Terroir Deathmatch | A Diano d’Alba la sfida tra territorio e vitigno internazionale finisce pari

di Fiorenzo Sartore

Bricco Maiolica, a Diano d’Alba, sta coerentemente in cima ad un bricco (collina scoscesa). Con spirito altrettanto coerente produce Dolcetto (che a Diano ha una DOCG specifica) e Barbera e Nebbiolo. Per far arrabbiare i miei amici terroiristi, tra tanti vini figli del territorio io vado a pescare proprio i loro due vitigni internazionali, il Pinot Nero ed il Merlot. Voglio dire, i dolcetti e le barbere sono tutti interessanti, idem i nebbioli, e poi ci sono pure un paio di vinificazioni di sciardoné veramente potenti. Ma a me son rimasti in mente questi due alieni. Prevale il territorio o il vitigno? Questa volta è stato un pareggio, molto democristiano.

Perlei 2007, Pinot Nero, ha il suo bel nome immaginifico. Non è, però, un vino da signorine (oddio, ammesso che ne esista uno) perché si annuncia austero, con timbro olfattivo tostato, da caffè. Forse non è ampio ma è sicuramente fitto, insomma ci sto volentieri a snasarlo. Mi piace. Poi in bocca ha questa esplosione tannica che ti spiazza: ammappala quanto mordono ‘sti tannini. Lungo, serio, poco conciliante. Passa un nanosecondo dalla deglutizione e siamo già lì a lambiccarci: santo cielo, questo pinò nuàr si stipicizza: dov’è il ribes? E il frutto da cassis? E la leggiadria? Non ci sono, sono definitivamente assenti, perché il terroir langhetto ha preso il sopravvento, ed ha riservato al vitigno lo stesso trattamento che gli riserva in altre areee: in Langa il Pinot Nero baroleggia, in Toscana toscaneggia, in Oltrepò Pavese boh, e in Trentino Alto Adige è buono e basta. Questo vitigno, come si sa, è leggendariamente riottoso, non è facile da coltivare – che ogni volta finisco per chiedere al viticoltore: ma perché lo fai, che è così difficile? La risposta, di solito, è sul tono “appunto perché è difficile”. Viticoltori: non sai mai se ammirarli o compatirli. Comunque sia, questo rosso lo ammiro, pure se qui vince il territorio. 84/100. Sui 15 Euro, in cantina.

Filius 2007, Merlot. Altro nome pure più immaginifico, ma soprattutto (yu-huu!) un gran turbomodernista col botto. Per la mia gioia. E qui signori miei il terroir arretra, ché tener testa al malefico Merlot è cosa dura: colore cupo, notturno, e con quella raffica di cioccolato amaro al naso, che non lascia dubbi: ci siamo, eccolo qua il vino frutto. Bocca dolce, intensa, e – tranquilli – non melensa, perché comunque la spina acida (come dicono quelli bravi) tiene in piedi il cioccolatone. Ma che buono signora mia. Arrivati a questo punto bisogna chiaramente sospendere il criterio valutativo del territorio, perché (non so, sarà un mio limite) l’elemento langarolo qui non lo avverto. C’è, semmai, il desiderio di stupire con effetti speciali, e con me ci riesce alla grande. Certamente il vitigno predomina sul territorio. Da qui in poi, insomma, è una questione di gusti personali. Il terroirista militante andrà giù severo con la valutazione, io non riesco. 88/100. Stesso prezzo del precedente: 15 Euro.

Extra bonus, segnalerei anche, per i più lib-lab, il Tris 2009, un blend di Dolcetto, Barbera e Merlot, che dovrebbe mettere d’accordo tutti. Un buon campione d’equilibrio, ha frutta, è stiloso, con un memorabile attacco olfattivo di tartufo, ed un bel prezzo di cantina, sette euri e cinquanta. Niente male per un 83/100.

Bricco Maiolica
Via Bolangino 7 – Frazione Ricca
12055 Diano d’Alba (CN)
Tel. 0173 612049 – Email – Home: www.briccomaiolica.it (in flash e con la musica, argh!!)

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Fiorenzo Sartore

Vinaio. Pressoché da sempre nell'enomondo, offline e online.

2 Commenti

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olimarox

circa 12 anni fa - Link

Su Intravino i pezzi che parlano di vino sono uno su dieci (esclusi quelli dedicati a brode d'oltralpe), e quasi sempre sono tuoi. Una roccia, sei. Però uno sforzo in più per recensire anche gli autoctoni lo potevi fare.

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Nelle Nuvole

circa 12 anni fa - Link

Fiore di Genova sei sincero e chiaro nella tua esposizione. Ho capito tutto leggendo solo una volta. La tua descrizione di questi vini rasenta la crudelta´. Nel senso che entrambi non rispecchiano lo stile di Pinot Nero e Merlot che preferisco, ma almeno tu lo dichiari platealmente. Se pero´mi inviti e me li offri sono disposta ad un compromesso.

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