Vino al calice, fuori i nomi
di Alessandro MorichettiQuelli come me sono patiti del vino al bicchiere. Quando entro in un locale me ne frego dell’oste e cerco solo una lavagna fitta di proposte. Ingordigia o curiosità che sia, leggere verdicchio e fiano coi gessetti verdi mi crea dipendenza. Ogni volta, a fare la differenza sono gusto del titolare, livello del locale e chi più ne ha più ne metta. Dai frizzantini imbevibili al Cepparello, il ventaglio dei vini a partire da 2 euro è impressionante. Se in certe zone dici “Nero d’Avola”, il successo è garantito. Altrove, se non hai lo Champagne del piccolo produttore naturale non sei nessuno.
Locali o internazionali, naturali o convenzionali, la prospettiva dai due lati del bancone cambia poco: proponi e ordini un vino che ami, stop. Il costo della bottiglia diviso 4 o 5, una pompetta Vacu Vin per conservare la boccia e il gioco è fatto. Ora però sono curioso. Avete gusti particolari o chiedete sempre la stessa tipologia? Qual è stato l’affarone della vita? E se doveste consigliare un vino da mescita al vostro oste di fiducia, quale sarebbe?
7 Commenti
Malticidio
circa 14 anni fa - LinkAleatico di Gradoli, Grignolino e Barbera d ' Asti d' annata, se ci fosse anche un Lambrusco monocultivar sarebbe il locale dei sogni , ma so benissimo che questo non sarà mai possibile.
RispondiDaniele Sala
circa 14 anni fa - LinkFranciacorta DOCG "Dosaggio Zero" Millesimato - Fratus Riccafana Lugana DOC "Riserva del Lupo" - Ca Lojera Alezio DOC Rosato "Mjere" - Michele Calò Alto Adige DOC Gewurztraminer - Tramin Lambrusco "Otello Nero" - Ceci Aglianico del Vulture DOC "L'Atto" - Cantine del Notaio Barbera d'Asti Superiore "Vigne Vecchie" - Vinchio Vaglio Serra
RispondiAndrea Gori
circa 14 anni fa - Linkpiano con il lambrusco ragazzi...in rete pare il trend del momento, dal vivo siamo ancora lontani, MOOOLTO lontani dalla rivalutazione da parte dei compratori
RispondiMalticidio
circa 14 anni fa - Linkforse non ci riferiamo allo stesso lambrusco e neanche agli stessi compratori !
RispondiMichi
circa 14 anni fa - LinkGestico un winebar a Milano, non abbiamo lavagnette ma una lista in excel con le proposte al bicchiere. Cinque bolle, cinque bianchi, cinque rossi e cinque vini dolci. Senza i vini dolci sembrerebbe la mitica B-Zona di Canà :-D Ho la fortuna di poterla fare questa carta e devo tenere conto di tanti fattori. Il tipo di clientela, le mode e la fortuna di avere a disposizione una cantina con vini di richiamo anche di certe annate. E' vero che "se in certe zone dici “Nero d’Avola”, il successo è garantito. Altrove, se non hai lo Champagne del piccolo produttore naturale non sei nessuno". I costi vanno da un minimo di 3 euro a un massimo di 7. Dopo 4 anni però, vedo che chi entra mi chiede consiglio, quasi come se la lista non ci fosse. "Tu cosa consigli?" è la domanda che mi viene posta 7 volte su 10. Così ho la possibilità di "girare" la mia passione e i miei gusti ad altri. Rispondo alle tue domande Alessandro. Avete gusti particolari o chiedete sempre la stessa tipologia? Se non lavoro e vado in giro x locali dove ofrono il vino al bicchiere, cerco sempre di assaggiare qualcosa di nuovo. Così da poter aumentare le mie conoscenze nel mondo del vino. E chiedo tutto, dal produttore a come si fa il vino stesso. Sono un vero rompipalle :-D Qual è stato l’affarone della vita? Cortona Syrah Il Bosco 2001, meno di 5 euro la bottiglia per un totale di 24 bottiglie. E se doveste consigliare un vino da mescita al vostro oste di fiducia, quale sarebbe? Un vino non conosciuto, lontano da mode. Un vino che porta con se emozioni, vissute e da vivere.
Rispondicarolina
circa 14 anni fa - Linkson di fretta, ma ripasso stasera... :)
Rispondicarolina
circa 14 anni fa - Linkrispondo solo ora... chiedo venia. allllora, quando lavoravo in un'enoteca abbastanza famosa della mia zona i prezzi andavano dai 2,5 ai 7 euro al calice; di solito consigliavo io, ma non solo secondo mio gusto, ma capendo chi avevo davanti e cosa si aspettava dal vino che avrebbe bevuto. andavano di moda i barricati, ma nessuno li capiva (nemmeno io se devo esse sincera) oppure andava di moda fare i fighi ed ordinare biondisanti per poi berlo come cocacola. beh devo dire che ho versato parecchi calici di cose interessanti, peccato che ora quell'enoteca non ricerchi più le eccellenze e propini altro.
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