Smart Buys | Borgogna minore, ovvero come salvare il conto in banca

di Mauro Mattei

Avventurarsi in questa regione (enoicamente parlando) il più delle volte non lascia scampo: il salasso è assicurato. Dobbiamo dunque rassegnarci alla fidejussione bancaria, alle finanziarie e al prosciugamento delle carte di credito? Noi, a dirla tutta, non ci sentiamo preparati al rinsecchimento delle nostre finanze e cerchiamo via alternative. Se condividete questo spirito di sopravvivenza, fidatevi e la situazione non precipiterà. L’occasione è propizia per fare un salto virtuale nella Borgogna “minore”, quella che (con un poco di accortezza al momento della scelta) ci permette di sbevazzare qualche bella bottiglia evitando il dissanguamento. Difficile non incappare in sorpese a triplo zero? No di certo! Basta sapersi destreggiare e accontentarsi. Come avrete capito, noi ci teniamo ai vostri libretti di risparmio e questo è un piccolo viaggio nelle denominazioni meno “abbienti” e nelle appellazioni comunali meno blasonate ma (grazziaddio) altrettanto fascinose. Pronti? Si parte!

Chablis Grand Cru

MACONNAIS: costola sudista dell’amata Borgogna, ubicata alla destra del fiume Saone. Prende il nome dalla città di Macon ed è terra di bianchi (generati dalla benemerita uva chardonnay, manco a dirlo).

Macon-Verzè 2007 Domaine Leflaive : Questa sfavillante azienda di Puligny-Montrachet (cote de Beaune) ha da qualche tempo acquisito 9 ettari in zona. Qui i Leflaive producono un vinello, 100% chardonnay, che spopola sugli scaffali delle enoteche più smaliziate e colleziona punteggi da capogiro su e giù per web e riviste specializzate. Si presenta con una bella pienezza cromatica tesa a legittimare un frutto giallo e ricco, consono ai tratti della varietà. Il naso è corredato da note sassose e da una linea croccante, si risolve in una bevibilità succulenta con un finale deliziosamente acuto. Unica sbavatura?  Il leggero eccesso nella percezione dell’alcol.
(poco più di 25 euro in enoteca – distribuito da Sarzi Amadè)

Macon-Villages ’06  “Quintaine” Domaine Guillemot-Michel: Follia pura e pienezza mediterranea, questi i tratti salienti che connotano i vini di Marc Guillemot e Pierrette Michel. Biodinamici convinti, lavorano pochi ettari costellati da vigne vecchie, fra Clessè e Quintaine, a nord di Macon. Omeopatia, lieviti indigeni e poca solforosa non invalidano l’interesse per un prodotto che dimostra grande correttezza stilistica, fermo nella sua tipicità. Il calore, la morbidezza e lo spessore alcolico, ci regalano un vino raggiante, solare. Nel bicchiere è quasi oro, il naso è ricchissimo di agrumi, iodio e sensazioni vagamente tropicali. In bocca è complesso, multiforme: attacco opulento e poi grande freschezza a chiudere i giochi.
(poco più di 30 euro in enoteca – distribuito da Velier)

COTE D’OR: Questa zona, vero fulcro produttivo e qualitativo della “mitica regione”, è veramente placcata d’oro. Nomen omen, diremmo con un latinismo. Numerose appellazioni comunali e innumerevoli cru compongono un mosaico unico al mondo. Da capogiro.

Marsannay ’07  “Le Longeroies” Domaine Bart: Il comune che dà il nome al vino non sarà certo il più famoso della Cote de Nuits, né sarà quello che da vita ai vini più longevi o complessi. Fattostà che da questo parco vigne (poco distante da Digione) vengono fuori dei pinot noir niente male. Nel nostro caso, abbiamo tutto quello che ci serve: belle note floreali intrecciate ad un frutto minuto e al palato un tannino morbido, affilato da una bella acidità.
(intorno ai 25 euro in enoteca – distribuito da Heres)

Volnay 2005 “Vieilles Vignes”  Domaine Joseph Voillot: Facciamo un salto in Cote de Beaune e ci troviamo al cospetto di un produttore  fortemente tradizionalista, dallo stile inconfondibile. I pinot noir di Volnay (enclave rossista nell’area topica dello chardonnay) sono austeri e carnosi e Voillot segue perfettamente questa dinamica, confezionando vini particolarmente schietti e decisi. Questa selezione del 2005, da vigne vecchie, è elegante ma non sfacciata. Pur non apparendo esuberante, convince per il frutto croccante e piacevolmente serrato. Da leggere in divenire.
(intorno ai 35 euro in enoteca – distribuito da Heres)

