Non spenderò altri 550 euro per Le Clos Saint Hilaire 1996 di Billecart-Salmon

di Cristiana Lauro

Che delusione! 550 euro per Le Clos Saint Hilaire 1996 di Billecart-Salmon sono veramente troppi. Mi sovvengono alcuni Champagne dello stesso grande millesimo che gli tengono testa senza fatica. Pinot nero 100%, Clos Saint Hilaire, la perla della maison, si presenta nel bicchiere con un colore piuttosto carico, deciso e brillante. Al naso, cui non manca un sentore evolutivo, ci sono crosta di pane per lieviti evidenti, ma anche legno di sandalo, buccia di cedro e salvia con una lieve nota balsamica.

La bocca è molto strutturata e di carattere deciso. Perfettamente rispondente al naso è evoluta e fatica a mantenere l’eleganza promessa. Frutti esotici e ancora il cedro che accompagna una sottile speziatura. Buona acidità. Il vino è complessivamente armonico e gratifica l’assaggio con lunghezza e persistenza. Non ha però classe né la minima finezza, e credo si ponga modelli di riferimento irraggiungibili con questi presupposti. Al mio secondo assaggio dico che non ne vale la pena, a quel prezzo mi aspetto più di una gioia in bocca.

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Cristiana Lauro

Cantante e attrice di formazione ma fortemente a disagio nell’ambiente dello spettacolo, che ha abbandonato per dedicarsi al vino, sua più grande passione dopo la musica. Lauro è una delle degustatrici più esperte d’Italia e con fierezza si dichiara allieva di palati eccellenti, Daniele Cernilli su tutti. Il suo sogno è un blog monotematico su Christian Louboutin e Renèe Caovilla, benchè una rubrica foodies dal titolo “Uomini e camion” sarebbe più nelle sue corde. Specialista di marketing e comunicazione per aziende di vino è, in pratica, una venditrice di sogni (dice).

28 Commenti

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Adriano Aiello

circa 12 anni fa - Link

Lo volevo aprire a pranzo... Poi ho preferito l'idrolitina. Ma ci ho messo dentro il sandalo:)

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suslov

circa 12 anni fa - Link

sorry ma non ci vuole un genio per capire che un vino non vale 550 euro. nessun vino li vale.

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Cristiana Lauro

circa 12 anni fa - Link

Certo che non ci voleva un genio, altrimenti lo avrebbero chiamato, invece bastavo io. Non sono d'accordo e non amo i pregiudizi su nulla, nemmeno sui prezzi. A seguire il tuo ragionamento ci sarebbe da perdersi nei meandri dei ricarichi e dei margini su molti altri prodotti che consumiamo e con minor godimento. Se sapessi quanto costano all'origine la maggior parte dei prodotti che utilizzi ogni giorno, ti metteresti le mani nei capelli, se li hai. :-). Se conoscessi i prezzi all'origine dei farmaci di utilizzo comune, capiresti che da anni intossichi il tuo fegato per pagare ore di spot pubblicitari. Saponi? Creme di bellezza per signora e,da ultimo, per signori? Il pane? Il biologico del supermercato? L'abbonamento allo stadio? Una bella macchina che si svaluta nel primo anno di vita come null'altro? Una bottiglia da 500 euro non e' di uso quotidiano, se fai la somma di quello che consumi quotidianamente che ha ricarichi simili a quelli di certi vini, non puoi non essere persuaso di quanti soldi ti faccia fregare senza il minimo piacere come ricompensa. Talvolta qualche bottiglia molto costosa ti regala una gioia. Quindi succede che valga il prezzo che costa. E se non posso permettermela non la bevo e vivo ugualmente bene...insomma, un po' mi girano i coglioni.

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Andrea

circa 12 anni fa - Link

Ognuno è libero di fare come crede, e concordo che ci siano spese ben più inutili di questa. Ma allo stato attuale, non me la sento ancora di spendere tanto per una bottiglia....più avanti chissà, non do mai nulla per scontato... ;)

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Michele Biscardi

circa 12 anni fa - Link

non voglio fare il nazionalista ma ci sono tanti bellissimi metodi classici ITALIANI a prezzi veramente competitivi!!!! Però c'è da dire che li ha li spenda come meglio crede...in un vino...in una macchina...in prodotti di bellezza...e, per vivere un pò meglio, anche in medicinali...perché no!

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Totò

circa 12 anni fa - Link

Le jeux sont fait.

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Vittorio Vezzola

circa 12 anni fa - Link

Io di Billecart amo la Cuvée Elizabeth ed il brut e rosé senza annata sono molto buoni. Il Clos non l'ho mai assaggiato, sulla qualità non mi posso pronunciare, certo se venduto in enoteca l'hai pagato un po' caro.

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Il Guardiano del Faro

circa 12 anni fa - Link

Concordo sul brut e il rosé, due passe partout dal buon q/p tutto sommato. Ma Cristiana non scende a questi livelli terreni con facilità ;-)

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Vittorio Vezzola

circa 12 anni fa - Link

Il mio era un commento generico sullo stile della maison, per Cristiana, ça va sans dire, al massimo i non millesimati possono servire come sali da bagno o per i ghiaccioli.

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Alessandro

circa 12 anni fa - Link

concordo e sottolineo anche la cuvèe Nicolas Francois, che nel millessmo 1998 la trovo fantastica (non da 550 xò, ovviamente)

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Alessandro

circa 12 anni fa - Link

ops...non avevo letto il commento sotto, evidentemente non la vediamo (gustiamo) uguale

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Il Guardiano del Faro

circa 12 anni fa - Link

Ma neppure le ultime due Nicolas François (sempre 1996) mi hanno particolarmente emozionato, ( a 100 euri ), e allora non ci abbinato nessun pezzo musicale. Ci ho messo due gocce di framboise e ci ho fatto un bel kir royal. Ecco!

