Terroir Vino 2010 | L’orgia di assaggi
di Fiorenzo SartoreTerroir Vino è stata una mezza reunion di editor dissaporiani. A parte me, Jacopo Cossater, Mauro Mattei, c’è stata l’epifania di Stefano Caffarri, e c’era pure Dan Lerner. Il clima orgiastico non ci ha impedito di fare quel che ci riesce meglio, assaggiare ed emettere sentenze. Mica eravamo lì per diverdirci, del resto. Ecco qualche appunto sparso – e siccome un taccuino non mi basta, ho copiato pure qualche appunto ai miei fratelli di degu. Prima i miei.
Malvasia di Castelnuovo Don Bosco Spumante, Cascina Gilli. La versione spumante di questo rosso dolce, profumato, dona misteriosamente una sofficità bambagiosa ad un vino che di solito ha un’acidità intransigente. Raro trovare una spumantizzazione dolce così riuscita e succulenta, bella storia. 82/100, prezzo (sorgente? boh) euri sei.
[Cascina Gilli – Via Nevissano 36 – 14022 Castelnuovo Don Bosco AT – www.cascinagilli.it]
Poiema, IGT Vallagarina (Marzemino), Rosi. Se non era per Enofaber questa me la perdevo (grazie Fabrizio). Marzemino quintessenziale, classe da vendere, frutta a strati, emozionante. Infatti (racconta la produttrice) è stato bocciato dalla commissione per la denominazione d’origine in quanto “troppo strano”, e da allora declassato (si fa per dire) a IGT. Sentita la storia, se possibile, mi piace ancora di più. 85/100. Prezzo abbastanza rabbuiante, dai quindici euri in su in enoteca. Ma io ci starei. Ci sarebbe pure la versione dolce, una roba da deliquio, ma tralascio per non prendere troppe botte di maroniano.
[Rosi Eugenio, Via Tavernelle 3/B – 30060 Volano TN – Tel.0464461375 – tamaramar@virgilio.it]
Prosecco Valdobbiadene frizzante “Valmesdì” Frozza. Poteva mancare un Prosecco? Figuriamoci. Diciamo solo questo: Frozza è un mito underground dei prosecchisti, abbastanza ignoto alla massa, abbastanza latitante sulla stampa. Però è da “oohh” ad ogni assaggio (chi c’è riuscito). Ha trama, stoffa, carattere, serietà, si ficca nel palato e determina un parametro degustativo della tipologia. Dal che si capisce, credo, quanto mi sia piaciuto il suo frizzante. E tutti gli altri sarebbero da romanzo ma qui mica posso far notte. 84/100, € 4,10 (prezzo sorgente).
[Az. Agr. Frozza – Via Martiri 31 – 31020 Colbertaldo di Vidor TV – Tel.0423987069]
Questi invece sono appunti che ho scippato al taccuino di Jacopo Cossater.
Denny Bini, Grecale 45 – 6 € sorgente. C’era anche l’avanguardia del Lambrusco, a Genova, con alcuni dei produttori più interessanti. Di Cinque Campi e de Le Barbaterre però abbiamo già scritto diverse volte. Di Denny Bini, invece, mai. Ed è uno di quei produttori che subito c’è della sintonia. Un po’ per la persona, il cui sorriso ti mette subito a tuo agio, un po’ per una gamma di vini estremamente lineari e puliti. Su tutti il Grecale 45, malbo gentile in purezza rifermentato in bottiglia. Bello perchè profondo, profumato, pulito. Un vitigno artigiano, qui particolarmente elegante. [Via Bacchi Andreoli 11 42123 RE – tel 320 0229600]
Cascina I Carpini, Brezza d’Estate – 14 € sorgente. Ecco, se si dovesse descrivere con una parola il Timorasso di Paolo Carlo Ghislandi si penserebbe subito alla sua grande bevibilità. Un vino capace anche di coniugare la gentilezza dei profumi al nervo dell’assaggio. Che un bicchiere tira il successivo, ancora ed ancora. Buono, leggero, estivo. Anche se il prezzo è impegnativo. [link]
Filippo Maraviglia, Verdicchio di Matelica Alarico – 4,25 € sorgente. Vino apparentemente semplice, ancora. Ma c’è sostanza ed è elegante. Soprattutto è buono. Verdicchio che di base ha solo una struttura apparentemente più esile di altri, ma ha quello spettro olfattivo, quelle belle sensazioni che piacciono senza ammicare. E poi ha quel tocco minerale, c’è la giusta sapidità e sul finale stupisce per la lunghezza, inaspettata. Da prenderne a casse. [link]
Non basta ancora? Be’, c’è chi può accedere alla Moleskine di Stefano Caffarri. Modestamente, io può.
