Piaceri distillati | Passion fatal per la pesca di Saturnia

di Terry Nesti

pescheSu uno splendido declivio orientato a sud, vicino a Montecosaro (MC), fanno bella mostra di sé oltre 10.000 piante di pesco, di una varietà molto particolare e pregiata chiamata Pesca Saturnia. Sembra quasi un ordinato vigneto, con le piante basse e con una caratteristica disposizione a Y, che rende il paesaggio ordinato e geometrico. Purtroppo siamo a febbraio e posso soltanto immaginarmi lo spettacolo di marzo e aprile con i fiori in boccio a dare un tocco di rosa a tutta la vallata, posso solo fantasticare intorno agli odori e ai sapori che si potrebbero assaporare fra maggio e giugno, il periodo di raccolta di questo splendido frutto.

Ma un’occasione di degustazione sensoriale mi è offerta da un acquavite realizzata tramite la distillazione delle sole pesche senza aggiunta di lieviti o zuccheri, lasciate a fermentare denocciolate in contenitori di acciaio prima di procedere alla distillazione in alambicco. L’acquavite, Passion Fatal è il suo nome, lambiccata dalle distillerie Collesi di Apecchio (PU), trasmette fedelmente i profumi della frutta, che percepiamo inequivocabilmente alla bocca e al naso, appena la assaggiamo; non è ancora in commercio (se non in alcuni ristoranti delle Marche) ma speriamo a presto di poterla assaggiare tutti.

Io me la sono degustata all’aperto, davanti a quel paesaggio da sogno di Montecosaro, con la neve, alle nostre spalle, in lontananza verso gli appennini umbro marchigiani. Ci siamo divisi due Garibaldi a metà, io, il proprietario delle Pesche e ideatore dell’acquavite Marco Eleuteri e altri due amici, e con il sigaro in bocca e quattro bicchieri improvvisati in mano abbiamo brindato, con il freddo pungente, al sole che stava calando.

DSCN0040Non è assolutamente un prodotto banale, non pensate alle varie grappe alla frutta dei paesi slavi, qui siamo sul terreno del calvados, con fragranze nobili e non offensive, si contrappone in maniera fiera al carattere maschio del sigaro ma è come una bella innamorata un poco ritrosa, che si concede con continenza e piacere allo stesso modo; la lingua non viene “verniciata” dagli aromi, ma accoglie la fusioni degli effluvi in un contrasto di dolci e amari, quasi contemporanei, come veloci stoccate di un fioretto. Il Garibaldi, con i suoi tabacchi campani, dona note di legno che diventano quasi dolci a contatto con l’acquavite (legno di rosa, sandalo?), lasciando al palato un gusto intenso ma non troppo carico.

Un ottimo modo di brindare alla fine di una splendida giornata.

1 Commento

Commenta

Sii gentile, che ci piaci così. La tua mail non verrà pubblicata, fidati. Nei campi segnati con l'asterisco, però, qualcosa ce la devi scrivere. Grazie.