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Gianni Ruggiero

circa 12 anni fa - Link

Framboise?Kir royal?

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Il Guardiano del Faro

circa 12 anni fa - Link

Si, invece del classico cassis preferisco la creme de framboise per fare il kir royal.

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Gianni Ruggiero

circa 12 anni fa - Link

Pour parler,se preferisco la vodka alla tequila lo chiamo margarita,le parole sono importanti,senza offesa.

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Il Guardiano del Faro

circa 12 anni fa - Link

Hai ragione, trattasi per la precisione di Kir Imperial e non solo Royal

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massimo sacco

circa 12 anni fa - Link

sei un mito roberto!!!!

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Fabio Cagnetti

circa 12 anni fa - Link

Anch'io ho trovato deludente il Clos St.Hilaire 1996, ma è possibile che sia solo tremendamente indietro. Fruttone maturo e poco più, scontroso, crudo, poco decifrabile. Un bimbo in fasce, tuttavia. Anche se è vero che i miei li ho ceduti. Il fatto che non sia dosato lo rende particolarmente difficile da approcciare in gioventù, ed essendo il 1995 la prima annata prodotta non sappiamo veramente dove andrà a finire. In questo momento il 1998 si esprime meglio dei millesimi che l'hanno preceduto, ma mi rendo conto che l'esborso è importante, anche se una frazione di quello richiesto da Bollinger VVF (il mio preferito fra i tre, ma anche l'unico che è possibile assaggiare maturo) e soprattutto Clos d'Ambonnay. In generale la maison mi piace, sono vini di notevole eleganza e grande longevità, il Blanc de Blancs 1990 è uno dei migliori 1990 in assoluto e probabilmente il più giovane e meno ossidato della sua categoria.

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Rossano Ferrazzano

circa 12 anni fa - Link

Fabio, un'idea del prezzo di questo vino presso l'importatore al netto dell'IVA? Ho la sensazione che i 550 euro di cui si parla possano essere il prezzo del vino al ristorante, che per tenere un'etichetta come questa non sarà certamente una trattoria qualunque. In ogni caso mi pare abbastanza chiaro che la Champagne sia la denominazione che più di ogni altra riesce a farsi pagare sul mercato un sovrapprezzo dovuto al marchio, alla fama della singola etichetta e alla generica riconoscibilità come prodotto di lusso di tutto il mondo del vino. Con le c.d. cuvée prestige (che si chiamano appunto "cuvée prestige", non "cuvée qualité") rimanere scottati all'atto della degustazione un certo numero di volte ogni cento, sopravvivere e poterlo raccontare agli altri adepti della setta fa parte del gioco.

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Francesco Annibali

circa 12 anni fa - Link

MI garba parecchio il rosè n.m., il brut certe volte mi piace, altre non riesco a mettere da parte quel carattere freddo e troppo "disegnato". Ad ogni modo metto BS tra quelli che non amo, insieme a selosse e soprattutto quello che fa i vini duri come le pietre reputatissimo che non ricordo il nome

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Francesco Annibali

circa 12 anni fa - Link

Larmandier Bernier. 'noo reggo

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Andrea Gori

circa 12 anni fa - Link

ma perchè ti ostini a bere il il Terre de Vertus, secondo me è molto meglio il Tradition ad esempio

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Francesco Annibali

circa 12 anni fa - Link

ma conosco anche il tradition. sono vini chiaramente di alto livello, ma non mi piacciono

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Fabrizio pagliardi

circa 12 anni fa - Link

Posso chiederti il perché, cosa non ti piace?

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Davide

circa 12 anni fa - Link

beh io il 96 lo trovo a 250 euro. quindi se lo vuoi riprovare !

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Cristiana Lauro

circa 12 anni fa - Link

No, non darti pena, mi e' stato offerto e comunque non e' mia costumanza scegliere i canali preferenziali. Un conto e' accettare un invito, altro battere strade parallele, no? :-) Pero' se me lo rioffrono scelgo qualcos'altro a 'sto giro. Comunque il prezzo l'ho verificato in due scaffali di Roma con ricarichi in linea con la media in citta'. Grazie!

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Sebastiano CC

circa 12 anni fa - Link

Cristiana, come sempre (e specialmente quando si parla di champagne) hai perfettamente ragione. Il difetto più tragico del Saint Hilaire (a parte il prezzo folle) è l'assoluta mancanza di eleganza. A questi livelli non è accettabile. Pensa che l'avevo assaggiato da loro in anteprima, ed ero rimasto molto perplesso. Mi son detto, sarà perché è ancora molto giovane. E invece non è affatto migliorato. Se proprio bisogna spendere una fortuna per una bottiglia di champagne, ci sono alternative strepitose. E poi, lo sappiamo bene, non serve spendere una fortuna per bere un ottimo champagne. Per esempio, anche per bere qualcosa di diverso, una splendida bottiglia di cuvée L'Apôtre di David Leclapart costa 'solo' 100-120 Euro. E li vale tutti davvero!!! Caveat emptor!

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luigi

circa 12 anni fa - Link

Concordo pienamente. Leclapart L'Apotre mi è piaciuto molto e vale il suo prezzo nettamente inferiore a clos S.Hilaire del quale però ho assaggiato solo il 95 lo scorso anno insieme ad altre cose come Nicolas Francois 98 e Cuvee Elisabeth non ricordo l'annata. C'era anche Cristiana in quell'occasione, erano gli auguri di Natale di un gruppo di amici in una nota enoteca di Roma e ricordo che il prezzo in scaffale di Clos Saint Hilaire era oltre i 500 euro. Non li valeva, comunque.

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