Etna, il terroir che cova sotto la cenere
di IntravinoTiziana Gallo e l’Etna: un amore nato in tempi non sospetti, quando molti nemmeno sapevano che sulla muntagna si facesse vino di qualità (in realtà si fa da secoli ma il boom qualitativo è relativamente recente). Terroir particolare quello etneo, estremo per caratteristiche climatiche: mare ad un passo, il sole della lunga estate siciliana, il freddo pungente dell’inverno. Impossibile classificarlo, pochi eguali al mondo, qualcuno ha provato a definirlo la Borgogna italiana ma l’Etna è l’Etna, con i suoi chiaroscuri, con quel fiato minerale scuro che lascia un segno nei vini. Tutto ciò non poteva non lasciare indifferente un’appassionata come Tiziana che quindi ha deciso di dedicare ai vini del vulcano una manifestazione, con una selezione di cantine davvero interessante, in cui hanno convissuto a braccetto realtà ormai consolidate del panorama vinicolo italiano e produttori sconosciuti e semi sconosciuti.
Per approfondire e analizzare le ultime annate e testare qualche novità non potevamo chiedere di meglio.
N.b.: L’assaggio a “a quattro mani” è a cura di Alessio Pietrobattista (A.P.) e Emanuele Giannone (E.G.)
Etna Bianco Sup. Pietramarina 2008 Benanti.
Ripensando ad annate precedenti, forse è ancora presto per ritrovare in questa la coerenza incoerente di
un carattere continentale con caratteristiche insulari, soprattutto l’eleganza della loro espressione unitaria.
Adesso è solamente buono: profuma di fiori d’arancio, scorza di cedro, basilico e salvia; al sorso è teso e
nervoso, molto sapido, continuo nello sviluppo. (E.G.)
Etna Rosso 2010 Graci
Rosa, iris, arancia, succo di ribes, mela granata, venature balsamiche e sulfuree (pece?). Aromi definiti e
intensi. Succoso, pulsante e slanciato, pieno e progressivo senza divenire mai “grasso”. Frutto scuro in
più variazioni, note speziate e affumicate che introducono una chiusura sul velluto, sia per la fattura dei
tannini, sia per le note fruttate più mature e “dolci”. (E.G.)
Etna Rosso Quota 600 2010 Graci
Naso stratificato e intenso, ampio corredo di bacche scure ed erbe (lavanda), rabarbaro, chinotto, polvere
di carbone, resina (bruciata, o incenso). Cifra espressiva di maggior complessità anche al gusto, senza alcun
sacrificio di finezza: acidità più spiccata e tannini più scabri (non scomposti) che nel base servono bene
da supporto alla parte fruttata, più matura, alla maggiore struttura, alla sensazione generale di maggior
densità. Il tutto, di nuovo, senza pagare in finezza. Finale lungo e chiusura molto pulita (sensazioni pulite di
terra e cenere). (E.G.)
Etna Bianco 2009 Valcerasa/Bonaccorsi
La macerazione “casuale” (causa black-out!) di qualche ora è la differenza tecnica rispetto alle annate
precedenti. Naso fine, evolve dai fiori (gelsomino, zagara, robinia) ad agrumi maturi, albicocca e fico,
poi creta e ricordi di mare. Bocca: diritto, scolpito in esordio, preciso nei riconoscimenti, equilibrato e
progressivo nella diffusione calorica. (E.G.)
Etna Bianco 2009 Noir Valcerasa/Bonaccorsi
“Noir” come nella definizione corrente del genere letterario (il nostro “giallo”). Macerazione di 10gg.
Altrettanto fine, ma l’espressione è più solare, matura e “ponderale” (a ciò concorre la macerazione). Più
articolato del precedente: essenze di fiori, cedro, pesca bianca matura, ancora fico, sullo sfondo anche
oliva, colatura di alici, senape. Più sapido e di maggior corpo, più lento nello sviluppo. Maggior persistenza. (E.G.)
Sicilia IGT Rosato 2009 Rossorelativo Valcerasa/Bonaccorsi
Aereo il naso di rosa, frutti rossi, karkadè, vibrante e sapido al gusto: sensibile e ben modulato il supporto
tannico, discreto ma non evanescente, contribuisce alla tensione e alla nettezza in chiusura. In persistenza
lampone, ciliegia, lavanda. (E.G.)
Etna Rosso 2007 CruCimonaci Valcerasa/Bonaccorsi
Grande intensità olfattiva: ghisa, erbe amare, rosa, ciliegia, mirtillo, rosmarino. Bocca: freschissimo, quasi
tagliente in attacco, poi si approfondisce e cresce in larghezza e nella definizione dei sapori: frutti rossi,
legno di rosa, ruggine, buccia di pesca. Sviluppo senza flessioni, tensione incessante, sostenuta anche grazie alla foggia dei tannini, piccoli e serrati. (E.G.)
