Bollinger R.D. 2002 in poche parole: buonissimo, mi manda al manicomio

di Cristiana Lauro

Il 1952 è stato il primo millesimo di R.D. Bollinger, uscito sul mercato nel 1967. Possiamo dire che si tratta della pietra miliare delle riserve dello Champagne. L’azienda è familiare e ha tramandato un bel po’ di appunti circa la sperimentazione e l’esperienza di madame Bollinger su questo grandissimo Champagne. R.D. è prodotto con uve premiere e grand cru per l’80% da vigne di proprietà e il resto è in affitto ma nessun’uva viene acquistata. La prima fermentazione avviene in barrique, cerca e trova un’ossidazione controllata. Una permanenza così lunga sui lieviti riesce a dare molta complessità e questo R.D. 2002 – prodotto in sole 20.000 bottiglie – ne ha da vendere e, in generale, non mancava negli altri millesimi. Quindi naso e palato da grande vino rosso per struttura e frutto importante, con un’ossidazione veramente piacevole. E poi una grande freschezza tipica dello Champagne molto più giovane.

L’andamento climatico nel primo semestre del 2002 non sembrava promettere bene ma  poi l’estate è stata più calda e il risultato ha svelato un’annata fra le migliori del secolo. R.D. di Bollinger è noto per la scelta del pinot nero ma col 2002 aumenta la quota di chardonnay fino quasi al 45%.

R.D. 2002 ė stato presentato questa mattina al Jumeirath Grand Hotel Veneto di Roma in abbinamento a un’ostrica, un raviolo ripieno di funghi e un assaggio di Comte, formaggio francese stagionato. Tre abbinamenti perfetti per esaltare sapidità, complessità, acidità e freschezza, le note più evidenti che accompagnano uno dei migliori frutti che abbia mai trovato in una grande bottiglia di Champagne. Bollinger R.D. 2002 ha un perlage interminabile e perfetto sia nel bicchiere che in bocca. È uno Champagne ancora molto giovane e questa è la mia sintesi: buonissimo, mi manda al manicomio.

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Cristiana Lauro

Cantante e attrice di formazione ma fortemente a disagio nell’ambiente dello spettacolo, che ha abbandonato per dedicarsi al vino, sua più grande passione dopo la musica. Lauro è una delle degustatrici più esperte d’Italia e con fierezza si dichiara allieva di palati eccellenti, Daniele Cernilli su tutti. Il suo sogno è un blog monotematico su Christian Louboutin e Renèe Caovilla, benchè una rubrica foodies dal titolo “Uomini e camion” sarebbe più nelle sue corde. Specialista di marketing e comunicazione per aziende di vino è, in pratica, una venditrice di sogni (dice).

9 Commenti

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AG

circa 10 anni fa - Link

Una domanda impertinente: meglio RD 2002 o Clos de Goisses 2002 (bevuto io l'altra sera, fantastico)?

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Suslov

circa 10 anni fa - Link

Oh finalmente !!! Champagne ostriche Comte funghi .... Tutto e' lusso calma e volutta' ....

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lorenzo gatti

circa 10 anni fa - Link

Prenotato gia' da tempo 6 bocce non vedo l' ora. Ciao Cristiana

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Cristiana Lauro

circa 10 anni fa - Link

Hai fatto bene Gatti! E del resto fai vini troppo buoni per non avere un grande palato. @AG bella domanda ;-) a me è piaciuto di più RD ma onestamente è una gara dura. Quesito decisamente pertinente @Suslov: non rompere! ;-) :-)

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Rossano

circa 10 anni fa - Link

Salve, ho assaggiato anch'io RD '02 e confermo l'eccellente trama gustativa però al naso ho riscontrato un netto (ma piacevole) sentore di champignon, quasi porcino, presente in tutte (3) le bottiglie aperte. Nel vostro assaggio si è percepito?

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andrea

circa 10 anni fa - Link

RD sa quasi sempre di funghi

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Homo

circa 10 anni fa - Link

Io non sono pratico di ostriche, ma in attesa di diventarlo, spero, ricordo un post di Cagnetti che dava come abbinamento mostruoso (in negativo) quello con lo champagne. Da questo articolo immagino che tu la penserai diversamente....o questa è la famosa eccezione che conferma la regola? Mi preparo didatticamente a future prove empiriche! :-)

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Cristiana Lauro

circa 10 anni fa - Link

Gentile Homo, purtroppo non ho avuto il piacere di frequentare i corsi di Cagnetti ma solo quelli di Cernilli (mi son dovuta accontentare) che mi insegnò quanto le ostriche in effetti non siano facilmente abbinabili con alcun vino. Figuriamoci Comtè e champagne! Ma si trattava di una degustazione per pubblico di settore, degustatori, giornalisti esperti di champagne e quindi trovo sia stato giustissimo un azzardo di questo genere. Perfetto direi per esaltare, in questo caso, alcuni accenti di questo grandissimo champagne. Un abbinamento che spiega, talvolta ci vuole anzi bene che succeda. Sempre che si faccia in presenza di palati molto preparati sul tema. Lo scopo c'era ed ė stato raggiunto. Mi auguro di essere stata sufficientemente esplicativa e la ringrazio per il suo intervento @Rossano la nota di fungo mi ricorda più Clos du Mesnil e altri millesimi di RD. Ad esempio il 1997 che, personalmente, non mi ha fatto impazzire. Io ho trovato una grande freschezza in questa edizione 2002 probabilmente per la quota chardonnay superiore al passato. Ossidazione di certo, complessità altrettanto, però forse il fungo non l'ho percepito. Ma sarebbe stato meglio parlarne a quattr'occhi col bicchiere in mano,perché può darsi tu abbia ragione. Di certo in vecchie annate il fungo porcino l'ho percepito eccome! :-)

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Romeo

circa 10 anni fa - Link

Ostriche champagne e petera ....

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