Relax | China Santa Maria Novella e Antico Toscano

di Terry Nesti

Varcare le porte dell’antica Officina Profumi di Santa Maria Novella è un’esperienza mistica in sé: attraversato il bel corridoio si salgono alcuni scalini e si accede a un’ampia stanza. Le pareti sono attrezzate con pesanti e antiche vetrine di legno e tutto intorno si spande un arcobaleno di profumi, siamo entrati in un reame mistico e laico allo stesso tempo. L’Officina Profumo Farmaceutica di Santa Maria Novella lega le sue origini ai frati domenicani che nel 1221 iniziano la costruzione del loro convento alle porte di Firenze. Il 1612 rappresenta l’anno della fondazione ufficiale, quando il Granduca di Toscana volle che fosse aperta al pubblico come “Fonderia di Sua Altezza Reale”. I frati iniziano così ufficialmente la loro attività commerciale vendendo direttamente i loro prodotti curativi ed “effimeri”.

Oggi le Acque di Colonia e le numerose altre preparazioni della Antica Farmacia, sono racchiuse come gioielli in uno scrigno, nelle sale della storica sede di Via della Scala in Firenze. Ma noi non siamo qui per parlare di profumi ma dell’Elisir di China, antico liquore a base di estratto di corteccia di China calissaia, pianta di origine peruviana conosciuta per le sue proprietà febbrifughe. Si raccontano molti aneddoti sulla china, uno dei più curiosi riferisce che la moglie del Viceré del Perù guarì dalla febbre malarica proprio grazie alla polvere di china. La polvere del Cardinale o polvere di china, fu usata per curare Luigi XVI di Francia, colpito da febbri maligne.

La bottiglia si presenta nella più classica tradizione farmaceutica, squadrata e con un etichetta azzurrina. L’incontro con il sigaro non può essere che con l’Antico Toscano, il sigaro preferito dall’attuale titolare della SMN. L’Antico non è consigliabile ai neofiti, è un sigaro rude e con sapori marcati, note piccanti e affumicate lo contraddistinguono e il Kentucky della fascia di provenienza Nord Americano, gli dona la forza e il gusto inconfondibile. Chi è arrivato a questo prodotto raramente torna indietro. L’incontro con la china si gioca su un fattore di equilibrio dove il dolce iniziale del liquore si esalta a contatto con il sigaro per poi stemperare in un amaro piacevolissimo di spezie e legni.

Al palato la sensazione di apertura è donata dalle note balsamiche quasi mentolate, screziate da liquirizia e un velo di chiodi di garofano, a cui il sigaro aggiunge del pepe e retrogusti tannici. Un bell’incontro fra due eccellenze storiche toscane, un matrimonio fra prodotti che ormai hanno secoli di vita e storia e che rimandano alle buone tradizioni di un tempo.

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