Guida di Amsterdam per birrastoppisti
di Enrico NeraLa prima volta ci vai per vedere se è vero che puoi scegliere una donna come normalmente scegli un abito. Pasquale il depravato ti assiste. La seconda volta ci vai per capire se è veramente possibile entrare in un bar e degustare marijuana come di solito degusti un drink. Gigi il cannarolo ti segue. La terza volta ti chiedi se Amsterdam può darti anche qualche tipo di emozione che vada oltre le luci rosse e i fumi verdi. Come scoprirlo? Semplice: prima della mia ennesima partenza verso la capitale orange ho interrogato l’oracolo Pion. Le risposte sono arrivate. Dall’elenco ho estratto questi tre nomi. Customer satisfaction: 100 per 100!
De bierkoning, Paleisstraat 125 – Bottleshop. Che fa tanto rima con bottleshock. Entri e la prima cosa che pensi è: ecco sono morto. Questo non può che essere il paradiso! Il posto degli angeli, dei santi e dei vari padreterni, spetta alle birre, tante birre. Belghe, Americane, Tedesche, Nipponiche, da tutto il mondo e naturalmente anche dall’Olanda. Le pareti sono completamente nascoste dalle bottiglie. Da ogni centimetro ad ogni centilitro. All’inizio lo smarrimento ti assale. Un sovraccarico cognitivo ti porta disordinatamente negli angusti pertugi del negozio. Cercate di restare calmi. Inspirate, espirate. Ora, il mio consiglio è di dirigervi con passo tranquillo ma deciso su per le scale. Subito alla vostra sinistra in basso, troverete sua maestà Westvleteren. Sembra quasi nascosta. L’inconscio del proprietario si batte per non separarsi dalla trappista belga più ricercata del mondo. Se non c’è le opzioni sono due: è cambiata la posizione, chiedete e vi sarà dato; è terminata la scorta, allora avete diritto ad una imprecazione. Secondo consiglio: siete in Olanda, acquistate anche birra autoctona. Per non sbagliare appuntatevi questo memento: De Molen, Jopen.
t’ Arendsnest, Herengracht 90 – Bar. Spingi la porta verde a vetrata e capisci subito chi è il protagonista. Un bancone di rame per la spillatura mozza il fiato e cattura lo sguardo, è così prorompente che tutto intorno sembra color buccia di cipolla. Una statuetta di un’aquila in volo, posta sullo spillometro (licenza poetica), domina la scena. Arend uguale aquila…nest uguale nido…Eureka! Il nido dell’aquila. Camerieri vestiti di tutto punto spillano in continuazione birre con schiuma così pannosa che i nostrani cappuccini annichilirebbero a tal cospetto. Riprendete l’appunto di prima e ordinate, per dare via alle danze ed iniziare con i fuochi d’artificio, una Jopen Extra Stout. Ah dimenticavo: viene servita soltanto birra prodotta entro i confini nazionali.
In de wildman, Kolksteeg 3 – Bar. Scenario completamente diverso. Qui il protagonista è l’uomo. L’assenza totale della musica ti permette di raccontare e soprattutto di ascoltare. La birra ti aiuterà a ricordare. Il tempo sembra cristallizzato, sarà un caso ma tradotto il nome del locale suona più o meno così: Dal cavernicolo. Ma a dispetto dell’insegna che ti accoglie qui c’è tanta cultura. Soprattutto birraia. Nato nel 1986 (la gestione non è mai cambiata) si è sempre distinto per il “sapere” del personale, per la qualità del prodotto servito e per le sua lista di birre alla spina in continua evoluzione. Possono cambiare anche a distanza di pochi giorni. Le lavagnette scritte con il gesso ne sono la testimonianza. Seguendo il consiglio della proprietaria ho scelto Emelisse Black & Tan Laphroaig BA. Una dark ale fatta riposare in vecchie botti di whisky. Da evitare per gli amanti delle rotondità, bitter che più bitter non si può.
Insoddisfatti dei nostri consigli? Don’t worry, non c’è città al mondo che offra una maggiore scelta di opzioni nella voce “consolazioni” di Amsterdam. Oppure potete sfogarvi prendendo a male parole l’oracolo…
5 Commenti
Mammamsterdam
circa 12 anni fa - LinkAndrea Gori ancora non ce l' ho portato, ma se dopo questo giretto, su cui non ho nulla da eccepire tranne che In de Wildeman ha una "e" in mezzo, ti va semplicemente di farti una birra in un posto dove ci va anche la gente normale, consiglio il birrificio Brouwerij t' IJ che sta in un mulino, volta le spalle all' ingresso del museo marittimo e lo vedi da te. Oppure dalla sciura di fronte al ponte di Kadijksplein, angolo Rapenburg.
RispondiEnrico Nera
circa 12 anni fa - LinkChiedo venia per la "e"...;)
RispondiINDASTRIA
circa 12 anni fa - LinkCome beershop ultrafornito c'è anche cracked kettle, forse anche meglio di bierkonigin
Rispondienton
circa 12 anni fa - Linkbell'articolo, la prossima volta che vado ad amsterdam, visitero' sicuramente uno dei posti da te raccomandati
RispondiGiuseppe
circa 12 anni fa - LinkBeertemple American Beerbar Nieuwezijds Voorburgwal 250
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