Yonne Chablisien: Questo spicchio di Francia, posizionato all’interno del distretto dell’Yonne, è posto estremamente a nord. Idealmente più vicino alla Champagne che al resto della Borgogna. La composizione dei terreni (argillosi-calcarei) ed il clima, creano delle caratteristiche uniche nei vini prodotti in quest’area (chardonnay in purezza). Irriproducibili altrove.

Chablis ’07 “Vieilles Vignes”  Jean-Claude Bessin: In questo vino troviamo un’espressione violenta ed integra del terroir. Le uve sono raccolte in vigne che superano i 50 anni d’età e vinificate in cemento a contatto con i lieviti.  Il risultato è stridente: il naso si scioglie in un frutto apparentemente grasso mentre la bocca è tagliente, quasi rigida. La parola d’ordine da queste parti? Eleganza e mineralità.
(meno di   25 euro in enoteca – importato da Teatro del Vino)

Chablis  ’08 Gilbert Picq: La famiglia Picq di Chichée (a sud-est del comprensorio di Chablis), produce vini dal 1873. Il loro marchio di fabbrica è la freschezza. Niente legno e solo acciaio per i loro prodotti che vogliono essere territorio puro. Questo vino colpisce per le sensazioni piacevolmente “verdi”. Toni floreali e sensazioni di agrumi si legano ad una particolare sapidità. Buono da bere subito.
(meno di 25 euro in enoteca – distribuito da Terroirs/Ceretto)

Mauro Mattei

Sommelier multitasking (quasi ciociaro, piemontese d'adozione, siculo acquisito), si muove in rete con lo stesso tasso alcolico della vita reale.

4 Commenti

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Simone e Zeta

circa 14 anni fa - Link

Domaine Guillemot-Michel? C'est tres interessant!

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Lorenzo

circa 14 anni fa - Link

Segnalo anche lo Chablis di Moreau Naudet

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medo

circa 14 anni fa - Link

Abito in Francia, ho un suocero che da generazioni ha abitato la Borgogna. Garantisco che esiste di meglio di quel che avete segnalato. Ed ad un prezzo inferiore. Per stimolarvi nella ricerca. Che andrebbe fatta con personaggi del luogo e madrelingua... In ogni caso non è questa la sede ed il luogo per segnalarvi cosa c'è di meglio ad un miglior prezzo. Perchè parlo di piccole produzioni che se solo ne scrivo il nome qua, finisce che arrivano veramente a 25 € la bottiglia e ci mancherebbe altro. Una sola la possibilità di sfuggire alla finanziarizzazione del cibo (dal vino alla produzione DOP che si inflazionano e inflazionano le terre d'origine, etc): la conoscenza, il tempo e la voglia di "perdere" tempo e capire. Per risparmiare anche denaro, ma soprattutto prendersi lo spazio di se stessi e di quel che si mangia. Non è certo con anche un mese di vacanza in Borgogna, o chissà dove, che si puo' togliere il velo di morte speculativa che riposa su tutte le azioni e produzioni umane.

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Bernardo

circa 14 anni fa - Link

Interessante overview sulle proposte...peccato che i prezzi non siano poi così abbordabili...alla fine per vini sui 30 euro allo scaffale sulla Borgogna si possono trovare delle buone bottiglie un pò ovunque, come delle appellations villages di Cote de Beaune et Cote de Nuits di produttori notevoli (tanto per far capire il Bourgogne base di Bernard Dugat-Py si trova sui 30 euro. E diciamo Dugat-Py...). Comunque continuando con le proposte segnalo un Bourgogne semplice, immediato ma veramente ben fatto: il Cote Challonais di Chateau Cary Potet. Si può trovare da Bonatti a Firenze (ora credo abbiano il 2006) per circa 13 euro sullo scaffale! Io per 25-30 euro...dovendo scegliere una bottiglia francese, consiglio lo Chateau-neuf du Pape del Domaine Pierre Usseglio. Costo sullo scaffale 29 euro da Bonatti (Firenze) - una vera chicca. Piccolo produttore di grande qualità...

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