Anteprime toscane 2014. Gran Selezione Chianti Classico, com’è il nuovo vertice della piramide?

di Andrea Gori

Preceduta da un notevole battage promozionale, con l’attesa che si coltiva dall’annuncio dell’anno scorso, ecco tra noi la Gran Selezione, ovvero il nuovo top level della denominazione Chianti Classico. Per capirsi, Gran Selezione è il vino che va a porsi al di sopra di Chianti Classico annata e Chianti Classico Riserva, quello destinato nelle intenzioni a far assurgere il Gallo Nero a vino di rango paragonabile alle più blasonate denominazioni italiane e internazionali.

Per lanciarlo, grande conferenza stampa e assaggio in Palazzo Vecchio orfano di Renzi e pure del vicesindaco, dato che il vice designato Nardella era in rientro da Roma dal parlamento e la precedente vice, Stefania Saccardi, era stata chiamata alla vicepresidenza della Regione Toscana nel pomeriggio. Nel Salone dei 500 prima e a Palazzo Corsini poi non s’è parlato di politica, perché i protagonisti della serata erano il vino e le rinnovate ambizioni dei produttori. Diciamolo subito: la Gran Selezione così com’è adesso è una grande occasione sfruttata a metà, perché se da un lato impone 30 mesi di affinamento minimo e caratteristiche organolettiche più elevate rispetto agli altri vini, e la totale provenienza da uve di proprietà (tagliando fuori gli imbottigliatori), dall’altra lascia libero il campo agli assemblaggi di uve e vini di zone diverse ancorché di proprietà della stessa tenuta.

La dicotomia era presente nei vini stessi e nei produttori, che per una buona metà interpretano la Gran Selezione in chiave territoriale borgognona: elevando a Gran Selezione i propri cru monoterritorio migliori e in parte già noti alla stampa, mentre per metà imbottigliano come Gran Selezione un assemblaggio delle migliori uve aziendali, tradendo l’origine comune delle uve stesse. In questo senso ha poco valore che nel banco di assaggio i vini fossero suddivisi per sottozone. Almeno, lo aveva solo per quei vini espressione di un cru specifico.

Lamole, Greve, Panzano
Fattoria di Lamole Lama della Villa 2010. Ricco e sapido, lampone e menta, leggero tannino polveroso ma bel sapore di terroir. 91 (Esiste anche il gemello “Vigna Grospoli” già conosciuto e apprezzato che uscirà anch’esso come Gran Selezione)
Casaloste Don Vincenzo 2009. Incenso e ribes, fragole e vaniglia, tostato e ricco, forse anche troppo. 85
Vicchiomaggio Vigna la Prima 2010. Naso croccante. durone e eucalipto, bocca affilata. 93
Viticcio Vigna Beatrice 2011. Ribes e cassis, castagna e sapidità, bel corpo ma non profondissimo. 86
Fontodi Vigna del Sorbo 2010. Ampio e un poco sciroppato, visciole e cannella, bocca in divenire. 88+
Villa Calcinaia Vigna Bastignano 2010. Ficcante e maschile, aggraziato e sapido, mora e menta, gran tannino. 92
Vignole 2009. Legno e fragola, bocca affilata ma non compostissima. 84
Tenuta di Nozzole La Forra 2011. Cipria e rosmarino, bocca di frutto e sale. 86
Molino di Grace Il Margone 2010. Cupo e ombroso ma pieno ginepro e mirtillo, gran cuoio e lampone, ribes rosso e tanta materia, intenso ma di gusto e pancia. 87
I Fabbri 2011. Lamolese con steroidi, grande carattere affilato preciso e pericolosamente femminile, graffia! 94

San Casciano, Barberino, Val d’Elsa
Antinori Badia a Passignano 2009. Floreale e appuntito, viola e tabacco, grande passo e profondità, sorprendente. 93
Castello di Gabbiano 2010. Stuzzicante e scuro, ma colpisce per intensità e pienezza. 87
Luiano Ottantuno 2010. 
Un poco massiccio e denso, naso di frutta di bosco e liquirizia, bocca un poco monolitica. 84 

Radda in Chianti
Castello di Albola Solatio Albola 2010. Solare e ampio, spezia e pepe,tocco di legno, grande sapidità in bocca. 90
Colle Bereto 2010. Pepe e cassis, legno e balsamico, bocca un poco asciutta. 86
Montemaggio 2010. Sapido e mentolato, fruttato fine e croccante, bocca affilata e raddese. 90
Volpaia il Puro 2010. Frutto incantevole e puro, succo e spezia, bocca finissima. 94

Gaiole in Chianti
Castello di Ama 2010. Naso diretto e potente con la solita grazia, bocca fine e appuntita. 92
San Vincenti 2011. Un poco di smalto, frutto un poco cotto, bocca discreta. 84
Castello di Meleto 2010. Sapido e croccante, balsamico e frutto elegante, bocca bella. 88
Castello di Brolio 2011. Intenso e profumatissimo, bocca ampia e brillante. 91

