vicenda :D Ciao A

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jovica todorovic (teo)

circa 11 anni fa - Link

Ale, sono daccordo con te...da molto tempo ormai. La scelta che viene fatta in questo caso non è solo di un livello basico di informazione ma è anche quella di un testimonial d'eccezione. L'immagine di Suckling, al di la della nostra e direi piuttosto diffusa percezione, sembra avere ancora appeal. Almeno spero perchè alternativamente non riuscirei davvero a capire. Io penso che Cannubi, Barolo, le Langhe, il Piemonte e l'Italia abbiano bisogno di maggiore coerenza, trasparenza, in definitiva di un approccio più moderno e sopratutto più credibile e professionale. Questo a tutti i livelli. Linguaggio compreso. Alcuni produttori l'hanno capito altri continuano a pensare che 1,2,3 casino possa e debba funzionare ancora. Io credo che ormai questo genere di gioco non valga più la pena di essere giocato. Certo, poi, ognuno fa in libertà le proprie scelte startegiche e di marketing. L'efficaci è un altra cosa.

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Alessandro Bocchetti

circa 11 anni fa - Link

Vedi Teo, per come la vedo il è più la la va è gente come ceretto (in buona fede si intende ) che da credito e visibilità a suckling, per come la vedo io. Però la cosa per me è palese, ma se loro non si accorgono che la panchina , l'eloquio sporco, lo zinale da contadino della punteria di Sandrone, i paravano da due spicci a chilo sulla Borgogna e quelli da testosterone spicciolo non valgono nulla, anzi fanno danni... Beh può essere allora che io non abbia capito niente di bottiglie e bicchieri, malgrado gli anni di degustazione sui mercato e il girare il mondo ;) ecco di questo mi piacerebbe parlare, ma vedo che non accade... Ciao A

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alessandro bocchetti

circa 11 anni fa - Link

Vedi Teo, per come la vedo io è più la gente come ceretto, i buoni produttori di vino che girano il mondo (in buona fede si intende ) che danno credito e visibilità a Suckling,e non viceversa. Però la cosa per me è palese, ma se loro non si accorgono o non avvertono che la pandina , l’eloquio sporco, lo zinale da contadino della pusteria di Sandrone, i paragoni da due spicci a chilo sulla Borgogna e quelli da testosterone spicciolo, non valgono nulla, anzi fanno danni… Beh può essere allora che io non abbia capito niente di bottiglie e bicchieri, malgrado gli anni di degustazione sui mercati e il girare il mondo ecco di questo mi piacerebbe parlare, ma vedo che non accade… Ciao A

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jovica todorovic (teo)

circa 11 anni fa - Link

chiedo susa per una "r" di troppo nel cognome. Sono un romano di Belgrado e faccio spesso di questi errori.

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Emanuele (Eleutherius)

circa 11 anni fa - Link

Federico, grazie per l'intervento. Non voglio aggiungere nulla alla questione di critica estetica perché tutto, condivisibile o meno che sia, è stato già detto. Avrei alcune osservazioni. Di libera fruizione quali pro-memoria, nella misura in cui ciò interessasse: - presumo che la scelta del testimonial sia stata non casuale e fatta a ragion veduta. Quanto sia stata efficiente - a ben vedere è proprio sulla questione di efficienza che vertono quasi tutti i giudizi fin qui espressi - è un avvincente, rovente argomento di conversazione per enofili e cinefili, ma esula dall'aspetto che più interesserà voi gente di Cannubi (benedicat vos omnipotens Deus, ndr), e che io provo a individuare di seguito; - la bontà della scelta e del formato, più che attraverso il filtro del giudizio estetico e della questione di efficienza, potrà esser correttamente valutata solo sotto il profilo dell'efficacia. Di conseguenza: - assumendo che tu e altri abbiate partecipato a questa produzione nella previsione di suoi effetti benefici in termini di notorietà del "marchio" (absit iniuria verbis), stimolo della domanda etc., presuppongo che in relazione a detti termini avrete certamente individuato degli obiettivi misurabili. - astenendomi, come già spiegato, da qualsiasi giudizio estetico in quanto superfluo, ti propongo piuttosto un future. Intendo proprio un titolo a termine standardizzato: io investo (a parole, rischio elevatissimo) sulla bontà della vostra scelta. In cambio, per ogni pallet di Barolo di Cannubi la cui vendita sia provatamente ascrivibile a Suckling o a questo filmato, acquisto il diritto a ricevere una bottiglia. La proposta è equa. Se va male, abbiamo perso entrambi. Quindi il mio auspicio è che la comunicazione si riveli massimamente efficace. L'auspicio resta valido anche in caso di mancata transazione del titolo a termine. Per il vostro bene, che in fin dei conti è già anche il mio. Emanuele

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Federico Ceretto

circa 11 anni fa - Link

Mi tenti un casino. ma purtroppo con 0.3 ha di vigna noi produciamo 554 magnum. Proponi a Damilano, mio grande compagno in questa impresa Sucklingiana e vediamo. Io accetterei di brutto a patto che poi (a spese tue) vieni con noi in Cina (ma non solo la comoda e figa HK o Shangai) e Russia (ma non Mosca o St Ptsb) a controllare. PS ho impiegato 40 min a trovare il mio vecchio dizionario del liceo classico, che brividi. Mi devi un aperitivo per riprendermi. Ma quanto mi piace questo

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Emanuele (Eleutherius)

circa 11 anni fa - Link

Vada per l'aperitivo. Quanto al viaggio in Cina e Russia, sono sicuro che l'autore del post sarà disposto a finanziarmelo. Quindi vada pure per quello.

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Montosoli

circa 11 anni fa - Link

Ma quanta critica.....e forse Invidia... Ancora tutto oggi tanti esperti del campo non possono accettare che un Signore Americano che vive in Italia.....parli e si occupi di Vino made in Italy. Capiscono tutto, commentano tutto, criticano tutto.....ma non si rendono conto....dico conto... che dopo tanti anni di caciara ancora non c'e un Esperto Italiano che ci rappresenta oltre Oceano.......ma aspettano gli Americani (James Suckling-Antonio Galloni-Monica Larner-Stephen Tanzer) che lo facciano.... Allora Signori perche' non lo fate voi il prossimo Sideways Italiano ? Poi ancora non si rendono conto che il mercato Nazionale dei vini di alta fascia e crollato........e se non fosse per l'esportazione (che viene aiutata molto dai nomi citati sopra) altro che Cannubi..... Pero una cosa e molto nota e di moda in Italia.....la grande Borgogna........tutti ne parlano...produttori compresi Ma si dai siamo carini.....anche in Borgogna non fanno altro che parlare di Cannubi , Brunate, Cerretta, Barolo, Brunello etc....

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stefano bonilli

circa 11 anni fa - Link

Io conoscevo una guida dei vini d'Italia in inglese che vendeva 20.000 copie solo negli Usa e 40.000 in Germania e 80.000 in Italia e se non eri segnalato da quella guida in inglese non vendevi negli Usa perché gli americani si fidavano solo di quella guida. Erano i bellissimi anni '90 e il concorrente si chiamava WS. Basta sapere la storia e magari avere lavorato un po' negli Usa :-)

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Andre

circa 11 anni fa - Link

MA IL VIDEO???? "sarà disponibile solo per un giorno" (cogli l'attimo). F.

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