Conformismi | Voglia di bionda, voglia di Dreher

di Alessandro Morichetti

Giuro, è la verità. Ricordo ancora me bambino sbavare al televisore dietro a lei, una bionda per la vita. Sempre avuto un debole per le bionde, di lì in poi. L’iniziazione alcolica non è stata col vino ma con una birra fredda, una Dreher tracannata di strafugo da una bottiglia aperta in frigo. Il primo sorso, drammatico. Amara che dio ti fulmini, un pò sgasata e terribilmente diversa dalla mia Coca di riferimento. Qui entra la comicità. Bevevo ‘sta schifezza cercando di convincermi che fosse buona come diceva la pubblicità. Per farlo, pensavo intensamente alle fattezze pruriginose di una Filippa Lagerback che ha il suo perché ora e figuriamoci allora. Mai amato il sapore della Heineken, sempre preferite Birra Moretti e Dreher. Le metti lì in frigo, costano due lire, bottiglia ghiacciata e godimento veloce ma assicurato. Non è una birra su cui meditare, si compra e beve con la stessa leggerezza. Ne parla anche la mia guida alle birre di riferimento:

Di bell’aspetto dorato carico, con buona schiuma. All’esame olfattivo si presenta corretta, con note maltate, mentre in bocca è piuttosto esile, con un finale moderatamente amaro. Colpisce per facilità di beva.

È il prodotto che ha in mente il 100 meno 1% dei bevitori di birra: bionda, leggera e fresca, stop. Roberto Giuliani è scettico di poter “convertire” i seguaci del mondo industriale a prodotti più interessanti, Jacopo Cossater spaventato, non hanno tutti i torti. Ecco, non è con i numeri che si vince la guerra ma mi piace pensare che una sparuta minoranza sappia convincere qualcuno. La vita è troppo breve per bere vini – e birre – mediocri (cit.). Regalo lo slogan: “dalla cavallona bionda alla coda lunga” (la capiamo in 3 ma con una bella testimonial faccio presto a rendere interessante il concetto).

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Alessandro Morichetti

Tra i fondatori di Intravino, enotecario su Doyouwine.com e ghost writer @ Les Caves de Pyrene. Nato sul mare a Civitanova Marche, vive ad Alba nelle Langhe: dai moscioli agli agnolotti, dal Verdicchio al Barbaresco passando per mortadella, Parmigiano e Lambruschi.

6 Commenti

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daniele

circa 14 anni fa - Link

A tavola di mio suocero non manca mai, credo la compri perchè è una tra quelle che costa meno...ti dirò che bella fresca non mi dispiace

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Tony

circa 14 anni fa - Link

Nonostante l'amore incontrastato per la birra artigianale, quando sono ospite dai miei suoceri insieme a tutta la famiglia, generalmente mi ritrovo davanti a qualcosa del genere, a volte anche più dozzinali (vedi bionde in lattina iper-dolci da discount vari tipo Eurospin, In's, ecc.). Non rifiuto mai,alla fine la birra è "socializzante" anche così se ci pensi: è inutile e soprattutto controproducente guardarla con abberrazione e poi rifiutare. Al massimo, proprio quando non mi va (perchè DECISAMENTE vorrei qualcosa di più adatto ai miei gusti) scelgo di bere acqua o qualsiasi altra cosa sulla tavola. "Oggi non mi va di bere alcolici" è la mia difesa. Ma è raro che la tiri fuori come scusa :-) Tony

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Fabio Cagnetti

circa 14 anni fa - Link

in situazioni sconvenienti, l'acqua di fonte è la miglior difesa. sempre.

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Kapakkio

circa 14 anni fa - Link

Sinceramente, pur bevendo birre artiginali e birre belghe, ogni tanto la poca complessità di una spluegen o di una drehr nella calura estiva non mi dispiacciono. Poi, in generale una birra sciuè sciuè risulta di gran lunga più potabile di un vino sciuè sciuè (vedi tavernello).

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Fabio Cagnetti

circa 14 anni fa - Link

Discordo sull'ultima affermazione. E' solo questione di abitudine del palato.

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mario

circa 14 anni fa - Link

la ho riscoperta da un anno circa, non si trovava quasi più ed è bello trovarla buona pur passando da una baladin ad una grado plato o menabrea

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