L’abbinamento perfetto | Pasta fresca fatta in casa e Verduno Pelaverga afrodisiaco

di Fabio Cagnetti

Lo ammetto, sono un fan della rubrica La ricetta perfetta su Dissapore. La leggo con avidità, prendo appunti e nel mentre mi chiedo sempre quale vino abbinerei alla preparazione proposta. Poi mi sono reso conto che potrebbe essere carino condividere queste riflessioni, ed eccomi qua.Vediamo un po’ cosa possiamo bere con la pasta fresca fatta in casa.
Fettuccine con salsiccia, pomodoro e parmigiano. Yum. E io che credevo di avere bevuto abbastanza ieri sera, per avere fame in questo momento. E’ bello che l’abbinamento non sia una scienza esatta, lo si può fare in modo umorale. Il degustatore serio e irreprensibile che devo avere poggiato da qualche parte mi ricorda di stare attento all’acidità del pomodoro e a non soverchiare i sapori delicati di un piatto che ha la giusta untuosità, succulenza e tendenza dolce.

L’abbinamento qui è senz’altro anche stagionale, durante la bella stagione avrei guardato con più interesse ai bianchi dell’Italia Centrale, andando magari su un Grechetto, un Orvieto o una Passerina. Ma in pieno inverno ho più voglia di bere un rosso, che non abbia troppo corpo né componenti che prendano il sopravvento, l’alcool e l’acidità della Barbera mi allontanano quindi da essa, mentre mi stuzzicano i cosiddetti “rossi da pizza”, che stanno sempre bene con il pomodoro. Magari una Schiava, o forse meglio ancora un Verduno Pelaverga, fresco ma non troppo, dal tannino setoso, equilibrato e non eccessivamente strutturato, leggermente speziato nel finale e di facile beva, per accompagnare un piatto semplice senza masturbarsi troppo le meningi. Forse il migliore in commercio è il Basadone del Castello di Verduno, che stando al produttore “la tradizione popolare vuole afrodisiaco” e si trova in enoteca intorno ai 14 euro. Se volete risparmiare qualcosa, è ottimo anche quello di Burlotto, reperibile a scaffale per una decina di euro.

Gli altri abbinamenti perfetti: 1. Cous cous di verdure 2. Cupcakes

6 Commenti

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Massimiliano Montes

circa 12 anni fa - Link

D'estate ti piace la passerina. D'inverno... letargo (meritato riposo)

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Daniele

circa 12 anni fa - Link

Provoco...alla fine quando s'ha da magnà i "vinini" sono i migliori ed è sempre difficile abbinare i beneamati giù in cantina. Ovviamente riporto anche l'esperienza personale, per aprire dibattito..

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Fabio Cagnetti

circa 12 anni fa - Link

Non hai tutti i torti. Un vino di grande complessità chiama un piatto altrettanto complesso e, se è il caso, strutturato. La cucina quotidiana si accompagna alla grande con vini quotidiani, e alle radici dell'abbinamento territoriale c'è il fatto che le cucine locali sono state più o meno inconsapevolmente orientate verso la creazione di ricette che ben si sposassero con i vini del territorio. Una grande bottiglia è egocentrica, parte da se stessa per farsi abbinare. Oppure hai voglia di berla e basta, e cosa ci mangi ti interessa fino a un certo punto.

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Tommaso Farina

circa 12 anni fa - Link

Le battute sul Pelaverga, il suo nome e le caratteristiche afrodisiache erano nel repertorio dell'indimenticato amico Francesco Arrigoni. Comunque sono sostenitore di questi vini. In Piemonte, fatte salve le ovvie diversità, ce ne sono almeno altri due da provare: Albugnano e Rubino di Cantavenna.

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GustoVino

circa 12 anni fa - Link

Sono più che d'accordo, amo questo tipo di vini ed il Pelaverga in particolare di cui conoscevo i due citati nell'articolo, ma non quelli suggeriti da Tommaso, quindi grazie! In alternativa, se non una schiava, forse un Santa Maddalena? FV

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Angelo Cantù

circa 12 anni fa - Link

Pelaverga e vini altoatesini a base Schiava: condivido in pieno questo accostamento che mi venne spontaneo qualche anno fa assaggiando il Pelaverga di Burlotto. Il Santa Maddalena (Schiava + Lagrein) è a mio avviso il rosso altoatesino che offre oggi le migliori soddisfazioni a chi cerca tipicità territoriale e straordinaria bevibilità a tutto pasto. Personalmente, tra i tanti provati, ho trovato splendido quello dell' Azienda Waldgries di Christian Plattner.

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