Relax | Il Milionario del Perù e il Toscano Antica Riserva

di Terry Nesti

Immagine 5I veneti sono mercanti, esploratori e grandi bevitori fin da Marco Polo. L’amico Fabio Rossi racchiude in sé tutte queste sfaccettature con in più una devozione maniacale nel segno della ricerca e della passione. Suo padre prima di lui girava il mondo per portare ai nostri palati nuove sensazioni nel mondo dei whisky e dei rum. Con alle spalle questa grande eredità e aggiungendo da parte sua una sconfinata passione per ciò che è buono, Fabio si è spinto fino in Perù per farci conoscere un grande rum: Il Millonario.

Lo zucchero, dolce base del rum, cresce nelle pianure del Perù nella stessa straordinaria varietà coltivata secoli prima dagli Inca. Per produrre questo rum si comincia con un’attenta selezione del raccolto di canna e con l’estrazione del suo dolce contenuto. Una selezione di lieviti di antica tradizione trasforma la melassa in alcool conservandone il più possibile fragranze e aromi. Dopo una lenta fermentazione, il mosto è pronto per essere distillato da antichi alambicchi a colonna: un’attrezzatura tradizionale capace di concentrare il tenore alcolico e le essenze per darci una bevanda vigorosa ed esaltante. Poi il rum va a riposare per anni in botti di rovere americana secondo un sistema “solera”, assorbendo i profumi del legno e cedendo ogni asperità. E’ poi il naso dell’assemblatore a donarci lo spettro più o meno ampio di queste vere e proprie opere d’arte del gusto.

La versione che ho a disposizione è quella denominata XO, il blend arriva da botti selezionate che hanno riposato fino a vent’anni, e nel bicchiere esprime profumi di frutta candita, cacao, chiodi di garofano e persino spruzzate di cocco.

L’abbinamento che ho scelto è con un sigaro italianissimo come l’Antica Riserva. La scelta può apparire strana ma per la fluidità del tiraggio e per il suo gusto equilibrato e morbido eppur corposo e appagante mi è sembrata la migliore davanti a questo gigante dei rum. L’Antica Riserva ha un grosso difetto: per esprimere il meglio di sé deve essere in ottima forma. Deve essere un sigaro condizionato e il mio viene da un anno nel cabinet dove ha ripreso la sua umidità originale, accrescendo le proprietà sensoriali con l’invecchiamento.

Già in mano presenta una bellissima espressione tattile (un misto di cuoio e velluto); in bocca, appena acceso, non esplode ma si innalza in una lenta e quasi impercettibile escalation, fra note di legno e sentori lievi di torba. In abbinamento con il rum il palato è avvolto da note quasi burrose, la bocca è piena, emergono sentori di caramelle inglesi, cioccolato e uva passa, con un contrasto di frutta secca tostata che si avvicina molto ad un burro d’arachidi. Nonostante tutta questa complessità di sensazioni è sorprendente notare come il finale sia pulito e non eccessivamente allappante e il contrasto fra dolce ed amaro si sia rivelato nel segno dell’orientale Wu wei.

3 Commenti

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freddy

circa 14 anni fa - Link

Buongiorno a tutti, sembra interessante questo Rum che personalmente non conosco e di cui non ho ancora visto in giro la bottiglia. Da come viene descritto pare abbia affinita' con lo Zacapa,che tanto successo ha riscontrato..(non al mio gusto pero') Lo provero' appena possibile

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Maurizio

circa 14 anni fa - Link

Concordo con il giudizio sullo Zac. Il rum non è il mio veleno preferito, anche per la sua estrema varibilità "etnica" che non è gradita al mio palato. Nella fattispecie l'XO mi sembra sopravvalutato, specie se a fine pasto te ne fanno pagare un bicchierino al prezzo di una buona bottiglia ..

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RAMPAVIA

circa 14 anni fa - Link

Ancora un intrigante abbinamento bacco/tabacco. Il rum è il compagno preferito degli habanos anche per ragioni geografiche ma vedo che anche un buon toscano (in questo caso Antica Riserva) se opportunamente "condizionato" può soddisfare la bisogna. Quando azzarderete il triangolo bacco/tabacco/venere? Forse l'avete già fatto e mi è sfuggito?

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