Etna Rosso 2007 Aetneus I Custodi delle Vigne dell’Etna
Olfatto: soave per i fiori e la freschezza di frutto (rosso) che spiccano in un quadro ben più articolato
– terroso, cinerino, con note speziate, di foglie secche, fungine. Originale. Bocca: impatto vigoroso
per le nette sensazioni di freschezza, dinamica precisa per continuità dello sviluppo e schiettezza dei
riconoscimenti declinati: mora, ribes, chiodo di garofano, sale rosso, ferro. Varietà e unità espressiva. Una
sorpresa. (E.G.)
Etna Bianco Ante 2010 I Custodi delle Vigne dell’Etna
Intrigante, balsamico, mentolato, caucciù, frutto giallo sospeso tra pesca e albicocca. Un olfatto cangiante,
continuo nelle sue ondate, impetuoso. Bocca di sapore fitto, acidità sugli scudi e ritorno tannico piacevole
che arricchisce persistenza e gusto. La banalità non sa proprio dove sia di casa. (A.P.)
Etna Rosso 2010 I Vigneri
L’Etna “base” che offre un bel profilo fresco, croccante. Olfatto di buona freschezza con lampone, ciliegia,
toni verdi più scuri che sconfinano nello speziato di pepe verde, fino alla classica mineralità scura. Bocca
dinamica, saporita, agile, snella, gli scappa un po’ l’alcol ma l’acidità tampona a dovere e allunga il sorso. (A.P.)
Sicilia IGP 2010 Contrada (Porcaria) Passopisciaro
Al naso denota, rispetto ad altri, una connotazione “vulcanica” eminente e immediata, verace e
affascinante. In successione si aggiungono mirtillo, chinotto, ginepro, oleandro, cenere/fumé. L’espressione
gustativa del suo profilo acidico è l’idea di frutto (rosso-ribes, scuro-gelso nero). Procede con precisione
e chiude lento, senza forzature: ciclico per i molteplici e stratificati ritorni, in specie quelli fruttati e
affumicati. (E.G.)
Passopisciaro 2010
Giocato sulle delicatezze,olfatto fresco di frutta chiara con melograno, visciola, poi rosa ma anche cenere,
erbe aromatiche. Un quadro a toni chiari e scuri avvincente che mostra maggior rilassatezza, espressività e
immediatezza dei compagni di banco. Immediato anche in bocca dove è finissimo nel tannino e di slanciata
freschezza. Elevata la bevibilità. (A.P.)
Passopisciaro 2009
Arcigno, chiuso, più scuro e intenso nelle sensazioni scure sulfuree, cenerine e frutto anch’esso più
concentrato e introverso. Anche in bocca è contratto, il legno si avverte maggiormente, manca in
rilassatezza e sprint gustativo anche se nel bicchiere migliora e trova maggior compiutezza e armonia
migliorando parecchio soprattutto in bocca. (A.P.)
A’ Puddara 2010 – Fessina
Freschezza, tanta acidità ficcante modello Chablis, lunghezza gustativa: col Carricante si può, sull’Etna si
può. Al naso è ancora giovanissimo, quasi clorifilloso, primario nel profilo fruttato e floreale con melone
invernale, pepe bianco. La bocca fa il resto, si beve in scioltezza malgrado la gioventù. Apporto del legno
pari a zero e non possiamo che esserne contenti. (A.P.)
Chianta 2010 – Biondi
Olfatto maturo giocato sui toni gialli albicocca e pesca, caucciù e cenni salmastri. La bocca ampia, morbida
e dolce, col giusto sale a ravvivarla ma senza un adeguato riscontro acido ad allungarne il sorso. Forse da
attendere per ritrovare qualche spigolo in più che ora è celato. (A.P.)
Etna Bianco Superiore 2011 – Villagrande
Naso incerto e scomposto, un po’ di feccino in apertura ma che per fortuna svanisce presto. Vino giocato
sulle sottigliezze, non è imponente ma ha le sue cosine al posto giusto con gli agrumi in evidenza al naso.
Anche la bocca rispecchia lo stesso spartito dell’olfatto, sicuramente l’annata non aiuta. Si lascia bere senza
troppi pensieri, con piacevolezza. (A.P.)
Etna bianco Millemetri 2011 – Feudo Cavaliere
Stappato per errore ma si assaggia lo stesso per sete di conoscenza. Davvero un infante, molto sul frutto
con pesca, melone invernale, tutto fresco ma ovviamente preponderante rispetto alle altre componenti.
Bocca sapida, di buona lunghezza e discreta acidità. Sicuramente deve assestarsi e trovare una sua via ma
probabilmente l’annata incide sul profilo. (A.P.)
Etna bianco Millemetri 2010 – Feudo Cavaliere
Altro passo, altra storia. Nocciola, agrumi, florealissimo e col classico frutto bianco definito, clorofilloso,
fresco e mentolato, ventate salmastre col passar del tempo. Una verve fresca che si ritrova in bocca con
una bella bevibilità. Non ha acidità furiosa ma sapore e lunghezza notevoli e il bicchiere si svuota presto. (A.P.)
