Sauternes e Barsac | 44 sorsi di puro piacere e dolcezza solforosa

di Andrea Gori

Occasione imperdibile al Four Seasons di Firenze per degustare 4 annate (di cui 3 al banco d’assaggio e una nel corso di una cena preparata dallo chef Vito Mollica) dei 12 produttori più importanti tra Sauternes e Barsac, tutti Château già esistenti e riconosciuti nella classificazione di qualità dei cru di Bordeaux del 1855. Stiamo parlando dei muffati, ovvero i vini più ricercati e conosciuti al mondo, nonchè tra i più longevi in assoluto. La loro particolarità è dovuta alla muffa nobile (bothrytis cinerea) che, attaccando gli acini, ne concentra aromi, zuccheri e sensazioni minerali. Quasi superfluo dire che la vendemmia, effettuata chicco a chicco, è lunga, estenuante e costosissima. Il muffati sono vini dolci che, lasciati invecchiare con calma per 10 anni e più,  offrono una gamma vastissima di sfumature cromatiche e sensoriali.

Quali conclusioni trarre dopo una degustazione così ampia?
Innanzitutto che l’annata influisce tanto sul risultato ed è fondamentale per la maggiore o minore presenza di sensazioni muffate, che Barsac è un territorio con vini dotati di una vena più minerale e terrosa, mentre i vini Sauternes sono più tropicali e sontuosamente fruttati. Il millesimo 2001 e il 2005 sono da conservare per le future generazioni come anche il 2002 e  il 2007,  ma non sono da disprezzare le annate minori come 2006 e 2008, quando i sauternes si trasformano in vini più leggeri, quasi da aperitivo. Grandi le  differenze tra i diversi chateau con Guiraud Rieussec Suduirat e Climens che sembrano provenire da un altro pianeta. Buone alcune chicche emergenti come Haut-Peyraguey e Doisy Verdrines mentre La Tour Blanche è un vino didattico e paradigmatico. Ultima nota di rilievo: 36 assaggi e solo un lieve mal di testa, alla faccia della solforosa…

Premiere Cru Classé
Château D’Yquem – Sauternes
1998 – Intenso che pare saltar fuori dal bicchiere. Croccante di agrumi maturi ma senza pesantezze con zafferano, ginger e pepe rosa in primo piano e a seguire le note di fichi, datteri e una bothrytis elegantissima. In bocca è appena grasso ma l’anima minerale lo fa scorrere in maniera eccelsa: il finale è un tripudio di fiori gialli, pesca e albicocche che ne berresti un bicchiere ogni ora, dall’alba al tramonto…94

2001 – Naso di zafferano e ostrica prima delle note dolci di fico, ananas caramellato e lime candito. Bocca in evoluzione, un poco compressa ma fine e sapidissima, con il limone e la caramella agli agrumi che spadroneggiano. Grande finale per un vino dal futuro radioso, di una piacevolezza di beva quasi disarmante.  96

Château La Tour Blanche – Sauternes
2002 – Aperto e soave, tra cedro e frutto della passione. Si sente, eccome, la muffa e una mineralità davvero importante. 86
2005 – ncora un po’ chiuso e meno espansivo, ma lo zenzero e la mineralità si sentono. palato ancora in divenire, ma la compattezza è notevole. 87
2007 – Grande annata e in effetti gli elementi per un grande sauternes ci sono tutti: frutto candito, mineralità gessosa e pepe bianco. Ottimo. 94

1997 – Sentori di miele d’acacia, arancio e gesso. Palato corposo di mela caramellata, zenzero e iodio, con un bel finale solare e gioioso. 93 (impegnativo ma mitico sulla quaglia farcita alle albicocche e crema di pastinaca)

Clos Haut-Peyraguey – Sauternes
2006 – Partenza di agrume candito intenso, molto caldo e potente. Personalissima la nota muffata e poi vaniglia e nocciole. 83
2008 – Naso bello fresco di limone e zenzero, bocca delicata con meno bothrys e più frutta e una sapidità notevole, quasi croccante. 90
2007 – Bothrytis in primo piano seguita da iodio e ferro, con la frutta sullo sfondo. Assaggio contrastato ma è un vino che potrebbe stupire in futuro. 96
1998 Zafferano e pepe bianco, albicocca e lieve fungo, uvetta, bocca lieve croccante finale che si avvita su arancia e chiodo di garofano. Bello 92

