Terroirvino 2011 | Tutto il meglio che c’era (quasi tutto)

di Mauro Mattei

Parlando della godibilità degli ambienti, dell’organizzazione inappuntabile e della qualità del format, abbiamo rischiato di sembrare quasi di parte. Ecco, messe da parte le (melense) considerazioni sul contenitore, non ci resta che sbrodolare sui contenuti, assolutamente in crescita. Quest’anno c’era veramente molto da assaggiare, e se proprio vogliamo muovere una richiesta (più che una critica) a Filippo Ronco, è proprio quella di dilatare la manifestazione: un giorno solo sta diventando castrante, almeno per noi degustatori logorroici. Già, perché Terroirvino è assaggi, è incontro, è comunicazione, è scambio, e – pur volendo essere conciso – sei li a dannarti e a batterti il petto con fare mistico, quando ti accorgi che il tempo è trascorso e tu – col bicchiere al collo – avresti voluto sgargarozzare molto di più e non l’hai fatto.
Insomma, messe da parte le (auto)recriminazioni ed i rimpianti, ecco qui una cuvée di annotazioni all’in-piedi, dirette e senza troppe formalità, fatte da me e Jacopo Cossater:

Franciacorta Brut Camossi (prezzo sorgente 12,5)
Servito direttamente da quel personaggione di Giò Arcari, c’è sembrata una bolla di rango assoluto. Nonostante si trattasse del prodotto più semplice della batteria proposta, abbiamo rilevato una grande serietà espositiva. Per farla breve: un metodo classico come si deve, dove l’ingombro del dosaggio è minimo e lo spazio nel bicchiere è tutto per la bevibilità, per la freschezza. Prezzo da leccarsi i baffi.

Prosecco “Colfòndo” La Basseta (prezzo sorgente 5 euro)
Per i colfondisti convinti: un torbidone vero. Naso marcatissimo dai lieviti (pare si trattasse del millesimo 2009) riesce a trovare una finezza nella sua rusticità. Occhio però all’enfasi da “sete”: in mezzo al fondale troverete un cannolicchio di ceramica, utilissimo – ci dicono – per creare un alloggio di qualità ai batteri che vivono all’interno della bottiglia, non tracannatelo inavvertitamente e (ancor peggio) non pensate di essere in un acquario.

L’Artiglio “Pas Dosè” 2008 Cinquecampi
Seguiamo sempre con interesse i vini di Vanni Nizzoli, guru lambruschista del reggiano, vignaiolo capace di fondere elementi della tradizione ad una visione enoica quanto mai personale. Questa volta saltiamo il suo parterre “classico” per concentrarci su un inusuale spumante a metodo tradizionale (spergola e moscato giallo). Il risultato colpisce per unicità, anche se non brilla per equilibrio. Tuttavia la bolla – un po’ grossa – è alleggerita da goderecci ritorni aromatici e da una buona freschezza. Insomma, a parte qualche piccola perplessità (ma diamine, si tratta praticamente di un numero zero!) pollice in su  per questa originale eno-interpretazione del territorio.

Nosiola “Fontanasanta” 2009 (MG) Foradori
Assaggiata poche settimane prima in un’altra occasione, non ha fatto che confermare l’entusiasmo del primo approccio. Colore che non tradisce affatto la permanenza mostruosa sulle bucce (in anfora, oltretutto). Il naso è estremamente variegato, appena colorito da note di macerazione, ma incentrato su sensazioni minerali e sulla grande freschezza. La bocca, profonda, è tesa senza essere rigida e restituisce succulenza e frutto. Fissatevelo bene in mente: il nuovo corso di questa varietà passa per la cantina di Elisabetta Foradori, ed è evidente che nulla sarà più come prima.

Boca 2000-2005 Podere ai Valloni
Territorio interessante quello che fa capo a questa minuscola denominazione (basti pensare ai fantastici vini de Le Piane). Podere ai Valloni offriva in degustazione una piccola verticale del suo “Vigna Cristiana” (classico assemblaggio di nebbiolo, croatina ed uva rara). Sui nostri taccuini, accanto alla sorpresa per dei notevoli 2001 e 2000 (fulgidi, territoriali e con dei margini di affinamento ancora percettibili), annotiamo grossi punti interrogativi sui millesimi 2005 e 2004: vini apparentemente più stanchi di quelli meno giovani proposti. Peccato non essere stati presi sul serio, una volta manifestate le nostre perplessità sull’andamento evolutivo irregolare delle bottiglie presentate, sarebbe stato bello capire qualcosa in più. Vabbè, ce ne faremo una ragione.

Essenzia 2004 (MG) Pojer & Sandri
Solito melange di uve, meno di dieci gradi alcolici e toni gusto-olfattivi che vanno dall’entusiasmante al commovente. Un “sorbetto” (così lo presentava il vulcanico Mario Pojer) imprescindibile per alleviare le sofferenze psicosomatiche dovute ad ore e ore di assaggi multipli (è un lavoro duro ma qualcuno dovrà pur farlo).

Irpinia Aglianico “Gioviano” 2008 Il Cancelliere
Una bella espressione di aglianico, mai troppo da una parte o troppo poco dall’altra. Più definita ed elegante del 2007 sembra particolarmente compiuta in bocca grazie ad un equilibrio invidiabile ed un tannino tanto teso quanto disteso. Di razza.

Montecucco Sangiovese “Chorum” 2008 Pieve Vecchia (prezzo sorgente 9,00 euro)
Maremma e sangiovese. E no, non aspettatevi spremute di frutta cotta, qui c’è anzi una certa levità abbinata ad un marcato carattere mediterraneo. Bello e pungente al naso, ancora meglio in bocca: dritto, di grande bevibilità, mai scontato. Una sorpresa.