Etna rosso Millemetri 2008 – Feudo Cavaliere
Intrigante soprattutto la speziatura al naso, a cui s’aggiungono ritorni di camino spento, frutto rosso
e chinotto. Tutto in finezza ed eleganza malgrado la materia comunque importante e succosa, con
persistenza fruttata in chiusura. Bella bevibilità per un vino preciso senza essere banale. (A.P.)
Etna Rosso ‘a Rina 2010 – Girolamo Russo
Stile di impatto, concentrato e scuro, con prugna e more al naso e un incrocio intrigante di goudron e
grafite. Bocca densa, spessa, succosa, con un buon bilanciamento tra morbidezze e parti dure. Non eccelle
per dinamismo, diamogli tempo per trovare la sua strada. (A.P.)
Etna Rosso Feudo 2010 – Girolamo Russo
Stile aziendale confermato con curiosi toni nocciolati e mandorlati, sempre ampio e dolce al naso con frutti
di bosco, sbuffi minerali scuri e speziati. Sorso potente, dolce, intenso. Lunghezza invidiabile e sapore che
dona dinamicità. Sempre un vino di grande materia ma con più spinta e facilità di beva. (A.P.)
Etna Rosso San Lorenzo 2010 – Girolamo Russo
Il cru più convincente. Riesce a coniugare eleganza e muscoli, finezza e materia. Equilibrio mirabile
raggiunto con chiodi di garofano, mora, lampone, viola e polvere di caffè. Bocca che conferma l’eccentrico
equilibrio olfattivo con una materia importante supportata da succosità e sapidità avvincenti. Lunghezza
invidiabile e retronaso vulcanico. (A.P.)
18 Commenti
Nelle Nuvole
circa 12 anni fa - LinkBello, bravi davvero. Non vi scoraggiate se nessuno commenta, in tanti vi leggono. Ancora, ancora!
RispondiAlessio Pietrobattista
circa 12 anni fa - LinkE chi si scoraggia, abbiamo le spalle larghe e forti io ed Emanuele! :-)
RispondiEmanuele
circa 12 anni fa - Link:-)
Rispondisalva
circa 12 anni fa - LinkSnowe Villette rules...
RispondiC.Moon Cats
circa 12 anni fa - Linkphigata :) posso venire anche io ad assaggiar la prossima volta?
RispondiAlessio Pietrobattista
circa 12 anni fa - LinkEccerto, sperando nel bis di Tiziana! Questo il sito http://www.vignaiolidelletna.com/index.htm
RispondiAlessandro
circa 12 anni fa - LinkBello, complimenti! Qualcosa di Frank Cornellissen non lo avete assaggiato?
RispondiAlessio Pietrobattista
circa 12 anni fa - LinkNon era presente altrimenti avresti letto qualcosa. Nel bene o nel male i vini di Cornelissen incuriosiscono e creano bei momenti di confronto, li avremmo assaggiati di sicuro. :-)
RispondiAlessandro Bandini
circa 12 anni fa - LinkConsiglio appassionato: questo é l'Intravino che mi/ci piace ;-)
RispondiEmanuele
circa 12 anni fa - Link@Alessandro: grazie. Curiosamente, questo è anche l'Intravino meno commentato.
RispondiAlessandro Bandini
circa 12 anni fa - LinkNon avete scritto neanche una volta "Farinetti", cosa vi aspettavate?
RispondiAlessio Pietrobattista
circa 12 anni fa - LinkOra che l'hai scritto di sicuro impalleremo il server! :-D
RispondiAlessio Pietrobattista
circa 12 anni fa - LinkGrazie anche da parte mia. :-)
RispondiFederico
circa 12 anni fa - LinkGiocando per assurdo, avresti il coraggio di commentare Leopardi o Manzoni? Io no, rischierei solo brutte figure.
RispondiManilo
circa 12 anni fa - LinkDopo averlo postato su Enoroma, lo dico anche qua per me il migliore Girolamo Russo Feudo 2010, poi a seguire I Graci con Quota 600 e sinceramente ho trovato una certa assonanza tra i due vini. Per il bianco Valcerasa Noir e per il rosato Calcagno su tutti. Io come al solito andavo di corsa e non ho preso appunti, ma nessuno ha parlato di Salvo Foti come mai? Ora un pò di gossip: Il miglior personaggio dell'evento, il Cavalier Benanti ho avuto un bel dialogo per la Doc Sicilia, con la partecipazione del presidente Calogero Mannino. La più bella vignaiola, I Graci.
Rispondimarziano
circa 12 anni fa - Linksi ma chi tiene questi vini a milano? non dico tutti ma alcuni, almeno. dai che i vini siciliani mi piacciono purché non i soliti!
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