Château Suduiraut – Sauternes
2001
– 150gr/l di zuccheri per una vera apoteosi della frutta candita (arancio, cedro e lime). Larghissimo e quasi tostato con note di nocciole e tabacco biondo. Bocca intensa, infinita, con una bothrytis sontuosa e ritorni di zafferano e albicocca. 97
2006 – Profumo fresco e delicato di zagara e miele, seguiti da sensazioni di acacia e frutto della passione. Arancio pieno e dolce ma a suo modo accattivante. Vino di grande equilibrio e prontissimo da bere. 92
2008 – Pompelmo e limone al naso e poi bocca leggera e delicata ma ben sapida. Finale di caramella charms all’arancio e durone di Pistoia. 90
1999 Olfatto carnoso di arancio giallo candito e bocca della stessa sostanza. Ancora giovane e cangiante, mostra un finale di zagara e ginger da manuale. 91 (servito alla cena: apoteosi di gusto su di un Blu di Corzano e Paterno con confettura di cipolla…)

Château Climens – Barsac
2004 – Scorza candita, canfora e poi sentori di miele d’acacia. In bocca la bothrytis si fa sentire, accompagnata dalle solite note di arancio. Bello il finale.  92
2005 Sentori inediti di maracuja e frutto della passione per un vino prodotto con sole uve semillon. Dominano al palato le note speziate di zafferano e pepe nero. 97
2008- Sprizza di luce e intensità, più dritto e semplice che tropicale, ma la bocca è migliore e riprende la linea minerale, sapida e  screziata di agrumi. 86
2002 – Naso molto minerale e gessoso, delicato al naso. Bocca dolce che nel finale ritrova una bella bothrytis. Non sembra un 2002 ma è comunque molto piacevole. 84

Château Guiraud – Sauternes
2006 – Olfatto finissimo, appuntito e balsamico e bocca di frutta candita e succosa, ben equilibrata dalla mineralità. Nota scura nel finale, quasi di sandalo. 94
2007 – Ginestra e pesca, poi albicocca in confettura bilanciata dai toni balsamici di canfora e mentuccia. Bocca molto marcata dalla muffa, intensa e molto persistente. 95
2008 – Profumi di pesca e fiore di tiglio, palato di cedro candito e pesca sciroppata. Leggero, quasi minerale. 93
2000 – Arancio e canditi con ricordi di nocciole e tostature. Impalbabile al palato ma di grande finezza. 90

Château Rieussec – Sauternes
2002 – Intenso e croccante, in bocca è zafferano e pepe nero: dolcissimo e da aspettare. 97
2003 – Poca bothrys e tanta mandorla e albicocca, con un palato ricchissimo e seducente, davvero esagerato in ricchezza. 88
2006 – Più elegante e affumicato del precedente, con note di pepe, spezie dolci e cannella. Bocca equilibrata con ritorni canditi molto belli. 89
1997 – Profondo e intenso con pennellate di mela caramellata, zafferano, ginger e scorza d arancia. In bocca spinge e conquista, deciso e impetuoso. 91

Seconds Crus Classés:
Château de Myrat – Barsac

2005 – Naso di canfora, incenso e mughetto con una bocca molto fresca stuzzicante, anche se non molto persistente. 88
2006 – Acqua di fiori, resina di pino e mora di gelso, con bothrytis quasi assente al naso. In bocca non è dolcissimo, chiude delicato e con ritorni di muffa ben delineati. 83
2007 – Impatto di agrumi e pepe bianco e un palato semplice ma che promette molto bene per concentrazione e sfumature agrumate già ben definite. 89
2001 – Bothrytis sontuosa e classica del 2001, con note di caramello e mela candita. All’assaggio è grasso, opulento. Vino dal grande avvenire. 93 (incalzante e risolutivo sullo scampo al vapore con ricotta tiepida, arancia candita e grassetti di Cinta senese)

Château Doisy Daëne – Barsac

1991 – Mineralità ben presente con note terziarizzate notevoli di smalto e fiori. Leggiadro e sapido in bocca, si dimostra vino splendido da pasto con ritorni di crema pasticcera e zafferano. 95
2005 – Profumi eterei, appena accennati, non sembra un 2005. L’agrumato leggero riscatta un finale delicato. 85
2006 – Naso che si nasconde tra fieno e fiori di pesco, appena gessoso. Assaggio agrumato e molto dolce, da attendere. 84
2007 – Mughetto, cipria e paglia e poi albicocca e ananas caramellato. Bocca notevole, precisa e dinamica. 94