Colli Berici Tai Rosso “Riveselle” 2010 Piovene Porto Godi
Uh là, che equilibrio fatto di finezze. Un Tai Rosso sottile, elegante, uno di quelli da attaccarsi direttamente alla bottiglia. Finalmente più moderato nel tono alcolico esprime un ventaglio di profumi di grande delicatezza che, in bocca, ritornano in didascalici prima di un finale di rara pulizia.

Barbera d’Alba 2009 Cascina delle Rose (prezzo sorgente 7,20 euro)
Una barbera con la bi maiuscola. Mai urlata, fedele ed espressiva. Anche qui: carattere e bevibilità. Tutto è gentile, al posto giusto nel momento giusto prima di tirare fuori un sorso netto, a tratti avvolgente, di grande equilibrio. Una di quelle da non mancare.

Mauro Mattei

Sommelier multitasking (quasi ciociaro, piemontese d'adozione, siculo acquisito), si muove in rete con lo stesso tasso alcolico della vita reale.

16 Commenti

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anonimo

circa 13 anni fa - Link

la maison sandri&pojer ne sbaglia mai una. l'essenzia è meglioo del solito vinodolcefrancesedelcazzo.

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rampavia

circa 13 anni fa - Link

Ho assaggiato anche io il sorbetto del simpacissimo baffone. Gradevole e "pulente", per niente stucchevole. Ottimo fine pasto. Fare però un paragone così tranchant con un Sauternes o un Muscat di Rivarsalt mi sembra un poco azzardato. Non credi K.?

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Les Caves de Pyrene

circa 13 anni fa - Link

@Mauro , la Nosiola 2010 , assaggiata in anteprima 14 giorni or sono , è ancora più buona...

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Filippo Ronco

circa 13 anni fa - Link

E' una lotta interiore ormai questa sui due giorni. Il popolo me la chiede, i produttori mi implorano di non farlo. Parlatevi :D Fil.

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Mauro Mattei

circa 13 anni fa - Link

siamo aperti al dibattito :)

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armin

circa 13 anni fa - Link

come ha visto un agente la manifestazione: "La manifestazione e' molto bella bene organizzata commento dei clienti in generale che hanno bevuto cose normali che si aspettavano nel bicchiere di bere meglio operatori del settore minore presenza rispetto all'anno scorso purtroppo nella mia zona passano sempre i soliti , non vengono nuovi operatori appassionati di vino colleghi concorrenti arrivati nel tardo pomeriggio." capite voi quello che intendeva dire?

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gianpaolo paglia

circa 13 anni fa - Link

gli consiglierei di mettere un po' di punteggiatura.

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armin kobler

circa 13 anni fa - Link

anche per quello capisco solo in parte il contenuto. però vedo che anche te hai delle difficoltà...

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rampavia

circa 13 anni fa - Link

Hier sind neue Leute gefragt. Wir brauchen hier eine radikale Wende. Gentilissimo Armin è stato un piacere conoscerti ed assaggiare i tuoi vini. Tra un mese approfondirò la conoscenza dei secondi e se riuscirò anche del primo (con una visita in cantina). Bis bald. Ciao.

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armin kobler

circa 13 anni fa - Link

danke herr rampavia für das vorbeischauen anlässlich der veranstaltung. gerne empfange ich sie in unserem betrieb, bitte aber vorher sich melden. intanto cordiali saluti

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rampavia

circa 13 anni fa - Link

Bitte, non esagerare con il tedesco. Parlo a mala pena qualche parola, ma è una lingua che mi piace molto.

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rampavia

circa 13 anni fa - Link

Armin, rileggendo la tua risposta mi viene il dubbio che tu abbia interpretato come mia la considerazione che ho attribuito all'agente. Per me la manifestazione è una delle meglio organizzate e riuscite in materia di vino. Prosit.

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armin kobler

circa 13 anni fa - Link

non si preoccupi, sono sicuro di averla capito. a presto!

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Francesco Fabbretti

circa 13 anni fa - Link

Basta col feticismo del fontanasanta!!! Ogni volta che lo bevo, lo trancio con "è esageratamente caro per quel che trovo nel bicchiere) (sono alla 5a borttiglia in tre mesi.... alla disperata ricerca di un senso al mio ordine)

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carlo colombo

circa 13 anni fa - Link

Finirà la "sbornia"per i vini fatti in anfora ,fra poco li faranno in otri di pelle di capra, troveremo chi si alleverà capre rarissime per fare otri esclusivi' e voi assaggiatori giù a pontificare su quale sarà il brodo migliore.Vogliamo parlare di come si è giunti fino qui?Un signore friulano prende in mano l'azienda paterna,butta le botti e fa vino in acciaio:buonissimo;butta l'acciaio e riprende le botti(più piccole)fa il vino:buonissimo;toglie le botti piccole e ne mette di ancora più piccole(i sigari do you rimember?)fa vino:buonissimo;toglie i Sigari e mette gli orci,fa il vino: buonissimo.Siamo sicuri che tutto questo sia normale?E tutti quelli che lo scimmiottano sanno almeno lavorare al suo livello?E voi che siete passati dalle marmellate rosse e bianche, (perchè cosi vi suggeriva un guru americano sulle cui capacità degustative ho qualche dubbio) al tutto acido,minerale e bio avete idea di cos'è un buon vino?

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armin kobler

circa 13 anni fa - Link

c'è parecchio di vero. purtroppo...

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