Koblerhof – Merlot Rosè 2008. Bell’azzardo a tinte ramate, asciutto e vibrante, gran acciaio e tappo a vite. [link]
Redondel – l’Assolto 2009. Teroldego in purezza svecchiato delle burrosità rotaliane, addirittura elettrico nel suo svolgersi di aromi intrecciati. [link]
Cantele – Negroamaro Rosè 2009. Angolato e vivo, regala un brivido amaricante trafitto dall’alcol. [link]
Gran finale, ecco Mauro Mattei e un po’ delle sue annotazioni à la volée.
Carat ’04 Bressan. Un vino friulano. E basta. Un blend di tocai (anche se non si può chiamare così), ribolla e malvasia. Un assemblaggio che nasce dalla necessità – antica – di completamento che hanno queste varietà. Macerazione sulle bucce, naso vigoroso con spunti aromatici e accenni di frutta matura e mandorla. Bocca gustosa e piacevolmente ruvida grazie ad una sensazione tannica lieve e pulente. [link]
Pigato Ma Renè Bio Vio. La famiglia Vio è un tassello della storia “biologica” del vino ligure. Il Pigato è un vino per tutti eppure memorabile: teso, salato, aromatico. All’assaggio non perde un colpo, ti arriva dritto e chiude senza turbamenti, pulito e fresco. [link]
Fiano Irpinia “Don Chisciotte” + Cortese “Baccabianca” Il Tufiello/Tenuta Grillo. Un’azienda, due regioni, due terroir. Un’idea, due vini bianchi. Don Chisciotte è un vino d’altura, un fiano atipico. Baccabianca è l’antitesi del Gavi, un cortese tutt’altro che beverino. Due vini con i muscoli, segnati dalla macerazione pellicolare. Vini dal varietale stravolto, resi complessi al naso e rassodati in bocca dalle bucce. Prodotti “diversi” intesi con personalità. Da bere con attenzione e senza preconcetti. [link]
19 Commenti
sandra
circa 14 anni fa - LinkHo scoperto il Teroldego Rosé si Redondel venerdì a pranzo a Torino, grazie all'amico Daniele Savi. Ne ho una bottiglia i frigo che aspetta solo di essere bevuta :) È entrato di prepotenza tra i miei vini del cuore con l'Orlando e L'Angelica delle Barbaterre e naturalmente il Don Chisciotte di Tenuta il Grillo. Grazie per aver ripubblicato la foto ;) Se dovessi descrivere questa edizione di Terroir vino, in una sola parola.. emozionante!
RispondiPaolo Ghislandi
circa 14 anni fa - LinkVi ringrazio tutti per aver voluto dedicare qualche preziosa riflessione sul mio neonato Timorasso.. ne sono sinceramente onorato. Con affetto e Stima Paolo Carlo Ghislandi
Rispondisandra
circa 14 anni fa - LinkPaolo, devo riassaggiare il tuo Timorasso!! Domenica sera me lo hanno servito 'bollente'!! :D
RispondiPaolo Ghislandi
circa 14 anni fa - LinkL'ho già messo in cantinetta a 12 C° per te
Rispondisandra
circa 14 anni fa - Linkgrazie paolo!! A presto allora :)
RispondiPaolo Cantele
circa 14 anni fa - Link"Brivido amaricante". (Chissà se è una cosa positiva....Ma se lo dice Stefano Caffarri sarà sicuramente così!)
