Relax | Un sigaro per il toscano “maledetto”

di Terry Nesti

Si avvicina l’estate (oddio un poco a pezzi e bocconi, oggi giornata di pioggia), e la degustazione della domenica si fa meno alcolica, fa caldo! Che fare? (se lo chiedeva anche Lenin ad inizio novecento, su dubbi ben più importanti, ma ad ognuno il suo) Io non ho dubbi e opto per una buona birra artigianale italiana per accompagnare il mio relax post prandiale, dal mio portasigari estraggo il nuovo nato in casa Toscano, uno stortignaccolo dedicato all’artista italiano più famoso all’estero, quel maledetto livornese di un Modigliani.

Il personaggio è indubbiamente accattivante ma anche il sigaro non scherza, al naso ci coglie alla sprovvista subito con una nota di legni dolci che non ci attenderemmo, al tatto è morbido e vellutato, di colore chiaro e con venature sottili, poca resistenza all’accensione, buona combustione e cenere chiara e compatta. In bocca vengo sorpreso piacevolmente da un contrassegno dolce e fiorito che non credevo possibile, la lavorazione del tabacco Kentucky per mezzo di un fire cured effettuato attraverso l’utilizzo di legni da frutta gioca su annotazioni inattese che rimandano a paesi più caldi, al mediterraneo profumato d’estate. Anche la scelta di utilizzare una doppia fermentazione del tabacco si avverte in maniera concreta nell’attenuazione della forza all’interno di un corpo mantenuto pieno.

E’ un sigaro che non riesco a vedere con i super alcolici, troppo fine e elegante per una grappa, al massimo si potrebbe provare con un’acquavite di frutta, ma birra e champagne mi sembrano gli abbinamenti migliori. Adesso che il sigaro è acceso stappo la bottiglia scelta: Extra brune del birrificio Maltus Faber; al naso note di tostatura, frutta secca e soprattutto liquirizia, al bicchiere risulta di un colore marrone scurissimo, con poca schiuma. In bocca la prima sensazione è leggermente acida, ma si stempera subito con presentimenti quasi da stout che virano in note di prugna secca, ancora tostato e liquirizia, e un ottimo amaro finale ben bilanciato nel corpo della birra.

Nell’abbinamento i due prodotti non si fanno mancare nulla, le note si miscelano in una serie di ossimori apparentemente irrisolvibili: caldo – freddo, dolce – amaro, tostato – fiorito, frutta secca – fico fresco. La giornata è calda, nonostante la pioggia, ma il sigaro mantiene una temperatura ideale del fumo in bocca, la birra sui 12 gradi rinfresca il palato ma annida le sue volute nella parte finale della bocca, il sigaro avanza e cresce di corpo mentre la birra lo accompagna grazie alla maggiore temperatura, fino a quella morte a tre quarti che per me rappresenta l’optimum nella degustazione del sigaro e che soprattutto accompagna alla fine la bottiglia.

2 Commenti

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Cattamax

circa 14 anni fa - Link

Strepitoso, un post che non avrei mai pensato di trovore da queste parti, l'abbinamento toscano / birra artigianale o toscano / vino non mi ha mai esaltato fino ad ora o per meglio dire non sono mai stato capace di trovare soluzioni piacevoli che mi convincessero. Appassionato di toscani prendo appunti e ti ringrazio.

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Antonio Tomacelli

circa 14 anni fa - Link

Prova a cercare nel nostro motore di ricerca le parole birra+sigaro...

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