L’applicazione My Sommelier per iPhone tra luci e ombre
di Andrea GoriPresentata oggi una applicazione per iPhone che promette di abbinare il vino giusto alla cena che state cucinando, con tanto di approfondimento su alcune cantine. L’Aspi (Associazione Sommelier Professionisti Italiani, quella che fa parte dell’Asi) anticipa Ais e Bibenda grazie a Besanopoli (web agency con vari clieni altolocati). L’applicazione è “pesante” (100mb) ma una volta installata va come un fulmine, è pratica e veloce e ha delle animazioni, come il menu delle ricette, davvero fighissime e molto apple-style. Rapida e intuitiva, si adatta bene ad essere consultata al supermercato mentre si fa la spesa e in coda dal macellaio.
L’ampia scelta di ricette ben organizzate garantisce di trovare qualsiasi pietanza e un vino abbinabile con soddisfazione. Schede di vini semplici ma complete, leggibili, con etichette bene in vista e rese impeccabilmente dal punto di vista grafico. Peccato però che la parte su cantine, aziende e vini – che in effetti rappresenta uno sforzo editoriale molto impegnativo – lasci alquanto a desiderare. Ci sono lacune enormi con Lazio, Liguria, Sardegna, Calabria e Molise lasciate vuote senza nemmeno mezzo vino segnalato, Basilicata con tante cantine quando Toscane e Piemonte, Sicilia con due rappresentanti. Al momento dell’abbinamento questo si traduce ovviamente in piatti classici regionali con abbinamenti molto fantasiosi e generici (Maccarones sardi con Soave Classico?): capiamo la difficoltà di una mappatura più ampia ma ad esempio si poteva sfruttare di indicare la doc adatta per un certo piatto e non sempre e solo una etichetta specifica. Questo, insieme all’onnipresenza di Bormioli, che ci consiglia con ogni vino un bicchiere del proprio catalogo, fa capire come siano stati coperti i costi dell’applicazione, che viene resa disponibile gratuitamente, però dal punto di vista della completezza la lacuna è piuttosto grave.
Altri peccatucci, pensiamo di gioventù, in alcuni abbinamenti un po’ allegri come ad esempio la selva di vini piuttosto tannici e amarognoli che vengono proposti con il formaggio Stilton: di regola si va su un Porto o vino con dolcezze importanti, ma magari la scuola Ais qui differisce da quella Aspi, così come io ci andrei piano a consigliare un Chianti giovane su dei carciofi fritti e mai e poi mai servirei un Moscato d’Asti su dei biscotti di Prato!
Detto questo, l’applicazione è realizzata molto bene e se vengono aumentate le cantine presenti – al momento, la pretesa di farci da guida per scoprire nuove cantine è piuttosto velleitaria -, oltre ad essere introdotta una funzione di ricerca testuale per le ricette (con abbinamenti anche sulle Doc e non solo su aziende note) potrebbe diventare davvero una killer app per il vostro telefono. Tutto questo se siete anglofobi, perchè in inglese esiste già la mitica HelloVino!
Pregi
- velocità di esecuzione e immediatezza delle risposte
- gratis!
- grafica etichette, completezza descrizione vini
Difetti
- alcuni abbinamenti discutibili
- copertura regionale non completa, poche etichette presenti nel database
- mancanza di una funzione di ricerca tra le ricette
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My Sommelier
Versione: 1.1 D Dimensioni: 99.4 MB
Sviluppatore: Arcastudio srl © Besanopoli
Requisiti: Compatibile con iPhone, iPod touch e iPad. Richiede l’iOS 4.2 o successive.
13 Commenti
armando trecaffé
circa 13 anni fa - Linkvise le pecche: abbinamenti discutibili cantine lacunose e ricette generiche mi sembra inutile e dannosa...L'ASPI (ma chi sono?) avrà una squola diversa ma il palato umano è universale.... tannico e stilton è da paura
RispondiGiovanni
circa 12 anni fa - LinkPrima di cavillare sul lavoro di altri, impara a scrivere in Italiano. SCUOLA SI SCRIVE CON L "C" E NON CON LA "Q"
RispondiMarossi
circa 13 anni fa - LinkChe tristezza. Adesso è il cellulare a consigliarci il vino. E' da tempo che medito di rinunciare al telefonino, questo mi convince sempre di più. Ma era d'altronde ovvio: tutto è cominciato con l'invenzione delle invenzioni, la quantificazione della qualità, cioè la schedatura del gusto. Di lì i voti, le guide, e giù a cascata fino a questa assurda applicazione. Anatema su chi la usa, o misericordia e pietà, devo ancora decidere.
Rispondiarmando trecaffé
circa 13 anni fa - Linkmisericordia e pietà, senza alcun dubbio....
RispondiMassimo D'Alma
circa 13 anni fa - Linkscaricata e verificata. E' vero, tante pecche. Avrei pensato, almeno per ora di cambiare il nome all'App: Mai Sommelier (almeno con questa versione) :)
RispondiFrancesco Annibali
circa 13 anni fa - Linkandrea xkè moscato no coi biscotti di prato?
Rispondigionni1979
circa 13 anni fa - LinkMi permetto di rispondere io visto che sono di Prato..... I Biscottini di Prato vanno inzuppati nel vin santo!!!! E' la regola....
RispondiRiccardo Francalancia Vivanti Siebzehner
circa 13 anni fa - Linkmagari in un DOC Vin Santo di Montepulciano "Occhio di Pernice" di Avignonesi, o in un DOC Vin Santo del Chianti Riserva (notevole! e da agricoltura biologica) delle Sorelle Palazzi ! leccornie ! :-P
RispondiAndrea Gori
circa 13 anni fa - Linkno un attimo, i biscotti di Prato di Mattonella (Biscottificio Mattei) non si inzuppano in un bel niente! sia per rispetto dei biscotti che per rispetto del Vin Santo! Da me è proibito e chiunque lo faccia viene sbeffeggiato e rimproverato. Rispetto al moscato, il Vin Santo sui biscotti ha più corrispondenze (nocciola, sentori di uovo e sensazioni "evolute") che con un moscato che con le sue note floreali e fruttate giovani si addice meglio a dolci con creme e frutta
RispondiRiccardo Francalancia Vivanti Siebzehner
circa 13 anni fa - Linknon posso che essere d'accordo. commenti di gola. perdonaci ;-)
Rispondigionni1979
circa 13 anni fa - LinkAndrea, parlavo di tradizione.... Io non li inzuppo nel vinsanto, soprattutto se è un bel vin santo ( come Isole e Olena che ho bevuto da te x esempio... ). Concordo che i sentori dei biscotti di Prato sono troppo intensi per un moscato....
Rispondikenray
circa 13 anni fa - Linkcon il vino si fa come con le donne. si rischia. lasciate stare i consigli telematici o di qualche volonteroso sommelier. l'abbinamento con il cibo poi è soggettivo gli ossi di morto di casalpusterlengo io li puccio in un ottimo vino rosso, possibiemente siculo. provare e ringraziare da parte vostra è doveroso.
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