Smart Buys | Riesling tedeschi da quattro soldi (nel senso buono del termine)
di Mauro MatteiChe il Riesling sia considerato l’ultimo stadio prima della pace dei sensi enoica, è cosa sicura. Ne siamo certi. Non possiamo invece ostentare la stessa sicurezza se pensiamo di districarci con facilità attraverso la miriade di appellazioni tedesche e nella poco chiara (per noi che siamo tutti pizza e mandolino) legislazione vinicola “crucca”. Un paio di carte da giocarci, però, le abbiamo e nella solita ottica salva-il-patrimonio vi proponiamo: prezzi modici, bevibilità, tipicità, tradizione e natura.
Riesling Trocken 2008 “Jacobus” P.J. Kuhn (Rheingau)
Il solito strippato biodinamico? Beh, anche se nel bicchiere mancano le nostre amate puzzette endemiche, diremmo proprio di si. Dietro questo vino, infatti, c’è una bella matrice steineriana e noi non ce la sentiamo di nasconderlo. Nel bicchiere si mostra semplice e tecnicamente perfetto. Solletica piacevolmente il naso grazie ad un’evidente sensazione di roccia ed agrumi. In bocca è un rasoio (ah, la giovinezza!), quasi citrino, eppure ne berresti un fiume. Da sballo sui gamberi crudi. Tappo Stelvin – neanche a dirlo – per la felicità di chi so io.
Ah, dimenticavo: solo undicigradiemezzo. Alla faccia dell’etilometro-mania e del probizionismo dilagante.
(al di sotto dei 20 euro al ristorante)
Riesling Trocken 2007 “Ruppertsberg” A. Christmann (Pfalz)
Appena più complesso del precedente, complice anche l’affinamento in vetro più lungo, questo bel vino del Palatinato (Pfalz) strizza l’occhio agli appassionati con leggere note idrocarburiche. A fare da contorno a queste ricercate sensazioni gurmè, bei ricordi di pompelmo e note di sasso come se piovesse. Succulento e godurioso, riesce a farci felici senza grossi impegni (mentali ed economici). Christmann produce vini dichiaratamente biodinamici dal 2004.
(intorno ai 20 euro al ristorante)
Riesling Spaetlese Trocken 2008 “J.R. Junior” Josef Rosch (Mosel-Saar-Ruwer)
E’ un vino senza zuccheri residui, anche se generato da uve raccolte tardivamente. E’ estremamente giovane, pertanto al momento riusciamo a godere solo dell’aspetto aromatico-fruttato e di sensazioni minerali appena accennate. Questo è solo il presagio di quello che sarà, non c’è ombra di dubbio. La fase gustativa è particolarmente godibile e riuscita: in bocca ha buona grassezza e chiude con una rimarchevole freschezza e notevole sapidità. Anche questa cantina, conosciuta più che altro per gli eccellenti vini dolci, è legata al mondo del vino “naturale”.
(poco più di 25 euro al ristorante)
Riesling Kabinett trocken 2006 “Schlossbockelheimer-Felsenberg” Schaefer-Frohlick (Nahe)
Aziendina niente male che esercita sul territorio di Nahe dai primi dell’ottocento, vanta un parco vigne rispettabilissimo (l’impronunciabile cru che abbiamo assaggiato è vinificato anche da Donnhoff). Il vino è eleborato esclusivamente in acciaio, tanto per ribadire l’impatto tagliente di questo terroir. Pur essendo un Kabinett (la “base” dei vini con denominazione in germania) è meritevole di un ulteriore affinamento. Il naso appare già di buona complessità e ha sfumature tipicamente minerali. In bocca si srotola piacevolmente, sfoggiando un assetto asciutto e gustoso. Nota a margine per i feticisti: qualche tempo fa anche Wine Spectator si è preso la briga di tesserne le lodi.
(intorno ai 25 euro al ristorante)
7 Commenti
Maurizio Cortese
circa 14 anni fa - LinkConosco molto bene l'ultimo riesling che hai citato (mi rifiuto di riscrivere il nome :-) ) "Aziendina niente male" che produce un grande vino.
RispondiMassimo
circa 14 anni fa - LinkAggiungo Fritz Haag Riesling Trocken - Mosel - Meno di 20.00 euri.
Rispondiostedanilo
circa 14 anni fa - LinkSe è l'ultimo step prima della pace dei sensi, allora voglio rimanere per sempre nel fantastico purgatorio del Rielsing! E pensare che i tedeschi si perdono in mari di birra...e di bordeaux. Anche l'Oekonomierat Rebholz (Pfalz) fa dei bei vini biologici, natuerlich, a prezzi umani e, per i peccatori più incalliti, i cru (Kastanienbusch ad esempio) costano solo pochi neuri in più. Prost!
RispondiMauro Mattei
circa 14 anni fa - LinkMa va là Danilo, torna ai tuoi vini lumbàrd.. :-)
Rispondiostedanilo
circa 14 anni fa - LinkBeh, in effetti non si sta male neanche qui nell'inferno della bonarda frizzante, ostia!
RispondiMauro Mattei
circa 14 anni fa - Linkmeglio la bonarda che certi nero d'avola che dico io...sei il solito fortunello ;-)
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