Sciambàgn Rosé ed è subito estate

di Andrea Gori

La moda della bollicina rosata d’Oltralpe non tramonta, urge una lista minima di nomi eccellenti. Non solo bottiglie piacevoli e beverine, noi vogliamo emozione, carattere, qualcosa di speciale ed entusiasmante, sempre. Segnate il promemoria, ce n’è per tutti i gusti e tutti i portafogli.

Dom Perignon Rosé 1990 Oenoteque (affinato oltre 15 anni sui lieviti) e Cryistal Rosé 2002, 350 euro in qualche enoteca davvero ben fornita, vanno nella sezione “inavvicinabili o poco sotto”. Il Crystal merita la spesa fino in fondo con il suo lieve rosa salmone, la fragola da caramella, ribes, rosa, arancia sanguinella, ampio floreale, albicocca matura, tostatura accennata e una nota di tabacco dolce. Il “Dom” Rosé 1990 è ancora più ampio, stando a Fabio Rizzari dell’Espresso che parla di “frutta esotica, passiflora, papaya, arricchite da sentori floreali di rosa appassita e gelsomino, per poi passare a note fortemente tartufate, contrappuntate da nuance di cacao e caffè tostato, finendo su sentori nettamente minerali e marini, iodati, salmastri“, praticamente un mondo intero in un solo bicchiere! Di certo, è anche (e molto) più costoso.

Rimanendo con i piedi per terra sotto i 35 euro, facciamo tre nomi: Goutorbe Brut Rosé, ovvero la piena espressività del pinot nero con note incantevoli di succo di melograno e arancia. Poi escono odori più dolci e lievi di fiori, ciclamino, speziate di cannella; la bocca è piena e soave, il finale lungo ma non invadente. Attenzione poi che la sensazione è di trovarsi davanti ad un brut sui generis e in effetti si rivelerà perfetto anche su un dessert, per esempio una crostata con lamponi freschi e panna.
Grandi numeri e grande reperibilità (e prezzo interessantissimo) per Jacquart Grand Millesime 2004 Rosé: con uve dalla Montagne di Reims, dalla Cote des Blanc (Oger) e pinot nero e meunier dalla Cote des Bar. Molto sapido e fresco anche al naso, fragola e frutta di bosco, fiori bianchi tiglio e acacia, bocca decisa e intensa, finale non lunghissimo ma un nitido fruttato di fragola e lamponi accompagna tutto il sorso. Da vitello in salsa di funghi.
Per gli amanti dei virtuosismi un’ultima segnalazione, ovvero Raymond Boulard e il suo Rosé de Saignée (50% pinot nero e 50% pinot meunier) ottenuto per salasso, cioé NON mescolando vino bianco  e rosso, dal colore leggermente diverso ogni anno ma sempre di gran corpo e struttura, unito ad una nota leggermente animalesca che smorza la leziosità della classica fragola o lampone al naso e che lo rende ancora più irresistibile.

[Articolo completo in edicola su Business People]

Andrea Gori

Quarta generazione della famiglia Gori – ristoratori in Firenze dal 1901 – è il primo a occuparsi seriamente di vino. Biologo, ricercatore e genetista, inizia gli studi da sommelier nel 2004. Gli serviranno 4 anni per diventare vice campione europeo. In pubblico nega, ma crede nella supremazia della Toscana sulle altre regioni del vino, pur avendo un debole per Borgogna e Champagne. Per tutti è “il sommelier informatico”.

7 Commenti

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Fabio Cagnetti

circa 14 anni fa - Link

Cristal con la i, svp...

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Fabio Cagnetti

circa 14 anni fa - Link

Ottima, comunque, la segnalazione di Boulard, il suo è probabilmente il miglior saignée di stile classico. Esisterebbe anche un millesimato, ma a quanto pare sono riusciti ad assaggiarlo solo quelli della RVF e della Gault-Millau. Per chi apprezza la nouvelle vague selossiana, invece, segnalo il Rosé de Saignée di Vouette & Sorbée, oltre all'immancabile Alchimiste di Leclapart.

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Francesco Fabbretti

circa 14 anni fa - Link

posso aggiungere Jacques Beaufort Ambonnay Rosè G. Cru e, tanto per rimanere sugli straclassicissimicostosissimi il Krug Rosè (che nella bottiglia ci infila l'intero sistema solare quanto a olfatto) e una delle mie piccole (mica tanto) gioie: Billecart Salmon Rosé Cuvée Elisabeth @Fabio Avendo già bevuto L'Apòtre mi aspettavo qualcosa di diverso da L'Alchimiste

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Francesco Annibali

circa 14 anni fa - Link

Anche il Grasparossa rosè di Corte Manzini non è male

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Francesco Santini

circa 14 anni fa - Link

Anche Larmandier Bernier con il suo Vinosissimo Rose de seignee non scherza...

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Antonio Beneforti

circa 14 anni fa - Link

Arunda Vivaldi - Rosè Excellior - grande qualità e carattere a giusto prezzo... dall'Alto Adige.

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Fabrizio pagliardi

circa 14 anni fa - Link

Il rose' di Mariella Noelle Ledru' la versione tradizionale. Marguet sia il millesimato che il brut. Il rose' di George Laval. con grande stupore il rose' di Moncuit di le mesnil. Perrier jouet belle époque rose' strepitoso quanto poco avvicinabile. Per j. Beaufort la versione dolce del millesimato soprattutto se invecchiato e' stupenda. Pascal doquet bellissimo se l'annata base e' sufficientemente dura come l'ultima sboccatura. E tanti altri...... Uno dei più interessanti degli ultimi anni....... Mi vergogno a dirlo ma ha l'etichetta arancione il nome e' quello di una vedova e l'annata 2002 e' stupenda.

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