Château Doisy Védrines Barsac
2002 – Bothrytis forte e penetrante seguita dalle note di arancia sanguinella. Bocca molto tropicale ma sottile e ben equilibrata. 83
2004 – Naso appena chiuso ma bello di glicine, canfora e pepe bianco. Bocca dolcissima ma ben bilanciata e un con finale fresco di agrumi. 95
2005 – Olfatto fine, appena accennato tra sapido e citrino, in bocca è molto bevibile, scorrevole e piccant. 86 (servito alla cena, ottimo sulla crema di pollo con royale di fegatini e tartufo nero)
2006 – Caramella charms al limone e poca bothrys all’olfatto. Bocca delicata, molto easy drink. 92

Château Filhot Sauternes
1998 – Naso che sa di zafferano per poi virare su pancetta croccante e fichi dottati; bocca non dolcissima con un bel finale compiuto. 82
2003 – Profumato di fresco, quasi un moscato, con fiori bianchi e gialli. Palato delicato, anche se l’alcol esce fuori. 85

Château Nairac Barsac
2004 – Poco intenso ma molto candito, bocca molto pesante e calda. 80
2006 – Molto fresco di glicine, robinia e mandorlo. Bocca molto dolce e un filo pesante. 81
2008 – Naso stuzzicante di fiori di campo, tiglio e camomilla. Bocca bella gazzoseggiante e ottimo il finale, da aperitivo godurioso. 87
1998 – Nota caseica e bocca un pó piatta, affumicata e senza dolcezza. Evolve su note di caramello e muffa lieve. 83



Andrea Gori

Quarta generazione della famiglia Gori – ristoratori in Firenze dal 1901 – è il primo a occuparsi seriamente di vino. Biologo, ricercatore e genetista, inizia gli studi da sommelier nel 2004. Gli serviranno 4 anni per diventare vice campione europeo. In pubblico nega, ma crede nella supremazia della Toscana sulle altre regioni del vino, pur avendo un debole per Borgogna e Champagne. Per tutti è “il sommelier informatico”.

28 Commenti

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kenray

circa 13 anni fa - Link

e Luca Gardini rosica! braverrimo Andrea. quando il Mito si manifesta gli altri ammutoliscono. (quanto ti è costata sta piazzata al 4 seasons?)

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Andrea Gori

circa 13 anni fa - Link

sono stato invitato come giornalista...cmq degustazione del pomeriggio 35 euro mentre la cena costava 95 euro, secondo me li valevano tutti!

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alice

circa 13 anni fa - Link

si... è stato un prezzo "politico" il valore di queste degustazioni è inestimabile!!

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Marossi

circa 13 anni fa - Link

Oh, Bothrythis Funerea!

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leo

circa 13 anni fa - Link

Andrea, i miei complimenti per essere riuscito ad analizzare tutti questi vini ! serata e location splendida, mi dicono. Alla cena Vito si è comportato benissimo con i difficili abbinamenti. Immagino comunque che alla fine della serata sia passato un carretto che vi ha caricato ubriachi e vi ha depositato sulla porta di casa.. :-P

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Andrea Gori

circa 13 anni fa - Link

la cena è stata uno spettacolo puro e anche molto istruttiva http://vinodaburde.simplicissimus.it/2011/04/19/a_tavola_con_i_dolci_sauternes_gli_abbinamenti_impossibili/

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Nelle Nuvole

circa 13 anni fa - Link

Devoto-Gorì, tous mes compliments! come degustatore e descrittore, meno come operatore, meno male che non avevi ancora cominciato gli assaggi, già così mi é venuto il mal di mare :) Mi ha fatto paicere rivedere il viso simpatico di Enzo Vizzari, per una volta si é ben guardato di mandare i suoi inviati speciali, ma ha presenziato di persona. Una curiosità: ma il tipo con impermeabile e occhiali scuri sullo sfondo non sarà mica l'Ispettore Kobler in incognito?

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Franklin

circa 13 anni fa - Link

Grazie delle dettagliate note descrittive. Una domanda all'esperto assaggiatore e somministratore: qual è a suo avviso la migliore temperatura di servizio di questi vini? A prescindere dagli abbinamenti. I secchielli di ghiaccio nelle foto sono la migliore valorizzazione? Convenzionalmente si dice che vini dolci e alcolici vanno bene sia a temperature basse che alte... ma questi Sauternes e questi Barsac secondo lei a quale temperatura danno il meglio di sé?

