Podere Marella e gli autoctoni felici sul Lago Trasimeno
di Andrea GoriUn tempo, nel lago Trasimeno in Umbria c’erano le anguille. Un tempo. Poi sono scomparse e ritornate solo con la reimmissione. A ben vedere, il conflitto tra specie autoctone e “straniere” vale anche per gli specchi d’acqua dolce. I gamberi americani, per dirne una, sono molto più rossi, feroci e grossi dei nostri, una specie non voluta ma infestante che ha quasi spinto all’estinzione quella indigena. Tutto il mondo è paese e anche la natura non fa eccezione. Un pò come il merlot col sangiovese in Toscana, verrebbe da dire, o come lo chardonnay col grechetto in Umbria, tanto per restare in zona. Per fortuna, ogni tanto il senso del luogo si prende una bella rivincita.
Dell’azienda Podere Marella non sapevo assolutamente nulla, men che meno l’esistenza. Ammetto che ad attrarmi è stato il nome dell’etichetta – Godot, come il “protagonista” della più famosa opera teatrale di Samuel Beckett – scovata per caso nella carta dei vini di un ristorante di Castiglione del Lago e segnalata come bio. Ora che va di moda, ordinare bio è quasi un rischio perché non sai cosa può capitare nel bicchiere, soprattutto non conoscendo il prodotto. Stavolta non è andata bene, è andata benissimo. Laddove lo chardonnay ancora spadroneggia (dal Castello della Sala in giù), il grechetto è ridotto al ruolo di comprimario. Non in questo Godot 2008 Bianco igt – con taglio minoritario di trebbiano – bevuto a lume di candela. Naso austero di incenso, camomilla, tiglio in fiore, pesca matura e ginestra. In bocca morde col classico tannino del grechetto e soddisfa con beva dissetante e chiusura amarognola che va da Dio sul pescato d’acqua dolce. Convinto dal bianco, ho comprato una bottiglia del Godot 2006 Rosso Umbria igt, orgoglioso sangiovese 100% bio. L’assaggio in camper, sul calar della sera e con i bimbi strepitanti attorno al polpettone ripieno di uovo sodo, è stato quantomai vero e stimolante.
Il vino ci rapisce di forza e racconta di colline dolci ma non troppo, di quel polmone verde al crocevia di tante regioni del centro-Italia. Partendo dalla fine, annoto bella sapidità e tannino irruento e un filo scomposto ma baldanzoso nel restituire note di frutta rossa corredata da un balsamico quasi mentolato. Dosaggio del legno forse ancora da calibrare ma interpretazione del sangiovese originale – tanto per i canoni umbri quanto per quelli toscani – e dotata di lunghezza, pulizia e freschezza impreviste. Annotazione a margine: bottiglia bruciata nello spazio di un polpettone, quando i bimbi lasciano la tavola in cerca di altre avventure rimane giusto l’ultimo bicchiere, da sorseggiare sorridendo per la felice scoperta.
Podere Marella
Loc. Ferretto
06061 Castiglione del Lago (PG)
Tel/Fax: +39 075 9659028
Mob: +39 3339078396
2 Commenti
Antonio
circa 14 anni fa - LinkVini a volte interessanti, altre molto meno... però da seguire con attenzione! Fai bene a parlare dei gamberi killer, è uno scempio taciuto da tutti, che ha distrutto la razza autoctona e creato un sacco di problemi alla biodiversità del lago (stessa cosa successa anche al lago di Chiusi)
RispondiAndrea Gori
circa 14 anni fa - Linkla storia dei gamberi mi è rimasta impressa fin dai tempi dell'università, stavo insieme ad una ricercatrice che passava le notti sui fiumi dell'appennino a controllare il disatro ecologico che stavo succedendo
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