Rizzi e una batteria di Barbaresco da strapparsi le mutande

di Alessandro Morichetti

Siamo a Treiso, spicchio di Langa in cui scoprire realtà fuori dalla compagnia di giro delle cantine sovraesposte. Rizzi, per esempio: 35 ettari di vigna per 60.000 bottiglie, vendute all’estero per l’80%. Prima vinificazione nel 1974 per mano di Ernesto Dellapiana, tornato nelle Langhe da Torino con sua moglie. Oggi, babbo in campagna e nuove leve tra cantina e commercio: il figlio Enrico è laureato in storia (con tesi sul Barolo) ed enologia con deleghe artistiche di cantina, la primogenita Jole in scienze della formazione con specializzazione sul campo in marketing, amministrazione e pubbliche relazioni. Accanto alla fragranza di chardonnay, dolcetto e barbera vinificati in acciaio, a stupire è una stellare batteria di Barbaresco. 3 i cru piantati a nebbiolo su cui operano i Dellapiana: Rizzi (praticamente un monopolio aziendale) con i vigneti del Boito, Nervo con il vigneto Fondetta e Pajoré.

Un assaggio focalizzato prevalentemente sull’annata 2006 (a listino ci sono 2005, 2006 e 2007, ad eccezione del Boito per l’ultima) racconta mano sicura, fedeltà ai cru e prezzi da mettere mano al portafogli prima che il gallo canti. In cantina, Barbaresco (Rizzi) a 16 euro, Nervo “Fondetta” e Boito a 20, Pajoré a 22. Qualche euro in più in enoteca e bottiglia da ordinare senza se e ma quando il ristoratore di turno è lungimirante.

Barbaresco | Annata 2007 espressiva e pronta su note di pesca, petali e liquirizia. L’attacco in bocca è diretto e avvolgente, scorrevole il sorso, saporito il finale. Un vino godibile. 88+. La versione 2006 ha un naso più delicato e un sorso sempre pieno ma sottilmente più sfumato e gratificante. 90

Barbaresco Nervo “Fondetta” 2006 | Da uno dei cru più importanti di Treiso, austero su rimandi di terra, cuoio e prugna. In bocca è articolato e il centro bocca snello va a braccetto con un tannino fitto, a corredo di un finale lungo e persistente. Per alcuni rappresenta al meglio il lato femminile del nebbiolo da Barbaresco. Ammazza che buono. 92

Barbaresco Rizzi “Boito” 2006 | Dalla vigna omonima, ha un naso strepitoso di violetta, bon bon, liquirizia, prugna e rosa passita. Bocca mascolina, tannino baroleggiante, presenza vigorosa e armonia delle componenti conferiscono vigore e compattezza notevoli. Da comprare, bere, aspettare, fare quel che vi pare. 95

Barbaresco Pajoré 2006 | Da un appezzamento di 3 ettari di recente acquisizione, vinificato a partire dal 2004. Naso balsamico e mentolato su eucalipto ed erbe officinali, amaretto; in bocca l’attacco è pieno e voluminoso, lo sviluppo ampio ma con un pizzico di dettaglio in meno. Piacevoli rimandi di liquirizia sul finale. 91

Grandi Barbaresco a prezzi modici e una Vendemmia Tardiva da uve moscato – Frimaio 2006 – che stupisce per eleganza della nota muffata, ottenuta solo in poche annate, e finezza del bagaglio tropicale di litchi, frutto della passione e arancio candito. Denso e non stucchevole, tutto ti aspetteresti tranne che bere uva moscato così ben elaborata (dal cru Manzola più 10 ettari a Neviglie): mezzina in enoteca a 20 euro, tanto per dire. Serve altro?

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Alessandro Morichetti

Tra i fondatori di Intravino, enotecario su Doyouwine.com e ghost writer @ Les Caves de Pyrene. Nato sul mare a Civitanova Marche, vive ad Alba nelle Langhe: dai moscioli agli agnolotti, dal Verdicchio al Barbaresco passando per mortadella, Parmigiano e Lambruschi.

12 Commenti

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Franco Ziliani

circa 13 anni fa - Link

grandi vini a casa dei carissimi amici Dellapiana Alessandro, ma, mi raccomando, le mutande, tienile a posto... Hai provato anche il nuovo, sperimentale, metodo classico?

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Alessandro Morichetti

circa 13 anni fa - Link

Assaggiato, eccome. Non male come prima prova ma, accanto ai Barbaresco, è un altro campionato ;-).

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zakk

circa 13 anni fa - Link

rizzi è una sicurezza. provare anche cascina delle rose, please

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Marco De Tomasi

circa 13 anni fa - Link

Rizzi non lo conoscevo, ma riparerò. Confermo bontà di Cascina delle Rose.

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Luca Cravanzola

circa 13 anni fa - Link

Vini in continua progressione, annata per annata. Azienda da seguire senza dubbio alcuno... per me lo stacco da Cascina delle Rose (visto i commenti sopra) è netto. Ennesimo "Bravo'" a Enrico e Jole

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Mario Crosta

circa 13 anni fa - Link

Il Barbaresco e' il vino piu' buono del mondo. Comprarlo, metterlo in cantina nel posto piu' inaccessibile che c'e', dimenticarsene e lasciare che se lo scoprano un bel giorno i nipoti. Benediranno i nonni! Ma se fate i maledetti e ve ne bevete prima qualche bottiglia, negandola a quelle vostre prossime creature, una su due io vi perdono. Ma scoprirete che l'ultimo bicchiere e' sempre piu' buono del primo e vi pentirete da soli di averle aperte.

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Francesco Amodeo

circa 13 anni fa - Link

Concordo. Grandi vini, belle persone, prezzi commoventi. Aggiungo che per me Pajorè 2007 è nettamente il miglior Barbaresco dell'annata che abbia finora assaggiato.

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paolo

circa 13 anni fa - Link

Concordo sulla bontà dei vini di rizzi. Un solo dubbio 60 mila bottiglie per 35 ettari fa circa 1700 bottiglie a ettaro. Non sono decisamente un pò poche?

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Alessandro Morichetti

circa 13 anni fa - Link

Una parte importante delle uve viene venduta come vino sfuso, tutto torna.

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Simone Maglioni

circa 13 anni fa - Link

;-))

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paolo

circa 13 anni fa - Link

ah ok grazie mille

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Alessandro

circa 12 anni fa - Link

grandi vini,gran onestà dei prezzi,grandi persone.Consiglio anche di andarli a trovare,hanno due graziosi appartamenti adiacenti alla cantina.Consiglio di provare anche Frimaio passito 2006 e nuovo extra brut 2008 (sboccato da 5 mesi):mertavigliosi!!!!!a parte in oltrepò pavese,trovatemi se ci riuscite una bolla così a 14€.Chapeau.

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