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maurizio rusconi

circa 13 anni fa - Link

anticipato! anche a me interessava la temperatura ideale di servizio. inoltre: è corretta la denominazione Premiere Cru Classè? Yquem non è l'unico fra i 1er Grand Cru? Complimentissimi!!

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Andrea Gori

circa 13 anni fa - Link

si in effetti Yquem sarebbe una classe a sè ovvero Premiere Cru Classé Supérieur , per semplicità l'ho messo "solo" premiere...si fa per capirsi! ;-)

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vinogodi

circa 13 anni fa - Link

...9,78° , approssimativamente...

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Andrea Gori

circa 13 anni fa - Link

Temperatura migliore secondo me tra i 10 e i 12 gradi (ma anche 8-10 per le annate più giovani e fino ai 16 per quelli con qualche anno di affinamento) Le bottiglie erano raffreddate in ghiaccio ma periodicamente tirate fuori e servite appunto intorno ai 10 gradi dai produttori stessi. La sera a cena invece qualche grado in più ma con oltre 100 persone e 12 vini da servire si può capire...

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Massimiliano Montes

circa 13 anni fa - Link

Io li preferisco a temperature mai inferiori ai 14° Sarà un mio gusto personale, ma credo che a temperature inferiori si perda parte del bouquet. E non credo nella tradizionale convinzione che temperature più basse stemperino la stucchevolezza dello zucchero: se il bouquet si apre e diventa più ampio e si riduce la sensazione di freddo sulla lingua il tutto è più equilibrato. Complimenti sinceri con un pizzico d'invidia :-)

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Bernardo Conticelli

circa 13 anni fa - Link

Anche io preferisco e suggerisco di bere i Sauternes con qualche grado in più di temperatura...ottimale sarebbero i 14°C. Sotto si perdono troppe sfumature aromatiche. Però in questo caso tipo di degustazioni con banchi di assaggio e cestelli con ghiaccio è praticamente impossibile per i produttori, pur facendo acrobazie di bilanciamento tra il dentro e fuori la vaschetta, servirli a temperatura ideale; spesso sono un pò troppo freddi.

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vinogodi

circa 13 anni fa - Link

...la temperatura dev'essere tale da rendere l'insieme del vino equilibrato e piacevole , non solo per esaltarne la componente volatile . Grandi dolcezze accoppiate con grandi acidità hanno bisogno di un impatto fresco alla bocca . L'evoluzione sarà il bicchiere a darla , difficilmnete si assaggia a temperature ambientali molto sotto i 20-22 gradi , per cui l'innalzarsi naturale della temperatura del vino nel bicchiere produrrà quello svilupparsi di aromi proprio di questi grandi vini dolci . Chiaramente , più il grado zuccherino aumenta (alcuni Essenzia/TBA/Eiswein/Vinsanto raggiungono , o superano, i 250 g/l di zuccheri) e proporzionalmente l'acidità , seppur in equilibrio fra loro ( equilibrio indispensabile per la serbevolezza) più la temperatura d'impatto dev'essere fresca , senza mai arrivare a quella abominevole da frigo che iberna i terpeni&C. PS: dite quel che volete , 16 gradi per un Sauterne è una cazzata....

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Andrea Gori

circa 13 anni fa - Link

sempre diplomatico ;-)

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Bernardo Conticelli

circa 13 anni fa - Link

Non certo per aprire una sterile polemica sulla temperatura di servizio dei Sauternes...però, quante ce ne sarebbero da dire! Innanzitutto intendiamoci su come misurare la temperatura: è chiaro che se ho un'ora da passare davanti ad un bicchiere, posso tranquillamente permettermi di partire da temperature più basse e poi aspettare che si alzino gradualmente col tempo. Ma non si intende certo questo per temp di servizio! Intendendo invece la temp ideale a cui assaggiare il vino, sottolineo che i Sauternes non hanno certo tenori zuccherini e acidità di altri vini come i Tokaji Aszù & company che tu citavi, ma stanno normalmente sui 130 gr di zucchero e 4 gr/l di acidità (i Tokaji Aszù Essencia, che cmq non servirei egualmente a 10-12°C, hanno tranquillamente oltre 200/250 gr di zucchero e acidità spesso intorno a 10 gr/l.Vini completamente differenti). E cmq se non sei convinto della temperatura di servizio di Sauternes a 14°C, ti consiglio di provare a chiedere cosa ne pensano i produttori di Sauternes stessi in proposito. Ti potrei fare una lista molto lunga di nominativi (tra i Ier Cru Classé), tu vai li e digli che i loro vini li godi appieno a temp intorno a 10-12°C e vediamo cosa ti dicono. Io rimango alla finestra di casa mia ad ascoltare le urla che da Sauternes arriveranno a Firenze :)