Castellina in Chianti
Bibbiano Montornello Vigna del Capannino 2010. 
Rotondo e ficcante, pepe e spezia, cardamomo e rabarbaro, incalzante e travolgente. 94
Tenuta di Lilliano 2010. Floreale e delicato, pepe e cuoio, tanta amarena, bocca di carattere, deciso. 90
Rocca delle Macìe Sergio Zingarelli 2010. Croccante di amarena, pepe e cassis, bocca ficcante e sapida, sobria, da una particella “Macìe” proprio davanti alla sede storica. 90
Castello Fonterutoli 2010. Amarena e cuoio, dimesso e pacato, bocca lontana dagli eccessi di altri anni ma con stile riconoscibile per tostatura ed effetto dolcezza di cipria. 92
Castello la Leccia Bruciagna 2009. Un po’ ispido ma di carattere, sapido e mediterraneo. 87
Lornano 2010. Scontroso ma verace, con grandi muscoli e tannino energico, bello. 91
Ruffino Riserva Ducale Oro 2010. Ribes rosso e menta, lampone e agrumi, elegante e felpato. 90

Castelnuovo Berardenga
Losi Querciavalle 2007 Millenium. Un po’ curioso e carnoso, ma non tanto fresco. 85
San Fabiano Calcinaia Cellole 2010. Tocco di smalto e mora, non preciso per ora. 83

Bindi Sergardi “Mocenni Particella 89” 2010. Gemello di due particelle a confronto una di cabernet e l’altra di sangiovese 100% che dà corpo a questa GS, bocca ampia elegante e dirompente, naso raffinato e balsamico. 91
San Felice Il Grigio Selezione 2010. Vispo e croccante, sangiovese, ciliegiolo e pugnitello insieme a dare una speziatura unica e cangiante, ma in bocca è classico e misurato. 92
Corsignano 2010. Carnoso e croccante, bel carattere e frutto. 88

Andrea Gori

Quarta generazione della famiglia Gori – ristoratori in Firenze dal 1901 – è il primo a occuparsi seriamente di vino. Biologo, ricercatore e genetista, inizia gli studi da sommelier nel 2004. Gli serviranno 4 anni per diventare vice campione europeo. In pubblico nega, ma crede nella supremazia della Toscana sulle altre regioni del vino, pur avendo un debole per Borgogna e Champagne. Per tutti è “il sommelier informatico”.

16 Commenti

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Francesco

circa 10 anni fa - Link

bibbiano è sotto castellina

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roberto

circa 10 anni fa - Link

...e Luiano non è a Gaiole...

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Fiorenzo Sartore

circa 10 anni fa - Link

Corretti, grazie. "Svista dell'una di notte" mi disse Gori, l'autore insonne.

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Andrea Pagliantini

circa 10 anni fa - Link

E la Gran Selezione aggiunge chiarezza al già limpido e spiegabile panorama enologico chiantigiano che va dal Palazzo del Pero alla Terrazza Mascagni e dall'Abetone fino al Monte Amiata.

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Edoardo

circa 10 anni fa - Link

Punteggi pesanti quasi per tutti i vini... Che molte delle aziende citate con questa Gran Selezione abbiano finalmente imparato a fare grandi vini?

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AG

circa 10 anni fa - Link

Sicuramente dipende dalla nuova denominazione.......

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AG

circa 10 anni fa - Link

Andrea scusa ma di Bibbiano, Monternello e Vigna del Capannino non sono due selezioni separate?

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AG

circa 10 anni fa - Link

Montornello, sorry

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Francesco

circa 10 anni fa - Link

si, sono separate, ma dopo parecchi assaggi si fondono..

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Franco

circa 10 anni fa - Link

Lornano è a Castellina in Chianti

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Andrea Gori

circa 10 anni fa - Link

correggiamo anche questo! avete ragione...

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indie

circa 10 anni fa - Link

bevi manco!!!!!

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gp

circa 10 anni fa - Link

Altre correzioni, giusto per evitare che restino in rete inesattezze che a distanza di tempo diventa impossibile individuare: I Fabbri: 2011, non 2010 (verificato di persona il 19 alla Leopolda) Bindi Sergardi, Castello di Brolio, Villa Calcinaia: 2010, non 2011 (stando alla brochure) Antinori, Casaloste, Montemaggio: 2009, non 2010 (stando alla brochure). Inoltre: Castello la Leccia: Castellina, non Castelnuovo B. Idem per S. Fabiano Calcinaia (produttore omesso del Cellole 2010) Bindi Sergardi e Losi Querciavalle: Castelnuovo B., non S. Casciano

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gp

circa 10 anni fa - Link

(unico dubbio sul Castello di Brolio, anche il magazine del Consorzio riporta 2011: http://www.chianticlassico.com/2014/02/chianti-classico-gran-selezione-presentazione-in-anteprima-mondiale-a-firenze/ )

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