RispondiStefano Caffarri
circa 14 anni fa - Linkavrei potuto scrivere "sentore leggermente amaro, quella nota di coccinella del jacaranda in amore che enfatizza la freschezza del sorso rendendolo particolarmente bevibile, pur a fronte di una struttura importante e di consistenza non banale" ma temevo di finire l'inchiostro della biro. però brivido amaricante mi sembravapiù breve e comunicativo. E poi avevo appena fatto la faccenda sulle sinestesie dellla parola e del vino... :)
RispondiPaolo Cantele
circa 14 anni fa - Link"Brivido amaricante" è bellissimo. Sembra il titolo di un libro noir. O della mia attuale vita sentimentale. Vado a piantare un albero di Jacaranda.....
RispondiAntonio Tomacelli
circa 14 anni fa - LinkMah, già che sei lì, piantane uno anche per me...
RispondiPaolo Cantele
circa 14 anni fa - LinkUn bosco di Jaracanda allora. Aspettando le coccinelle in amore...
RispondiPaolo Ghislandi
circa 14 anni fa - LinkPremesso che come espositore ho avuto poco tempo per degustare e che quel poco tempo mi sono lasciato consigliare dagli amici che son riusciti a strapparmi dal mio banchetto... Il vino che più di tutti mi ha sorpreso è stato il Fumin della cantina L'Atouéyo anche se, lo devo ammettere, sono in una fase molto Pinot Noir e quello base loro è davvero ben fatto. Di questa scoperta ringrazio l'amico Enofaber, Offical Promoter della VdA a Terroirvino ! Grazie per l'ospitalità Ciao Paolo
Rispondistralcidivite
circa 14 anni fa - LinkAnch'io, capitato per caso al banchetto di Eugenio Rosi, sono andato via entusiasta. Insieme con a'Maccia, credo, le sorprese più belle del mio pazzo giro d'assaggi!
RispondiLuca Ferraro
circa 14 anni fa - Linkprima o poi farò un terroirvino da visitatore, mi aggregherò a voi intraviniani e assaggerò l'impossibile. Anche quest'anno di vini ne ho assaggiati molto pochi, fortuna che ho fatto parte della commissione di garage wine contest per conoscere il metodo classico di un garagista pazzo! Pietro Repetto che ha tutto il mio rispetto per aver fatto un gran metodo classico di garage.
RispondiFilippo Ronco
circa 14 anni fa - LinkVi rinrazio tanto per lo spazio che avete dedicato prima, durante e dopo alle cose genovesi. Ci abbiamo lavorato tanto con Elena e con tutti gli amici e penso sia venuta una bella cosa, in particolare sono contento per la domenica che siamo riusciti a portare ad un livello superiore rispetto all'anno scorso. Adesso un po' di riposo, giusto una manciata di giorni, per riprendere le energie: mi addormento su qualsiasi superficie mi appoggi e non è cosa che mi capita di frequente. Un abbraccio a tutti quelli che l'hanno vissuta. Fil.
RispondiNic Marsèl
circa 14 anni fa - LinkMi piace il "Grecale 45" di Bini Denny ma quest'anno gli preferisco il più morbido "Ponente 270"
RispondiLizzy
circa 14 anni fa - LinkTimorasso del Paolo Carlo a parte - 3 volte buono, concordo - io ho scoperto (tra gli altri) una Barbera a 0 solfiti di Marco Rabino di grande interesse, e un paio di Rossese da urlo...incredibile, a TerroirVino riesco ad assaggiare più vini che al Vinitaly... @Fiorenzo: "sofficità bambagiosa"??? sei un maroniano, decisamente. :P L.
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