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vinogodi

circa 13 anni fa - Link

..non c'è problema , guarda , assolutamente . Se leggi vecchie retroetichette di Barolo , alcuni produttori consigliavano la temperatura di servizio a 22-24 gradi , quindi ogni sciocchezza ha giusta patria fra chi ama parlare di vino . Penso sempre all'esperienza personale di ognuno che porta a fare determinate riflessioni e non sempre l'autoformazione "per sentito dire" o per l'ottima conoscenza dello strumento informatico e del web...

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vinogodi

circa 13 anni fa - Link

..16 gradi per un Sauterne? Seppur anzianotto? ...mmmmmmhhh.... mi sa che qualche altra bicchierata di vini dolci sia duopo ...

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Tommaso

circa 13 anni fa - Link

Ma dovevate annunciarcelo prima!

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Fabio Cagnetti

circa 13 anni fa - Link

Complimenti, Andrea. Questi sono vini davvero ostici da degustare in serie, specialmente le annate giovani, ma nelle tue note leggo concentrazione e messa a fuoco. Sui vini che ho avuto occasione di assaggiare mediamente mi ritrovo, mi stupisce la performance di Doisy-Daëne 1991, che non ho mai bevuto e a cui sulla carta avrei dato le speranze di una palla di neve all'inferno. P.S. Botrytis si scrive come l'ho appena scritto, così, per la precisione.

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Andrea Gori

circa 13 anni fa - Link

grazie fabio, assaggi fatti in piedi con un bicchiere in mano e l'iphono nell'altro, meno male che passavano vassoi con macarons al foie gras e crostini al tartufo...e c'era Fiorentina-Juve allo stadio quindi la città e il Four Seasons erano come avvolti in una ovatta dorata, si lavorava bene!

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Massimiliano Montes

circa 13 anni fa - Link

Una domanda ho da fare al talentuoso Andrea Gori (o a chi mi vuole rispondere): ma la differenza economica tra uno Château D’Yquem ed uno Château Guiraud.... vale la pena di spenderla? Cito questi due perchè sono quelli che ultimamente ho assaggiato, e devo dire che lo Château Guiraud non mi ha affatto deluso. Pur costando una cifra meno.

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vinogodi

circa 13 anni fa - Link

...a) Non c'è questa gran differenza che il prezzo farebbe supporre ... ma la differenza c'è... b)Si , vale la pena di spenderli . Non vale la pena se contestualizzato con tante SGN alsaziane che costano meno o uguale o con alcuni Krukki che costano di più ma sono anche più buoni...

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Giovanni Solaroli

circa 13 anni fa - Link

Ciao Mass, anni luce orsono trascorsi qualche giorno assaggiando Sauternes, Barsac e Monbazillac e, secondo i miei gusti, Yquem stacca da tutti. Tieni però conto che Yquem l'ho assaggiato due volte in tutto e non ricordo le annate. Guirad invece l'ho bevuto più volte e di varie annate ma a me resta sempre impresso Yquem. Certamente il "vigneto Yquem e il relativo Castello che domina l'area sono mirabili. Facendogli la tara alla "suggestione" indotta dalla critica, forse la differenza al bicchiere diminuisce. In ogni caso è compito arduo scegliere tra Monica Bellucci e Claudia Cardinale dei bei tempi o, l'equivalente per le femminucce, tra Kenray e Tomacelli. 'notte.

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Massimiliano Montes

circa 13 anni fa - Link

Kenray è bello come Tomacelli??? Non lo avrei mai immaginato...

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Nelle Nuvole

circa 13 anni fa - Link

Solarolo, hai giocato sporco, primo perché hai riesumato la parola "femminucce" che insieme a "maschietti" dovrebbe rimanere chiusa in soffitta. Secondo perché ci hai messo di fronte ad una scelta difficilissima, si può sceglliere una Terza Via?

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Giovanni Solaroli

circa 13 anni fa - Link

Azz, mi si è aperto l'abbaino del solaio...Beh, ci sarei io ma sarebbe una scelta molto "understatement".

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